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CIAO, KAROL – UN LIBRO, 1500 AUTORI

“Tu ci hai chiamati. Noi siamo venuti e siamo noi a ringraziarti per quello che hai fatto grande Papa, grande padre, grande amico, grande angelo”. È una delle 1500 lettere contenute nel nuovo volume “Ciao, Karol”, raccolta dei messaggi depositati in Piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Il libro edito dalla neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, è in distribuzione dal 28 aprile 2011

EDITORIA(Roma) Aprile 2005… Il mondo si è messo in fila per Amore. 5 milioni di persone a Roma per la morte di Giovanni Paolo II. Maggio 2011… Consegniamo alla storia la testimonianza di quell’Amore. Un’opera per tutti, per la famiglia, per i bambini, per i giovani e i meno giovani. Un grido d’amore dal cuore del mondo.

Ciao, Karol è una pubblicazione che si distingue nettamente dal restante mercato editoriale: non è nato, infatti, sulla scrivania di uno scrittore, è nato in piazza San Pietro direttamente dal cuore della gente, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i cuori di quel popolo legato profondamente a Giovanni Paolo II. Ciao, Karol, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era fortemente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza.

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GIOVANNI PAOLO II “BEATO”. CHE COSA PUÒ DIRE AI GIOVANI DI OGGI?

Quella sera in cui morì il Papa, il 2 aprile 2005, alle tre di notte mi trovavo in fila per andare a “vedere” Giovanni Paolo II in S. Pietro. Non resistetti alla fatica, tornai indietro con un po’ di vergogna. In compenso decine di migliaia di giovani camminarono fino a sette-otto ore per un sguardo-lampo, ma così intenso, come quando si vuol incontrare per l’ultima volta una persona veramente amica. Mi metto nella situazione di un educatore che vuol parlare della beatificazione di Giovanni Paolo II ai giovani. Il mio è un esercizio, come si dice, in caduta libera. So bene che prima di parlare ai giovani, bisogna incontrali e condividere una buona relazione con loro… Diamola per esistente. Del resto il mio contributo è un input, se può servire a fare meglio…

Perché parlarne?

Rispondo partendo da qualcosa di singolare, per non dire straordinario, che è capitato. Quella sera in cui morì il Papa, il 2 aprile 2005, alle tre di notte mi trovavo in fila per andare a “vedere” Giovanni Paolo II in S. Pietro. Non resistetti alla fatica, tornai indietro con un po’ di vergogna. In compenso decine di migliaia di giovani camminarono fino a sette-otto ore per un sguardo-lampo, ma così intenso, come quando si vuol incontrare per l’ultima volta una persona veramente amica. Si sa che quella, più che un corteo funebre, era una processione pensosa e serena, che rimase nella memoria collettiva come un evento storicamente unico. Colpirono certamente i solenni funerali in Piazza S. Pietro, con tutti i cosiddetti ‘Grandi’ della terra.

Colpì in particolare un’espressione usata più volte in seguito da Benedetto XVI, che allora da cardinale presidente della celebrazione qualificò Giovanni Paolo II: “Il nostro amato Papa”, mai fino allora usata ufficialmente a riguardo di un pontefice. ‘Amato’ traduce il ‘geliebte’ tedesco, è la parola degli innamorati! E finalmente sulla piazza risuonò sia pur sommessamente quel grido altrimenti forte e intenso: John Paul Two, we love you!, da sempre scandito a Buenos Aires, a Santiago, a Czestokowa, a Manila, a Denver, a Parigi, a Roma, a Toronto, a Colonia… Sta qui, in questo condensato di storia viva, che si radica la ragione di parlare di Giovanni Paolo ai giovani di oggi, come per una memoria di cui hanno diritto e possono averne bisogno. In sintesi non è errato, conoscendo il feeling che si era creato tra Papa e giovani, pensare ad una trasmissione di eredità.

Come attualizzare questo rapporto singolare tra giovani e il Papa “beato”?

Proprio il suo essere detto ‘beato’, cioè certamente avvolto dalla gloria di Dio, avrà anche la capacità, il carisma di suscitare la partecipazione giovanile? Non saprei rispondere a priori. E’ giusto ricordare che l’entusiasmo di cui stiamo parlando ha avuto il suo nucleo generatore in particolare nelle Giornate Mondali della Gioventù, e più ampiamente grazie agli incontri con i giovani che Giovanni Paolo II voleva sempre in agenda in qualsiasi posto della terra andasse, tra cristiani, musulmani, buddisti. E’ ovvio che quei giovani di allora sono diventati adulti, e sarebbe un bel segno se si affacciassero su S. Pietro o davanti al monitor nelle piazze delle città o della TV di casa. Staremo a vedere, ma con motivata speranza. Gli anni trascorsi non sono tanti e le radici del cuore sono sempre più difficili da estirpare!

Semmai è da verificare se è cambiata la direzione del vento della fede, se il contesto sociale non favorevole ad un loro futuro occupazionale non ha prodotto scetticismo e sconforto, come pure se gli orientamenti culturali dominanti, così frammentati e miopi, non blocchino ideali di cambio e la stessa possibilità di farlo, non dimenticando d’altra parte la incoercibile ricerca di senso, anche in ambito religioso, e sicuramente per una umanità diversa, che proprio questi giovani vanno manifestando.

E’ dunque in questo clima in chiaroscuro che si collocano le generazioni più giovani – quelli che arrivano oggi ai 18-20 anni – che hanno sentito parlare del Papa e l’hanno magari visto in TV, ma non l’hanno incontrato in qualche raduno. E’ difficile ipotizzare una previsione di partecipazione da parte loro, Giovanni Paolo II “beato”. Che cosa può dire ai giovani di oggi? Certamente – come si sta verificando – vi sarà l’accorrere di folle di credenti di ogni età e i giovani di ieri e di oggi si chiederanno cosa stia capitando. Qui ritengo che si affacci il compito di noi educatori: di rinverdire la memoria, di impostare un discorso con i giovani facendo scoprire la persona di Giovanni Paolo II. Come?

Lasciando parlare Lui stesso nei grandi interventi (come dimenticare il suo grande discorso ‘kennedyano’ alle Sentinelle del mattino nella GMG del 2000 a Roma nella notte di quella indimenticabile veglia?), servendosi dei tanti sussidi massmediatici, e facendo parlare dei testimoni, quelli del “ c’ero anch’io”, nelle GMG e in altre occasioni. Solo così può rivivere Giovanni Paolo II.

Che cosa può ricevere – grazie agli educatori – la generazione giovane da un Papa beatificato loro amico? Che cosa aggiunge la beatificazione alla relazione così vivace che fu tra loro?

La risposta è relativamente semplice: beatificazione vuol dire conferma solenne, ispirata dallo Spirito Santo, del valore della vita del beatificato, della sua causa, dei suoi pensieri, delle sue scelte, e dunque nel nostro caso, del modo di Giovanni Paolo II di pensare, amare, volere, trattare i giovani e farsi incontrare da loro. Qui sarebbe da aprire il vasto fronte della ricerca, sapendo che diversi studi sono stati pubblicati, ben poco sulla totalità del suo ministero pastorale tra i giovani. Si tenga in ogni caso presente la sua Lettera ai Giovani del mondo nel marzo del 1985.

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GIOVANI: GMG, LA PENITENZIALE PRIMA DELLA PARTENZA

Il momento di preghiera presieduto dal cardinale vicario per preparare i giovani romani alle giornate nella Capitale spagnola. Vallini: «Madrid, momento proficuo per la nostra vita».

SPECIALE GMG (Roma) – Per i giovani romani la XXVI Giornata mondiale della gioventù si fa sempre più vicina. E a poco meno di un mese dal pellegrinaggio a Madrid per incontrare il Santo Padre, che si svolgerà dal 14 al 23 agosto, i ragazzi della diocesi che partiranno hanno vissuto ieri sera (mercoledì 20 luglio) un momento di meditazione in San Giovanni in Laterano. Una liturgia penitenziale, presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini, divisa in due momenti: la liturgia della Parola e la confessione individuale. Ad animare il momento di preghiera è stato il coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina.

«La tappa di stasera- afferma il cardinale rivolgendosi ai numerosi giovani presenti- dà inizio a Madrid», definendo il viaggio verso la Capitale spagnola «un autentico pellegrinaggio, ossia un tempo di distacco dagli impegni quotidiani per disporre il cuore all’incontro con il Signore attraverso l’esperienza dell’essenzialità, della fatica, dell’incontro con i fratelli».

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SCONFIGGERE L’AIDS NEI PAESI POVERI: LA STORIA DI SIAMA, SALVATA DAI FARMACI A BASSO COSTO

DAL MONDO (Roma) – L’accesso universale alle cure anti-Hiv oggi è un obiettivo possibile. Lo ha sottolineato Medici Senza Frontiere, ieri, nel giorno in cui a Roma si è aperta la Conferenza internazionale sull’Aids. Negli ultimi dieci anni, grazie alla diffusione della versione generica dei farmaci antiretrovirali, è stato possibile abbattere i prezzi delle terapie ed espandere rapidamente i programmi di cura anche laddove non si credeva possibile. Tuttavia – denuncia l’organizzazione – oltre ad aver sensibilmente ridotto gli stanziamenti, oggi i Paesi ricchi stanno agendo per avvantaggiare in maniera sleale le aziende farmaceutiche che producono prodotti sotto brevetto, troppo costosi. Al microfono di Paolo Ondarza, la toccante testimonianza di Siama Abraham Musine, promotrice della salute per Msf in Kenya:

R. – My name is Siama Abraham Musine and I’m 36 years…
Mi chiamo Siama Abraham Musine ed ho 36 anni. Sedici anni fa ho scoperto, attraverso il test, di essere sieropositiva. Ricordo che ho iniziato a stare molto male e, nel giro di poco tempo, tutti i membri della mia comunità, della mia famiglia hanno cominciato a dirmi che sarei morta molto presto e che avrei fatto vergognare la famiglia, perché tutti i membri della comunità avrebbero saputo che sarei morta perché sieropositiva. Mi preparavano per un percorso molto rapido alla morte, perché questo è, più o meno, il pregiudizio che si ha riguardo la malattia. Quando mi sono trovata in ospedale, mi è stato detto che esisteva una terapia anche per l’Hiv, ma purtroppo, però, non potevo permettermela in quel periodo, perché bisognava pagare per fare le terapie anti-Hiv. Nel 2004, sono venuta a sapere che Medici Senza frontiere offriva queste terapie nello slum di Kibera e quindi ho deciso di recarmi lì per ricevere questo trattamento. Quando sono arrivata a Kibera ero dimagrita, stavo davvero molto male. Sono bastati due mesi e non solo il mio stato di salute, ma anche il mio atteggiamento nei confronti della vita è cambiato notevolmente. Sono riuscita a parlare con mia madre e l’ho convinta che quello che stavo facendo era un percorso molto buono. Da quel momento, mia madre ha cominciato a sostenere me e anche tutte le altre famiglie della comunità che avevano problemi simili al mio.

D. – Lei, poi, ha deciso di mettere a frutto la sua esperienza di vita ed infatti oggi è promotrice della salute nelle comunità. Porta la sua testimonianza e si adopera per chi è affetto da Hiv…

R. – I’m proud to make part…
Sono orgogliosa di far parte di quel gruppo di persone che dimostra quanto i farmaci generici siano efficaci. Se dopo 16 anni, da quando ho scoperto di essere sieropositiva, sono ancora viva, attiva e produttiva, sicuramente i farmaci generici funzionano. Penso a me stessa e vedo come sono in grado di costruirmi la casa, di badare a me stessa, sostenermi, mantenermi, pagare gli studi a mio figlio. E non solo: lavoro nella mia comunità per la promozione della salute. Tutto questo lo devo ai farmaci generici, che contribuiscono a ridare una vita e un futuro alle persone. E questo, per me, significa avere un futuro, avere una vita.

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CIAO, KAROL – UN LIBRO, 1500 AUTORI

“Tu ci hai chiamati. Noi siamo venuti e siamo noi a ringraziarti per quello che hai fatto grande Papa, grande padre, grande amico, grande angelo”. È una delle 1500 lettere contenute nel nuovo volume “Ciao, Karol”, raccolta dei messaggi depositati in Piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Il libro edito dalla neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, è in distribuzione dal 28 aprile 2011

EDITORIA(Roma) Aprile 2005… Il mondo si è messo in fila per Amore. 5 milioni di persone a Roma per la morte di Giovanni Paolo II. Maggio 2011… Consegniamo alla storia la testimonianza di quell’Amore. Un’opera per tutti, per la famiglia, per i bambini, per i giovani e i meno giovani. Un grido d’amore dal cuore del mondo.

Ciao, Karol è una pubblicazione che si distingue nettamente dal restante mercato editoriale: non è nato, infatti, sulla scrivania di uno scrittore, è nato in piazza San Pietro direttamente dal cuore della gente, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i cuori di quel popolo legato profondamente a Giovanni Paolo II. Ciao, Karol, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era fortemente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza.

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UN’ARTISTA A TUTTO TONDO: MARIA LUISA FORENZA, UNA REGISTA ALLA RICERCA DEL RACCONTO DELLA REALTÀ

CINEMA (Roma) – Una donna che, attraverso la macchina da presa, è sempre in continua sperimentazione di nuovi progetti, tutti con un uno scopo comune: far conoscere e raccontare la realtà allo spettatore: il suo nome è Maria Luisa Forenza, regista e autrice di origini calabro-lucane. Appassionata del genere documentaristico la realtà fa da padrona nei suoi lavori attraverso i quali si rispecchia la sua incessante ricerca sul senso delle cose. Laureata in Lingue e letterature straniere, consegue il diploma di Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Successivamente lavora come assistente alla regia in produzioni cinematografiche al fianco di Dino Risi, Francesco Maselli, Enrico Montesano, Giancarlo Sepe, Raf Vallone e Tony Musante.

Nel 1992 partecipa, a Belgrado, ad un corso di regia guidato da Dusan Makavejev che la porta a realizzare cortometraggi dal titolo “Danica” e “Breakfast in Belgrade”. Per RaiTre gira documentari- mediometraggi su temi dal taglio storico – sociale come infibulazione, immigrazione, operai in fabbrica, ex confinati politici, adolescenti. (“Anab e le sue sorelle”, “Esquilino City”, “Ragazze FIAT”, “Ritorno a Ventotene”, “Io, tu e Lorenzo”). Produce documentari – inchiesta di impegno e ricerca storica: “Guatemala Nunca Mas”,racconto del genocidio del popolo Maya con Rigoberta Menchù e proiettato durante il Festival del Cinema di Venezia (1999), il Festival di Torino e premiato al Festival del cinema di Salerno. Inoltre realizza due lungometraggi per la “Grande Storia” in prima serata su RaiTre: “Mussolini: l’ultima verità”, e il “Carteggio Churchill – Mussolini: l’ultima verità” (2004). Coproduce il medio metraggio “The Unholy battle for Rome” (“Roma nazista”), la liberazione di Roma nel 1944 attraverso il racconto di testimoni. Nel 2008-2009 realizza, fra Italia e Svezia, “Albino Pierro. Inchiesta su un poeta” in onda su RaiUno e Rai Educational, un documentario sui grandi lirici del Novecento italiano da cui poi ne ha tratto uno spettacolo teatrale per immagini, musica e poesia dal titolo “Albino Pierro. Scenari di un poeta”. La redazione dei Papaboys ha rivolto un’intervista alla regista per approfondire il suo percorso lavorativo nel mondo del cinema.

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IL PAPA HA INIZIATO OGGI LE VACANZE A CASTEL GANDOLFO

CASTEL GANDOLFO – Per il secondo anno consecutivo, Benedetto XVI trascorrere (da oggi pomeriggio) le sue vacanze nella cittadina laziale di Castelgandolfo, tradizionale residenza estiva dei Papi. “In qualche modo – sottolinea ai microfoni della Radio Vaticana il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi – l’eccezione era stata quella inserita da Papa Giovanni Paolo II con dei periodi di soggiorno in montagna”. “Come sappiamo – aggiunge il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – Benedetto XVI ha accolto volentieri anche l’invito a recarsi in montagna per alcune volte, pero’ sappiamo anche che a Castelgandolfo si trova molto bene e che il riposo di cui ha bisogno vi e’ forse piu’ garantito”. La scelta, dunque, e’ caduta su un luogo “gia’ preparato e attrezzato per una normale presenza del Santo Padre, certamente piu’ fresco che Roma, ma non particolarmente alto, e dove ha a disposizione i giardini per passeggiare”, ma anche “gli ambienti in cui puo’ svolgere quel lavoro intellettuale e culturale, oltre che il tempo di preghiera, che gli e’ particolarmente caro”.

Secondo il portavoce, infatti, “il Papa non e’ per nulla una persona che perde tempo: e’ una persona che usa il suo tempo intensamente, anche quando si riposa, facendo le cose che gli sono piu’ gustose e abituali, secondo la sua personalita’, che sono appunto leggere, studiare, scrivere”. In proposito, padre Lombardi cita l’opinione del segretario di Ratzinger, monsignor Georg Gaesnwein, per il quale “il modo migliore del Papa per riposare e’ quello di studiare e scrivere di teologia, di Sacra Scrittura, perche’ sono gli argomenti che lo appassionano”. Per padre Lombardi, inoltre, pesa sulla decisone del Pontefice anche “il fatto che dal punto di vista dell’organizzazione, della logistica, della sicurezza il suo andare a Castelgandolfo e’ la soluzione piu’ semplice”.

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IMMIGRAZIONE- PORRO(UGL):“RAPPORTO INPS RIVELA DATI POSITIVI SU INTEGRAZIONE”

IMMIGRAZIONE E LAVORO (Roma) – “Concordiamo con quanto dichiarato dal direttore dell’Inps riguardo il lavoro regolare quale tappa fondamentale per l’integrazione degli immigrati, auspichiamo tuttavia che nei prossimi rapporti si possano rilevare ulteriori miglioramenti soprattutto delle condizioni retributive e lavorative degli stranieri”.

Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Marina Porro, commentando i dati del IV Rapporto sui lavoratori di origine immigrata negli archivi dell’Inps, presentati oggi a Roma dal direttore generale dell’Istituto, ed evidenziando come “i dati diffusi fanno riflettere su quanto siano importanti gli immigrati per il nostro sistema Paese, anche se sono ancora confinati ai lavori meno retribuiti e spesso rifiutati dagli italiani. Uno su sei, infatti, è addetto alla cura e all’assistenza delle persone, costituendo uno dei pilastri del welfare che, a livello pubblico, è estremamente carente”.

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NELLA SOLENNITÀ DELLA PENTECOSTE “MANDATO” AI GIOVANI CHE PARTECIPANO ALLA GMG DI MADRID

SPECIALE GMG (Roma) – Sabato 11 e domenica 12 giugno, in occasione della solennità di Pentecoste, in molte diocesi italiane i Vescovi daranno il “mandato” ai giovani italiani che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Madrid: sono circa 80.000 quelli finora iscritti. Come ricorda un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), il gesto intende ricordare che “la GMG è prima di tutto un pellegrinaggio, un evento di fede e di fraternità”, che ha anche un suo valore missionario.

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“UN GOL PER IL SOCIALE”, DOMANI LA NAZIONALE CALCIO PAPABOYS SCENDE IN CAMPO A BRACCIANO

SPORT E SOCIALE (Roma) – Domani, giovedì 2 giugno, allo Stadio Comunale ‘G. Vergari’ di Bracciano, la Nazionale Calcio Papaboys sarà impegnata nel quadrangolare “Un gol per il Sociale”. Oltre alla squadra dei Papaboys, a sfidarsi sul rettangolo di gioco ci saranno la DirTel Vatican Team, la Nazionale Calcio Attori e la rappresentativa piloti della Superbike. La manifestazione sarà inaugurata alle 12, ora in cui i partecipanti si ritroveranno al Lungolago Argenti di Bracciano per una particolare escursione in barca e per condividere il pranzo prima dell’inizio del quadrangolare. Alle 15 verrà data la possibilità alle squadre coinvolte di visitare il maestoso Castello Odescalchi, una tra le più belle dimore feudali d’Europa e museo storico che accoglie a Bracciano decine di migliaia di visitatori l’anno. 

La seconda parte della giornata avrà inizio alle 17 allo Stadio Comunale ‘G. Vergari’, dove, alle 18, sarà dato il calcio di inizio di “Un gol per il Sociale”. La formula del torneo prevede una serie di scontri diretti – semifinali e finale – per sancire il vincitore di questa bella iniziativa che verrà premiato subito dopo la fine del torneo. Oltre alle squadre coinvolte, anche molti volti noti dello sport, del cinema e della tv hanno voluto dare il loro apporto per questa importante manifestazione. Saranno presenti infatti al comunale di Bracciano, l’attore e conduttore Stefano Friscia , gli ex-giocatori dell’As Roma Marco del Vecchio e Gigi Di Biagio, il pilota del campionato del mondo Superbike Michel Fabrizio, il comico Gigi Miseferi, l’attore Primo Reggiani, oltre ai “tronisti” di “Uomini e Donne” Francesco Arca e Federico Mastrostefano. La manifestazione è organizzata dall’Associazione per l’Assistenza e l’Integrazione Sociale (A.A.I.S.), un’Associazione di volontariato nata nel lontano 1981, che non ha scopo di lucro ed opera esclusivamente per fini di solidarietà sociale continuando ad essere iscritta presso l’albo delle “Organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale”. 

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PUBBLICATI ATTI CONFERENZA SU DARWIN ALLA GREGORIANA, L’IMPORTANZA DEL DIALOGO TRA SCIENZA E FEDE

FEDE E SCIENZA (Roma) – Un passo importante verso la fondazione di un linguaggio comune tra scienza, filosofia e teologia, che permetta non solo di superare i conflitti del passato ma anche di incentivare la futura ricerca in ciascun settore. E’ l’obiettivo raggiunto dalla Conferenza “L’evoluzione biologica: fatti e teorie. Un approccio critico a 150 anni dall’Origine delle Specie”, svoltasi nel marzo del 2009 alla Pontificia Università Gregoriana sotto il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura. Gli atti di quell’assise accademica senza precedenti sono stati ora pubblicati a tempo di record e presentati nei giorni scorsi alla Gregoriana. 

“La Chiesa non condannò mai Charles Darwin, né la sua teoria dell’evoluzione. Tuttavia, molte persone sono ancora convinte che si opponga a questa teoria scientifica”. Lo ha ricordato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero della cultura, nel saluto che ha aperto la presentazione del volume che in più di settecento pagine raccoglie le relazioni al convegno interdisciplinare sull’evoluzione biologica tenutosi due anni fa a Roma nell’ambito del Progetto Stoq. “Bisogna adoperarsi sul versante della divulgazione culturale – ha aggiunto il porporato – per giungere a quella visione unitaria e organica del sapere che auspicava Giovanni Paolo II nell’Enciclica Fides et ratio”.

Sulla stessa linea, nell’introduzione al testo, i curatori – i professori Auletta, Leclerc e Martínez – evidenziano come la conferenza del 2009 abbia dimostrato l’illusorietà di molti conflitti tra scienza e teologia, in realtà basati solo su affermazioni ideologiche. Una dimostrazione pratica di come le due discipline, con la mediazione della filosofia, possano anzi avvantaggiarsi reciprocamente da un confronto, nel rispetto e nella distinzione delle rispettive metodologie e mantenendo la propria autonomia. Durante la presentazione del volume, il prof. Gennaro Auletta, docente di Filosofia delle scienze presso la Gregoriana, si è soffermato sui motivi per cui la Chiesa deve oggi approfondire la sua conoscenza scientifica per non rischiare una marginalizzazione culturale.

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LA NAZIONALE CALCIO PAPABOYS ANCORA UNA VOLTA IN CAMPO PER IL SOCIALE

SPORT E SOCIALE (Roma) – Martedì 2 giugno allo stadio Comunale ‘G. Vergari’ di Bracciano la Nazionale calcio dell’Associazione Papaboys sarà impegnata nel quadrangolare “Un gol per il Sociale”. Oltre alla Nazionale calcio dei Papaboys a sfidarsi sul rettangolo di gioco ci saranno la DirTel Vatican Team, la Nazionale Calcio Attori e la rappresentativa piloti della Superbike. La manifestazione sarà inaugurata alle 12, ora in cui i partecipanti si ritroveranno al Lungolago Argenti di Bracciano per una particolare escursione in barca e per condividere il pranzo prima dell’inizio del quadrangolare. Alle 15 verrà data la possibilità alle squadre coinvolte di visitare il maestoso Castello Odescalchi, una tra le più belle dimore feudali d’Europa e museo storico che accoglie a Bracciano decine di migliaia di visitatori l’anno. 

La seconda parte della giornata avrà inizio alle 17 allo Stadio Comunale ‘G. Vergari’, dove, alle 18, sarà dato il calcio di inizio di “Un gol per il Sociale”. La formula del torneo prevede una serie di scontri diretti – semifinali e finale – per sancire il vincitore di questa bella iniziativa che verrà premiato subito dopo la fine del torneo. Oltre alle squadre coinvolte, anche molti volti noti dello sport, del cinema e della tv hanno voluto dare il loro apporto per questa importante manifestazione. Saranno presenti infatti al comunale di Bracciano, l’attore e conduttore Stefano Friscia , gli ex-giocatori dell’As Roma Marco del Vecchio e Gigi Di Biagio, il pilota del campionato del mondo Superbike Michel Fabrizio, il comico Gigi Miseferi, l’attore Primo Reggiani, oltre ai “tronisti” di “Uomini e Donne” Francesco Arca e Federico Mastrostefano. La manifestazione è organizzata dall’Associazione per l’Assistenza e l’Integrazione Sociale (A.A.I.S.), un’Associazione di volontariato nata nel lontano 1981, che non ha scopo di lucro ed opera esclusivamente per fini di solidarietà sociale continuando ad essere iscritta presso l’albo delle “Organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale”. 

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SPORT, L’UNIVERSITÀ GREGORIANA BATTE L’ANGELICUM E SI AGGIUDICA LA CLERICUS CUP 2011

SPORT (Roma) – Niente canto gregoriano: dalle tribune del Pontificio Oratorio di San Pietro, gli studenti-tifosi dell’Università di piazza della Pilotta, intonano il “Waka waka” di Shakira per festeggiare il primo scudetto Clericus Cup della Pontificia università gregoriana. La squadra guidata da Salvatore Ranieri – presidente del Tivoli Calcio nella stagione 2007-2008 – ha battuto per 3-1 l’Angelicum, nella finale del campionato di calcio riservato a seminaristi e sacerdoti organizzato dal Centro sportivo italiano. 

Alla vigilia, i pronostici sembravano a favore dell’Angelicum. Il gioco dei seminaristi sudamericani, al loro esordio nella Clericus Cup, aveva stupito e convinto. I ragazzi allenati dal coach colombiano Alexander “Maturana” Bolaños, inoltre, ci tenevano ad onorare con una vittoria la recente beatificazione di Giovanni Paolo II che, da giovane, dal 1946 al 1948, aveva perfezionato gli studi di teologia proprio all’Angelicum, preparando il dottorato sulla “Dottrina della fede di San Giovanni della Croce”. Invece ha avuto la meglio la costanza dei ragazzi della Gregoriana. «Da ottobre – ha rivelato mister Ranieri, spiegando a fine gara le ragioni del successo – ci alleniamo ogni sabato. All’inizio del campionato non pensavamo di vincere. Ma sono contentissimo soprattutto per i miei calciatori, che sono ragazzi meravigliosi. Ho giocato diverse partite in serie C, ma non ho mai provato le emozioni di oggi. Venerdì notte confesso di non essere riuscito a prendere sonno a causa della tensione per la finale». L’allenatore della Gregoriana avrebbe invece dormito su sette guanciali se avesse saputo che il primo gol della sua squadra sarebbe arrivato già nei primi secondi di gioco. Lancio lungo a pescare l’attaccante congolese e capitano della Gregoriana Paul Kibamba Kabila, che con una cucchiaiata degna di Francesco Totti piazza un pallonetto imprendibile alle spalle del portiere argentino Jose Ansaldi.

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“CATTOLICI E CATTOLICI A CONFRONTO”, MONS. CROCIATA: “LORO PRESENZA NEI VARI PARTITI È UNA CHANCE”

CHIESA CATTOLICA (Roma) – “I cattolici impegnati in politica devono rimanere uniti sui valori anche se militano in schieramenti opposti e seguire la logica del confronto costruttivo”. E’ quanto ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della CEI, intervenendo ieri alla Camera dei Deputati in occasione del Convegno “Cattolici e cattolici a confronto”. “La presenza dei cattolici nei vari partiti – ha spiegato Mons. Crociata – è una scommessa e una chance affinché la politica prenda la piega di un concorso costruttivo e non lacerante, alla ricerca del bene comune e non solo di quello di una parte. La sfida più grande è non farsi fagocitare dalle logiche conflittuali interpartitiche, ma far agire la logica del confronto costruttivo”.

“L’interesse di parte – ha sottolineato Crociata – non può oscurare la visione e la ricerca del bene generale: di questo i cattolici in politica devono sentire la primigenia e irriducibile responsabilità, come testimonianza di fede e di una appartenenza ancora più originaria e discriminante”. In questa prospettiva, per la CEI “le diverse rappresentazioni del bene generale e la ricerca di tutti per un qualche interesse di parte devono trovare una forma di composizione che non cancelli le differenze, ma evolva verso la visione di un bene più grande in cui sia possibile riconoscere l’apporto di ciascuno senza penalizzare il bene di tutti. La cosa più triste – ha sottolineato il segretario generale della CEI – sarebbe vedere cattolici per i quali è maggiore la forza conflittuale dell’appartenenza partitica piuttosto che la capacità di dialogo”. Oggi, ha osservato, “c’è bisogno di trovare forme e percorsi di trasformazione della politica”, attraverso “la volontà e lo spirito di iniziativa e di inventiva nel fare spazio a giovani che possano apprendere sul campo un modo costruttivo di operare in politica, partendo dall’alleanza con altri credenti e fecondando le dinamiche partitiche di lungimiranza e di progettualità in vista della realizzazione crescente del bene di tutti”.

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SETTIMANA DI PROMOZIONE PER “CIAO KAROL”, IL LIBRO DEI PAPABOYS SUL BEATO PAPA GIOVANNI PAOLO II

NOTA DI REDAZIONE (Roma) – È iniziata la settimana di promozione di “Ciao Karol”, il volume che raccoglie i messaggi depositati in piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Anziché 34 euro (30 euro + 4 euro per le spese di spedizione), da oggi a domenica 29 maggio 2011 l’opera, disponibile sul sito http://www.ciaokarol.it, sarà disponibile a 29,99 euro (spese di spedizione incluse). Il libro è uscito lo scorso 27 aprile per i tipi della neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, e la sua distribuzione ha avuto inizio nei giorni immediatamente precedenti la Beatificazione di Papa Wojtyla.

“Il libro che avete in mano – scrive nella prefazione mons. Pawel Ptasznik, della sezione polacca della Segreteria di Stato vaticana, che ha messo a disposizione dei Papaboys le migliaia di lettere raccolte nell’aprile di 6 anni fa – non è nato sulla scrivania di uno scrittore: è nato in piazza San Pietro, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene delle affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i nostri cuori quando stavamo in silenzio e in preghiera con lo sguardo fisso su quella finestra. (…) Questo libro, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era profondamente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza”.

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SETTIMANA DI PROMOZIONE PER “CIAO KAROL”, IL LIBRO DEI PAPABOYS SUL BEATO PAPA GIOVANNI PAOLO II

NOTA DI REDAZIONE (Roma) – È iniziata la settimana di promozione di “Ciao Karol”, il volume che raccoglie i messaggi depositati in piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Anziché 34 euro (30 euro + 4 euro per le spese di spedizione), da oggi a domenica 29 maggio 2011 l’opera, disponibile sul sito http://www.ciaokarol.it, sarà disponibile a 29,99 euro (spese di spedizione incluse). Il libro è uscito lo scorso 27 aprile per i tipi della neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, e la sua distribuzione ha avuto inizio nei giorni immediatamente precedenti la Beatificazione di Papa Wojtyla.

“Il libro che avete in mano – scrive nella prefazione mons. Pawel Ptasznik, della sezione polacca della Segreteria di Stato vaticana, che ha messo a disposizione dei Papaboys le migliaia di lettere raccolte nell’aprile di 6 anni fa – non è nato sulla scrivania di uno scrittore: è nato in piazza San Pietro, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene delle affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i nostri cuori quando stavamo in silenzio e in preghiera con lo sguardo fisso su quella finestra. (…) Questo libro, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era profondamente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza”.

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GMG 2011, ASIANEWS LANCIA UN APPELLO PER PERMETTERE AI GIOVANI CATTOLICI CINESI DI ANDARE A MADRID

GMG 2011 (Roma) – Quindici giovani cattolici cinesi vorrebbero partecipare alla Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto. Pur lavorando e risparmiando, non riescono a far fronte a tutte le spese e per questo chiedono aiuto ai loro coetanei nel mondo. L’appello è giunto proprio ieri ad AsiaNews, alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, voluta da Benedetto XVI per rafforzare la fede e l’unità dei cattolici cinesi con la Chiesa universale e con il Papa. Il desiderio di andare alla GMG di Madrid nasce con la stessa intenzione. Il loro parroco scrive: “Questi giovani vivono la loro fede in un ambiente molto chiuso. Vedere altri giovani che condividono il loro stesso spirito, avere l’occasione di partecipare agli incontri con il Santo Padre, sarebbe un’esperienza fondamentale di comunione e di universalità della Chiesa”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=5059

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NOTA DI REDAZIONE (Roma) – È iniziata la settimana di promozione di “Ciao Karol”, il volume che raccoglie i messaggi depositati in piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Anziché 34 euro (30 euro + 4 euro per le spese di spedizione), da oggi a domenica 29 maggio 2011 l’opera, disponibile sul sito http://www.ciaokarol.it, sarà disponibile a 29,99 euro (spese di spedizione incluse). Il libro è uscito lo scorso 27 aprile per i tipi della neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, e la sua distribuzione ha avuto inizio nei giorni immediatamente precedenti la Beatificazione di Papa Wojtyla.

“Il libro che avete in mano – scrive nella prefazione mons. Pawel Ptasznik, della sezione polacca della Segreteria di Stato vaticana, che ha messo a disposizione dei Papaboys le migliaia di lettere raccolte nell’aprile di 6 anni fa – non è nato sulla scrivania di uno scrittore: è nato in piazza San Pietro, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene delle affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i nostri cuori quando stavamo in silenzio e in preghiera con lo sguardo fisso su quella finestra. (…) Questo libro, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era profondamente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza”.

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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=5055

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