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L’EDUCAZIONE SESSUALE COSI’ BANALIZZATA E DISTORTA. LETTERA A FAMIGLIA CRISTIANA

PARLIAMONE – A scuola si pensa più a preparare i giovani ad avere rapporti sessuali in modo protetto che ad assumere comportamenti consapevoli e rispettosi di sé stessi e degli altri. Educare è compito primario della famiglia. Ma la famiglia c’è? E’ un compito che sa prendersi? Oppure delega, delega e delega ancora…. Una lettera a Famiglia Cristiana ed una risposta, per provare a fare un pò di luce…

Le scrivo per condividere con voi un argomento che mi sta molto a cuore. Come lei ben sa, in molte scuole italiane si tengono incontri sull’educazione sessuale. Anche la più piccola delle mie tre figlie, di quindici anni, vi ha partecipato di recente. Questi incontri, per usare le parole di mia figlia, più che all’educazione sessuale, preparano i giovani ad avere rapporti completi. Con chiunque capiti, in maniera protetta. L’uso degli anticoncezionali viene largamente diffuso e argomentato. Peccato, però, che scientificamente alcuni insegnamenti siano imprecisi.

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LA SESSUALITA’? PER LA CHIESA NON E’ TABU’, MA GIOIA! E PER IL MONDO? (RIFLESSIONE)

1 + 1 = 2 – “Più procedo nei miei studi, più mi rendo conto che è la scienza senza l’umiltà che impedisce di capire” (P. Bellarmino Bagatti OFM, scopritore della Casa della Madonna a Nazareth). La morale cristiana, nel corso della sua storia ormai bimillenaria, è stata criticata per la sua rigidità, ma una constatazione appare evidente: la dottrina cristiana si è sempre opposta a ogni forma di assolutizzazione o di banalizzazione del sesso. Se la banalizzazione consiste nella privazione di un progetto (fare «sesso per il sesso»), il pensiero cristiano lo valorizza nel livello più alto. Scrive E. Fuchs, teologo protestante: «AI cristianesimo non si può attribuire la colpa di avere rifiutato la sessualità, ma casomai d’aver tentato in tutti i modi, compresi quelli repressivi, di esprimerne il significato etico». E aggiunge un riconoscimento sorprendente: «L’etica cristiana è il primo tentativo rigoroso di inserire il mistero affascinante della sessualità in un progetto storico concreto: il matrimonio, sacramento dell’amore». Il problema oggi più in vista è l’insignificanza, appunto la banalità, che si traduce facilmente nello slogan ‘sesso libero’ e poi, in presenza dell’Aids, ‘sesso sicuro’. La sessualità è ridotta a genitalità e dissociata dalla componenti affettive e razionali, fatta oggetto e veicolo di consumo, ridotta a merce dell’usa e getta. Ma forse proprio dalla crisi etica emerge con forza un bisogno di ritornare all’etica.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3352

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“LA CASTITÀ È L’ENERGIA SPIRITUALE CHE DIFENDE L’AMORE DALL’EGOISMO”. ALLA FAMIGLIA L’EDUCAZIONE.

CITTA’ DEL MESSICO – Educare alla sessualità è educare in castità, e questo è un compito fondamentale della famiglia, in cui c’è un “clima favorevole” di fronte a “una cultura fortemente condizionata dagli effetti dell’ondata di larga portata della rivoluzione sessuale”. Lo ha affermato la dottoressa María Luisa Di Pietro, professore associato di Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e presidente dell’associazione “Scienza&Vita”, durante il suo intervento all’Incontro Mondiale delle Famiglie che si sta svolgendo a Città del Messico. In primo luogo, ha affermato, è necessario “chiarire il concetto di castità”, che è l’“energia spirituale che sa difendere l’amore dai pericoli dell’egoismo e dell’aggressività e sa promuoverlo verso la sua piena realizzazione”. “La riduzione della sessualità a una mera dimensione istintiva ha favorito, nelle sue manifestazioni più estreme, la diffusione della pornografia e della violenza sessuale”, ha rilevato.

E’ dunque urgente, ha aggiunto, che le famiglie assumano il ruolo primordiale che hanno nella formazione affettiva e morale dei figli. “La fretta di bruciare le tappe sta rendendo sempre più difficile la maturazione affettiva dei giovani e sta mettendo a rischio anche la loro salute”, ha dichiarato. Secondo la dottoressa Di Pietro, l’educazione alla sessualità “deve avere come obiettivo principale quello di indicare e motivare a che si raggiungano grandi mete”, tra cui “il rafforzamento dell’io, dell’autostima, del senso di dignità, della capacità di autopossesso e autodominio, dell’apertura di progetto, della coerenza e dell’equilibrio interiore; l’acquisizione di una grande attenzione nei confronti dei valori della procreazione, della vita e della famiglia”.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2107

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APPELLO DEI PAPABOYS AI GIOVANISSIMI: NON SVENDETE SU INTERNET LA VOSTRA INTIMITA’!

ROMA – La rete internet divora, trasforma, in maniera efferata, con poca umanità, con molta violenza, e troppe volte anche in maniera perversa. Dall’Associaizone Nazionale dei Papaboys un accorato appello a tutti i giovanissimi ‘navigatori’ del web, nelle ore in cui due casi sono portati alla ribalta dai media; quello della vincente di una selezione di miss Italia, 15 anni – che è stata squalificata dal concorso a causa di video distribuiti in internet che la ritraevano in atteggiamenti sexy e particolarmente svestita; e poi la storia di una ‘mamma’ di 22 anni, Becky Spraggs, tre bambini piccoli ed una vita tranquilla che ha messo le proprie foto su Facebook, per rimanere in contatto con gli amici sparsi per il mondo, e si è ritrovata ammiccante su un sito porno canadese, ed accanto alla sua foto le immagini di una donna, del tutto simile a lei, impegnata in atti sessuali che pronuncia delle frasi oscene.

State attenti amici cari, la rete ‘internet’ è piena di insidie e persone con idee poco serie; senza parlare del fenomeno della pedofilia ‘on line’, dove troppi ‘guardoni’ registrano video chat e video conferenze invitando i ragazzi e le ragazze a compiere spogliarelli ed atti sessuali; e poi questi ragazzini si ritrovano nei vari siti a contenuto omosessuale e cose simili. Conosciamo purtroppo la storia di alcuni di loro, raccontata piangendo e nella disperazione più totale.

‘Non perdete la vostra intimità!’ – afferma la nota dell’Associazione Papaboys – non svendete il vostro corpo dietro ad una web cam. Non mettete le fotografie con contenuti ‘intimi’ dei vostri amici nella rete internet. L’appello è rivolto anche a tutti i genitori che oggi regalano il cellulare con la videocamera a bambini e bambine già dai 7-8 anni come media. Attenzione genitori: state dando delle vere e proprie armi in mano ai vostri figli, seguiteli con pazienza, consigliateli, educateli all’utilizzo dei media e delle tecnologie, potrebbero crearsi danni irreparabili per il domani, vostro, e dei vostri figli! 

 

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I GIOVANI ITALIANI ED IL RAPPORTO CON IL SESSO: PIU’ PROBLEMI ED INSICUREZZE CHE AMORE

ROMA – Quasi 15mila chiamate ricevute dagli andrologi della Sia, che hanno risposto al numero verde attivato per la campagna ‘Torna ad amare senza pensieri’ tracciano una ‘radiografia’ di giovani non troppo felici del rapporto con il sesso: fragili e spesso ansiosi, preoccupati da prestazioni troppo rapide e ‘misure’ dei genitali. Un’assurdità che i problemi dei giovani siano questi, ma è purtroppo una parte di verità: questo l’identikit dei giovani italiani alle prese con la sessualita’, emerso dall’analisi Sia (Societa’ italiana di andrologia) che, da sabato 17 maggio, hanno risposto al numero verde 800.36.36.77 attivato per la campagna “Torna ad amare senza pensieri”. A chiamare sono stati uomini di tutta Italia, con una netta prevalenza delle regioni del Sud e delle Isole (42,3%), rispetto a Nord ovest (23,1%), Nord est (11,4%) e Centro (23,3%). Tra le citta’, invece, Roma batte Milano (1.049 chiamate contro 835), e Napoli si piazza al secondo posto (946 telefonate), sorpassando di molto Palermo (321), Firenze (221), Genova (160) e Cagliari (142).

“A chiamare di più – spiega Bruno Giammusso, andrologo e coordinatore scientifico della campagna – sono stati i giovani, sicuramente i piu’ inclini all’utilizzo di infoline e siti web. Questo dato, pero’, deve farci riflettere – aggiunge – perche’ e’ un chiaro sintomo di come i ragazzi italiani siano preoccupati, fragili e in ansia alle prese con la sessualita’, anche in assenza di particolari patologie”. Ma quali sono state le domande piu’ frequenti dei ragazzi? A renderli piu’ insicuri, rivela l’esperto, sono i tempi della prestazione e le dimensioni dei genitali. “Agli specialisti – continua Giammusso – i giovani hanno chiesto informazioni soprattutto su eiaculazione precoce e dimensioni dei genitali, che ancora oggi rimangono una delle principali fonti d’ansia”. Anche se si tratta di una preoccupazione spesso ingiustificata, sottolinea l’esperto. “Deriva, come hanno ammesso gli stessi giovani, dalla mancanza di un’adeguata formazione in fatto di educazione sessuale – spiega – e dal rapportarsi a modelli sbagliati”. Che si puo’ volere di piu’? Con tutta la spazzatura che buona parte dei media sbottano addosso ai ragazzi è il minimo che ci si puo’ aspettare.

A chiamare gli esperti della Sia, anche persone con patologie cardiovascolari, condizioni spesso associate a disfunzione erettile. “Si tratta di uomini piu’ avanti con gli anni – racconta Bruno Giammusso – cardiopatici e ipertesi, che sentono il bisogno di tornare a una vita sessualmente attiva e soddisfacente. Per questo, attraverso il numero verde, hanno chiesto agli andrologi delucidazioni sui farmaci orali con indicazione per il trattamento della disfunzione erettile, e sui possibili effetti collaterali. Si tratta di medicinali sicuri, ma che necessitano sempre di un’attenta valutazione medica”.

Grazie al numero verde, evidenzia Vincenzo Gentile, presidente della Sia, “possiamo dire di aver centrato l’obiettivo piu’ importante della campagna: far entrare in contatto i potenziali pazienti con un medico. Proprio il dialogo con il medico e’, infatti, il primo passo per trovare una soluzione a un problema sessuale. E’ il caso della disfunzione erettile, che nel nostro Paese interessa un maschio adulto su otto, ovvero oltre 3 milioni e mezzo di italiani. Nello stesso tempo, le migliaia di chiamate ricevute da tutta Italia, hanno dimostrato come sia di fondamentale importanza per noi medici saper accogliere e ascoltare le preoccupazioni degli uomini, piu’ o meno giovani, con problematiche sessuali. Spesso, infatti, questi pazienti sono ‘bloccati’ al punto di non riuscire a parlare del loro problema, ne’ al medico di famiglia, ne’ tanto meno allo specialista andrologo”. Avere invece a disposizione uno strumento cui rivolgersi in forma del tutto anonima “ha aiutato tanti uomini ad abbattere quel muro di imbarazzo e di ansie ingiustificate, segnando un primo importante risultato – conclude Gentile – per ritrovare la fiducia e la gioia di tornare a vivere la propria vita sessuale”.

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“SE LA CONOSCI, NON TI UCCIDE!”.

PRESERVATIVO: PANACEA CONTRO LE INFEZIONI SESSUALI?
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QUALE AMORE VUOI? ANCHE TRA FIDANZATI
CRISTO E’ IL VINCOLO LEALE DI GARANZIA E CONTINUITA’

NO BULLI E NO PUPE:
SOLO GIOVANI AMATI CHIAMATI AD AMARE

Fonte: www.papaboys.it

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PAPA BENEDETTO: «SBAGLIATO FORNIRE AI GIOVANI FALSE ILLUSIONI SULL’AMORE

CITTÀ DEL VATICANO – La sessualità rischia di diventare «una droga che vuole assoggettare il partner ai propri desideri e interessi, senza rispettare i tempi della persona amata». Il Papa propone una riflessione sulla cultura «sottoposta alla prevalenza dell’avere sull’essere» in cui la vita umana «rischia di perdere il suo valore», in occasione di un incontro in Vaticano in cui ha parlato dell’enciclica «Humanae vitae» di Paolo VI. «Ciò che si deve difendere non è più solo il vero concetto dell’amore, ma in primo luogo la dignità della persona stessa – aggiunge Ratzinger -. Come credenti non potremmo mai permettere che il dominio della tecnica abbia ad inficiare la qualità dell’amore e la sacralità della vita». «Il magistero della Chiesa – ha affermato il Papa rivolgendosi ai partecipanti al congresso internazionale per il quarantesimo anniversario della lettera pontificia di Paolo VI – non può esonerarsi dal riflettere in maniera sempre nuova e approfondita sui principi fondamentali che riguardano il matrimonio e la procreazione».

ADOLESCENTI – Altro motivo di preoccupazione di Benedetto XVI sono i giovani. «Non fa onore a una società che si richiama ai principi di libertà e di democrazia fornire ai giovani false illusioni sull’amore e la sessualità» ha detto, facendo riferimento a «vicende tristi che coinvolgono gli adolescenti, le cui reazioni manifestano una non corretta conoscenza del mistero della vita e delle rischiose implicanze dei loro gesti». Benedetto XVI non ha fatto riferimenti a fatti di cronaca, ma citando un’«urgenza formativa», ha auspicato che ai giovani sia riservata «un’attenzione del tutto peculiare, perché possano apprendere il vero senso dell’amore e si preparino con un’adeguata educazione alla sessualità, senza lasciarsi distogliere da messaggi effimeri che impediscono di raggiungere l’essenza della verità in gioco».

PROCREAZIONE – Infine, all’interno della famiglia, «nessuna tecnica meccanica può sostituire l’atto d’amore che due sposi si scambiano come segno di un mistero più grande che li vede protagonisti e compartecipi della creazione» ha detto Benedetto XVI toccando il tema della procreazione assistita e aggiungendo che «la trasmissione della vita è iscritta nella natura e le sue leggi permangono come norma non scritta a cui tutti devono richiamarsi».

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