Archivi tag: potere

IL CALABRONE NON POTREBBE VOLARE EPPURE… DOWN: HANDICAP O RISORSA?

RIFLESSIONE – “Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica Aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e continua a volare”.

Questo straordinario aforisma, uno tra i più belli che ci giungono da Igor Sikorsky (ingegnere aeronautico americano di origini ucraine, fondatore della Sikorsky Aircraft Corporation, produttrice di elicotteri) è il motore, la spinta che ha indotto alcuni genitori a credere in modo speciale ai loro figli speciali. Questi genitori hanno potuto constatare che, come per il calabrone “inconsapevole”, il solo fatto di credere in loro, di aver fiducia nel loro potenziale, ha fatto sì che i propri bambini affetti da sindrome di Down vivessero in modo che noi – sapienti tuttologi sani – potremmo definire praticamente normale. Consapevoli che altre dolcissime creature del tutto simili alle loro vengono ogni giorno eliminate a causa un genocidio selettivo chiamato poeticamente aborto terapeutico, a breve tempo dalla nascita di questi figli che tanto li inorgogliscono e donano loro gioia ogni giorno, alcune mamme hanno voluto offrire la loro esperienza attraverso un servizio rivolto alle coppie che si trovano ad affrontare una diagnosi prenatale relativa a questa sindrome. È così che nasce il sito “Credi in me” (www.crediinme.altervista.org). Attraverso questo portale, che cita come sottotitolo “Storie serie e semiserie sulla sindrome di down a Cagliari”, le mamme si mettono a disposizione delle coppie per sostenerle nella scelta di portare avanti la gravidanza, fornendo consigli sull’allattamento, la crescita e l’accudimento generale di questi piccoli, che per alcune operazioni quotidiane – per altri bimbi di routine – hanno invece necessità di una particolare accuratezza.

Il bambino affetto dalla Trisomia 21 o sindrome di Down, come viene comunemente chiamata, oggi diagnosticabile in modo sicuro attraverso tecniche invasive come amniocentesi e villocentesi, è un tipo di bambino che ancora atterrisce i genitori: coppie che vedono infrangersi il sogno di un paffuto e sanissimo marmocchio e che – spesso spinte da medici poco umani – nel loro immaginario spaventato e confuso trasformano in una specie di mostro deformato, che ha ben poco di realistico. Qualunque sia il momento in cui i genitori vengono a sapere la notizia che il loro figlio è un “diverso”, è comunque un trauma che, a seconda di come sarà affrontato, porterà al rifiuto oppure all’amorevole accettazione… amore che il loro bambino speciale saprà ricambiare sempre. “Fu come un terremoto improvviso, ci mancò la terra sotto i piedi – confessa Aurelia, sul portale http://www.conosciamolimeglio.it – non sapevamo cosa ci aspettava, quale sarebbe stato il futuro di nostra figlia. Col tempo abbiamo capito che l’amore che potevamo darle, sarebbe stata la terapia più efficace. Eravamo noi e le nostre famiglie i protagonisti di questa storia… Tutti insieme avremmo collaborato alla crescita e allo sviluppo della nostra bambina”. Così è stato e la piccola Alessia è divenuta il collante del matrimonio di mamma e papà e la gioia dei suoi fratelli più grandi, al punto che oggi la mamma afferma: “davvero quel cromosoma in più è una risorsa che non finiremo mai di comprendere… i genetisti non ce ne vogliano!”. Per Cristina, i primi mesi dopo la nascita della sua piccola Lucrezia sono stati pesantissimi. Lei non sapeva nulla della malformazione della sua piccola prima che nascesse, e lo sgomento fu tale che i pensieri più terribili le passarono per la testa, al punto da desiderare che la bambina morisse. Piano piano, ha imparato a conoscere e ad amare la sua piccola che nel tempo è cresciuta ed ha collezionato sorrisi e progressi. Oggi Cristina è una mamma felice, che ammette senza difficoltà le debolezze che figli così inaspettati comportano ai genitori.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4230

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

IL PAPA NELLA SOLENNITA’ DELL’EPIFANIA: APRIAMOCI ALLA CERTEZZA CHE DIO È L’AMORE ONNIPOTENTE

CITTA’ DEL VATICANO – Il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto stamani, Solennità dell’Epifania del Signore, la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Durante l’omelia ha ripercorso il cammino dei Magi, che rappresentano l’intera umanità, alla ricerca del Messia: “Essi erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo, ma non per cercare di “leggere” negli astri il futuro; erano piuttosto uomini “in ricerca” di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare”. Ciascuno di noi è chiamato a riconoscere nei segni dei tempi, la manifestazione della gloria di Dio in ogni uomo. Di seguito il testo integrale dell’omelia:

Cari fratelli e sorelle, nella solennità dell’Epifania la Chiesa continua a contemplare e a celebrare il mistero della nascita di Gesù salvatore. In particolare, la ricorrenza odierna sottolinea la destinazione e il significato universali di questa nascita. Facendosi uomo nel grembo di Maria, il Figlio di Dio è venuto non solo per il popolo d’Israele, rappresentato dai pastori di Betlemme, ma anche per l’intera umanità, rappresentata dai Magi. Ed è proprio sui Magi e sul loro cammino alla ricerca del Messia (cfr Mt 2,1-12) che la Chiesa ci invita oggi a meditare e a pregare. Nel Vangelo abbiamo ascoltato che essi, giunti a Gerusalemme dall’Oriente, domandano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” (v. 2). Che genere di persone erano, e che specie di stella era quella? Essi erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo, ma non per cercare di “leggere” negli astri il futuro, eventualmente per ricavarne un guadagno; erano piuttosto uomini “in ricerca” di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare. Forse il modo per conoscere meglio questi Magi e cogliere il loro desiderio di lasciarsi guidare dai segni di Dio è soffermarci a considerare ciò che essi trovarono, nel loro cammino, nella grande città di Gerusalemme.

Anzitutto incontrarono il re Erode. Certamente egli era interessato al bambino di cui parlavano i Magi; non però allo scopo di adorarlo, come vuole far intendere mentendo, ma per sopprimerlo. Erode è un uomo di potere, che nell’altro riesce a vedere solo un rivale da combattere. In fondo, se riflettiamo bene, anche Dio gli sembra un rivale, anzi, un rivale particolarmente pericoloso, che vorrebbe privare gli uomini del loro spazio vitale, della loro autonomia, del loro potere; un rivale che indica la strada da percorrere nella vita e impedisce, così, di fare tutto ciò che si vuole. Erode ascolta dai suoi esperti delle Sacre Scritture le parole del profeta Michea (5,1), ma il suo unico pensiero è il trono. Allora Dio stesso deve essere offuscato e le persone devono ridursi ad essere semplici pedine da muovere nella grande scacchiera del potere. Erode è un personaggio che non ci è simpatico e che istintivamente giudichiamo in modo negativo per la sua brutalità. Ma dovremmo chiederci: forse c’è qualcosa di Erode anche in noi? Forse anche noi, a volte, vediamo Dio come una sorta di rivale? Forse anche noi siamo ciechi davanti ai suoi segni, sordi alle sue parole, perché pensiamo che ponga limiti alla nostra vita e non ci permetta di disporre dell’esistenza a nostro piacimento?

Cari fratelli e sorelle, quando vediamo Dio in questo modo finiamo per sentirci insoddisfatti e scontenti, perché non ci lasciamo guidare da Colui che sta a fondamento di tutte le cose. Dobbiamo togliere dalla nostra mente e dal nostro cuore l’idea della rivalità, l’idea che dare spazio a Dio sia un limite per noi stessi; dobbiamo aprirci alla certezza che Dio è l’amore onnipotente che non toglie nulla, non minaccia, anzi, è l’Unico capace di offrirci la possibilità di vivere in pienezza, di provare la vera gioia. I Magi poi incontrano gli studiosi, i teologi, gli esperti che sanno tutto sulle Sacre Scritture, che ne conoscono le possibili interpretazioni, che sono capaci di citarne a memoria ogni passo e che quindi sono un prezioso aiuto per chi vuole percorrere la via di Dio. Ma, afferma sant’Agostino, essi amano essere guide per gli altri, indicano la strada, ma non camminano, rimangono immobili.

Per loro le Scritture diventano una specie di atlante da leggere con curiosità, un insieme di parole e di concetti da esaminare e su cui discutere dottamente. Ma nuovamente possiamo domandarci: non c’è anche in noi la tentazione di ritenere le Sacre Scritture, questo tesoro ricchissimo e vitale per la fede della Chiesa, più come un oggetto per lo studio e la discussione degli specialisti, che come il Libro che ci indica la via per giungere alla vita. Penso che, come ho indicato nell’Esortazione apostolica Verbum Domini, dovrebbe nascere sempre di nuovo in noi la disposizione profonda a vedere la parola della Bibbia, letta nella Tradizione viva della Chiesa (n. 18), come la verità che ci dice che cosa è l’uomo e come può realizzarsi pienamente, la verità che è la via da percorrere quotidianamente, insieme agli altri, se vogliamo costruire la nostra esistenza sulla roccia e non sulla sabbia.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4136

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

GLI ALIBI DELL’AMORE. MI VUOI BENE O GIOCHI ALLE EMOZIONI?

CATECHESI – Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo. Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: “Perché tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri! ”. Ed erano infuriati contro di lei. Allora Gesù disse: “Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. (Mc 14,3-9)

Esistono momenti nella nostra vita carichi di simboli, di presagi, di strane o fortunate coincidenze, di gesti semplici, ma profondi che ti aiutano a trovare un senso, una luce per il cammino dell’esistenza. Sono i momenti delle decisioni per il matrimonio, o per una vita consacrata a Dio; sono situazioni che decidono l’avvenire dei figli, una svolta nella professione, nella ricerca del lavoro, nella nostra stessa ricerca della fede. La cena in casa di Simone il lebbroso nell’imminenza della pasqua è per Gesù uno di questi momenti carichi di significato, di presagi, di dolcezza. La trama dei farisei si sta infittendo sempre più, Gesù deve sostenere tutti i giorni nel tempio una diatriba serrata con tutto l’apparato. Gli hanno giurato di farlo morire, la sua predicazione è insopportabile, destabilizzante. Ha un luogo accogliente in cui nell’amicizia si stemperano le tensioni, dove è possibile vivere rapporti umani, dove la delicatezza è sovrana, dove sei accolto per quello che sei non per nessun ruolo che svolgi, dove in amicizia si può sperimentare sincerità, fiducia, confidenza. Gesù ha un cuore di uomo, amante della vita. Ha bisogno del calore di una famiglia che manca spesso a tanti di noi, quel luogo in cui ci si dona l’uno all’altra per amore.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4124

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

IL 29 E 30 GENNAIO 2000 CITTA’ DI TUTTO IL PIANETA IN PREGHIERA PER LA PACE

GERUSALEMME – Il 29 e 30 gennaio 2011, nel mese dedicato dalla Chiesa alla “pace”, è prevista laCelebrazione della Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili che in questa terza edizione prevedono il coinvolgimento di duemila città in tutto il mondo, in contemporanea, per una preghiera che – si augurano gli organizzatori – “possa salire fino al cuore del Signore e riportare la pace nella Sua terra”.

La Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, patrocinata dalPontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si celebrerà il 29-30 gennaio 2011, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Nella terza edizione della Giornata Internazionale, nel seguito dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi sul tema “Comunione e Testimonianza”, le 24 ore di preghiera ininterrotta inizieranno in modo quanto mai significativo, in concomitanza con la Quinta Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme, coincidente a sua volta, a Dio piacendo, con la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme, il sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17-18 di Terra Santa. La Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese verrà diffusa in mondovisione.

L’anno scorso, la preghiera è stata celebrata in 1103 città del pianeta. In comunione con il Patriarca di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, così Sua Santità Benedetto XVI ha voluto vivere questa Giornata di Preghiera: “Oggi si celebra anche la seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa. In comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terrasanta, mi unisco spiritualmente alla preghiera di tanti cristiani di ogni parte del mondo, mentre saluto di cuore quanti sono qui convenuti per tale circostanza” (Angelus 31 gennaio 2010). Il prossimo 30 gennaio 2011, vogliamo alzare di nuovo dal cuore del mondo una preghiera accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4118

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

ENTRA NELL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS!

“I giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys accolgono con gioia il messaggio del Vangelo e facendolo proprio nella vicinanza al Santo Padre, sono impegnati nel mondo (pur restando di proprietà di Cristo) nella quotidianità delle proprie parrocchie ed associazioni. I Papaboys sono giovani che vivono, crescono, si formano e si impegnano per apportare al mondo, specialmente nelle categorie più deboli, quella goccia preziosa che altrimenti mancherebbe e con la stessa gioia si fanno testimoni per i loro coetanei alla ricerca del senso della vita”. “Ragazzi del Papa” quindi, ma anche “Messaggeri di Pace” e “Testimoni del Risorto”. Un apostolato giovanile del terzo millennio cristiano.
NUOVI AMICI IN TUTTO IL MONDO!

Sarai messo in contatto con i nostri responsabili regionali o provinciali in tutta Italia; potrai interagire con loro divenendo amici, e potrete creare ulteriori momenti di incontro e di scambio di esperienze. Qualora non fosse presente nella tua zona una sede provinciale o regionale, pregheremo e lavoreremo insieme per poter rendere concreta questa possibilità! Il nostro obiettivo &graveve; allargare una rete provincia per provincia, in tutte le regioni italiane e tu stesso potrai diventare referente per un gruppo di altri giovani o per un comitato locale o per una provincia intera.

Foto1
VIAGGI, SPORT, TURISMO & ATTIVITA’ CULTURALI!

Sarà a tua disposizione il nostro servizio turistico “Papaboys Agency” per programmare il tuo soggiorno a Roma e/o in altre regioni e città italiane, con visite guidate, momenti “personalizzati”, accompagnato da altri giovani come te! Contatta il seguente numero: 06/97270529 e comunica il tuo numero di tessera! Inoltre sarai coinvolto in tutti i viaggi e “pellegrinaggi” annuali che l’Associazione organizza per i propri iscritti sia in Italia che all’estero.

Foto2
PROTAGONISTA ATTIVO & INTERATTIVO!

Sarai iscritto alla nostra newsletter e riceverai informazioni in tempo reale sulle iniziative, le partecipazioni e gli appuntamenti dell’Associazione Nazionale Papaboys. Potrai usufruire, come socio, di tutte le sezioni del nostro sito ufficiale che eventualmente richiedono utente e password. Inoltre, se vorrai organizzare un incontro o evento nel tuo territorio, potrai contare sul patrocinio dell’Associazione e potrai usufruire dell’aiuto del nostro Ufficio Stampa per il coinvolgimento di media ed istituzioni.

Foto3
LAVORO, VOLONTARIATO & MISSIONE!

Sarai informato sulle attività sociali di evangelizzazione, volontariato e missione che l’Associazione promuove o patrocina in Italia ed all’estero. Potrai fare esperienze di lavoro estivo in Italia ed all’estero con l’Accademia Britannica srl (Partner dell’Associazione Nazionale Papaboys) ed anche con gli altri partner dell’Associazione. Diventerai punto di riferimento per altri ragazzi che hanno scelto l’Accademia Vacanze e le proposte di vacanze studio che essa promuove. Hai bisogno di crediti per scuole superiori o università? Potrai partecipare ad esperienze di formazione presso la Sede Nazionale o le Sedi Regionali dell’Associazione Nazionale Papaboys.

Foto4
SE ANCHE TU CONDIVIDI LA NOSTRA MISSIONE,
VUOI FAR PARTE DI QUESTA ASSOCIAZIONE
E SE VUOI CONOSCERCI MEGLIO…
VIENI CON NOI!!!

 

scopri come iscriverti su: http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

IL PAPA ALL’AVVIO DEL SINODO PER IL MEDIO ORIENTE: LA FEDE È LA FORZA DELLA CHIESA

SINODO PER IL MEDIO ORIENTE – Le fede della Chiesa è il fondamento che non vacilla, nonostante le minacce di distruzione: è quanto affermato da Benedetto XVI nel corso della prima congregazione generale del Sinodo per il Medio Oriente, apertosi solennemente il 10 Ottobre nella Basilica Vaticana. Parlando a braccio, il Papa si è soffermato sulla maternità divina di Maria ed ha messo in guardia da quelle false divinità come terrorismo, capitalismo e droga che schiavizzano l’uomo.
 Come Giovanni XXIII all’inizio del Concilio, l’11 ottobre di 48 anni fa, così Benedetto XVI ha affidato ieri il Sinodo per il Medio Oriente alla Vergine Maria, Madre di Dio, “Theotókos”. Un “titolo audace”, ha detto il Papa, che mette in luce l’“avventura di Dio, la grandezza di quanto ha fatto per noi”. Grazie all’Incarnazione, ha detto infatti il Pontefice, Dio ci ha “attirato in se stesso” e ci fa “partecipare nella sua relazione interiore”. Ha così sottolineato il legame intrinseco tra la maternità divina di Maria e la maternità della Chiesa: “Dove nasce Cristo, inizia il movimento della ricapitolazione, inizia il momento della chiamata, della costruzione del suo Corpo, della santa Chiesa. La Madre di Theos, la Madre di Dio, è Madre della Chiesa, perché Madre di Colui che è venuto per riunirci tutti nel suo Corpo risorto”. Tenendo in conto questo nesso tra Theotókos e Mater Ecclesiae, il Papa ha richiamato l’Apocalisse. Ed ha così sottolineato che Cristo deve sempre nascere per il mondo, con la caduta degli dei, delle “grandi potenze della storia di oggi”: “Pensiamo ai capitali anonimi che schiavizzano l’uomo, che non sono più cosa dell’uomo, ma sono un potere anonimo al quale servono gli uomini, dal quale sono tormentati gli uomini e perfino trucidati. Sono un potere distruttivo, che minaccia il mondo. E poi il potere delle ideologie terroristiche. Apparentemente in nome di Dio va fatta violenza, ma non è Dio: sono false divinità che devono essere smascherate, che non sono Dio”. Il Papa ha, così, denunciato la droga, “bestia vorace” che distrugge e mette le sue mani su tutte le parti della terra: “E’ una divinità, ma una divinità falsa che deve cadere. O anche il modo di vivere propagato dall’opinione pubblica: oggi si fa così, il matrimonio non conta più, la castità non è più una virtù e così via. Queste ideologie che dominano, così che si impongono con forza, sono divinità. E nel dolore dei Santi, nel dolore dei credenti, della Madre Chiesa della quale noi siamo parte, devono cadere queste divinità”.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3587

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

STORIE DI CONVERSIONE: L’OSSERVATORE ROMANO PROPONE QUELLA DI COSTANTINO. UNA VISIONE E UN SOGNO…

ROMA – L’improvvisa scomparsa – venerdì 27 febbraio a Roma – di Marilena Amerise è una grave perdita per gli studi sul cristianesimo antico, per il Pontificio Consiglio della Cultura, per il nostro giornale, al quale collaborava con fedele e gioiosa generosità. Marilena era nata a Corigliano Calabro solo trentaquattro anni fa. Completati e perfezionati i suoi studi nelle università di Perugia, Bonn e Bamberg, ha studiato soprattutto il primo imperatore cristiano ed Eusebio di Cesarea, pubblicando Il battesimo di Costantino il Grande. Storia di una scomoda eredità, Stuttgart, Franz Steiner Varlag, 2005, pagine 177, euro 37, 40 (Hermes Einzelscriften, 95) e curando la traduzione di due importanti discorsi tenuti dal grande filologo cristiano: Eusebio di Cesarea, Elogio di Costantino. Discorso per il trentennale. Discorso regale, Introduzione, traduzione e note di Marilena Amerise, Milano, Paoline, 2005, pagine 269, euro 24 (Letture cristiane del primo millennio, 38). Pubblichiamo due articoli che ci aveva inviato nelle scorse settimane.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2323

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

BULLISMO PROFETIZZATO. UN ARTICOLO DI MAURIZIO BLONDET PER I ‘QUADERNI CANNIBALI’

TEORIE E PRATICAStirner come profeta del bullismo. Bulletti che angariano coetanei e li buttano sotto un camion, ragazzine che picchiano ragazzine, scolari che palpano le insegnanti (e riprendono il tutto col telefonino); guidatori che sempre più spesso, con indifferenza, recidivi, ammazzano passanti e scappano, o si dispiacciono per i danni alla carrozzeria. É tutta una sub-umanità pullulante…

Già nel 1845 Max Stirner, il filosofo dell’anarchia individualista, esultava perchè Dio stava morendo nei cuori europei: «Rompere col sacro, o meglio rompere il sacro, può diventare generale. Non è che si approssimi una nuova rivoluzione, ma potente, orgoglioso, senza rispetto, senza vergogna, senza coscienza, è un crimine che ingrossa all’orizzonte con il tuono. Non vedi che il cielo, grave di presentimenti, s’oscura e tace?». Profezia ripugnante nell’euforia che tradisce, ma – bisogna ammetterlo – esattissima. Bulletti che angariano coetanei e li buttano sotto un camion, ragazzine che picchiano ragazzine, scolari che palpano le insegnanti (e riprendono il tutto col telefonino); guidatori che sempre più spesso, con indifferenza, recidivi, ammazzano passanti e scappano, o si dispiacciono per i danni alla carrozzeria. E’ tutta una sub-umanità pullulante, «senza rispetto, senza vergogna e senza coscienza» che prende possesso della società, «potente e orgogliosa», forse già maggioritaria.

Forse la società intera, nei suoi secessionismi corpuscolari e violenti, è già quella auspicata da Stirner: una dissocietà assoluta, la guerra di tutti contro tutti. Max Stirner (1806-1856) fu il primo apostolo della «libertà individuale» senza limiti, che oggi è l’ideologia sottesa alle infinite manifestazioni dell’inciviltà dei «senza vergogna».

Frequentatore della società degli hegeliani di sinistra (con Marx), «Società dei Liberati»: qui Dio non era più odiato, era sepolto. Non era altro che una alienazione dell’Io, che aggravava di doveri immaginari. Ma la libertà assoluta mancava ancora: lo Stato, anche democratico, impone ancora delle leggi; il socialismo ancora pretende di asservire il singolo all’umanità (o al proletariato), che è solo un altro modo di asservire a un dio.

Se io, da libero cittadino, concorro a formare le leggi, poi però mi devo assoggettare a queste leggi: ed anche queste limitano la mia libertà. Stirner rivendica il diritto (o meglio, il potere) dell’Io di non essere fedele nemmeno a se stesso.

L’Io di Stirner è infatti l’entità più particolare che ciascuno di noi sperimenta in sè, infinitamente cangiante, mossa da desideri di un momento. E’ dunque qualcosa che «i nomi non possono nominare», indefinibile per essenza.

Stirner lo chiama «l’Unico». Perchè non è «un» io, semplicemente «differente» dagli altri; è una differenza assoluta. «Io» non sono un altro «te», sono la mia indomabile volontà vitale e concreta, che vuole affermarsi contro tutte le astrazioni che gli vengono imposte: da Dio o da Socrate, dallo Stato o dalla filantropia. Stirner deride (a ragione) la «fraternità» predicata dalle rivoluzioni, francese o marxista: la fraternità «è il punto di vista domenicale dei comunisti», scrive, mentre nei giorni feriali schiavizzano i «fratelli».

Stirner non è socialista.
Anzi è per la «libera concorrenza».

Ma quella assoluta, quella vera, non solo economica ma vitale.
E, dice, non c’è vera libera concorrenza finchè c’è uno Stato che la regoli. Perchè le regole fanno dei potenzialmente liberi, dei servi. Stirner è contro ogni ordine ed ogni diritto: perchè, «una volta spazzato via l’aldilà», il diritto ci impone «un aldilà interiore che è divenuto un nuovo cielo».

Stirner detesta anche la rivoluzione: essa richiede all’Io, all’Unico, di sacrificare le sue voglie e i suoi impulsi (la sua «libertà») ad un progetto che ancora non è realizzato, a un dio futuro. Ma l’Unico è mortale, non ha tempo per il domani, vuole potere e godere oggi, l’Unico è nemico dell’eterno ed anche solo dello stabile o del futuro.

Vuole il presente, e lo vuole senza limiti.

Per questo Stirner, contro la rivoluzione, legittima solo la «insurrezione»: la violenza di piazza dove si arraffano le merci nelle botteghe e si dà fuoco alle proprietà altrui, e dove ogni insorto si concede agli altri solo per il tempo e lo scopo in cui l’egoismo degli altri coinciderà con il suo. La sola morale di Stirner è semplicissima. Che cosa è il bene? «Ciò di cui posso usare». A che cosa sono autorizzato? «A ciò di cui sono capace». Ebbene, fateci caso: le legislazioni post-moderne non mirano a garantire proprio questa tipo di libertà dell’Unico?

In primo piano non sono più diritti sociali (dei lavoratori alla paga, per esempio), ma diritti individuali intesi alla felicità personale, così come ciascuno la intende e la vuole in questo preciso momento. E’ questo il senso delle «legalizzazioni». Vuoi lasciare la moglie per un’altra? D’accordo, dice lo Stato post-moderno, ma aspetta che «legalizziamo» il divorzio. Non vuoi il figlio che sta nascendo nel tuo ventre? Pronti: ecco la «legalizzazione» dell’aborto. Vuoi esibire la tua omosessualità, il tuo travestitismo? E’ «legale», quindi puoi farlo; e infischiatene se, per così dire, i bambini ti guardano e ne traggono le conseguenze.diritto all’eutanasia, alla droga libera un po’ di pazienza, stiamo «legalizzando». Guidi ubriaco recidivo e ammazzi quattro persone? Solo arresti domiciliari. il nuovo diritto è di manica larga verso le manifestazioni dell’Unico, ossia del tuo privato egoismo.

Ma anche gli speculatori di Wall Street non vogliono leggi che mettano freno alle loro «libertà» di arricchirsi. E’ questo, in fondo, il senso dell’invocazione continua, della pretesa arrogante, allo «Stato minimo», che si coniuga da tutti i lati e in tutti i modi: «più società meno Stato» dice Formigoni, «privatizzazioni», raccomanda Padoa Schioppa, «non nel mio cortile» urlano i manifestanti anti-TAV o e i napoletani nella rumenta fino al collo, liberismo globale, predicano gli economisti di grido, trasgressione permanente, incita la TV. Ma anche i politici che in questi giorni hanno promesso tutto – riduzione delle tasse, aumenti dei salari, benzina gratis – sapendo che non manterranno niente, non sono che degli stirneriani, anarco-insurrezionalisti: che volete da me?

L’«Io» che ero ieri, e che prometteva, non è l’«Io» che sono oggi, al potere; avrò pur diritto a cambiare propositi. O volete coartare la mia libertà, inchiodandomi ai miei impegni?Non c’è da vergognarsi di nulla. Non dovete spiegarvi, meno ancora giustificarvi: «E’ legale, posso farlo».

Oppure: è illegale (per ora), dunque lo faccia per «far progredire il diritto», e perchè – come insegna Stirner – ogni «Io» ha da essere, rispetto allo Stato e alla società (agli altri), fondamentalmente criminale; perchè ogni adesione è diminuzione di libertà. Tutto ciò perchè Dio è morto, e sono morti i suoi idoli-imitatori successivi, ed anche infine la ragione. Come diceva Stirner, «Ho fondato la mia causa sul nulla».

O come dirà Nietzsche: «I vantaggi di questa epoca: niente è vero, tutto è permesso». Basta che affermiate ciò che volete, e il vostro volere diventa legge. Senza rispetto (gli altri «Io» si fottano, arraffino ciò di cui sono capaci), e senza coscienza: avete il diritto alla stupidità egoista senza domani, siete tutti perfetti, tutti «Unici».

Non ci sono più peccatori, e dunque non più crimini nè errori. Così i delitti violenti sono sempre più spesso opera di giovanissimi, di minorenni; così le dodicenni fanno le veline, e i travestiti esibiscono la loro «normalità», e i finocchi il loro «diritto» ad adottare figli altrui.

Così la politica ha fatto ormai tutt’uno con la criminalità organizzata e ci propone di votarla; così i deboli e gli sfavoriti vengono gettati da parte, i malati non curati, la scienza e la ricerca affidate a chirurghi plastici ammanicati, le università a farabutti che opprimono i ricercatori precari, gli rubando le idee e i giusti compensi. Così la Casta – potente coalizione di unici – si prende tutto, s’arricchisce a danno dei poveri.

Sono tutti stirneriani, senza saperlo. Almeno Stirner sapeva a cosa avrebbe portato questa «libera concorrenza» tra egoismi sacralizzati e sfuggenti, e senza alcuna legge che riconoscano come legittima.

Alla guerra perpetua degli Unici, tutti contro tutti, senza coscienza e senza rispetto, fino al suicidio collettivo. «L’umanità sarà sepolta e sulla sua tomba Io, finalmente padrone solo, Io, mio erede, riderò».

In quale luogo possa suonare questa risata, visto che l’Unico che dovrebbe ridere per ultimo sarà anche lui ucciso, e visto che non c’è aldilà, è dubbio. Forse nelle tenebre esteriori, dove non è che pianto e stridor di denti.

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, NEWS & INFO, TELE... VISIONI!