novembre 25, 2010 · 4:16 PM
FEDE E COMUNICAZIONE – I microfoni di Papaboys.it hanno intervistato, questa volta, l’autrice di “Se mi sbaglio mi corrigerete. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II.” e “Caro Signor Papa”, due libri dedicati completamente alla figura del nostro amato e mai dimenticato Papa scomparso nell’Aprile di 5 anni fa: il suo nome è Elisabetta Lo Iacono che, oltre ad essere una scrittrice, è innanzitutto una giornalista professionista, di origine versiliese, e docente di giornalismo alla Pontificia Facoltà Teologica “Seraphicum” di Roma. Le abbiano rivolto alcune domande a proposito delle sue due creazioni e cosa ha rappresentato per la gente ma soprattutto per la comunicazione la figura di Giovanni Paolo II visto come Papa ma anche come uomo. Possiamo capirne veramente il senso solo leggendo la sua intervista.
Dottoressa Lo Iacono, nel corso del suo iter lavorativo di giornalista, il tema della religione l’ha portata a studiarne ed approfondirne l’importanza vista sotto la luce della comunicazione come evento mediatico. A cosa è dovuta questa scelta?
La scelta è avvenuta pochi anni fa: attratta, come molte persone, dalla figura di Giovanni Paolo II e svolgendo la professione di giornalista, ho avuto la curiosità di capire qual era questa grande caratteristica comunicativa di questo Papa, come effettivamente riusciva ad arrivare con il suo messaggio non solo a coloro che erano credenti ma anche a coloro che non lo erano. Da questo spunto nasce “Se mi sbaglio mi corrigerete. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II” nel quale cerco di analizzare in maniera dettagliata quelle che sono le capacità comunicative del Santo Padre sia dal punto di vista del messaggio, dell’essenza, del verbum ma anche da un punto di vista della gestualità: ricordiamoci che Carol Woytila aveva questa marcata capacità di comunicare attraverso i gesti e le espressioni facciali. E’ anche un’analisi sulle scelte dei viaggi e su come questa comunicazione sia divenuta un’evangelizzazione itinerante attraverso il mondo, attraverso i popoli. Tutto ciò mi ha avvicinato a questo mondo della comunicazione religiosa e di conseguenza la volontà di approfondirlo, un’opportunità che ho avuto grazie sia all’insegnamento di giornalismo alla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura Seraphicum, dov’è nata la prima cattedra di giornalismo, sia attraverso altre attività di collaborazione con altre testate con la realizzazione del libro “Caro Signor Papa”.
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novembre 16, 2010 · 3:02 PM
ELOGIO DELLA NOIA – La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Lo aveva già detto con immaginifica potenza Baudelaire: “Ma in mezzo ai mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno ve n’è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. È la Noia!”
La noia. Il nemico mortale dei miei studenti, il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. La noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c’è da vivere, la tua vita non è all’altezza della vita vera. Manca qualcosa. Ci sono due possibili soluzioni. La prima facile, ma incerta: cercare subito un’emozione forte che mi tiri fuori dalla noia. Compro qualcosa di nuovo, lavoro di più, mi sballo… Ma finito l’effetto “adrenalina” ritorno alla noia di prima, divenuta però più profonda, perché sono caduto da più in alto. Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all’altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è: manca la meraviglia. La meraviglia sta in ciò che è nuovo, ma non in senso cronologico: l’ultima cosa che è uscita (l’ultimo film, l’ultimo paio di scarpe… insomma il nuovo della pubblicità), che è sinonimo di “meno vecchio”.
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settembre 29, 2009 · 3:31 PM
PRAGA – E’ terminato in queste ore il viaggio del Santo Padre Benedetto XVI nella Repubblica Ceca, un ‘pellegrinaggio’ per portare nel cuore d’Europa il messaggio di Gesù, l’annuncio sempre attuale della speranza e della salvezza. “Per il nostro Continente, dice il card. Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, in un’intervista a SKYTg24 – ”è un momento cruciale per il futuro del nostro continente”, a cui Papa Ratzinger ”parla come un profeta e dice all’Europa di non sbagliare, non abbandonare le radici dalle quali sei cresciuta”, ”perchè un albero senza radici muore. Se l’Europa abbandona queste radici, il futuro è incerto”. Per il card. Dziwisz, il viaggio del Papa ”darà un grande incoraggiamento alla Chiesa, ai vescovi, ai credenti”. ”La Chiesa Cattolica qui – aggiunge – è una minoranza. Perciò il Papa ha incoraggiato i cattolici di tutta la Boemia ma non solamente loro, anche tutti quelli dei paesi vicini alla Repubblica Ceca”. ”Certamente – prosegue – dopo questa visita il Paese sarà diverso”. ”Tante dittature – osserva ancora il cardinale – sono cadute, ma anche muri.
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settembre 1, 2009 · 12:23 PM
CITTA’ DEL VATICANO – In uscita dall’Agenzia Vaticana ‘Fides’ la seconda parte del dossier ‘I giovani e la santità’ – Utopia e possibilità, curato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Papaboys. Domani in distribuzione la terza parte, mentre nella giornata di ieri era uscita la prima. Pubblichiamo integralmente per i nostri lettori dei Papaboys, l’intervista al Prefetto Emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, Cardinale Saraiva Martins realizzata dal nostro collaboratore Daniele Impieri, e presente nel dossier dell’Agenzia della Santa Sede, diretta da Luca De Mata.
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luglio 9, 2009 · 11:19 am
RIFLESSIONE – Incontrando tanti giovani nelle strade della notte, e nei dolori di queste strade, dico sempre a quelli che bestemmiano Gesù e la Madonna: ‘Possa Gesù stesso, stanotte, turbare il tuo cuore! Metterlo in subbuglio!”. Non è difficile far riflettere sul messaggio cristiano un adolescente, è difficile solamente fargli comprendere che Gesù è un uomo vivo e presente nella nostra vita, che opera grazie e miracoli costantemente, anche se proviamo a disturbarlo con la nostra diffidenza e le nostre ‘certezze’ blande. Torno a ripetere che troppe volte esigiamo che sia la Chiesa ‘clericale’ a dare le risposte che i giovani cercano, quando noi per primi non ci mettiamo mai in discussione.
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