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CARITAS, FINO A VENERDÌ CELEBRAZIONI PER LA 19A ASSEMBLEA GENERALE. IERI LA MESSA DEL CARD. BERTONE

SOCIALE (Roma) – Ieri pomeriggio il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, ha presieduto, presso la Domus Mariae di Roma, la Messa per 300 delegati della Caritas Internationalis per la celebrazione, dal 22 al 27 maggio, della 19ma Assemblea Generale (nel 60° anniversario della fondazione). Nel corso della celebrazione liturgica, il Cardinale si è espresso sul ruolo che la Caritas deve ricoprire, un compito educativo e di sensibilizzazione affinché tutti riconoscano nei poveri i propri fratelli.“Svelare il volto dei fratelli, aiutare i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà a prendersi cura come propri dei loro bisogni e dell’esigenza di pieno riconoscimento della loro dignità, è l’impegno fondamentale di Caritas Internationalis, e anche l’obiettivo di un rinnovato rapporto con gli organismi della Santa Sede, che auspico come frutto di questa Assemblea”, ha dichiarato. 

Il porporato ha ricordato che esiste un livello di servizio rilevante, quello di “raggiungere, in modo convincente e rispettoso, la mente e il cuore dei credenti e di tutte le persone di buona volontà affinché riconoscano nei poveri i loro fratelli”, e ha indicato che questo “è ciò che intendeva il Servo di Dio Paolo VI quando insisteva sul compito primariamente educativo della Caritas”. La Caritas, ha aggiunto, “offre ai fedeli un’opportunità privilegiata di condividere la missione della Chiesa e di essere stretti a Gesù Cristo”. “Caritas Internationalis e le Caritas nazionali e locali fanno un bene immenso quando aiutano le persone e le comunità a riconoscere con amore la presenza di altri fratelli nel bisogno, che è la presenza di Cristo stesso; quando riescono a scuotere le loro coscienze, affinché, sia nelle libere iniziative, sia nella collaborazione con la carità organizzata della Chiesa, sentano sempre l’esigente premura della condivisione evangelica”, ha segnalato. Il compito educativo della Caritas è quello di “poter rafforzare nei cristiani e negli uomini di buona volontà una consapevolezza operativa di fraternità, specialmente verso i più poveri, occorre vivere in Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita, ed essere animati dal suo Santo Spirito”. Cristo, ha affermato, si trova “nella Parola e nel Pane di vita, nella preghiera personale e nei Sacramenti, ma anche Lo troveremo e trasmetteremo la sua vita agli altri nell’agire di Caritas”. 

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IL 20 APRILE GIORNATA DI PREGHIERA PER ASIA BIBI E TUTTE LE VITTIME DELLA BLASFEMIA

SOLIDARIETÀ (Roma) – Mercoledì 20 aprile tutto il mondo si mobiliterà per pregare per Asia Bibi, la donna cristiana pakistana condannata a morte in base alla legge sulla blasfemia, e per tutte le altre vittime di questa legge, sempre più spesso strumentalizzata per combattere nemici personali. Lo riferisce l’agenzia vaticana Fides, spiegando che il mercoledì della Settimana Santa il Pakistan e tutti i Paesi del mondo si uniranno in una “Speciale Giornata di preghiera per Asia Bibi e per le vittime della legge sulla blasfemia”. L’iniziativa, lanciata dalla Masihi Foundation, che si occupa dell’assistenza legale ad Asia Bibi e del sostegno materiale alla sua famiglia, sarà diffusa ovunque “perché tutti i credenti e tutti gli uomini di buona volontà possano unirsi in comunione di preghiera e accendere una candela, implorando da Dio la salvezza e la liberazione di questa donna e di tutti coloro che soffrono per le conseguenze di false accuse di blasfemia”, ha siegato a Fides Haroon Masih, direttore della Fondazione.

Commentando l’iniziativa, monsignor Andrew Francis, Vescovo di Multan e presidente della Commissione per il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Pakistana, ha affermato che “la preghiera è uno strumento importante per i fedeli del Pakistan, che confidano nell’opera di Dio”. Alla Giornata aderiranno anche le Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, che “aiuteranno a sensibilizzare le comunità locali”. Pregheranno inoltre gli “Angeli custodi di Asia Bibi”, le monache di alcuni ordini di clausura: le suore del Monastero delle Francescane Concezioniste di Escalona di Toledo, le Benedettine del Monastero di Rosano (Firenze) e le Clarisse francescane di Roasio e Sarzana. “Davanti al Santissimo Sacramento esposto, ricorderemo Asia Bibi, nostra sorella in Cristo, e pregheremo per le vittime di ogni sopruso compiuto in ogni parte del mondo. Il Signore Crocifisso e Risorto apra i cuori di tutti perché si edifichi il Suo Regno di pace e di giustizia”, hanno scritto le Clarisse di Roasio e Sarzana in un messaggio inviato a Fides.

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NAVARRO-VALLS: “BINOMIO PAPA-GIOVANI HA AIUTATO IL MONDO ALLA DIFFUSIONE DELLA PAROLA DI GESÙ”

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – Alla Pontificia Università Santa Croce di Roma (piazza Apollinare 49) si è svolta ieri (venerdì 1 aprile ndr.) una giornata studio dal titolo “Beatificazione di Giovanni Paolo II: opinione pubblica e sensus fidei”. Dopo una breve introduzione, il rettore dell’università pontificia, che ha ricordato le grandi virtù umane e spirituali di Papa Wojtyla, ha introdotto gli ospiti che presenziavano alla conferenza. Il primo a prendere la parola è stato il Cardinale Angelo Amato, che ha trattato l’argomento del “sensus fidei”. Il “sensus fidei” è il sentire comune dei fedeli che, accomunati nel battesimo, si fanno mediatori per trasmettere la parola di Dio.

Il sensus fidei dà origine alla “fama sanctitatis” – l’opinione dei fedeli riguardo l’eccellenza delle virtù di quella persona che incarna le beatitudini evangeliche – e alla “fama segnorum”, i segni e le grazie fatte per intercessione del servo di Dio. Come ha constatato il Cardinale Amato, la “vox populi” è importante per decretare la nomina di “Beato”: le continue visite alla tomba nelle grotte vaticane, la preghiera della comunità, la diffusione di testi scritti sulla figura di Giovanni Paolo II e soprattutto l’invocazione spontanea dei fedeli di quel “Santo subito” testimoniano come Karol Wojtyla sia il rappresentante delle virtù teologali e, per questo motivo, ci sono le condizioni per essere proclamato Beato. Successivamente la parola è passata a Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che si è interrogato sul rapporto dei media con Giovanni Paolo II e sulle ragioni per cui riusciva a “bucare lo schermo”.

Il Santo Padre ha creato un modo nuovo di trasmettere, attraverso i media, i valori umani e cristiani. Con la sua voce, la dizione ed i gesti con cui diffondeva la Parola di Dio ha migliorato la qualità del messaggio della Chiesa. È stato quindi un Papa innovativo, che andava controcorrente e infrangeva le leggi mediatiche. Come ha dichiarato Navarro-Valls “era un Papa che dominava la tv semplicemente ignorandone le regole”. Papa Wojtyla è stato anche il Papa dei giovani: si emozionava, sorrideva e cantava, e riusciva a stabilire un contatto con ognuno di loro. La magia di questo rapporto era che i ragazzi captavano la verità del suo messaggio. In merito a ciò la nostra redazione, ha rivolto una domanda al dottor Navarro-Valls:

D – Dottor Valls, riguardo al rapporto comunicativo di Giovanni Paolo II con gli adulti e con i giovani, c’è stata un’esperienza che ricorda in particolare?

R – Intanto Lui era giovane, era più giovane dei giovani che aveva davanti. Alle volte doveva trovare delle parole di gioia per quei giovani che erano cupi, tristi. Lui non lo è stato mai, perché sapeva dare una ragione alla sua gioia, cosa che alcuni giovani non sapevano fare. C’erano una mutua conoscenza, un mutuo capirsi anche a livello gestuale con alcuni giovani, e questo rapporto ha insegnato molto al mondo anziano che curiosamente seguiva Giovanni Paolo II. Questo è stato un elemento del suo pontificato che non soltanto ha migliorato i giovani, ma tutta la società. Possiamo dire che questo binomio Papa-giovani ha aiutato tutto il mondo alla diffusione della parola di Gesù”.

Dopo un breve intervallo, nel corso della giornata sono intervenute altre personalità appartenenti al mondo della televisione e della carta stampata. Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, ha ricordato la grande umanità di Papa Wojtyla, che trapelava anche attraverso le immagini televisive stabilendo sempre un contatto con tutti i fedeli. Non aveva una particolare strategia comunicativa studiata a tavolino, si presentava al mondo in tutta la sua semplicità con quel suo “Non abbiate paura e aprite la porte a Cristo”. Era un uomo in contatto con Dio attraverso la preghiera e, soprattutto, si confrontava con il popolo di tutto il mondo: questo era il senso di accoglienza di Giovanni Paolo II.

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TERZA GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE IN TERRA SANTA

 Il 29 e 30 gennaio 2011, nel mese dedicato dalla Chiesa alla “pace”, è prevista la Celebrazione della Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili che in questa terza edizione prevedono il coinvolgimento di duemila città in tutto il mondo, in contemporanea, per una preghiera che – si augurano gli organizzatori – “possa salire fino al cuore del Signore e riportare la pace nella Sua terra”.

La Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, patrocinata dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si celebrerà il 29-30 gennaio 2011, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Nella terza edizione della Giornata Internazionale, nel seguito dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi sul tema “Comunione e Testimonianza”, le 24 ore di preghiera ininterrotta inizieranno in modo quanto mai significativo, in concomitanza con la Quinta Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme, coincidente a sua volta, a Dio piacendo, con la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme, il sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17-18 di Terra Santa. La Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese verrà diffusa in mondovisione.

L’anno scorso, la preghiera è stata celebrata in 1103 città del pianeta. In comunione con il Patriarca di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, così Sua Santità Benedetto XVI ha voluto vivere questa Giornata di Preghiera: “Oggi si celebra anche la seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa. In comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terrasanta, mi unisco spiritualmente alla preghiera di tanti cristiani di ogni parte del mondo, mentre saluto di cuore quanti sono qui convenuti per tale circostanza” (Angelus 31 gennaio 2010). Il prossimo 30 gennaio 2011, vogliamo alzare di nuovo dal cuore del mondo una preghiera accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni.

Il Santo Padre Benedetto XVI, nella sua Omelia in occasione della Solenne Inaugurazione per l’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, ha affermato che: “Guardare quella parte del mondo [Medio Oriente] nella prospettiva di Dio significa riconoscere in essa la “culla” di un disegno universale di salvezza nell’amore, un mistero di comunione che si attua nella libertà e perciò chiede agli uomini una risposta”, inoltre il Santo Padre ha affermato che “I cristiani continueranno a dare il loro contributo […] soprattutto con lo spirito delle Beatitudini evangeliche, che anima la pratica del perdono e della riconciliazione”. Parole che ha successivamente riportato nell’Angelus in Piazza san Pietro, incontrando i pellegrini: “Infatti, in quei Paesi, purtroppo segnati da profonde divisioni e lacerati da annosi conflitti, la Chiesa è chiamata ad essere segno e strumento di unità e di riconciliazione, sul modello della prima comunità di Gerusalemme”.

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CRESCE IL NUMERO DEI MORTI A BRISBANE; UNA TRAGEDIA ENORME, MA LA RISPOSTA DELLA GENTE È FENOMENALE

BRISBANE – La vastità del diluvio che dura ormai da un mese nel nord-est dell’Australia ha colpito il 75% della regione del Queensland: un’area cinque volte più grande del Regno Unito. Secondo l’ultimo comunicato giunto all’Agenzia Fides dalle Pontificie Opere Missionarie (Pom) australiane, il bilancio delle vittime ad oggi ammonta a 16 persone, ma è previsto il recupero di altri cadaveri nella valle Lockyer dove uno “tsunami interno” ha spazzato le strade delle città di Toowoomba, Helidon, Grantham, Gatton e Ipswich. Circa 50 persone risultano disperse nella zona, molti si teme siano annegati. La capitale del Queensland, Brisbane, è l’ultimo centro urbano ad essere stato sommerso. Piogge torrenziali e una forte marea del fiume Brisbane hanno inondato intere periferie, costringendo ad allontanarsi 20 mila famiglie e a chiudere 3.500 industrie. Energia elettrica ed acqua sono saltate e la città è stata dichiarata zona disastrata.

Jenny Simpson, delle Pom di Brisbane, è stata evacuata da Tennyson. “Il peggio deve ancora arrivare – si legge nel testo inviato a Fides – e cresce anche il timore per le malattie. Sono benvenute le preghiere … che fanno una grande differenza”. David McGovern, Direttore dell’ufficio diocesano delle Pom di Brisbane ha aggiunto: “le preghiere sono sempre necessarie e ben accolte. Le acque del diluvio si ritirano, ma i danni alle case e alle persone dureranno molto più a lungo”. Anche l’Arcivescovo di Brisbane, Mons. John Bathersby, ha chiesto preghiere “per i defunti e per le loro famiglie, per gli operatori dei soccorsi e tutti coloro che soffrono a causa delle inondazioni”. L’Arcivescovo inoltre comunica che “sono state messe a disposizione per gli sfollati parrocchie e scuole, mentre l’ufficio centrale dell’arcidiocesi è chiuso per mancanza di energia elettrica.” La Conferenza Episcopale australiana ha informato che tutti i Vescovi e la popolazione del paese è unita nella preghiera e nel sostegno pratico per far fronte alla peggiore inondazione degli ultimi decenni che continua a colpire lo stato del Queensland. Un sacerdote dell’arcidiocesi di Brisbane, padre John Conway, attualmente amministratore di tre parrocchie in un’area della periferia di Toowomba, ha dichiarato: “E’ una tragedia enorme, ma la risposta della gente è fenomenale. Ho visto persone sfollate dalla loro casa che si sono impegnate nei centri di soccorso. In molte zone manca l’acqua potabile, le strade sono danneggiate e i camion non possono passare, non è possibile avere combustibili, latte, pane. Stiamo razionando tutto”. Anche il Santo Padre Benedetto XVI si è reso presente assicurando la propria preghiera ed inviando un contributo di 50.000 dollari a favore della campagna per le vittime delle inondazioni del Queensland, coordinata dalla Società di San Vincenzo de’ Paoli. (AP) (13/1/2011 Agenzia Fides)

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LA PREGHIERA DEI GIOVANI PER ACCOMPAGNARE BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO

ROMA – SOCIAL NETWORK – In vista del viaggio di Papa Benedetto nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010 continua l’iniziativa della redazione dei giovani che cura il ‘PapaboysGroup’ di facebook che ha promosso durante l’estate un gruppo che si chiama ‘LA MIA PREGHIERA PER ACCOMPAGNARE PAPA BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO’. La motivazione principale del gruppo è… “Un gruppo via facebook dove si possono inserire preghiere personali per accompagnare il viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010!”. Nel gruppo sono presenti circa 500 preghiere scritte da giovani i quali hanno superato le 1.000 unità di presenza.

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IL REGNO UNITO SI PREPARA AD ACCOGLIERE SOLENNEMENTE IL PAPA. INTERVISTA AL COORDINATORE DEL VIAGGIO

LONDRA – Mentre il Regno Unito si prepara ad accogliere solennemente Benedetto XVI, cresce l’attesa della visita e cresce anche, nei cattolici, la consapevolezza del ruolo della Chiesa nella società. ZENIT ha parlato con mons. Andrew Summersgill, coordinatore della visita del Papa nel Regno Unito, in programma dal 16 al 19 settembre, sui preparativi e sul clima che si respira. In questa intervista, mons. Summersgill spiega il significato dell’invito di Sua Maestà la regina Elisabetta II al Papa e descrive alcuni aspetti della preparazione dei cattolici alla visita del Santo Padre.

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IL 26 E 27 GIUGNO AL CIRCO MASSIMO DI ROMA LA QUARTA EDIZIONE DELL’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE

ROMA – Il 26 e 27 Giugno 2010 la città di Roma vivrà la quarta edizione dell’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE, un incontro non solo di preghiera, ma anche di musica ed amicizia, ad elevata partecipazione giovanile che si svolgerà nella stupenda cornice del Circo Massimo. L’organizzazione, curata dalla Basilica di Sant’Anastasia al Palatino con l’Assessorato delle Politiche Sociali e familiari del Comune di Roma, prevede l’inizio per le ore 15 del 26 Giugno con il “II° meeting delle Associazioni no profit e onlus” che avranno la possibilità di presentare la propria attività ed instaurare nuove dinamiche di azione e sinergie; contemporaneamente alle ore 15 inizierà la kermesse musicale “Don’t Stop Music” che vedrà esibirsi artisti emergenti e big della musica leggera e cristiana alternati da testimonianze ed ospiti dello spettacolo e della tv.

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I GIOVANI DELL’ADUNANZA EUCARISTICA ACCENDONO IL CUORE DI BATTIPAGLIA NELLA NOTTE

notiziaBATTIPAGLIA – Avevamo annunciato per l’AdunanzA Eucaristica di Battipaglia del 31 Ottobre il risultato calcistico GESU’ batte Hallowen 3 a 0, ma oltre ogni più rosea previsione abbiamo assistito ad una vera “..goleada..” Infatti nella Parrocchia di S.Antonio di Padova a Serroni Battipaglia è nata l’ Adorazione Eucaristica Perpetua . Dal 25 al 31 Ottobre si è svolta nella Chiesa Salentina una Settimana Eucaristica che ha coinvolto tutta la Parrocchia con Incontri, Preghiere, Celebrazioni e veglie che si sono succedute ininterrottamente per tutti i sette giorni .Tutti i Gruppi e le Associazioni parrocchiali hanno partecipato a diversi livelli per l’ottimale svolgimento dell’evento e la richiesta di adesione fatta ai futuri Adoratori Eucaristici ha visto una piena ed abbondante risposta nel popolo della rinomata cittadina . L’entusiasmo all’iniziativa da parte del Parroco Don Roberto Nicolino , l’annuncio vibrante portato ai presenti da Don Alberto Pacini , pioniere dell’esperienza dell’A.E.P. in Italia, unito all’impatto dell’AdunanzA Eucaristica tenutasi nella notte tra il 31 Ottobre e l’alba del 1 Novembre (… non più notte di Hallowen ma notte di Gesù Vivo) hanno completato l’operazione spirituale portando alla nascita dell’Adorazione Perpetua nella ridente città Campana. Infatti a partire dal 15 Novembre assisteremo all’interminabile avvicendarsi degli Adoratori che copriranno tutto l’arco delle giornata per prestare un culto Eucaristico ininterrotto. La Chiesa infatti resterà sempre aperta 24 ore su 24 con il Santissimo Sacramento esposto a chiunque in qualsiasi orario voglia ritagliarsi momenti di preghiera e raccoglimento alla Presenza del Signore.

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L’UDIENZA DEL MERCOLEDI’: “NUTRIRE LA PROPRIA ESISTENZA CON LA PAROLA DI DIO”

notiziaCITTA’ DEL VATICANO – Un invito a “nutrire la nostra esistenza della Parola di Dio”, ad esempio “mediante un ascolto più attento delle letture e del Vangelo specialmente nella Messa domenicale”. A rivolgerlo è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, dedicata alla “fioritura” della teologia latina nel secolo XII, e in particolare ai “due differenti modelli di teologia” nati da quel “vasto rinnovamento spirituale”: la teologia monastica, nata dei monasteri, e la teologia scolastica, nata all’interno delle “Scholae”, alcune delle quali “ben presto avrebbero dato vita alle università, che costituiscono una delle tipiche invenzioni del Medioevo cristiano”. Secondo Benedetto XVI, “è importante riservare un certo tempo ogni giorno alla meditazione della Bibbia, perché la Parola di Dio sia lampada che illumina il nostro cammino quotidiano sulla terra”. Il Sinodo dei vescovi del 2008, sulla “Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, ha ricordato il Papa, “ha richiamato l’importanza dell’approccio spirituale alle Sacre Scritture”: di qui l’importanza di “far tesoro della teologia monastica, un’ininterrotta esegesi biblica”, partendo dalla consapevolezza – ha aggiunto il Santo Padre a braccio – che “la lettura puramente teorica non basta per entrare nelle Sacre Scritture, si deve leggere la Bibbia nello spirito nella quale è stata creata”. Nei monasteri del XII secolo, ha spiegato il Papa, “si praticava specialmente la teologia biblica”. I monaci, cioè, “erano tutti devoti ascoltatori e lettori delle Sacre Scritture, e una delle principali loro occupazioni consisteva nella lectio divina, cioè nella lettura pregata della Bibbia. Per loro la semplice lettura del Testo sacro non bastava per percepirne il senso profondo, l’unità interiore e il messaggio trascendente. Occorreva praticare una lettura spirituale”.

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IL PAPA ALL’ANGELUS NELLA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE: LA CHIESA ANNUNCI IL VANGELO ALL’UMANITA’

CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa è chiamata ad annunciare la speranza evangelica a tutta l’umanità: all’Angelus in Piazza San Pietro, nella Giornata Missionaria Mondiale, Benedetto XVI ricorda che ciascun cristiano è impegnato a testimoniare il Vangelo a tutti, “in particolare a quanti ancora non lo conoscono”. Il Papa non ha poi mancato di rivolgere il pensiero ai missionari che operano in situazioni di grave disagio. Ed ha ricordato, in particolare, don Ruggero Ruvoletto, ucciso in Brasile, e padre Michael Sinnot, sequestrato nelle Filippine. Benedetto XVI ha ricordato il tema scelto per la Giornata Missionaria Mondiale, tratto dal Libro dell’Apocalisse: “Le nazioni cammineranno alla sua luce”. Questa luce, ha sottolineato, è “quella di Dio, rivelata dal Messia e riflessa sul volto della Chiesa”: “E’ la luce del Vangelo, che orienta il cammino dei popoli e li guida verso la realizzazione di una grande famiglia, nella giustizia e nella pace, sotto la paternità dell’unico Dio buono e misericordioso.

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IL 17 GENNAIO LA VISITA DI BENEDETTO XVI ALLA SINAGOGA DI ROMA. RICORDIAMO INSIEME LA VISITA DI GP2

CITTA’ DEL VATICANO – Papa Benedetto XVI visiterà la Sinagoga di Roma il 17 gennaio 2010 in occasione della XXI Giornata di riflessione ebraico-cristiana, ha reso noto questo martedì la Santa Sede. La visita, inizialmente prevista per l’autunno, è stata rimandata al 17 gennaio, giorno che coincide con la celebrazione ebraica del Mo’èd di Piombo, una festa specifica degli ebrei di Roma. Si tratta della commemorazione di un miracolo avvenuto nel 1793 nel mese ebraico di Shevat (gennaio), quando un incendio, sicuramente doloso, colpì le porte del ghetto di Roma.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2889

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IL PAPA AI GIOVANI: ‘IL PAPA VI CHIEDE DI VIVERE CON GIOIA ED ENTUASIASMO LA VOSTRA FEDE’

PRAGA – Al termine della Santa Messa celebrata nella spianata sulla via di Melnik, a Stará Boleslav, il 28 settembre, il Santo Padre Benedetto XVI si è rivolto ai giovani che la sera precedente avevano compiuto un pellegrinaggio sul luogo del martirio di San Venceslao e che avevano pernottato sulla spianata in attesa della celebrazione presieduta dal Papa. “Cari amici, non è difficile costatare che in ogni giovane c’è un’aspirazione alla felicità – ha detto il Papa ai giovani -, talvolta mescolata ad un senso di inquietudine; un’aspirazione che spesso però l’attuale società dei consumi sfrutta in modo falso e alienante. Occorre invece valutare seriamente l’anelito alla felicità che esige una risposta vera ed esaustiva. Nella vostra età infatti si compiono le prime grandi scelte, capaci di orientare la vita verso il bene o verso il male.

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IL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN EUROPA CENTRALE PER MOSTRARE LA VITALITÀ DEL CRISTIANESIMO

CITTA’ DEL VATICANO – La visita che Benedetto XVI realizzerà nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre gli permetterà di mostrare nel centro dell’Europa la vitalità del cristianesimo, annuncia il portavoce vaticano. Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha analizzato nell’editoriale di “Octava Dies”, settimanale del Centro Televisivo Vaticano, del quale è direttore, il pellegrinaggio apostolico internazionale in cui il Papa visiterà Praga e Brno. Il sacerdote spiega che il Pontefice “si recherà nel cuore dell’Europa, in un Paese di antica e grande tradizione culturale a cui il cristianesimo ha dato un contributo essenziale, un Paese che ricorda in questi giorni il ventennale della fine del regime comunista e della rinascita pacifica della democrazia, un Paese dove la secolarizzazione è così diffusa che la pratica religiosa è ridotta a una minoranza”.

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SUCCESSO PER LA “MARATONA GIOVANNI PAOLO II” IN TERRASANTA PARTITA IERI DA GERUSALEMME

GERUSALEMME – Dieci chilometri sono stati percorsi ieri dalla tradizionale maratona della pace, Betlemme-Gerusalemme, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, con la collaborazione, tra gli altri, del Pontificio Consiglio per i Laici, della Conferenza episcopale italiana e del Centro sportivo italiano. E’ stata una giornata da ricordare con due episodi molto importanti. Il primo riguarda una soldatessa israeliana che si è svestita dell’uniforme per mettersi la maglietta della manifestazione e ha cominciato a correre mischiandosi al gruppo dei partecipanti, tra cui palestinesi, americani, un australiano ed una quarantina di atleti del Csi giunti da Modena, Ravenna, Enna, Foggia e Roma, e poi ex campioni dello sport italiano come Demetrio Albertini ed Andrea Zorzi. L’altro episodio – riferisce Avvenire – ha riguardato il sindaco di Betlemme, Victor Batarseh, bloccato al check point di Gerusalemme mentre stava per fare una dichiarazione. Le autorità hanno motivato lo stop sostenendo che la sua presenza sarebbe stata considerata una provocazione. “Questa – hanno detto – non è una passerella per politici che vogliono fare dichiarazioni o cercano di sfruttare un evento che ha altri significati. E’ un momento di speranza, non di politica, e tale deve rimanere”.

Per leggere tutto il testo vistia: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2499 

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Dieci anni di missione in Siberia per tre suore giapponesi

suoreTokyo (Agenzia Fides) – Dalle tranquille isole nipponiche alla gelida tundra della Siberia russa: è stata questa la missione evangelizzatrice di tre religiose giapponesi che per dieci anni hanno svolto un prezioso servizio pastorale nella fredda regione dell’Asia del Nord. Per un decennio hanno dedicato la loro vita di missionarie alla crescita della Chiesa locale, alla catechesi e alla cura dei battezzati, all’istruzione della fede cattolica per i ragazzi, all’aiuto di famiglie bisognose, alla cura dei malati. Ora sono tornate in patria portando con sé il patrimonio di questi dieci anni di missione e continueranno a sensibilizzare la comunità cattolica locale, in diverse diocesi, sui temi della “missione ad gentes”.
Si tratta di tre religiose della congregazione delle “Suore della Visitazione”, partite per la Siberia alla fine degli anni ’90, data la richiesta del piccolo gruppo di cattolici di quell’area, che desideravano avere un chiesa.
Le suore hanno iniziato il lavoro pastorale in Siberia insieme a due sacerdoti americani missionari di Maryknoll, adoperandosi per ricostruire una chiesa cattolica nella provincia di Khabarowski. Negli anni successivi la comunità giapponese ha continuato a contribuire alla missione in Siberia con l’invio di altri tre missionari laici, che si sono fermati nella regione per tre anni.
In Siberia la libertà religiosa è tornata al’inizio degli anni ’90, dopo 73 anni di oppressione del regime sovietico. Suor Kiyoko Suwa (82 anni), suor Kazuko Seya (70 anni) sono partite con un’altra consorella nel 1998, giungendo in una regione dove era ancor forte il terribile ricordo dei gulag staliniani e dove i pochi fedeli cattolici avevano conservato il lumicino della fede in clandestinità.
Fra le urgenze del lavoro pastorale, vi erano quella di restituire fiducia e speranza ai battezzati, che per anni non hanno potuto manifestare la loro fede, e quella di costruire ponti di dialogo e di comprensione con la Chiesa ortodossa.
Grazie ai contributi delle diocesi giapponesi – raccontano le religiose – la chiesa è stata ricostruita e la comunità cattolica è rinata: “All’inizio vi erano solo cinque persone a frequentare la Santa Messa. Oggi il numero dei parrocchiani è salito fino a 300. Molte persone, ritrovando nelle loro case simboli e oggetti legati alla fede cattolica, come il Santo Rosario, hanno riscoperto e rivitalizzato la loro fede”.
Il team missionario, negli anni, ha dato vita a diverse attività come : preghiera e meditazione comunitaria; lettura della Bibbia e celebrazione del Rosario nelle case; opere di carità in favore dei malati; cicli di catechesi per bambini, giovani e adulti. Grazie alla presenza delle suore nipponiche, è stato stabilito anche uno speciale gemellaggio fra la diocesi giapponese di Niigata e la diocesi siberiana di Khabarovsk. Oggi i contatti proseguono e la comunità cattolica siberiana cresce.
Le religiose dicono: “Evangelizzare non è predicare sermoni, ma farsi strumenti affinchè Gesù possa toccare il cuore dell’uomo e ogni individuo possa incontrare l’amore di Cristo nella sua vita. La missione consiste nel costruire un ponte fra l’uomo e Dio”.

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IL VIAGGIO DEL PAPA A GERUSALEMME, “UNA DECISIONE CORAGGIOSA” – PAROLE DI PADRE FEDERICO LOMBARDI

CITTA’ DEL VATICANO – Nel contesto attuale la determinazione di Benedetto XVI a volersi recare a Gerusalemme è “una decisione coraggiosa”, ha affermato il portavoce vaticano. Padre Federico Lombardi S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha analizzato l’annunciata visita del Santo Padre in Terra Santa nell’editoriale di “Octava Dies”, il settimanale del Centro Televisivo Vaticano, da lui stesso diretto. Secondo informazioni provenienti da Roma e Gerusalemme, il viaggio toccherà la Giordania, Israele e i Territori Palestinesi e si svolgerà nella seconda metà del mese di maggio. Benedetto XVI ha rivelato di stare preparando questo viaggio, il 12 febbraio, nel ricevere in udienza i membri della Conferenza dei Presidenti della Maggiori Organizzazioni Ebraiche Statunitensi.

“E’ una bella notizia”, ha assicurato padre Lombardi. “Andare a Gerusalemme: è il desiderio di tutti gli israeliti e di tutti i cristiani. Gli antichi israeliti salivano verso di essa cantando, Gesù vi si dirige decisamente per compiervi fino in fondo la volontà del Padre”. “E’ andare pellegrini ai luoghi più santi, luoghi degli incontri fra Dio e gli uomini che hanno segnato la storia della nostra salvezza”. “Anche il Papa porta in sé questo desiderio. Benché in precedenza vi sia già stato, sente l’importanza di recarvisi di nuovo come capo di una comunità di credenti, che possano pellegrinare in unione spirituale con lui e per mezzo di lui ai luoghi delle radici della loro fede”.

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SAN VALENTINO? SE COMPRENDESSIMO DAVVERO QUESTA FESTA ANDREMO A PREGARE CON IL NOSTRO AMORE…

SAN VALENTINO – Era un Vescovo Valentino, si si, proprio un Vescovo! Lo sapevi? Ed è stato anche un martire! Adesso scopriremo insieme la sua vera storia. Quella ‘falsa’ di storie, ed ingannatrice per tutti, è quella che ha ridotto la festa VERA di chi per AMORE veramente ci ha rimesso la pelle, ad un semplice scambio di rose tra fidanzatini, o ad una cenetta a lume di candela in pizzeria (per la maggior parte dei ragazzi) o nel ristorante di moda (per chi se può permettere!). Talvolta è assurdo ed incredibile riuscire a comprendere come da basi solide e verità della storia e dell’esistenza, ci si possa ridurre a banalizzare così tanto il tutto, senza riuscire a vivere quei ‘respiri di infinito’ che sono davvero a due millimetri dal nostro cuore. Povero mondo! E poveri noi, abitanti e cittadini! E se comprendessimo davvero questa festa, oggi chiameremo la persona, o le persone, che davvero amiamo di più, e potremmo proporre un momento di preghiera insieme, davanti al ‘Re dell’Amore’. Ecco come si dovrebbe amare davvero, se avessimo un alto concetto di libertà!

La più antica notizia di S.Valentino è in un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo anniversario di morte. Ancora nel sec. VIII un altro documento ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura. Altri testi del sec. VI, raccontano che S.Valentino, cittadino e vescovo di Terni dal 197, divenuto famoso per la santità della sua vita, per la carità ed umiltà, per lo zelante apostolato e per i miracoli che fece, venne invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo insieme alla famiglia ed ai greci studiosi di lettere latine Proculo, Efebo e Apollonio, insieme al figlio del Prefetto della città. Imprigionato sotto l’Imperatore Aureliano fu decollato a Roma. Era il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu trasportato a Terni al LXIII miglio della Via Flaminia. Fu tra i primi vescovi di Terni, consacrato da S.Feliciano vescovo di Foligno nel 197. Preceduto da S.Pellegrino e S.Antimo, fratello dei SS.Cosma e Damiano.

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CONDIVIDIAMO L’EDITORIALE DI ‘AVVENIRE’: NON MORTA, MA UCCISA. ADESSO PERÒ VOGLIAMO SAPERE TUTTO

MILANO – Eluana è stata uccisa. Davanti alla morte le parole tornano nude. Non consentono menzogne, non tollerano mistificazioni. E se noi – oggi – non le scrivessimo, queste parole nude e vere, se noi – oggi – non chiamassimo le cose con il loro nome, se noi – oggi – non gridassimo questa tristissima verità, non avremmo più titolo morale per parlare ai nostri lettori, ai nostri concittadini, ai nostri figli. Non saremmo cronisti, e non saremmo nemmeno uomini. Eluana è stata uccisa. Una settimana esatta dopo essere stata strappata all’affetto e alla «competenza di vita» delle sorelle che per 15 anni, a Lecco, si erano pienamente e teneramente occupate di lei. In un momento imprecisato e oscuro del «protocollo», orribile burocratico eufemismo con il quale si è cercato di sterilizzare invano l’idea di una «competenza di morte» messa in campo, a Udine, per porre fine artificialmente ai suoi giorni.

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