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POLITICA IN CRISI. E L’ITALIA VA LENTA. E QUALCUNO SI ARRICCHISCE. E MOLTE FAMIGLIE SOFFRONO

CRISI POLITICA – Che l’Italia stia vivendo una profonda crisi politica ed istituzionale, di disvalori, mancanza di rispetto e perdita di fiducia da parte del popolo, specialmente le generazioni giovanili nei confronti di tutte le parti politiche ormai è un dato di fatto, così come è evidente e chiaro che ciò che si da in pasto ai fruitori dei media è in particolar modo carne da macello, gossip e violenza reiterata; nonostante tutto ciò ci sono dei silenziosi semi di speranza, che non saranno mai messi a tacere, finche Dio vorrà! Il nostro appello di giovani è quello di lavorare seriamente per edificare il bene comune, tanto atteso, in uno Stato dove la gioventù sia considerata davvero la primaria risorsa della politica, e dove si possa mettere la famiglia al centro della tutela come elemento essenziale pr l’equilibrio economico, politico e finanziario di tutta la società. Il resto, potrebbero essere anche solo chiacchere…

48 ore per salvare il governo.
Le più lunghe per Silvio Berlusconi dall’inizio di questa legislatura. Ma vediamo il timing di questa crisi. Alle 9 di stamattina è in programma l’intervento del presidente del Consiglio a Palazzo Madama. Poi, fino alle 14, la discussione generale sulle risoluzioni di sostegno che verranno presentate alle dichiarazioni del premier e sulle quali il governo chiederà la fiducia. Nel pomeriggio di oggi l’attenzione si sposta alla Camera, dove alle 16 è prevista l’illustrazione e la discussione sulle mozioni di sfiducia di Pd-Idv e Fli-Udc-Api. Al termine, intorno alle 19, al presidente del Consiglio spetterà la replica a nome del governo.

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MA SIAMO SICURI CHE BERLUSCONI SIA IL DIAVOLO?… COSA C’E’ OLTRE LE VICENDE PRIVATE DEL PREMIER…

ROMA – Non è nostra consuetudine in quanto sito di una Associazione giovanile nazionale, occuparci di vita politica italiana; non per sola desolazione, ma soprattutto perché preferiamo dare uno sguardo alle vicende internazionali, che più ci appassionano e ci fanno sperare. Nel clima degli ultimi giorni che si respira in Italia di accese polemiche nei confronti del Presidente del Consiglio Silvio Bunga Berlusconi continua ferocemente ad assalirci un dubbio: fiducia o non fiducia in questa Istituzione (prima) ed in questo uomo (di conseguenza ndr)? Dalla serie: Silvio non può sicuramente ad oggi essere definito ‘acqua santa’, ma è proprio il male assoluto?

Non ci piace – è evidente – la testimonianza che dall’uomo viene fornita in pubblico, non ci piacciono i continui riferimenti alle sue attività private e personali, e non gradiamo neanche il fatto della mancata ‘presa visione’ di tutto ciò; ci aspettiamo quindi dal Premier non un outing in materia…, ma soprattutto una maggiore responsabilizzazione nelle sue pubbliche dichiarazioni. Discorso inverso potrebbe invece essere espresso riguardo l’attività politica e governativa di questa fondamentale Istituzione italiana. Va riconosciuto infatti che – libero da persecuzioni mediatiche e continui assalti giudiziari – Silvio riesce talvolta a mantenere alto nel paese l’entusiasmo e la speranza che, nonostante la crisi sociale globalizzata stia sopprimendo tutto (famiglie e giovani in testa), non tutto sia perduto.

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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO: “ITALIA PIÙ COESA DELLA POLITICA”

ROMA – Il Paese è più coeso di quanto lo sia la sua politica, ormai giunta all’esasperazione. Il presidente Napolitano ha colto l’occasione di un incontro con il mondo dello sport al Quirinale per parlare dello scontro in atto tra maggioranza e opposizione dopo l’aggressione contro Silvio Berlusconi. «Il mondo dello sport, ma anche altri mondi che amo citare come quello della ricerca e del volontariato, testimoniano la ricchezza e i valori della società italiana che si mostra ancora una volta più forte e coesa dell’immagine che ne dà la politica, così segnata da esasperato conflitto» ha sottolineato ricevendo i dirigenti del Coni e una rappresentanza di atleti olimpici e paralimpici.

RICERCA E SPORT – Napolitano ha citato l’esempio dei ricercatori italiani, «i giovani più motivati che io conosca, molto più di quanto non si potrebbe pensare quando si leggono le loro buste paga. Veramente si accontentano di poco e ci mettono una enorme passione». Quindi i volontari: «Penso a tutti coloro che lottano contro il cancro e le malattie più gravi. In loro c’è uno slancio di solidarietà che si manifesta attraverso la partecipazione ai comitati provinciali. È tutta gente che lavora insieme, comunque la pensi in politica. È molto unita e molto convinta». Infine gli atleti, «una grande fonte di freschezza nazionale. Lì si guarda e si legge un futuro migliore per l’Italia». Napolitano ha auspicato che l’Italia ospiti una futura Olimpiade: «Sarebbe bello che succedesse, come cinquant’anni fa a Roma. A volte anche al presidente della Repubblica è lecito fare dei sogni».

COSTITUZIONE – In una diversa occasione Napolitano ha parlato della vitalità della Costituzione. Lo ha fatto in un messaggio inviato al ministro della Gioventù Giorgia Meloni in occasione del convegno «Una giovane Costituzione. Eleggibilità e partecipazione giovanile dal 1948 ad oggi», promosso dalla presidenza del Consiglio. «La vitalità della Carta dipende anche dalla capacità di attuarne concretamente e costantemente i valori che ne rappresentano i pilastri fondanti, senza che ciò precluda la possibilità di modificare norme della sua seconda parte, al fine di adeguarne indirizzi e istituti ai cambiamenti della società, in un percorso condiviso e attento ai complessivi equilibri istituzionali» scrive il capo dello Stato.

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TERREMOTO – LE PRIME CASE CONSEGNATE AGLI AQUILANI. LA VISITA DEL CARDINALE BAGNASCO E DI BERLUSCONI

L’AQUILA – La richiesta di ‘fermare la politica dell’odio’ è giunta oggi al presidente del Consiglio Berlusconi da parte del Vescovo dell’Aquila nella giornata nella qualevengono consegbnate le prime case (davvero a tempo di record) alle popolazioni colpite dal sisma degli scorsi mesi. Gli abruzzesi sono “stanchi delle chiacchiere sterili e della politica dell’odio”. Così il Vescovo de L’Aquila, Giuseppe Molinari, si è rivolto al premier Silvio Berlusconi nel corso della cerimonia di consegna delle case a Onna, riferendosi alle polemiche politiche degli ultimi tempi. “Alla gente d’Abruzzo – ha detto il vescovo Molinari – non interessano le chiacchiere sterili della politica, ma il lavoro, una giustizia che funzioni, una più equa redistribuzione delle ricchezze, meno burocrazia e uno Stato che funzioni”. E augurando al premier di “riuscire a fare le riforme”, il vescovo ha concluso così: “Siamo stanchi di una politica di discussioni e di odio, che nulla ha a che fare con la democrazia”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha consegnato le chiavi di una casa del nuovo villaggio di Onna alla famiglia di Alessandra Giancola.

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INIZIA IL G8 E PAPA BENEDETTO, A NOME DI TUTTI I CATTOLICI, SCRIVE AI LEADER DEL MONDO

L’AQUILA – Per la quinta volta, il Presidente Barroso rappresenterà la Commissione al vertice del G8, che quest’anno si svolgerà sotto la presidenza italiana all’Aquila. I leader del G8 parleranno dell’economia mondiale, affrontando temi come il commercio, i cambiamenti climatici e l’energia, l’Africa e lo sviluppo e la sicurezza alimentare. Insieme ai leader della Svezia, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, agli altri quattro membri UE facenti parte del G8 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) e a Stati Uniti, Russia,Canada e Giappone  il Presidente Barroso solleciterà una risposta internazionale coordinata alle sfide comuni connesse alla crisi economica e finanziaria, al commercio, all’ambiente, ai cambiamenti climatici e all’energia, allo sviluppo, all’Africa e alla sicurezza alimentare.

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L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI E’ IN MANO A MARIA DE FILIPPI! SI SALVI CHI PUO’!

GIOVANI – La verità va scritta e sostenuta, costi quel che costi, sia comoda o scomoda, e la verità sull’educazione dei giovani è in mano ad una signora che si chiama Maria De Filippi che, grazie alle televisioni fondate e sviluppate dall’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha sotto controllo l’educazione dei giovani italiani, attraverso il modello di televisione che quotidianamente propone. Ma ci rendiamo conto? Ed anche nell’ampio panorama dell’educazione, sono in completa contrapposizione due realtà, la Chiesa e la Televisione, tenendo conto che la scuola è praticamente messa in ginocchio, almeno che non si verifichi qualche miracolo. Affidiamo l’educazione di intere generazione di giovani alla signora De Filippi!

Papa Benedetto ha ribadito anche nella recente lettera sulla priorità di educare i bambini e gli adolescenti scritta alla Diocesi di Roma; prima di analizzare la signora in questione, rileggiamone alcuni passaggi..

Abbiamo tutti a cuore il bene delle persone che amiamo, in particolare dei nostri bambini, adolescenti e giovani. Sappiamo infatti che da loro dipende il futuro di questa nostra città. Non possiamo dunque non essere solleciti per la formazione delle nuove generazioni, per la loro capacità di orientarsi nella vita e di discernere il bene dal male, per la loro salute non soltanto fisica ma anche morale.

Educare però non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Viene spontaneo, allora, incolpare le nuove generazioni, come se i bambini che nascono oggi fossero diversi da quelli che nascevano nel passato. Si parla inoltre di una “frattura fra le generazioni”, che certamente esiste e pesa, ma che è l’effetto, piuttosto che la causa, della mancata trasmissione di certezze e di valori.

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INCONTRO TRA PAPA BENEDETTO ED IL PRESIDENTE NAPOLITANO AL QUIRINALE NEL GIORNO DI SAN FRANCESCO

ROMA – Papa Benedetto XVI si rechera’ al Quirinale in visita di Stato il 4 ottobre prossimo, giorno di san Francesco patrono d’Italia: è la seconda visita che il Santo Padre effettua al Quirinale, e segue il concerto che recentemente il Presidente della Repubblica Napolitano, aveva offerta proprio al Santo Padre nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Nel giugno 2005, a pochi mesi dalla sua elezione al Soglio Pontificio, Benedetto XVI era stato accolto da Carlo Azeglio Ciampi. Nel corso della visita del Presidente Napolitano in Vaticano invece, nel novembre di due anni fa, il Presidente sottolineo’ che “la Chiesa e’ libera, ma certe scelte toccano allo Stato”. Venne anche registrata una comune attenzione sui temi etici, e Papa Benedetto rispose assicurando che il Vaticano “non mira ad alcuna supremazia autoritaria”, ma che svolge un “prezioso servizio” per difendere “principi che non sono percepibili unicamente da chi professa un determinato credo religioso”. Valori presenti nella stessa Costituzione della Repubblica.

I colloqui tra il Papa ed il Presidente Giorgio Napolitano nell’incontro di ottobre, dovrebbero incentrarsi – riferisce l’Agenzia Agi – sulle tematiche della famiglia, della parita’ scolastica, della poverta’ e dell’equita’ in economia. Le due delegazioni affronteranno anche una serie di altri argomenti: la conservazione dei beni culturali nei musei diocesani, l’assistenza spirituale nei corpi di polizia. Il Papa verra’ ricevuto dal ministro degli Esteri Franco Frattini su Piazza Pio XII, appena all’esterno del Colonnato del Bernini e del confine di stato tra Italia e Citta’ del Vaticano. Nuova sosta a Piazza Venezia, dove a rendere omaggio al Pontefice sara’ il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi lo attenderanno nel Cortile d’Onore del Quirinale, dove il Pontefice arrivera’ scortato da uno squadrone di corazzieri a cavallo in alta uniforme. La presentazione delle due delegazioni avra’ luogo nel Salone dei Corazzieri, quindi Benedetto XVI e Giorgio Napolitano avranno i loro colloqui nello Studio alla Vetrata. All’inizio ci sara’ uno scambio di doni. Nel 2006 Ratzinger dono’ a Napolitano un mosaico raffigurante un vaso di frutta, opera dello Studio del Mosaico Vaticano; Napolitano ricambio’ con un bassorilievo d’argento dello scultore Antonio Nocera, dedicato alla pace.

Leggi anche su Papaboys.it

LO SCAMBIO DI MESSAGGI TRA IL PAPA ED IL PRESIDENTE NAPOLITANO.
LA LAICITA’ VERA CIOE’ CULTURA UMANA

BENEDETTO XVI PARTITO PER WASHINGTON.
MESSAGGIO AL PRESIDENTE NAPOLITANO

SANTA SEDE E STATO ITALIANO CELEBRANO
I 79 ANNI DEI PATTI LATERANENSI

LA LETTERA DI BERTONE AL RETTORE DELLA SAPIENZA
E LA LETTERA DI NAPOLITANO

IL PRESIDENTE NAPOLITANO IN VISITA A ROMA
AL CENTRO “DREAM” DELLA SANT’EGIDIO

ZANARDI LANDI AMBASCIATORE D’ITALIA PRESSO LA SANTA SEDE:
“PIENA ARMONIA NEI RAPPORTI STATO CHIESA”

BENEDETTO XVI ED IL PRESIDENTE NAPOLITANO
INVITATI AL CONSIGLIO D’EUROPA

LETTERA DELL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO

 

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INCONTRO IN VATICANO TRA PAPA BENEDETTO ED IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO: COLLABORAZIONE

CITTA’ DEL VATICANO – Si è svolto questa mattina in Vaticano, in un clima di serenità e reciproco rispetto, l’incontro tra Papa Benedetto XVI ed il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accompagnato da Gianni Letta e dall’Onorevole Paolo Bonaiuti, Sotto-Segretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e da altre Personalità del seguito. L’udienza è iniziata alle 10.45 quando, con un leggero anticipo sull’orario del protocollo, il corteo di auto del premier è entrato in Vaticano attraverso l’Arco delle campane, sostando nel cortile di San Damaso. Al termine – estendendo l’incontro e i saluti agli altri membri della delegazione italiana – si è svolto il tradizionale scambio dei regali: il Papa ha donato al presidente del Consiglio una una penna stilografica celebrativa dei 500 anni della Basilica di San Pietro e una litografia, mentre Berlusconi ha ricambiato con una croce pettorale d’oro, con pietre e smalti, preparata per l’occasione, avente tasselli decorativi connessi con la storia della Chiesa e dei Papi, come ha spiegato fra l’altro il premier al Pontefice.

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