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IN ITALIA OLTRE 3 MILIONI IN POVERTÀ ASSOLUTA

SOCIETA’ (Milano) – Oltre tre milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta. Lo rileva l’Istat, a proposito dell’anno 2010. Più in dettaglio, secondo l’Istituto nazionale di statistica, sono 1 milione e 156 mila in Italia le famiglie in condizioni di povertà assoluta (il 4,6% di quelle residenti), per un totale di 3 milioni e 129 mila persone (il 5,2% della popolazione residente). Secondo l’Istat sono assolutamente povere le famiglie che non riescono ad accedere ai beni e servizi essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Si tratta, quindi, dice l’Istituto dei «più poveri tra i poveri». Oltre ai tre milioni di poveri assoluti, ci sono Italia nel 2010 anche 8 milioni 272 mila poveri, il 13,8% dell’intera popolazione. Le famiglie colpite da questo tipo di povertà, chiamata in termini tecnici «relativa», sono 2 milioni e 734 mila (l’11% di quelle residenti). L’Istituto spiega che si tratta delle famiglie che non riescono a spendere più di 992,46 euro al mese ogni due componenti.

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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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HANOI, IN DEMOLIZIONE LA CASA DELLE SUORE DELLA CONGREGAZIONE DI SAN PAOLO, CENTRO PER I DISAGIATI

ESTERI (Hanoi) – Rischia di essere demolita la ad Hanoi, che attualmente ospita opere assistenziali per giovani donne, una residenza per bambini orfani o disabili ed un dispensario per i poveri. Le autorità locali hanno annunciato che sulla loro proprietà sorgerà un ospedale. Una scelta apparentemente irrazionale dalla quale si aspettano le reazioni dell’arcivescovo della capitale e della Commissione giustizia e pace per permettere alle suore di continuare la loro missione e contribuire così allo sviluppo del Paese.

Creata nel 1883, la Congregazione di Saint Paul di suore vietnamite ha la sua sede principale a Hanoi, al n. 37 di Hai Bà Trưng Street, Tràng Tiền Ward, Hoàn Kiếm District. Da allora, e anche durante la guerra, le suore hanno sempre svolto attività pastorali, servizi sanitari e sociali per la popolazione di Hanoi e contribuito alla costruzione della nazione. Il nome della strada, Hai Bà Trưng, è quello di due donne che hanno sfidato l’invasione del regime feudale cinese e quello del distretto, Hoàn Kiếm, indica la restituzione a Dio della spada magica con la quale l’imperatore Lê Lợi, eroe della tradizione vietnamita, vinse gli aggressori e l’espansionismo della dinastia Ming. Al momento della sua istituzione, la congregazione aveva 200 suore che si dedicavano ad attività pastorali e sociali per i poveri, sparse in tutto il nord del Paese. Nel 1954, la maggior parte delle suore si rifugiarono a Da Nang e Saigon. Rimasero, come testimoni, in 11, 10 delle quali sono morte, mentre una, ancora vivente, ha 100 anni. “In quel periodo – ricorda suor T. – la situazione nel nord era davvero difficile. La gente viveva in grandi difficoltà, ovunque guerra e bombardamenti, vita e morte.

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“L’EUCARISTIA: COMUNIONE CON CRISTO E TRA NOI”: L’IRLANDA INVITA TUTTI AL CONGRESSO EUCARISTICO 2012

CHIESA CATTOLICA NEL MONDO (Dublino, IRLANDA) – La Chiesa cattolica irlandese ha già iniziato ad invitare persone di tutto il mondo al Congresso Eucaristico Internazionale 2012, che si svolgerà a Dublino dal 10 al 17 giugno 2012 e avrà come tema “L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra noi”.
Lunedì scorso il cardinale Seán Brady, arcivescovo di Armagh, e l’arcivescovo Diarmuid Martin di Dublino hanno lanciato la fase preparatoria del Congresso, che rappresenterà un’occasione per approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli.

Il cardinale Brady ha sottolineato che “l’obiettivo di ogni Congresso Eucaristico è approfondire la comprensione e la devozione per la Santa Eucaristia, che è fondamentale per la nostra fede cattolica. Questa devozione occupa un posto speciale per i cattolici irlandesi. L’Eucaristia è la fonte e il culmine della vita di ogni seguace di Gesù. Ospitare il Congresso in Irlanda – ha aggiunto cardinal Brady – non serve solo la nostra Chiesa locale, sarà un evento internazionale. La celebrazione attirerà migliaia di pellegrini e permetterà ai cattolici, in Irlanda e all’estero, di incontrarsi e di partecipare a Messe quotidiane, discutere questioni di fede, prendere parte a laboratori, riportare testimonianze e riflessioni e partecipare all’adorazione eucaristica”. Gli organizzatori del Congresso stanno già stringendo accordi con il settore turistico per favorire la partecipazione di persone provenienti da tutto il mondo, ed il sito web del Congresso (www.iec2012.ie) offre dettagli in varie lingue. Per la preparazione dell’evento, gli organizzatori chiedono almeno 3.000 volontari che ricoprano ruoli nell’amministrazione, nella gestione dell’ospitalità, nei servizi di traduzione e nell’accoglienza.

Il cardinale Brady auspica che il Congresso del 2012 “promuova un rinnovamento nella Chiesa cattolica in Irlanda, facendo riflettere sulla centralità dell’Eucaristia al cuore della nostra comunità sempre più eterogenea, e che dia un rinnovato impulso a vivere la fede”. Quest’anno, in occasione della festa del Corpus Domini, si svolgerà un Congresso Eucaristico nazionale per preparare i cattolici irlandesi all’evento del prossimo anno. La prossima settimana, inoltre, inizierà il pellegrinaggio per le 26 diocesi irlandesi della “campana del Congresso”, simbolo dell’invito alla fede, alla preghiera, alla riconciliazione e alla missione.

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TE LO DICO PAPALE-PAPALE – “LETTER@PERTA” IL PIANETA AZZURRO – L’IMPRONTA DEL CREATO

L’EDITORIALE DI DANTE (Roma) – Carissimi amici diPapaboys.it ben ritrovati con la nostra rubrica ‘Te lo dico papale papale‘, un inserto sull’attualità curato da un professionista della comunicazione, amico dei giovani e sempre sensibile alle tematiche cristiane, Dante Fasciolo. Riflessioni, qualche sana provocazione (culturale e sociale) e soprattutto degli spunti per riuscire, in verità, a farsi testimoni della carità. Sempre al servizio degli ultimi. Questi gli ingredienti della “letter@perta”. Sempre senza peli sulla lingua. Con chiarezza e brillantezza ci leveremo qualche sassolino dalle scarpe, grazie alla “penna” di Dante Fasciolo.Buona lettura a tutti!

TE LO DICO PAPALE-PAPALE – “LETTER@PERTA: Il pianeta azzurro – l’impronta del creato
Per la giornata mondiale della terra

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IL REGNO UNITO SI PREPARA AD ACCOGLIERE SOLENNEMENTE IL PAPA. INTERVISTA AL COORDINATORE DEL VIAGGIO

LONDRA – Mentre il Regno Unito si prepara ad accogliere solennemente Benedetto XVI, cresce l’attesa della visita e cresce anche, nei cattolici, la consapevolezza del ruolo della Chiesa nella società. ZENIT ha parlato con mons. Andrew Summersgill, coordinatore della visita del Papa nel Regno Unito, in programma dal 16 al 19 settembre, sui preparativi e sul clima che si respira. In questa intervista, mons. Summersgill spiega il significato dell’invito di Sua Maestà la regina Elisabetta II al Papa e descrive alcuni aspetti della preparazione dei cattolici alla visita del Santo Padre.

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5 ANNI FA, IL 16 GIUGNO, IL PRIMO CONGRESSO DEI PAPABOYS. OGGI, ANCORA QUI, AL SERVIZIO DELLA CHIESA

ROMA – Sono passati 5 anni proprio oggi, dal primo Congresso ufficiale dei Papaboys, e dopo 5 anni siamo ancora qui, al servizio dei giovani, al servizio della Chiesa, fedeli al Papa e con la voglia di raddoppiare ulteriormente l’impegno. Ricordiamo questi primi 5 anni di attività dell’Associazione Nazionale Papaboys senza festeggiare, o meglio, festeggiando ‘essendoci’, con un ringraziamento a Nostro Signore ed alla nostra Mamma Dolcissima che hanno permesso questa costante presenza. E poi un grazie particolare a tutti, coloro che per almeno un attimo hanno provato a mettersi in discussione. Non è facile vivere in una Associazione, senza finanziamenti pubblici, senza riconoscimenti ufficiali, senza poter contare ogni giorno, su quelle tranquillità che permettono di ‘sopravvivere’. Ma se questa Associazione di giovani, è un progetto di Dio e non di qualche uomo, allora siamo felici di essere davvero CONTROCORRENTE, al massimo, al 100%, senza alcun dubbio.

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BENEDETTO XVI DURANTE L’ANGELUS RINGRAZIA DIO PER I FRUTTI DELL’ANNO SACERDOTALE

CITTA’ DEL VATICANO – Il sacerdote, “un dono per la Chiesa e per il mondo”. Benedetto XVI all’Angelus ricorda quante pagine di “autentico rinnovamento spirituale e sociale” nella storia dell’umanità sono state scritte con l’apporto decisivo di sacerdoti cattolici. Benedetto XVI ha tracciato un primo bilancio dell’Anno sacerdotale, a due giorni dalla chiusura. “Qui a Roma abbiamo vissuto giornate indimenticabili, con la presenza di oltre quindicimila sacerdoti di ogni parte del mondo. Perciò, oggi desidero rendere grazie a Dio per tutti i benefici che da questo Anno sono venuti alla Chiesa universale. Nessuno potrà mai misurarli, ma certamente se ne vedono e ancor più se ne vedranno i frutti”. “Il sacerdote è un dono del cuore di Cristo: un dono per la Chiesa e per il mondo”, ha sottolineato il Papa, ricordando che “i sacerdoti sono i primi operai della civiltà dell’amore”. “E qui penso a tante figure di preti, noti e meno noti, alcuni elevati all’onore degli altari, altri il cui ricordo rimane indelebile nei fedeli, magari in una piccola comunità parrocchiale”.

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ANNO SACERDOTALE: ACCOMPAGNARE I GIOVANI ALLA SCOPERTA DELLA VOCAZIONE. UNA TESTIMONIANZA

notizia

ANNO DEI SACERDOTI – Accompagnare un giovane alla scoperta della propria vocazione: ne parla l’edizione quotidiana della Radio Vaticana nella rubrica dedicata all’Anno Sacerdotale, con una intervista di Claudia Di Lorenzi che ha incontrato don Ennio Bossù, per oltre trent’anni sacerdote “fidei donum” in Guatemala, dove si è occupato a tempo pieno della formazione dei seminaristi, ed oggi rettore del Seminario Maggiore di Torino: L’apostolo Paolo parlava di paternità, di maternità spirituale. Credo che questo aspetto della vita del padre nella fede dev’essere vissuto pienamente da ogni sacerdote. Egli non deve solo accompagnare i fedeli ma, se possibile, deve essere per loro un padre o una madre nella fede, un anziano che guida i passi delle persone nel riconoscere innanzitutto il progetto che Dio ha per ognuno di loro. Questo l’ho vissuto in prima persona anche in terra di missione: nonostante le moltissime persone presenti nella parrocchia cercavo comunque, per ognuna di esse, di sapere il nome, di ricordare la sua storia.

D. – Gli anni del seminario – ha detto Benedetto XVI – sono “l’attualizzazione del momento in cui Gesù, dopo aver chiamato gli apostoli e prima di mandarli a predicare, chiede loro di stare con Lui”. Il vivere in seminario è dunque il vivere in comunione con Cristo e i fratelli, un momento di grazia…

R. – L’esperienza in seminario è l’esperienza dei 12 con Gesù per avere un rapporto più intimo, di amicizia con il Signore nella silenziosa preghiera con il Padre, nella catechesi più approfondita. Una singolare esperienza di vita comune – come i 12 – nell’accoglienza e nel servizio reciproco, nella disponibilità a lavarsi i piedi gli uni con gli altri per poi dopo condividere anche la compassione di Gesù per le folle stanche e sfinite come pecore senza pastore.

D. – L’esperienza del seminario – ha detto ancora il Papa – offre l’opportunità di “imparare Cristo” per “lasciarsi configurare a Lui, unico Sommo Sacerdote”, in altre parole, per essere altri Gesù. Quali difficoltà e quali gioie nell’aderire quotidianamente a questo mandato?

R. – Il Papa Benedetto XVI ha detto quest’anno che nel sì dell’ordinazione sacerdotale noi sacerdoti abbiamo fatto questa rinuncia fondamentale al voler essere autonomi, all’autorealizzazione. Bisogna però, giorno per giorno, adempiere questo grande sì nei molti piccoli sì e nelle piccole rinunce. Questo sì dei piccoli passi costituisce il grande sì e potrà realizzarsi – dice il Papa – senza amarezza e senza autocommiserazione, soltanto se Cristo è veramente al centro della nostra vita. E’ anche quanto noi sacerdoti formatori, comunità educante, sperimentiamo quotidianamente nella vita del seminario.

D. – In una società come quella attuale, sempre più secolarizzata, a quale compito è chiamato il sacerdote?

R. – Il sacerdote si deve caratterizzare sempre di più come esperto di umanità ed esperto delle cose di Dio, dell’Assoluto. Penso anche che possa esercitare un certo fascino con la presenza di testimoni e di persone con il cuore indiviso, come diceva l’Apostolo Paolo, che amano senza riserve e si dedicano completamente al regno del Signore.

D. – Vuole fare un augurio ai giovani presbiteri da poco avviati al ministero sacerdotale?

R. – Come hanno detto i vescovi italiani nel documento “La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana”, oltre alla missionarietà agente che si esprime nel servizio come prete “fidei donum” ed oltre alla missionarietà all’interno della diocesi e delle parrocchie, c’è una missionarietà del cuore che si manifesta nella piena disponibilità a faticare per il Vangelo e a privilegiare l’incontro con chi non crede o non pratica.

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Incontro dei Vescovi della Chiesa in America per favorire una migliore comunione ed una mutua solidarietà al servizio dei Paesi

Buenos Aires (Agenzia Fides) – La scorsa settimana, presso la Casa delle Assemblee della Conferenza Episcopale dell’Argentina, ha avuto luogo il 34mo Incontro dei Vescovi della Chiesa in America. Il tema scelto per la riunione è stato “La relazione personale con Cristo”, secondo le prospettive della catechesi e della evangelizzazione. Sotto la guida del Consiglio Episcopale Latinoamericano, hanno preso parte al raduno rappresentanti delle Conferenze Episcopali degli Stati Uniti, del Canada e del CELAM, oltre ai Presidenti di ciascuna delle Conferenze Episcopali delle 4 regioni del Continente: Caraibi, America Centrale e Messico, Paesi Bolivariani e Cono Meridionale, rispettivamente Mons. Antonio Arregui Yarza, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador); Mons. Geraldo Lyrio Rocha, Arcivescovo di Mariana (Brasile); Mons. Rubén González Medina, Vescovo di Caguas (Porto Rico); Mons. Carlos Collazzi, SDB, Vescovo di Merdeces (Uruguay). L’obiettivo principale dell’Incontro era scambiare informazioni su come interagire nella Chiesa del Continente americano per favorire una migliore comunione ed una mutua solidarietà al servizio dei Paesi. Inoltre si è cercato di coordinare alcune iniziative pastorali e mettere in comune diverse esperienze. Il raduno si è concluso con una Santa Messa presso il Santuario di Nostra Signora di Luján, Patrona dell’Argentina.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=28933&lan=ita

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