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COMMISSIONE USA PER LIBERTÀ RELIGIOSA INTERNAZIONALE: “ORA ANCHE L’EGITTO DESTA PREOCCUPAZIONE”

LIBERTÀ RELIGIOSA (Roma) – L’ultima pagella sulla libertà religiosa lascia poco spazio a toni di giubilo. Nel breve lasso di tempo tra le celebrazioni pasquali e la Beatificazione di Giovanni Paolo II, la Commissione USA per la libertà religiosa internazionale (U.S. Commission on International Religious Freedom – USCIRF) ha pubblicato – il 28 aprile – il suo rapporto 2011. Sebbene sia ormai superato dalle più gravi notizie degli ultimi giorni, il rapporto ha aggiunto l’Egitto alla lista dei Paesi che raccomanda al Segretario di Stato di considerare come “Paesi di particolare preoccupazione” (“countries of particular concern” – CPC). I Paesi della lista CPC sono quelli che hanno commesso gravi e sistematiche violazioni della libertà religiosa. Oltre all’Egitto vi figurano: Birmania, Cina, Eritrea, Iran, Iraq, Nigeria, Nord Corea, Pakistan, Arabia Saudita, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. 

“Nel caso dell’Egitto, sono aumentati drammaticamente, dall’ultima edizione del rapporto, i casi di gravi violazioni della libertà religiosa compiute o tollerate dal Governo, comprendenti violenze e uccisioni contro i cristiani copti e altre minoranze religiose”, secondo il presidente dell’USCIRF Leonard Leo. Queste violenze sono continuate fino alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak a febbraio, ha aggiunto. Per anni il Governo egiziano ha permesso diffuse discriminazioni contro le minoranze religiose, secondo il rapporto. Inoltre, i mezzi di comunicazione controllati dallo Stato, hanno continuamente veicolato contenuti degradanti nei confronti degli ebrei. La discriminazione contro i copti è evidente se si guarda alla classe dirigente, osserva il rapporto. Negli alti ranghi delle forze armate, infatti, la presenza dei cristiani è molto ridotta. Solo un governatore su 28, e un parlamentare su 454, è cristiano, mentre non risultano rettori o decani universitari copti, e i magistrati cristiani sono molto pochi. 

I PAESI PEGGIORI

Nella sezione del rapporto concernente le più gravi violazioni commesse dai CPC, il Governo birmano è messo in evidenza come uno dei “peggiori violatori dei diritti umani al mondo”. Le autorità sorvegliano tutte le organizzazioni religiose e usano violenza contro i loro leader e le loro comunità, soprattutto tra le minoranze etniche, secondo l’USCIRF. Le vittime vanno dai monaci buddisti ai musulmani, dalle minoranze etniche alle chiese domestiche protestanti. D’altra parte il rapporto accusa la Cina di gravi restrizioni alle attività delle organizzazioni religiose non ufficiali o di quei gruppi che le autorità considerano come una minaccia alla sicurezza nazionale. In particolare, i buddisti tibetani e gli uiguri islamici sono sotto stretta sorveglianza e il Governo, tra le altre cose, ne controlla la selezione del clero, ne vieta le riunioni religiose e pone restrizioni sulla distribuzione della loro letteratura religiosa. L’USCIRF stima a più di 500 il numero dei protestanti non registrati che sono stati fermati dalle autorità nell’ultimo anno. Anche i cattolici sono nel mirino. Dozzine di religiosi continuano a essere detenuti o agli arresti domiciliari. Il rapporto cita dati dell’Executive Commission on China, istituita in seno al Congresso americano, secondo cui sarebbero almeno 40 i vescovi cattolici in prigione, in detenzione o di cui non si ha notizia. Il rapporto osserva che gli sforzi del Governo diretti a controllare la Chiesa cattolica si sono intensificati nello scorso anno. Una misura è stata quella dell’ordinazione di un vescovo senza l’approvazione del Vaticano e l’elezione di vescovi, senza il consenso di Roma, a ruoli di responsabilità nella Chiesa patriottica riconosciuta dal Governo. Pechino, inoltre, continua a vietare al clero cattolico di comunicare con il Vaticano, aggiunge il rapporto.

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CUBA RENDE OMAGGIO AL BEATO KAROL WOJTYLA, IL PRIMO E UNICO PAPA AD AVER VISITATO L’ISOLA

ESTERI (Cuba) – Il Cardinale Arcivescovo dell’Avana, Jaime Ortega, ha invitato i fedeli a partecipare alla Santa Messa presieduta, in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, dal Nunzio Apostolico Angelo Becciu nella Cattedrale della capitale cubana questa domenica pomeriggio. Funzionari del Governo di Raúl Castro erano presenti alla celebrazione, diffusa dalla televisione vaticana e ritrasmessa in differita da quella statale. Il segretario del Consiglio di Stato, Homero Acosta, il vicecancelliere Dagoberto Rodríguez e Carlos Samper, dell’Ufficio per le Questioni Religiose del Partito Comunista di Cuba, hanno assistito alla celebrazione liturgica. Di fronte a cinquecento fedeli che gremivano la Cattedrale, il Nunzio ha affermato che Giovanni Paolo II è stato “un amico di Cuba. Sappiamo con quale interesse e amore ‘sentiva’ la vita di questo Paese”. Papa Wojtyła, l’unico Pontefice ad aver visitato l’isola caraibica in tutta la sua storia, ha segnato un momento fondamentale con il suo viaggio apostolico a Cuba, dal 21 al 25 gennaio 1998, stringendo la mano a Fidel Castro e rimproverando pubblicamente il Ministro e sacerdote poeta Ernesto Cardenal per il fatto di esercitare un incarico politico senza il permesso vaticano. 

Immagini che hanno fatto il giro del mondo, e segnano un prima e un dopo nelle relazioni del Paese comunista con il resto del mondo. La visita è riuscita a distendere le tensioni di mezzo secolo tra il Governo comunista di Fidel Castro e la Chiesa locale, così come a stringere le relazioni tra la Santa Sede e l’Avana. La frase più ripetuta, pronunciata qui da Giovanni Paolo II – definito ufficialmente un “messaggero della verità e della speranza” -, è stata: “Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba”. Una frase che ha posto fine ad anni di isolamento e ha aperto la porta a un progressivo disgelo dell’ultimo bastione della guerra fredda. In un libro recente, il Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Tarcisio Bertone, afferma che Giovanni Paolo II pensava che fosse stata una visita molto positiva, soprattutto per l’entusiasmo del popolo, che grazie ad essa aveva vissuto momenti di libertà. “Possiamo senz’altro dire che la sua visita abbia rappresentato un evento trascendentale nella storia di questa Nazione e della Chiesa”, ha affermato dal canto suo il Nunzio a Cuba. Monsignor Becciu ha ringraziato il Governo cubano per il fatto di aver voluto inviare una delegazione ufficiale alla celebrazione, manifestando in questo modo “la sua soddisfazione per l’evento e per le buone relazioni con la Santa Sede”. 

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ROMA, LA CERIMONIA CONCLUSIVA PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II:UN MIX DI LITURGIA E MUSICA

BEATO GIOVANNI PAOLO II (Città del Vaticano)- Tra poche ore la Capitale si preparerà per rendere l’omaggio finale al neo Beato Giovanni Paolo II. In Vaticano, alle ore 10, si chiuderà la beatificazione con la celebrazione della messa di ringraziamento, presieduta dal cardinal Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Alla cerimonia presenzierà il sindaco di Roma Gianni Alemanno che, alle 13 nella Sala delle Bandiere in Campidoglio, farà il punto sui numeri dell’evento che ha portato a Roma circa 1 milione e 500 mila fedeli. Nel pomeriggio, il primo cittadino, sarà in viale dell’Archiginnasio per la cerimonia di intitolazione del piazzale della Croce a Giovanni Paolo II, insieme al cardinale Agostino Vallini e l’arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz. Oltre alla celebrazione liturgica, Roma dedicherà a Giovanni Paolo II un concerto evento-spettacolare che alle 19 animerà il Campidoglio. Lo spettacolo si aprirà con un inedito “Magnificat” a due voci, quelle di Elisa Latini e Micaela Foti. 

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IL PAPA ESORTA ALLA PACE E AL DIALOGO INTERRELIGIOSO IN MEDIO ORIENTE.

CITTA’ DEL VATICANO – Ricevendo questo lunedì in udienza il Primo Ministro del Kuwait, Sheikh Nasser Al-Mohammad Al-Ahmad Al-Sabah, Benedetto XVI ha esortato alla pace e al dialogo nella tormentata regione mediorientale. Lo rivela un comunicato diffuso dopo l’incontro dalla Sala Stampa della Santa Sede, nel quale si legge infatti che nei “cordiali colloqui” “sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse, con particolare riferimento alla promozione della pace e del dialogo interreligioso nell’aerea Medio Orientale”. Il Papa e il premier kuwaitiano hanno anche ricordato “le ottime relazioni bilaterali ultraquarantennali tra la Santa Sede e il Kuwait”. Allo stesso modo, hanno rilevato “il positivo contributo che la significativa minoranza cristiana apporta alla società kuwaitiana, sottolineando la necessaria assistenza pastorale a tale comunità”.

Dopo l’incontro con il Santo Padre, il Primo Ministro del Kuwait ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati. Il Kuwait ha quasi 2.700.000 abitanti, per l’85% musulmani. I cattolici sono circa 250.000, in maggioranza immigrati provenienti da altre zone del Medio Oriente o dall’Asia orientale.

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AL SEGRETARIO DI STATO VATICANO IL PREMIO ‘EMPEDOCLE’ E LA CITTADINANZA ONORARIA DI AGRIGENTO

ROMA – Il Premio internazionale ‘Empedocle’ per le Scienze umane e la cittadinanza onoraria di Agrigento: saranno due le onorificenze di cui sara’ insignito il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, che il 22 e 23 novembre sara’ ad Agrigento. Il premio ‘Empedocle’, alla 16esima edizione, gli sara’ conferito nel pomeriggio di sabato 22 novembre presso il Teatro Pirandello di Agrigento. Dopo la lettura delle motivazioni, il porporato terra’ una Lectio magistralis. A seguire, il sindaco di Agrigento gli conferira’ la cittadinanza onoraria. Saranno presenti alla cerimonia varie personalita’, tra cui Monsignor Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito di Agrigento; Monsignor Francesco Montenegro, Arcivescovo in carica di Agrigento; il ministro Angelino Alfano; il presidente della Regione, Raffaele Lombardo; il professor Roberto Lagalla, rettore dell’universita’ di Palermo; la professoressa Assunta Gallo Afflitto, presidente onorario dell’Accademia di Studi Maditerranei; il professor Alfonso Maurizio Iacono, presidente dell’Accademia di Studi Mediterranei; il professor Eugenio D’Orsi, presidente della Provincia di Agrigento. Domenica 23 alle 11.00 il Cardinale presiedera’ la Celebrazione Eucaristica in occasione della solenne riapertura al culto della Cattedrale di San Gerlando, in Agrigento, dopo tre anni di restauro.

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IL PAPA HA INCONTRATO OGGI IL PREMIER DELL’IRAQ: PERCORSO COMUNE DI INTENTI PER COSTRUIRE LA PACE

CASTELGANDOLFO – La principale iniziativa emersa dall’incontro tra Papa Benedetto ed il premier dell’Iraq Nouri Kamel al Maliki è la comune “condanna del terrorismo”, come ha riferito lo stesso primo ministro iracheno a conclusione dell’incontro di questa mattina, uscendo dall’udienza nella residenza estiva di Castel Gandolfo. L’Iraq – ha ribadito – non vuole “discriminare” i cristiani che vivono in Iraq, così come le altre minoranze religiose. L’incontro tra il Papa ed Al Maliki, durato circa mezzora, è stato definito “molto sereno” dal direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Prima di Benedetto XVI, il premier iracheno si è intrattenuto per 45 minuti con il segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, e con il Segretario per i rapporti con gli Stati (ministro degli Esteri vaticano), mons. Dominique Mamberti. Il premier iracheno ha regalato al Papa una palma di circa 30 centimetri in metallo prezioso. Benedetto XVI ha donato, da parte sua, una preziosa penna che ricorda il cinquecentesimo anniversario della basilica di San Pietro e le medaglie del pontificato. Il premier dell’Iraq ha anche invitato Papa Benedetto a visitare l’Iraq. E proprio in queste ore di incontro, giungono due notizie interessanti dall’Iraq, rilanciate dalla Radio Vaticana.

Le comunità cristiane dei governatorati del sud del Paese hanno chiesto al governo centrale un finanziamento per il restauro delle chiese rese inagibili dalla guerra. Ad annunciarlo al sito Baghdadhope – e rilanciato dal SIR – è stato padre Imad Aziz al Banna, della diocesi caldea di Bassora, che per questa campagna ha collaborato anche con il ministero della Pianificazione e con il Consiglio del governatorato locale. Il sacerdote ha ricordato la recente riapertura della chiesa di Um al Ahzan ad al Amarah, nel vicino governatorato di Maysan e si è detto “fiducioso nell’azione di conservazione del patrimonio religioso cristiano da parte del governo”, mettendo in luce come la situazione della sicurezza “incoraggi tale iniziativa”. Secondo al Banna è importante che anche le organizzazioni internazionali diano il proprio contributo.

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Il richiamo del Cardinale Bertone: “Ha ragione il Papa a denunciare i mali della televisione”

CITTA’ DEL VATICANO – Di fronte a “una comunicazione di massa che tende ad imporre un modello culturale uniforme, basato sulla logica del consumismo e del relativismo”, il Papa ha messo in guardia dai rischi “della manipolazione della realta’, dell’asservimento agli interessi dominanti, della ricerca dell’audience a tutti i costi”. Lo ha affermato il segretario di Stato vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, nell’omelia della Messa celebrata ad Assisi in occasione della Festa di Santa Chiara, patrona della televisione dal febbraio 1958, quando Pio XII volle ricordare cosi’ “l’esperienza di televisione mistica” vissuta dalla prima discepola di San Francesco, che nella notte di Natale del 1252 ebbe la grazia di poter vedere dalla sua cella la celebrazione che si svolgeva in Chiesa. Chiara, ha spiegato Bertone, “non e’ solo la patrona della tv, ma puo’ insegnare anche come rapportarsi oggi con il mezzo televisivo”.

 

Il suo esempio, ha auspicato, “ci aiuti a riscoprire la dignita’ della persona e valori come la famiglia, la vita, l’educazione dei giovani”. In occasione del 50esimo anniversario dell’iniziativa di Pio XII, si sono raccolti nella Basilica di Santa Chiara il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Monsignor Claudio Maria Celli, il ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni, e il Presidente della Rai, Claudio Petruccioli, “tutti concordi nell’affermare – ha sottolineato la Radio Vaticana – che l’audience va sempre coniugato con la qualita’ dei programmi”. Consegnato anche il Premio televisivo ‘Santa Chiara’, che quest’anno e’ andato alla trasmissione di Raiuno ‘A Sua immagine’.

 

Fonte: http://www.papanews.it 

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