aprile 4, 2011 · 2:29 PM
SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – Ripercorrendo a ritroso le celebrazioni e le visite di Karol Wojtyla eletto Pontefice, ci si accorge di come siano state numerose: gli incontri con la gente in 301 parrocchie, senza contare le altre 16 comunità ricevute in Aula Paolo VI, e poi visite ad ospedali, carceri, comunità religiose, conventi e monasteri di clausura, università e scuole, mense per i poveri.Un’agenda ricca di impegni, non solo nella Capitale ma in tutto il mondo, a riprova dell’amore per la città e per la gente di Papa Giovanni Paolo II, il cui unico desiderio era quello di portare, ovunque, la sua presenza e diffondere la parola di Dio, specialmente alle persone sofferenti . E’ un pezzo di storia il “viaggio” del Pontefice lungo le strade dell’Urbe, che si concretizza in un insegnamento fatto di parole, sguardi, carezze, momenti di familiarità.
Il Policlinico Gemelli fu la prima tappa romana dell’itinerario missionario di Giovanni Paolo II, che visitò il vescovo Deskur, polacco come Wojtyla che si era ammalato, nelle stanze del nosocomio di via Pineta Sacchetti. Il destino ha voluto che l’ospedale – o «Vaticano numero 3», come il Papa stesso lo definì – fu il luogo dei suoi numerosi ricoveri, a cominciare da quello per l’attentato del 13 maggio 1981. Anche durante le sue degenze, il Santo Padre colse l’occasione per dimostrare la sua vicinanza ai malati ricoverati al Policlinico Gemelli. L’amore per le persone sofferenti è visibile dalle visite nei luoghi della povertà e del disagio come gli accampamenti di nomadi, le mense e i centri per disabili e pensionati.
Indimenticabile il sostegno del Papa nei confronti degli ammalati incontrati nelle corsie di tanti ospedali come il Bambino Gesù il 7 gennaio 1979 o quella al Santo Spirito il 23 dicembre 1979. Non da meno la visita ai detenuti nelle carceri come quella di Casal del Marmo il 6 gennaio 1980, Rebibbia il 27 dicembre 1983 in cui incontrò, senza rancore, il suo attentatore Alì Agca e Regina Coeli il 9 luglio 2000 in occasione del Giubileo delle carceri.Memorabili furono le molte celebrazioni fatte in occasione di ricorrenze religiose e non solo: la Messa in Coena Domini nella Basilica di San Giovanni in Laterano, all’inizio di ogni triduo pasquale; il rito della Via Crucis al Colosseo, anche negli ultimi anni di sofferenza; la Messa nella basilica di Santa Sabina all’Aventino per il rito delle Ceneri; gli incontri con i giovani romani nei giovedì precedenti la Domenica delle Palme; la Messa e la processione del Corpus Domini, con il ripristino della tradizione al giovedì ed una grande partecipazione di fedeli; le visite al Seminario Maggiore in occasione della festa della Madonna della Fiducia, concluse dalla cena informale con gli alunni; la Messa per i defunti al cimitero del Verano; l’atto di venerazione all’Immacolata in piazza di Spagna, conclusasi con l’ultima visita romana l’8 dicembre 2004, il «Te Deum» di ringraziamento di fine anno celebrato per molti anni nella Chiesa del Gesù e poi a Sant’Ignazio di Loyola e, infine, la celebrazione alla Basilica di San Paolo fuori le Mura a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
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giugno 24, 2010 · 2:40 PM
ROMA – Il 26 e 27 Giugno 2010 la città di Roma vivrà la quarta edizione dell’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE, un incontro non solo di preghiera, ma anche di musica ed amicizia, ad elevata partecipazione giovanile che si svolgerà nella stupenda cornice del Circo Massimo. L’organizzazione, curata dalla Basilica di Sant’Anastasia al Palatino con l’ Assessorato delle Politiche Sociali e familiari del Comune di Roma, e coordinata dall’Associazione Nazionale Papaboys, prevede l’inizio per le ore 15 del 26 Giugno con il “II° meeting delle Associazioni no profit e onlus” che avranno la possibilità di presentare la propria attività ed instaurare nuove dinamiche di azione e sinergie; contemporaneamente alle ore 15 inizierà la kermesse musicale “Don’t Stop the Music” curata da “Cantieri Sonori” che vedrà esibirsi artisti emergenti e big della musica leggera e cristiana alternati da testimonianze ed ospiti dello spettacolo e della tv.
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giugno 12, 2009 · 10:20 am
GENOVA – La processione del Corpus Domini è un’occasione “per esprimere con gioia la nostra fede e per testimoniare a tutti la speranza”. Il mondo “ha bisogno di speranza, la cerca disperatamente, spesso su vie sbagliate, lontane da Cristo” ma, “lontano da Dio l’uomo smarrisce se stesso e la società non diventa più libera e umana”. Sono le parole usate dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, per invitare i giovani della diocesi alla processione del Corpus Domini che si svolgerà nel centro storico genovese nel pomeriggio di sabato 13 giugno. “Il cuore dei giovani – ha affermato – ha un particolare istinto degli ideali alti, dei sentimenti nobili, della generosità altruista.
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gennaio 14, 2009 · 3:02 PM

BETLEMME – Il Patriarca latino di Gerusalemme e i Vescovi del mondo hanno diretto una marcia per la pace a Betlemme alla quale hanno partecipato circa 800 bambini, offrendo preghiere per le vittime innocenti del conflitto di Gaza. Sua Beatitudine Fouad Twal ha presieduto l’atto domenica 11 gennaio, insieme ai Vescovi di America ed Europa e a importanti istituzioni cattoliche del mondo, che come ogni anno in questo periodo visitano la Terra Santa per promuovere la solidarietà con le comunità cristiane locali e condividere la vita pastorale della Chiesa, che vive sotto un’intensa pressione politica e socio-economica. Al termine della processione, il Patriarca ha dato il benvenuto ai partecipanti nella città natale di Gesù “in questi giorni in cui siamo testimoni dell’orrore di Gaza”. “Insieme a voi dico: la violenza, da qualsiasi parte venga e qualsiasi forma assuma, deve essere condannata”, ha dichiarato.
“Mentre siamo riuniti qui in nome e nello spirito del Principe della Pace, il bambino che è nato per essere la luce del mondo e la speranza di ogni essere umano, desidero condannare la violenza in Medio Oriente, e soprattutto gli attacchi nella Striscia di Gaza”. La nascita del bambino Gesù nell’umile stalla di Betlemme, così debole e indifeso, ci porta naturalmente a pensare alla situazione di Gaza, dove nelle ultime settimane siamo stati testimoni di un nuovo scoppio di violenza”, ha confessato. Questa violenza ha provocato enormi perdite di vite e la distruzione di case, scuole e istituzioni, causando immensi danni e portando una terribile sofferenza alla popolazione civile, soprattutto a molti bambini innocenti. Il Patriarca latino ha messo in guardia contro la tentazione della violenza, “perché sembrerebbe che possa risolvere i nostri problemi” ma “è una falsa speranza. Questo scoppio di violenza porta solo complicazioni nella ricerca di una giusta soluzione al conflitto, desiderata ardentemente dal popolo di questa terra e del mondo. Il presule ha quindi ricordato che “il periodo natalizio porta sempre gioia e speranza” e ha esortato a iniziare l’anno nuovo “con la speranza che la pace sia nell’orizzonte del mondo e in Palestina e Israele.
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