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BENEDETTO XVI ALL’UDIENZA GENERALE: I CRISTIANI “RISORTI” CAMBIANO FACCIA AL MONDO

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Vivere da “risorti” in mezzo all’umanità per trasformare il mondo in un posto più solidale, le città in luoghi dove sia rispettata la dignità di ciascuno. È questa, ha detto il Papa, l’esperienza più profonda che i cristiani possono fare della Pasqua. Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’udienza generale di questa mattina, in Piazza San Pietro, alla riflessione sul tempo pasquale. Al termine, il Papa ha rivolto un saluto ai fedeli di Lampedusa, apprezzandone lo spirito di solidarietà verso gli immigrati.

Non può essere Pasqua se tutto rimane come prima, dentro e attorno a un cristiano. Se “freschezza” e “gioia” non trasformano lui e i luoghi nei quali vive. È la semplice verità del più grande mistero della fede, spiegata una volta ancora da Benedetto XVI: il cristiano, risorto con Gesù, è chiamato a comportarsi, in un mondo di oscurità, come “un figlio della luce”:

“La risurrezione di Cristo è l’approdo verso una vita non più sottomessa alla caducità del tempo, una vita immersa nell’eternità di Dio. Nella risurrezione di Gesù inizia una nuova condizione dell’essere uomini, che illumina e trasforma il nostro cammino di ogni giorno e apre un futuro qualitativamente diverso e nuovo per l’intera umanità”.

Dunque, una Pasqua vissuta nella quotidianità cambia la qualità della vita. A patto, però, che i cristiani sappiano vivere da “risorti”. Ma come si fa a far “diventare ‘vita’ la Pasqua”? Per spiegarlo, il Papa ha preso a prestito le parole di San Paolo. Anzitutto, ha detto, bisogna pensare “alle cose di lassù, non a quelle della terra”:

“A prima vista, leggendo questo testo, potrebbe sembrare che l’Apostolo intenda favorire il disprezzo delle realtà terrene, invitando cioè a dimenticarsi di questo mondo di sofferenze, di ingiustizie, di peccati, per vivere in anticipo in un paradiso celeste. Il pensiero del ‘cielo’ sarebbe in tale caso una specie di alienazione”.

Le cose della terra, ha affermato Benedetto XVI, sono soprattutto il “desiderio insaziabile di beni materiali” e l’“egoismo, radice di ogni male”. Spogliarsi di questo e “rivestirsi di Cristo” – cioè di sentimenti di carità, di bontà, di mansuetudine, secondo la celebre descrizione di San Paolo – rende un cristiano capace di irradiare luce nel mondo. Quindi, ha osservato il Papa, essere cristiani è tutt’altro che essere alienati:

“San Paolo è dunque ben lontano dall’invitare i cristiani, ciascuno di noi, ad evadere dal mondo nel quale Dio ci ha posti. E’ vero che noi siamo cittadini di un’altra ‘città’, dove si trova la nostra vera patria, ma il cammino verso questa meta dobbiamo percorrerlo quotidianamente su questa terra (…) E questa è la via non solo per trasformare noi stessi, ma per trasformare il mondo, per dare alla città terrena un volto nuovo che favorisca lo sviluppo dell’uomo e della società secondo la logica della solidarietà, della bontà, nel profondo rispetto della dignità propria di ciascuno”.

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BENEDETTO XVI: NON SONO EROISMI A FARE LA SANTITÀ, MA L’AMORE VISSUTO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – I Santi ci dicono che “è possibile per tutti” percorrere la loro stessa strada, quella della santità. Benedetto XVI lo ha ribadito durante la catechesi all’udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro. Con una lunga e sentita riflessione sul tema, il Papa ha terminato il ciclo di catechesi dedicate alle figure più importanti dell’antichità cristiana. Quindi, in inglese, il Pontefice ha inviato un videomessaggio di saluto ai partecipanti al terzo Raduno nazionale delle famiglie di Melbourne. La storia cristiana è fatta di Santi-icona, le stelle brillanti del firmamento della Chiesa. Ed è fatta di santi nascosti, senza altari, devozioni né eroismi visibili, che però fanno luce con la loro bontà alle persone che incontrano; persone che talvolta possono essere il Papa stesso. 

Lo ha confidato Benedetto XVI in uno dei passaggi spontanei e più intensi dell’udienza generale, tutta dedicata a una nuova spiegazione di un’antica verità: che la santità è per chiunque, purché si ami Dio e il prossimo. Indicando, verso la fine, nei Santi celebrati dalla Chiesa degli esempi certi da imitare, il Pontefice ha tuttavia fatto questa distinzione: “Per me non solo alcuni grandi santi che amo e che conosco bene sono ‘indicatori di strada’, ma proprio anche i santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate. Sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità”. Di una strada che è giusto ritenere impegnativa, ma sbagliato considerare impercorribile, il Pontefice ha sfatato anzitutto il primo errore. “Spesso – ha osservato – si è portati ancora a pensare che la santità sia una meta riservata a pochi eletti”. Invece, San Paolo replica: il Santo è Gesù e allora chiunque, unendosi a Lui, può stare vicino, vedere, ascoltare e toccare Dio stesso: “La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua”.

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HABEMUS PAPAM!”, PER LA GMG DI MADRID 2011 UN MANGA SULLA VITA DI BENEDETTO XVI

BENEDETTO XVI (Madrid) – “Habemus Papam!” non è solo l’annuncio dell’acclamata elezione del nuovo Pontefice ma, a breve, sarà anche il titolo di un nuovo manga che la Manga Hero, una compagnia californiana ha in progetto di stampare in 300.000 copie, in inglese e spagnolo, e distribuirà a Madrid ai pellegrini e ai madrileni in occasione della GMG 2011. Secondo il produttore della Manga Hero, Jonathan Lin, i manga, fumetti giapponesi che godono di grande popolarità in tutto il mondo, sono un mezzo che, offrendo uno spaccato della vita di Benedetto XVI, offrirà ai madrileni l’opportunità di conoscere più da vicino il Santo Padre.

Agli organizzatori della Giornata Mondiale della Gioventù il produttore ha spiegato: ”il fumetto vuole presentare Papa Benedetto XVI a tutti quanti sanno poco della sua vita e del suo pontificato. Il manga potrà fungere da piattaforma divertente per far conoscere meglio il Santo Padre e per far capire che la Chiesa è visibile, attiva ed importante nella cultura moderna”. “Habemus Papam” tratta, in maniera dettagliata, delle attività di Giovanni Paolo II con Benedetto XVI fino al giorno dell’elezione di Joseph Ratzinger a Pontefice.

Non è la prima volta che la Manga Hero si occupa di personaggi appartenenti al mondo della Chiesa: in passato, infatti, la società americana ha anche prodotto fumetti biblici che avevano come protagonisti Giuditta e San Paolo. Oltre alla distribuzione del fumetto su Benedetto XVI, gli organizzatori della GMG di Madrid 2011 stanno invitando i pellegrini ad unirsi per un rosario globale che verrà recitato durante la veglia del sabato, prima dell’arrivo del Papa. È anche possibile inviare un video di una preghiera del rosario, recitata individualmente o in gruppo.

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GIOVANI: COSTRUIRE LA VITA SULLA ROCCIA DI CRISTO

L’invito di monsignor Pitta al secondo appuntamento per i giovani romani in preparazione alla Gmg di Madrid: «Noi siamo il tempio di Dio, il nostro corpo è tempio dello Spirito»
CITTA’ DEL VATICANO – «Fondati in Cristo». Questo il tema del secondo appuntamento per i giovani romani in preparazione alla XXVI Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto. A guidare la catechesi di ieri sera (mercoledì 9 febbraio 2011), che ha preso spunto dalla Lettera di San Paolo ai Colossesi e che si è tenuta presso il Seminario Maggiore, è stato monsignor Antonio Pitta, docente di esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense. Ad accogliere e salutare i tanti ragazzi intervenuti, invece, don Maurizio Mirilli, direttore del servizio per la pastorale giovanile del Vicariato.

Monsignor Pitta ha suddiviso la sua catechesi secondo tre argomenti: la pietra angolare, la roccia e l’edificio. «Queste tre parti ci fanno capire cosa vuol dire essere edificati in Cristo – ha spiegato -. In una costruzione il punto di partenza è la pietra angolare, la prima che deve essere posta e che permette a tutto l’edificio di erigersi. Quale aspetto di Cristo rappresenta la pietra angolare? La croce. Quando questa pietra è posta alla base, la costruzione non può vacillare». La croce è il cuore della Chiesa, ha sottolineato il docente, e senza questa il cristianesimo sarebbe solo ideologia, filosofia: «La croce non come luogo di dolore ma, come dice anche San Paolo, di Resurrezione».

Il secondo punto analizzato è la roccia: «Noi siamo edificati sulle fondamenta degli apostoli e dei profeti, se Cristo è la roccia, ognuno di noi deve costruire la sua vita cristiana a partire da questo rapporto». Infine il docente ha parlato della costruzione, che deve essere ben salda nel Signore ma capace di mettersi in cammino, di attraversare il tempo e lo spazio. Questo edificio è la Chiesa, fatta di pietre vive, di persone: «Ognuno di noi è un edificio in Cristo – ha affermato -, in continua trasformazione. Noi siamo il tempio di Dio, il nostro corpo è tempio dello Spirito».

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SINODO PER IL MEDIO ORIENTE: IL SALUTO DI MONS. NIKOLA ETEROVIĆ, SEGRETARIO GENERALE DEL SINODO

SINODO PER IL MEDIO ORIENTE – Padre Santo, Eminentissimi ed Eccellentissimi padri, Cari fratelli e sorelle, “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione” (Gen 12, 1-2). Abram, nato a Ur dei Caldei, ascoltò queste parole che Dio gli indirizzò a Carran. Attraversò la regione e si stabilì presso la Quercia di Morè (cfr Gen 12, 6). Si accampò in seguito nel Negheb (cfr Gen 12, 9), scese in Egitto (cfr Gen 12, 10-20) da cui risalì al Negheb, poi a Betel (cfr Gen 13, 1-2) e in seguito nella terra di Canaan (cfr Gen 13, 12), stabilendosi alle Querce di Mamre, ad Ebron (cfr Gen 13, 18). Dio stabilì un’alleanza con il suo servo Abram, diventato Abraham, perché incaricato di una missione particolare: “Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò” (Gen 17, 4-5). Conoscendo la fede e la giustizia di Abramo (cfr Gen 15, 6), Dio gli fece una triplice promessa: un figlio, un popolo numeroso e una terra. Il giuramento del Dio d’Israele non verrà mai meno, come del resto conferma san Paolo (cfr Rm 9, 1 – 11,36).

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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’: ADESIONE A CRISTO E ANNUNCIO DEL VANGELO I PRIMI OBIETTIVI

MADRID 2011 – Il Signore continua a incontrare il suo popolo nella figura di Pietro. Si è da poche ore conclusa la visita nel Regno Unito di Sua Santità Benedetto XVI ma l’attività missionaria del Santo Padre non ha posa, la nostra meta come giovani di Cristo fedeli alla sua Parola e al suo rappresentante, il Papa, è l’appuntamento di Madrid con la Giornata Mondiale della Gioventù. Come riferisce l’agenzia internazionale di informazione Zenit (www.zenit.org) il comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Madrid ha presentato lunedì il piano pastorale dell’Arcidiocesi per il corso appena iniziato. Il piano si concentrerà su questo avvenimento giovanile mondiale che si svolgerà nel 2011 nella capitale spagnola. Ángel Matesanz, responsabile della presentazione pastorale della GMG, ha sottolineato che l’obiettivo del piano è quello di “rafforzare la nostra adesione a Gesù Cristo e il nostro impegno nell’annuncio del Vangelo”, informa la pagina ufficiale della GMG.

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IL PAPA ALL’ANGELUS: CHI SEGUE GESÙ ENTRA IN UNA NUOVA DIMENSIONE DELLA LIBERTÀ

CITTA’ DEL VATICANO – “Libertà e amore coincidono”, obbedire al proprio egoismo “conduce a rivalità e conflitti”. E’ quanto ha affermato stamani Benedetto XVI all’Angelus soffermandosi sulla radicalità della risposta a Cristo. Una radicalità che porta a mettersi “a servizio gli uni degli altri”: “Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù – ha detto il Papa – entra in una nuova dimensione della libertà”. Rispondere alla chiamata di Cristo significa mettersi alla sequela di Gesù e percorrere il proprio cammino di vita sulle orme del Vangelo: “Chi ha la fortuna di conoscere un giovane o una ragazza che lascia la famiglia di origine, gli studi o il lavoro per consacrarsi a Dio – afferma il Papa – sa bene di che cosa si tratta, perché ha davanti un esempio vivente di risposta radicale alla vocazione divina”: “E’ questa una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa: vedere, toccare con mano l’azione del Signore nella vita delle persone; sperimentare che Dio non è un’entità astratta, ma una Realtà così grande e forte da riempire in modo sovrabbondante il cuore dell’uomo, una Persona vivente e vicina, che ci ama e chiede di essere amata”.

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IL PAPA A MALTA NELL’APRILE 2010 NEL 1950.MO ANNIVERSARIO DEL NAUFRAGIO DI SAN PAOLO

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa compirà una visita apostolica a Malta nell’aprile del prossimo anno. Lo hanno annunciato ieri i vescovi maltesi in un comunicato. Si tratta della terza visita pontificia nell’arcipelago dopo quelle di Giovanni Paolo II nel 1990 e nel 2001. Il dottor Alberto Gasbarri, responsabile dei viaggi apostolici del Papa fuori d’Italia, si recherà a Malta in ottobre per l’organizzazione del programma. Benedetto XVI ha dunque accolto l’invito rivoltogli nei mesi scorsi dai vescovi locali e dal presidente maltese. La visita avverrà nel 1950° anniversario del naufragio di San Paolo nell’arcipelago che secondo la tradizione avvenne nell’anno 60 durante il suo viaggio verso Roma. L’Apostolo delle Genti – narrano gli Atti degli Apostoli – fu accolto dalla popolazione locale “con rara umanità”. Qui rimase tre mesi prima di salpare per la Sicilia: morso da una vipera, non ebbe alcuna conseguenza; molti isolani che avevano malattie accorsero da lui e vennero guariti. Il 16 giugno 2005 Benedetto XVI, ricevendo il nuovo ambasciatore maltese presso la Santa Sede, ha ricordato le profonde radici cristiane di Malta, un “patrimonio di valori culturali e religiosi” sui quali si può costruire “un futuro di solidarietà e pace”. “ Dar vita a un’Europa unita e solidale – aveva sottolineato – è impegno di tutti i popoli che la compongono.

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IL PAPA CHIUDE L’ANNO PAOLINO: NOVITÀ DELLA FEDE CRISTIANA RENDE DAVVERO ADULTI SENZA SEGUIRE MODE

luCITTA’ DEL VATICANO – Con “profonda emozione” Benedetto XVI ha annunciato che alcune analisi scientifiche confermano i dati della tradizione secondo cui nella tomba sotto l’altare papale nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura vi è il corpo dell’apostolo. L’annuncio è stato dato proprio nella stessa Basilica, durante l’omelia dei Primi vespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo, che hanno concluso l’Anno Paolino, per celebrare i 2000 anni della nascita dell’apostolo di Tarso. Il Pontefice ha detto che la tomba è stata di recente “oggetto di un’attenta analisi scientifica: nel sarcofago, che non è stato mai aperto in tanti secoli, è stata praticata una piccolissima perforazione per introdurre una speciale sonda, mediante la quale sono state rilevate tracce di un prezioso tessuto di lino colorato di porpora, laminato con oro zecchino e di un tessuto di colore azzurro con filamenti di lino. E’ stata anche rilevata la presenza di grani d’incenso rosso e di sostanze proteiche e calcaree.

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L’ANNO PAOLINO HA RAVVIVATO LA PASSIONE PER CRISTO E IL VANGELO. SAN PAOLO ESEMPIO DI SACERDOTE

luCITTA’ DEL VATICANO – A conclusione dell’Anno Paolino, Benedetto XVI traccia un bilancio di questo anno dedicato alla riscoperta dell’apostolo Paolo e all’Angelus di oggi lo addita come modello anche per l’Anno Sacerdotale appena iniziato. L’Anno Paolino, voluto dal Papa a ricordo del 2 mila anni dalla nascita dell’apostolo di Tarso, “è stato un vero tempo di grazia in cui, mediante i pellegrinaggi, le catechesi, numerose pubblicazioni e diverse iniziative, la figura di San Paolo è stata riproposta in tutta la Chiesa e il suo vibrante messaggio ha ravvivato ovunque, nelle comunità cristiane, la passione per Cristo e per il Vangelo”.

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ATTESA PER L’ADUNANZA EUCARISTICA AL CIRCO MASSIMO: SI INIZIA SABATO 27 GIUGNO ALLE ORE 17

luROMA – Un movimento di preghiera che coinvolge molte comunità, tante parrocchie e tantissimi giovani: questa è l’Adunanza Eucaristica Nazionale che si svolgerà nella notte tra il 27 ed il 28 Giugno al Circo Massimo di Roma. Sono in arrivo alcuni pulman, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e dalla Campania e si prevedono almeno 100 comunità che si ritroveranno nel corso della notte intorno a Gesù per la lode e l’adorazione. L’inizio della ‘festa’ sarà alle ore 17 con l’accoglienza, ma anche con un concerto di musica cristiana, che precederà la lettura di una lettera di San Paolo (per concludere l’anno paolino). Ad aprire ‘ufficialmente’ l’Adunanza Eucaristica sarà invece la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mandara, sotto le ‘tende’ dell’Adorazione, e poi l’inizio vero e proprio dell’Adunanza Eucaristica.

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OGNI POPOLO DEVE POTER ESPRIMERE LA VERITÀ SALVIFICA CON IL LINGUAGGIO CHE GLI È PROPRIO. UDIENZA.

luCITTA’ DEL VATICANO – “Ogni popolo deve calare nella propria cultura il messaggio rivelato ed esprimerne la verita’ salvifica con il linguaggio che gli e’ proprio”: questo si intende con il termine inculturazione, di cui i Santi Cirillo e Metodio rappresentano un “esempio classico”. Lo ha detto il Papa, che nel corso dell’Udienza Generale del Mercoledi’, ha parlato dei due Santi, noti come “apostoli degli salvi”, vissuti nel nono secolo. Essi hanno evangelizzato quelle terre e hanno tradotto i testi sacri nella lingua slava, fino a inventare un nuovo alfabeto, “aderente alla lingua parlata”, poi chiamato cirillico, dal nome del suo inventore, San Cirillo. Tale inculturazione – ha continuato Benedetto XVI – “suppone un lavoro traduzione molto impegnativo, perche’ richiede l’individuazione di termini adeguati a riproporre senza tradirla la ricchezza della parola rivelata. Di cio’ – ha sottolineato – i due Santi fratelli hanno lasciato una testimonianza quanto mai significativa alla quale la Chiesa guarda anche oggi per trarne ispirazione e orientamento”.

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ARRIVA IN SICILIA LA FIACCOLA DELLA MARATONA ‘CORRERE SULLE ORME DI SAN PAOLO. IL 27 MAGGIO DAL PAPA

LA VALLETTA – E’ ripartita da poche ore da Malta la maratona “Correre sulle orme di San Paolo”, esperienza di 1300 km a piedi, partita il 23 aprile da Gerusalemme, che ha attraversato la Terra Santa (Betlemme, Gerusalemme, Cesarea), per poi approdare in Grecia (Atene) ed a Malta, città dalla quale la fiaccola è ripartita sabato 2 maggio. Il 6 maggio la maratona sbarcherà in Sicilia, a Pozzallo (Ragusa), per poi dirigersi nella stessa giornata con un percorso di 60 chilometri, verso Siracusa, dove arriverà intorno alle ore 11.30 con una imbarcazione messa a disposizione dalla Marina Militare. Rimarrà in città sino alla partenza, prevista per il giorno 8 maggio. Con un’altra percorrenza di 65 chilometri arriverà a Catania. Nel corso della manifestazione di Siracusa, ma anche in ogni tappa fino alla conclusione, sono previsti alcuni eventi collaterali, come il Convegno sul tema “Avere a cuore il destino dei ragazzi. I nuovi luoghi educativi”, ed una maratona-staffetta presso il campo scuola ed un momento di preghiera con la lettura di alcuni brani delle epistole di San Paolo. La manifestazione, che vede impegnati a Siracusa Federciclismo, Csi, la Fidal e la Uisp, ha ricevuto la collaborazione del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia e della Capitaneria di Porto di Siracusa. Dopo la Sicilia la maratona attraverserà l’Italia passando per Reggio Calabria (10 maggio) quindi molte altre città tra cui Salerno (17 maggio), Napoli (19 Maggio), Palestrina (23 maggio) per poi giungere il 27 maggio a Roma, dove atleti ed organizzatori saranno ricevuti da Papa Benedetto XVI in Piazza San Pietro…

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INAUGURAZIONE AD ANDRIA DELLA MOSTRA “SULLA VIA DI DAMASCO” APERTA FINO AL 12 MAGGIO

Domenica 19 aprile, alle ore 20.00, presso la chiesa del Carmine (Largo Seminario, 2) ad Andria, viene inaugurata la mostra “Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova”, percorso didascalico sulla vita e il messaggio annunciato da San Paolo. La mostra rimarrà aperta fino al 12 maggio. L’iniziativa si colloca all’interno delle iniziative dell’Anno Paolino promosse dalla Diocesi di Andria.

http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1295

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SABATO PROSSIMO “NOTTE BIANCA” CON SAN PAOLO A CURA DELLA FEDERAZIONE DEGLI SCOUT D’EUROPA

ROMA – Quindici chilometri a piedi nella notte sui passi di san Paolo a Roma per i Capi, Rover e Scolte delle Guide e Scout d’Europa Cattolici ( F.S.E.) di Roma. Accogliendo l’invito del Santo Padre a ripercorrere i luoghi della fede dell’Apostolo delle genti oltre 250 ragazzi e ragazze, tra i 17 e i 25 anni, faranno il prossimo sabato, 28 febbraio, una scelta controcorrente: scegliere di mettersi in cammino per incontrare con la mente e con il cuore, ma anche con il faticoso procedere dei passi, il grande annunziatore di Cristo a 2000 anni dalla nascita. Sono ovviamente pochi 15 chilometri dinanzi ai 16.500 che san Paolo ha percorso a piedi nei suoi diversi viaggi – così l’esegesi ha quantificato geograficamente le fatiche paoline – ma si pongono come un segno per capire la forza di quella “fede che opera nella carità” che ha spinto l’apostolo da Gerusalemme fino a Roma. Cinque tappe, con altrettante catechesi, aiuteranno i partecipanti al pellegrinaggio a misurarsi con la testimonianza paolina.

L’appuntamento è fuori delle Mura, presso la parrocchia della Natività in via Gallia, alle ore 20:00, per prepararsi a rivivere la stessa emozione di Paolo all’ingresso della capitale dell’impero di cui era cittadino, accompagnato dall’evangelista Luca e da alcuni cristiani della comunità di Roma che gli erano venuti incontro sulla via Appia. La seconda tappa porterà alla chiesa di Santa Prisca all’Aventino, luogo nel quale, secondo la tradizione, avevano la residenza i primi cristiani di Roma di cui si conosca il nome: Aquila e sua moglie Priscilla. La coppia fuggì da Roma al tempo dell’editto di Claudio, quando il nome “cristiano” era già oggetto di discussione, intorno all’anno 49 d.C.; conobbero Paolo a Corinto, prima di accoglierlo nuovamente a Roma, quando fecero ritorno nell’urbe. La sosta sarà un’occasione per riflettere sul “mistero del matrimonio”, testimonianza dell’amore sponsale ed indissolubile che lega Cristo alla sua Chiesa.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2304

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Focus: A San Paolo monsignor Penna e Maria Voce

Terzo incontro sulle Lettere paoline nella basilica di via Ostiense. Parteciperanno anche personaggi dello sport, come il presidente della Lazio Lotito accompagnato da alcuni calciatori, e dello spettacolo di R. S.

Terzo incontro sulle Lettere paoline, questa sera (23 febbraio), nella basilica di San Paolo fuori le Mura. Alle ore 20.30, interverrà il biblista monsignor Romano Penna sulla Lettera di Paolo agli Efesini. Parteciperà anche Maria Emmaus Voce, presidente dei Focolari, che rievocherà l’impegno ecumenico di Chiara Lubich (nel primo anniversario della morte), le cui esequie furono celebrate proprio nella basilica di via Ostiense. Previste testimonianze dal mondo dello sport e dello spettacolo: annunciata la presenza del presidente della Lazio, Claudio Lotito, che sarà accompagnato dai calciatori Tommaso Rocchi, Goran Pandev e Mauro Matìas Zarate; del campione mondiale di pallavolo Andrea Lucchetta; e dell’attrice Claudia Koll.

La serata sarà aperta dal saluto dell’arciprete della basilica, cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, e sarà presentata dalla giornalista Livia Azzariti. Alcune pagine della Lettera agli Efesini saranno lette dall’attore Daniele Pecci, che di recente ha impersonato San Paolo in un film per la televisione.

I prossimi appuntamenti con il ciclo “San Paolo parla” sono fissati per il 23 marzo (Lettera ai Filippesi) e per il 27 aprile (Lettere a Timoteo).

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BENEDETTO XVI: ‘CONTINUI LA PREGHIERA PER LA PACE IN TERRA SANTA’

CITTA’ DEL VATICANO – Una preghiera per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo è stata chiesta dal Papa durante l’udienza generale di mercoledì 28 gennaio. Al termine della catechesi su san Paolo – che pubblichiamo integralmente in settima pagina – Benedetto XVI ha salutato i vari gruppi linguistici, esprimendo la sua speranza di pace ai fedeli polacchi presenti nell’Aula Paolo VI. Prima dei saluti in italiano, ha rivolto un augurio al nuovo Patriarca ortodosso di Mosca Cirillo, è tornato sulla vicenda della Fraternità San Pio x e ha rinnovato il suo invito a non dimenticare la Shoah. I testi di questi tre interventi sono pubblicati in prima pagina.

Chers frères et soeurs,
Je salue avec affection les pèlerins de la paroisse Sainte-Croix et les jeunes de l’externat “Saint-Joseph” d’Ollioules. Je vous souhaite d’être pleinement concitoyens des saints et familiers de Dieu. Avec ma Bénédiction apostolique!

Dear Brothers and Sisters,
I am pleased to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including the groups from England and the United States of America. Upon you and your families I willingly invoke God’s blessings of peace and joy!

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2156

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PREPARARSI ALLA VENUTA DI CRISTO GUIDATI DA SAN PAOLO

RIO DE JANEIRO – In questo periodo di Avvento, nel contesto dell’Anno Paolino, il Cardinale brasiliano Eusébio Scheid (in foto) invita i fedeli a prepararsi alla venuta di Cristo guidati da San Paolo. L’Arcivescovo di Rio de Janeiro ricorda che Paolo accetta Cristo “partendo da un’esperienza personale e definitiva di conversione”.

“Quello è stato il momento decisivo della sua vita”, spiega in un messaggio diffuso dalla sua Arcidiocesi. Se vogliamo davvero entrare nella spiritualità del Vangelo di Cristo, bisogna ascoltarlo, seguirlo, assorbirlo, al punto da abbandonare i nostri difetti e i nostri peccati e mettere da parte anche le piccole cose, per concentrarci sull’unico e vero Maestro, Valore Supremo”.

Secondo monsignor Scheid, San Paolo “afferma che la nostra vita ‘è nascosta con Cristo in Dio’”. “Cosa significano l’insegnamento, le opere, gli ideali di Cristo in noi? Come ci assume e ci trasforma? Questo è possibile solo con la fede, la fiducia totale che ci porta a seguirlo, senza dubitare o esitare, accogliendo tutto ciò che Egli realizza attraverso la sua Grazia”. Per Paolo, osserva l’Arcivescovo, “saremo salvati dalla nostra fede, a patto che essa abbia il suo complemento essenziale nella carità. Questo deve portare a comportamenti conseguenti, logici, di una fede che si manifesta attraverso le opere”. Monsignor Scheid ha anche constatato che San Paolo “non potrebbe parlare del Signore, annunciarlo alle Nazioni, senza sottolineare il punto più alto della sua vita, l’umiliazione della croce”.

“Per diventare uomo, il Figlio si è spogliato di ogni prerogativa divina, unendo alla divinità la natura umana nella sua Persona”. Nella sofferenza e nella vessazione della crocifissione, quando Gesù ha donato in modo volontario e definitivo la propria vita, sono state gettate le basi del Regno di Dio”, ha affermato.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2016

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QUANTI GENITORI SANNO PARLARE DEL SESSO E DELL’AMORE AI LORO FIGLI?

ROMA – Parlare del sesso e dell’amore con i figli è tanto necessario quanto complicato. La biologa Leda Galli offre un aiuto concreto nel libro “Dal corpo alla persona: Il sesso come lo spiegherei ai miei figli”, appena pubblicato dalla San Paolo (collana Progetto famiglia). Nella prefazione il Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, scrive: “Nell’odierno clima culturale di relativismo, i giovani – privati di chiari punti di riferimento – sono spesso in balia di un angoscioso smarrimento esistenziale, che può spingerli ad una visione superficiale della vita e indurli a comportamenti trasgressivi, a volte anche violenti”.

“Si comprende così che molti genitori si scoprano impreparati e comunque in seria difficoltà nel portare a compimento la loro missione educativa, che è quella di accompagnare la persona verso la pienezza della sua umanità, aggiunge il porporato. Non ci si può quindi che rallegrare – commenta – per ogni sforzo che viene intrapreso per sostenere i giovani nella loro ricerca di verità, di autenticità e di pienezza”. Ecco le risposte della dottoressa Galli, che ha collaborato per vari anni col Moige (Movimento Italiano Genitori) ed è membro del Comitato Etico del Campus Bio-Medico di Roma.

Come le è venuta l’idea di questo libro?

Leda Galli: L’idea è nata fra i banchi di scuola, nel corso di un paio di decenni, insegnando Biologia ai miei alunni del liceo; anche se l’occasione estemporanea me l’ha data alla fine la richiesta, da parte del Moige, di pubblicare su Internet “qualche” puntata sul tema dell’educazione sessuale.

In che cosa consiste la novità del suo lavoro?

Per  leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2015

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STASERA APPUNTAMENTO IN SAN PAOLO: IL COMMENTO ALLA LETTERA AI ROMANI

ROMA – Cosa direbbe San Paolo alla Chiesa che è in Roma e agli abitanti della città, se scrivesse oggi la sua “Lettera ai Romani” ? Questa sera, Lunedì 27 ottobre 2008, alle 20,30, nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, il Cardi-nale Vicario, Agostino Vallini, e il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, renderanno omaggio alla figura dell’Apostolo e offriranno una testimonianza sull’Epistola che egli indirizzò ai Romani duemila anni fa. E’ il primo di cinque Incontri che, da qui a primavera, metteranno i protagonisti del nostro tempo a confronto con le lettere paoline, nei diversi ambiti della politica, dell’economia, dell’informazione, dello spettacolo e dello sport. “L’iniziativa – spiega il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica – vuole corrispondere al duplice intento con cui il Santo Padre Benedetto XVI ha in-detto l’Anno Paolino: da un lato la necessità di conoscere meglio San Paolo, nel bimillenario della nascita, e dall’altro l’esigenza di mettere in evidenza la dimensione ecumenica in ogni attività dell’Anno Paolino”.

Oltre alle testimonianze, gli incontri prevedono l’intervento di un biblista di fama: il primo sa-rà Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, seguito da Ri-naldo Fabris, Presidente dell’Associazione Biblica Italiana, dallo studioso neotestamentario Romano Penna, da Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, e, coerentemente con il pro-filo ecumenico dell’Anno Paolino, dal teologo valdese Paolo Ricca. “Come titolo dell’intero ciclo abbiamo scelto San Paolo parla – prosegue il Cardinale – per-ché non ci limiteremo al commento, ma riascolteremo anche i brani più celebri delle Epistole, letti di volta in volta da un noto attore, come se la voce dell’Apostolo risuonasse ancora nella Basilica”

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