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PROGETTO FONDAZIONE ANIA PER LA SICUREZZA STRADALE

Locandina_IO_DISSUADO

Le persone sanno che “la velocità uccide”, eppure il loro comportamento di guida reale sembra non riflettere questo assunto. Giornali, ricerche sociali, istituzioni continuano a evidenziare la pericolosità della velocità al volante, ma le persone, di fatto, non ne tengono conto. Secondo una recente ricerca europea, in ogni istante il 50% dei guidatori supera i limiti di velocità consentiti (Fonte: OECD/ ECMT, 2006). Il progetto Io dissuado intende contribuire ad incidere, modificandolo, su questo atteggiamento mentale e comportamentale senza far leva su un facile terrorismo o una condanna morale, ma fornendo alle persone un’evidenza razionale, “Rallentare uccide di meno”, che fa appello alla loro intelligenza e alla sensibilità di individui e di membri della collettività. L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare il grande pubblico sul tema della sicurezza stradale, stigmatizzando comportamenti e atteggiamenti scorretti alla guida.

 Io dissuado

Io dissuado è un progetto di sensibilizzazione e di comunicazione che prevede l’utilizzo di più media:

  • Stampa quotidiana e periodica (da meta aprile a metà ottobre)
  • Internet
  • Evento a Roma
  • Relazioni pubbliche

 Attraverso un elemento simbolico, il dissuasore di velocità, vengono invitati tutti, in quanto tutti possibili vittime di incidenti stradali, ad essere testimonial di una campagna contro la velocità. Tutti sono invitati a diventare “dissuasori umani” di un comportamento scorretto che provoca ogni anno più vittime di una guerra.

L’evento

L’obiettivo dell’evento è quello di sensibilizzare la pubblica opinione, grazie ai media nazionali ed internazionali, rispetto al dramma quotidiano degli incidenti e delle vittime della strada attraverso un evento di massa, spontaneo, colorato e pacifico. Migliaia di persone si raduneranno a Roma domenica 11 ottobre 2009 per formare un cordone di “dissuasori umani”, proprio come viene visualizzato nella campagna stampa.

Il giorno dell’evento

La mattina dell’evento, alle ore 9.30, si raduneranno in via dei Cerchi tutti coloro che hanno aderito alla manifestazione. Verranno allestiti punti informazione e di ristoro ed aree destinate ai servizi. I volontari riceveranno le istruzioni utili da un coreografo di massa e dal suo team. Verso le ore 12.30, sotto la loro regia, i presenti si sdraieranno a terra, formando così una “colonna di dissuasori umani”. E’ previsto un momento musicale di grande impatto emotivo per dare la massima solennità all’iniziativa. Max Gazze ed Eugenio Finardi chiuderanno la manifestazione, verso le 13, con una performance musicale creata ad hoc per l’evento. Interverranno, inoltre, con la loro testimonianza personaggi dello sport e dello spettacolo. A tutti i partecipanti verrà regalata una T-shirt celebrativa dell’evento e materiale informativo sulla sicurezza stradale.

 Location

Roma, in quanto capitale d’Italia, deve essere rappresentativa di un Paese che ha deciso di iniziare una pacifica campagna contro la morte sulle strade. Per questa ragione è stata scelta la Città Eterna, in un luogo simbolico ed altamente suggestivo, via dei Cerchi (zona Circo Massimo), quale location della manifestazione.  

 

Patrocini

Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comune di Roma.

 

Sito internet per iscrizioni ed informazioni

www.iodissuado.it

 

Segreteria organizzativa

e-mail: redazione@iodissuado.it

cell:  3317779242

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MINORI PERICOLOSI? RISALIAMO ALLE ORIGINI. LA DOCUMENTAZIONE DI UN DOSSIER DELL’AGENZIA FIDES

MINORI – Fu Benedetto XVI in visita il 18 marzo 2007 all’istituto penale per minorenni di Roma – è il principale istituto per minorenni della capitale: il carcere di Casal del Marmo – a dire ai ragazzi: «Gli errori che commettiamo, anche se grandi, non intaccano la fedeltà del suo amore». A significare l’atteggiamento inequivocabile col quale la Chiesa ha sempre guardato a coloro che, per i motivi più svariati, sono detenuti, e soprattutto ai bambini e agli adolescenti incarcerati. Occorre insomma non dimenticare mai che da ogni sbaglio, pur grave, è possibile ripartire. Certo, vivere bene, amare, è difficile. E si può sbagliare. Ma, come ha detto il Papa, «Dio è il Padre misericordioso che in Gesù ci ama oltre ogni misura». E, quindi, gli errori che commettiamo, anche se grandi, non intaccano la fedeltà del suo amore. «Nel sacramento della confessione – ha detto ancora Benedetto XVI – possiamo sempre di nuovo ripartire con la vita: Egli ci accoglie, ci restituisce la dignità di figli suoi. Riscopriamo quindi questo sacramento del perdono che fa sgorgare la gioia in un cuore rinato alla vita vera». La Chiesa è consapevole che dei minori in carcere se ne parla pochissimo. E per questo sovente non esita a ricordare come il problema esista, sia grave, e vada affrontato. Perché non dare speranza a un minore incarcerato significa compromettere tutta la sua futura esistenza, significa condannarlo a una vita inevitabilmente marchiata dalla violenza e dall’odio. Invece occorre ricordare l’importanza di educare chi si trova in carcere, soprattutto se minorenne. E in questo modo concedere lui un futuro. Ed è anche per ricordare questa basilare regola di vita che l’agenzia Fides intende dedicare un intero dossier alla situazione dei minori nelle carceri perché, come abbiamo ricordato nel titolo, “Nessuno nasce delinquente”.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2260

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APPELLO DEI PAPABOYS AI GIOVANISSIMI: NON SVENDETE SU INTERNET LA VOSTRA INTIMITA’!

ROMA – La rete internet divora, trasforma, in maniera efferata, con poca umanità, con molta violenza, e troppe volte anche in maniera perversa. Dall’Associaizone Nazionale dei Papaboys un accorato appello a tutti i giovanissimi ‘navigatori’ del web, nelle ore in cui due casi sono portati alla ribalta dai media; quello della vincente di una selezione di miss Italia, 15 anni – che è stata squalificata dal concorso a causa di video distribuiti in internet che la ritraevano in atteggiamenti sexy e particolarmente svestita; e poi la storia di una ‘mamma’ di 22 anni, Becky Spraggs, tre bambini piccoli ed una vita tranquilla che ha messo le proprie foto su Facebook, per rimanere in contatto con gli amici sparsi per il mondo, e si è ritrovata ammiccante su un sito porno canadese, ed accanto alla sua foto le immagini di una donna, del tutto simile a lei, impegnata in atti sessuali che pronuncia delle frasi oscene.

State attenti amici cari, la rete ‘internet’ è piena di insidie e persone con idee poco serie; senza parlare del fenomeno della pedofilia ‘on line’, dove troppi ‘guardoni’ registrano video chat e video conferenze invitando i ragazzi e le ragazze a compiere spogliarelli ed atti sessuali; e poi questi ragazzini si ritrovano nei vari siti a contenuto omosessuale e cose simili. Conosciamo purtroppo la storia di alcuni di loro, raccontata piangendo e nella disperazione più totale.

‘Non perdete la vostra intimità!’ – afferma la nota dell’Associazione Papaboys – non svendete il vostro corpo dietro ad una web cam. Non mettete le fotografie con contenuti ‘intimi’ dei vostri amici nella rete internet. L’appello è rivolto anche a tutti i genitori che oggi regalano il cellulare con la videocamera a bambini e bambine già dai 7-8 anni come media. Attenzione genitori: state dando delle vere e proprie armi in mano ai vostri figli, seguiteli con pazienza, consigliateli, educateli all’utilizzo dei media e delle tecnologie, potrebbero crearsi danni irreparabili per il domani, vostro, e dei vostri figli! 

 

www.papaboys.it

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