gennaio 12, 2011 · 2:12 PM
RIFLESSIONE – Un uomo per la strada vede una ragazzina che trema, ha solo un vestito leggero, niente da mangiare. Si arrabbia con Dio: «Perché lo permetti? Perché non fai qualcosa?». Dio tace. Fatti di cronaca come quello del bimbo morto a Bologna mi inducono alla stessa reazione. Sono i fatti che appartengono alla zona grigia dell’esistenza, che fanno dubitare della bontà della creazione e del creatore. Creatore forse, ma Padre? Di fronte a questa zona d’ombra però si apre per me lo spazio della compassione, del dolore di fronte al dolore altrui: è mio o no? Quando vedo una mendicante che trema in ginocchio al centro del marciapiede, quel dolore mi interpella.
Posso reagire come Ivan Karamazov che, nella sofferenza degli innocenti, scorge un segno dell’assenza di Dio e se ne serve per la sua ribellione contro il redentore. In fondo però la compassione di Ivan verso il dolore innocente è la scusa, la teoria progettata da un cuore incapace di amare con i fatti. Egli ama quel dolore non per alleviarne la sofferenza, ma per sé stesso. Senza quel dolore assurdo, non potrebbe starsene chiuso a casa nel suo cinismo con tanto di certificato medico. Egli ama il dolore altrui, per mettere a tacere la sua coscienza e Dio ed ergersi a giudice. Il mondo è male: cosa posso mai fare io? Posso non reagire. Facendo finta di non vedere o non vedendo proprio, se non un ostacolo da superare: l’ennesimo mendicante a intralciare la mia strada di uomo fortunato. Perché qualcuno non risolve? Non pago forse le tasse? Un liceale al quale era stato proposto di donare il sangue ha risposto: “Quanto mi pagate?”. La logica del dono è fuori moda: cosa c’entro io con il dolore altrui? Oppure posso fare come Rilke che s’imbatte in una donna che chiede l’elemosina. L’amico che lo accompagna le dà uno spicciolo, il poeta tira dritto, ma più avanti compra una rosa e di ritorno solleva la donna e gliela regala: va oltre il bisogno materiale, coglie la persona nella sua interezza e agisce “personalmente” restituendo dignità alla donna, che almeno quel giorno smise di mendicare. Quando la zona grigia mi aggredisce, trovo in me questi personaggi.
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settembre 8, 2009 · 4:29 PM
ANCONA – Riparte l’attività nella Sede Regionale delle Marche dei Papaboys, guidata da Andrea Clementi, una delle ultime sedi (in ordine cronologico ndr) regionali che hanno iniziato il cammino all’interno dell’Associazione Nazionale Papaboys. Questo giovedì è in programma ad Ancona presso il Cinema Teatro Dorico di Ancona l’iniziativa ‘Sguardi Sonori Attenti’, una kermesse musicale con gruppi giovanili caratterizzati da varie forme di espressione musicale. “Una occasione per iniziare a seminare – dichiara Clementi, delegato regionale per le Marche -anche nella nostra regione, dopo le belle e coinvolgenti esperienze di ‘Una luce nella notte’ dei giorni passati. Attraverso la musica si possono conoscere tanti ragazzi ed è una ottima via per poter far loro conoscere Gesù, centro e scopo della nostra missione di Associazione.” L’appuntamento alle ore 20.45 presso il Cinema Teatro Dorico di Ancona. La musica ha grandi potenzialità, attraverso di lei si può comunicare, esprimere amore,disagio,rabbia.. basta porsi in un atteggiamento di ascolto,e se l’ascolto è attento”il dialogo” sicuramente funzionerà! È da questa idea che nasce questa serata evento organizzata dai Papaboys Marche, dall’idea cioè di “leggere” quello che è il pensiero a volte solo parzialmente espresso verbalmente dai ragazzi e svilupparlo attraverso il linguaggio sonoro.
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