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I VESCOVI INGLESI RECUPERANO L’ASTINENZA DEL VENERDÌ, PER IDENTIFICARSI CON CRISTO SULLA CROCE

ESTERI (LONDRA) – I Vescovi di Inghilterra e Galles stanno recuperando la pratica di astenersi dalla carne il venerdì, come penitenza per identificarsi con Cristo sulla Croce. Nelle risoluzioni pubblicate dopo l’assemblea plenaria di primavera, conclusasi giovedì scorso, i Vescovi hanno annunciato il ristabilimento di questa pratica, che entrerà in vigore il 16 settembre. “Tutti i venerdì sono considerati dalla Chiesa come giorno di penitenza, perché è il giorno della morte di Nostro Signore”, ricorda la dichiarazione con le risoluzioni dell’Assemblea.

“La legge della Chiesa chiede ai cattolici di astenersi il venerdì dalla carne o da un altro tipo di cibo, o di osservare qualsiasi altro tipo di penitenza segnalato dalla Conferenza Episcopale”. I Vescovi desiderano “ristabilire la pratica della penitenza del venerdì nella vita dei fedeli come segno chiaro e distintivo della loro identità cattolica”, annuncia la dichiarazione. I presuli hanno anche aggiunto che è “importante che tutti i fedeli si uniscano nella comune celebrazione della penitenza del venerdì”.

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“MOMENTO DI QUIETE IN CLASSE”, L’ANTIDOTO ALLO STRESS DI DAVID LYNCH PER AVERE BUONI VOTI A SCUOLA

GIOVANI (Roma) – Per eliminare lo stress e migliorare il benessere di studenti e insegnanti bisogna affidarsi allo speciale “momento di quiete in classe”. Questa l’iniziativa del regista David Lynch, già adottata da più di 30 anni da un gruppo di studenti americani delle medie e superiori della Maharishi School di Fairfield (Iowa), che ha lo scopo di sviluppare le potenzialità degli studenti, facilitare l’apprendimento e creare un clima più tranquillo durante la giornata scolastica.

Ma in cosa consiste questo “momento di quiete in classe”? Si tratta di una tecnica di meditazione trascendentale praticata, per pochi minuti, da studenti e insegnanti; una tecnica semplice e naturale che produce un riposo molto profondo, elimina lo stress e normalizza il funzionamento del cervello. Lo stress a scuola, infatti, può provocare diversi problemi ai ragazzi: risultati scolastici insoddisfacenti, disturbi dell’apprendimento, fenomeni di disadattamento, dispersione scolastica, bullismo, fino alla dipendenza da alcool o droghe. Con la tecnica di Lynch, invece, gli studenti sarebbero più calmi e, allo stesso tempo, più dinamici, avrebbero una memoria migliore poiché sarebbero meno soggetti ad ansia e depressione, comportamenti violenti, ed otterrebbero anche voti migliori. È stato provato che questa terapia dà risultati interessanti: gli studenti della Maharishi sono sempre primi nelle graduatorie dei test standardizzati nazionali, ed in 10 anni hanno vinto 100 gare nazionali ed internazionali in molte materie, tra cui scienze, matematica, risoluzione creativa dei problemi, recitazione e sport.GIOVANI (Roma) – Per eliminare lo stress e migliorare il benessere di studenti e insegnanti bisogna affidarsi allo speciale “momento di quiete in classe”. Questa l’iniziativa del regista David Lynch, già adottata da più di 30 anni da un gruppo di studenti americani delle medie e superiori della Maharishi School di Fairfield (Iowa), che ha lo scopo di sviluppare le potenzialità degli studenti, facilitare l’apprendimento e creare un clima più tranquillo durante la giornata scolastica.

Ma in cosa consiste questo “momento di quiete in classe”? Si tratta di una tecnica di meditazione trascendentale praticata, per pochi minuti, da studenti e insegnanti; una tecnica semplice e naturale che produce un riposo molto profondo, elimina lo stress e normalizza il funzionamento del cervello. Lo stress a scuola, infatti, può provocare diversi problemi ai ragazzi: risultati scolastici insoddisfacenti, disturbi dell’apprendimento, fenomeni di disadattamento, dispersione scolastica, bullismo, fino alla dipendenza da alcool o droghe. Con la tecnica di Lynch, invece, gli studenti sarebbero più calmi e, allo stesso tempo, più dinamici, avrebbero una memoria migliore poiché sarebbero meno soggetti ad ansia e depressione, comportamenti violenti, ed otterrebbero anche voti migliori. È stato provato che questa terapia dà risultati interessanti: gli studenti della Maharishi sono sempre primi nelle graduatorie dei test standardizzati nazionali, ed in 10 anni hanno vinto 100 gare nazionali ed internazionali in molte materie, tra cui scienze, matematica, risoluzione creativa dei problemi, recitazione e sport.

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FRATTINI INVOCA “RADICI CRISTIANE UE”

Il capo della diplomazia italiana ha espresso apprezzamento per le recenti dichiarazioni del primo ministro britannico David Cameron, che ha criticato il concetto di società multiculturale per come è stato realizzato in Gran Bretagna.

UE – Un’Europa che non abbia una base comune nelle radici cristiane e che non s’impegni in maniera efficace nella tutela dei cristiani perseguitati nel mondo è più debole. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha approfittato della sua visita in Repubblica ceca, un paese che condivide la stessa ottica su quest’argomento, per ribadire la richiesta di una posizione comune, che si concretizzi in una risoluzione apparovata dai ministri degli Esteri dell’unione, e ha espresso apprezzamento per le recenti dichiarazioni del primo ministro britannico David Cameron, che ha criticato il concetto di società multiculturale per come è stato realizzato in Gran Bretagna. Ieri, in Indonesia, due chiese cristiane sono state attaccate da fondamentalisti islamici che chiedevano l’eliminazione di un cristiano accusato di blasfemia.

Frattini ha parlato durante e dopo una conferenza stampa congiunta col ministro degli Esteri ceco Karel Schwarzenberg, che ha espresso una visione comune su questo punto. L’attacco avvenuto nell’isola di Giava, che ha portato all’incendio di due chiese e al saccheggio di un terzo luogo di culto, per Frattini è “un ulteriore dimostrazione di fanatismo anti-cristiano”, un attacco ai “diritti fondamentali della persona” che, tra l’altro, ha una valenza doppia, visto che è stato realizzato perché si chiedeva l’esecuzione di un cristiano accusato d’aver pronunciato parole contro l’Islam. “I radicali islamici – ha spiegato il ministro – chiedevano la condanna a morte per un cristiano per il cosiddetto reato di blasfemia: sono quindi due le dimostrazioni di quanto possano essere violati i diritti fondamentali”.

Il capo della diplomazia italiana s’è detto certo che il governo di Giacarta “darà una risposta molto ferma” all’attacco. Ma il ministro ha chiarito che l’Europa, di fronte a questi reiterati attacchi non può stare a guardare. “L’Europa esca dalla pigrizia e dalla timidezza” su questi temi”, ha chiesto Frattini, aggiungendo che l’alto responsabile della politica estera dell’Ue Catherine Ashton “ha promesso” di portare di nuovo all’esame dei ministri degli Esteri un testo di risoluzione sulla difesa dei cristiani nel mondo, cosa che potrebbe già accadere alla prossima riunione dei ministri.

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AL PARLAMENTO EUROPEO UN ALTRO ATTENTATO AD UN CATTOLICO. UNA STORIA INCREDIBILE!

INGIUSTIZIE IN CORSO – A Bruxelles è in corso il rinnovo della Commissione europea, presieduta da José Manuel Barroso: la Signora Viviane Reding, lussemburghese, già Commissario della Società dell’informazione e mezzi di comunicazione, è candidata ad un nuovo ruolo di Commissario che tra le proprie competenze avrebbe anche i diritti umani, e quindi l’Agenzia relativa che ha sede a Vienna. Ma la Signora Reding ha un grave difetto che è un impedimento ad assumere questo ruolo: è cattolica! Sarà ascoltata in audizione, presso il Parlamento europeo martedì 12 gennaio 2010, dalle 13.00 alle 16.00 davanti alla Commissione Libertà, giustizia e affari interni, Diritti della donna e uguaglianza di genere, Cultura, Petizioni ed altre.

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La Santa Sede chiede all’Onu di modificare le regole sul diritto di veto

 

CITTA’ DEL VATICANO – Per il buon funzionamento dell’Onu e una maggiore efficacia delle sue deliberazioni, e’ necessaria “una riforma della facolta’ di impedire una deliberazione della maggioranza riconosciuta ad ognuno dei cinque membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina)”. Lo afferma l’Arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente all’Onu, che in un intervento diffuso da Radio Vaticana rileva che “l’abolizione del diritto di veto sembra essere meno praticabile” mentre “una sua riforma e’ invece piu’ opportuna e realistica”. Secondo l’Arcivescovo, “l’esperienza insegna che ci sono buone ragioni per l’avanzamento di posizioni in favore della riforma del diritto di veto con l’obiettivo di limitarne l’esercizio. In tante occasioni – fa notare Celestino Migliore – il suo impiego ha rallentato e addirittura ostacolato la soluzione di questioni cruciali per la pace e la sicurezza internazionale, permettendo la perpetrazione della violazione della liberta’ e della dignita’ umana”. “Troppo spesso – aggiunge l’arcivescovo – e’ la mancanza di intervento che provoca un danno reale. La riforma del diritto di veto e’ allora tanto piu’ necessaria in un tempo in cui il ‘consenso multilaterale’ continua ad essere in pericolo ed e e’ ancora subordinato alle decisioni di pochi. In questo contesto – sottolinea il presule – la Santa Sede riconosce l’importanza del parere espresso da altre delegazioni secondo cui i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbero impegnarsi a non dare un veto in situazioni in cui sono implicati il genocidio, crimini contro l’umanita’, crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanatorio internazionale. I membri permanenti dovrebbero mostrare grande responsabilita’ e trasparenza nell’esercizio del diritto di veto. Prima di una votazione – osserva Migliore – trasparenza e flessibilita’ politica dovrebbero gia’ far parte del processo di stesura di una risoluzione, al fine di garantire che gli Stati membri non pongano il veto prima che questa sia stata esaminata. Sapendo che un membro permanente avrebbe espresso un voto contrario – fa osservare il presule – alcune proposte non sono mai state presentate al Consiglio di Sicurezza per la votazione”. “Un dialogo piu’ aperto e una cooperazione tra membri permanenti e gli altri membri del Consiglio di Sicurezza – evidenzia ancora il prelato – sono cruciali per evitare successivi ostacoli nell’adozione di una risoluzione. La decisione di estendere, limitare o abolire il veto riguarda gli Stati membri e dipendera’ dal piu’ ampio consenso possibile su una delle opzioni. Una decisione sulla riforma del diritto di veto – conclude Monsignor Migliore – favorirebbe trasparenza, uguaglianza e giustizia, riflettendo i valori della democrazia e della reciproca fiducia nel lavoro del Consiglio di Sicurezza”.

 

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