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“PAROLA E PAROLE”, OGGI ALLA DOMUS MARIE UN SEMINARIO DI STUDIO SU FEDE E COMUNICAZIONE

FEDE E MEDIA (Roma)- L’Azione cattolica italiana ha organizzato per questa mattina, presso la Domus Marie in via Aurelia 481, un seminario di studio dal titolo “Parola e parole”. Visto come occasione di approfondimento culturale, il seminario anticiperà la prossima assemblea nazionale dell’Associazione, che si svolgerà a Roma dal 6 all’8 maggio sul tema “Vivere la fede, amare la vita. L’impegno educativo dell’Azione Cattolica”. “Intelligenza della fede, nuovi media e nuova comunicazione”: questo sarà il tema principale del convegno in cui si analizzerà il rapporto tra la Chiesa cattolica e la comunicazione attraverso l’aiuto di monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, e di monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali.

Nel corso del convegno ci sarà un Focus, moderato da Rosario Carello, conduttore della trasmissione «A sua Immagine» di Rai 1, dedicato a “I volti della comunicazione” nel quale esperti ed operatori del mondo dei media proporranno la loro esperienza sul campo: Michele Sorice, sociologo della comunicazione e direttore del Cmcs della Luiss, Marco Tarquinio, direttore del quotidiano «Avvenire», Paolo Bustaffa, direttore dell’Agenzia «Sir» e Vania De Luca, giornalista di «Rainews24» e presidente Ucsi-Lazio.Hanno affermano gli organizzatori dell’iniziativa: “Il rapporto tra la Chiesa cattolica e l’universo dei media ha sempre fatto registrare un ampio ventaglio di valutazioni teoriche e prese di posizione pratiche, da quelle più critiche a quelle più prudenti, fino a vere e proprie ventate di entusiasmo. Si è passati da un antico atteggiamento di diffidenza alla rivendicazione, da parte della comunità cristiana, del diritto/dovere di fare uso dei media per portare avanti la propria missione evangelizzatrice. Con l’aiuto dei nostri ospiti si cercherà di andare oltre la teoria e la prassi che, soprattutto nell’ultimo decennio, gli anni della Rete e della diffusione dei Social Network hanno articolato il rapporto più che secolare tra la Chiesa cattolica e gli strumenti della comunicazione sociale, evidenziandone non poche contraddizioni”. 

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GIOVANNI PAOLO II, SUL WEB UNA BACHECA PER CONDIVIDERE PENSIERI, FOTO E RICORDI SU PAPA WOJTYLA

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – Si chiama “In viaggio con JPII” ed è una bacheca virtuale in cui tutti i pellegrini che verranno a Roma per la beatificazione potranno scambiarsi foto, ricordi e informazioni. L’iniziativa è dell’Opera Romana Pellegrinaggi, incaricata dal Vicariato ad organizzazione il grande evento.

La bacheca – accessibile dal sito http://www.jpiibeatus.org, da Facebook ed altri social network – è organizzata in diverse sezioni: “Come arrivare”, con le indicazioni pratiche per raggiungere Roma dall’Italia e dal resto del mondo, le informazioni su aerei, treni e navi e la possibilità di prenotare online; “Come alloggiare”, in cui sono indicate le strutture della Capitale, suddivise per posizione e livello, e la pagina per prenotare; “Programma e iniziative”, con aggiornamenti sugli eventi in programma; “Mappe e viabilità”, con le notizie dal Comune di Roma e aggiornamenti costanti sulla viabilità, per facilitare il raggiungimento delle diverse aree.

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NUOVI MEDIA, GIOVEDÌ 14 IL PRIMO FORUM MULTIMEDIALE SU GIOVANI E COMUNICAZIONE NELL’ERA DIGITALE

GIOVANI (Roma) – Giovedì 14 aprile, dalle 9 alle 18:30, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma (via degli Aldobrandeschi 190) si terrà il Forum “Youth Communication in Social Media Age”, organizzato dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dello stesso Ateneo in collaborazione con l’Università Europea di Roma e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura. Il Forum, con il supporto di Google e Populis, intende rivolgere l’attenzione ad un aspetto essenziale della cultura contemporanea: la comunicazione giovanile nell’era digitale.

L’incontro intende essere una risposta alle parole del Papa rivolte ai partecipanti all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura: “In un mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa, depositaria della missione di comunicare a tutte le genti il Vangelo di salvezza, non rimane indifferente ed estranea; cerca, al contrario, di avvalersi con rinnovato impegno creativo, ma anche con senso critico e attento discernimento, dei nuovi linguaggi e delle nuove modalità comunicative” (13 novembre 2010). Il Forum avrà la forma di un vero e proprio scambio interattivo tra parola e contenuti multimediali, e inviterà tra i suoi relatori i protagonisti delle grandi piattaforme digitali e dei contenuti televisivi, insieme ai giovani stessi. Sarà aperto dall’Ambasciatore d’Egitto presso la Santa Sede, Lamia Aly Mekhemar, che darà una testimonianza di come i giovani egiziani abbiano usato i social network per gridare al mondo la loro voglia di futuro e libertà. Seguiranno un’analisi da un punto di vista psicologico tenuta dallo psichiatra Alessandro Meluzzi sulla cultura del narcisismo e della spettacolarizzazione del sé in tv e online e l’intervento di Marisa Casciola, regista del Grande Fratello, format globale che ha iniziato in tv la cultura del reality. Giorgio Gori, Presidente di Magnolia, parlerà di come l’industria televisiva dell’intrattenimento si adeguerà alle esigenze dei telespettatori. Tra i giovani prenderanno la parola Alessandro Selvitella, conduttore di Radio Luiss, per illustrare il linguaggio giovanile della radio, e i giovani giornalisti di Europocket, prima tv europea under 30. Concluderà la prima sessione il Vescovo mons. Domenico Sigalini, che parlerà del sentimento dello stupore.

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YOUTUBE, FACEBOOK E IL NUOVO SITO INCONTRAGIOVANI.IT, ECCO “ROMA CAPITALE DEI GIOVANI”

GIOVANI (Roma) – Un canale YouTube, una pagina Facebook ed il nuovo sito internet http://www.incontragiovani.it. Queste alcune delle inziative che l’assessorato alla Famiglia, all’educazione e ai giovani del Comune di Roma ha previsto nel suo progetto “Roma Capitale dei giovani”, che apre la nuova stagione delle politiche giovanili nella Capitale. L’obiettivo, ha spiegato l’assessore Gianluigi De Palo, è quello di “un’amministrazione in dialogo con i giovani, in grado di parlare il loro linguaggio attraverso i social network  le email e gli sms, e di raccogliere da loro suggerimenti e idee”. Sulle pagine Facebook e YouTube dedicate a “Roma Capitale dei giovani” e attive già da alcuni giorni, i ragazzi potranno esprimere le loro opinioni, pensieri e proposte attraverso video, post ed interviste che, oltre a stimolare il dialogo tra gli utenti, potranno “rendere Roma una città a misura di giovane ed attivare una loro partecipazione diretta alla vita dell’amministrazione”.

Il progetto troverà il suo momento culminante a maggio, in un incontro pubblico a cui parteciperanno tutti i ragazzi che avranno inviato le loro idee e nel corso del quale l’assessorato comunicherà quali proposte sono state selezionate. Dal 25 maggio in poi il progetto partirà anche sul nuovo sito dedicato http://www.incontragiovani.it, realizzato da Zétema Progetto Cultura e promosso dal Dipartimento Servizi educativi e scolastici. Incontragiovani.it sarà un portale dinamico, perfettamente integrato con i principali social network, che vuole essere un punto di riferimento sempre aggiornato su cui trovare notizie, appuntamenti, iniziative, approfondimenti e guide sui principali temi giovanili. Il sito sarà organizzato in cinque aree tematiche: studio e formazione, lavoro e impresa, esperienze all’estero, cultura e spettacolo, città e tempo libero, che forniranno aggiornamenti ed informazioni da cui i ragazzi potranno prendere spunto per iniziare a progettare il loro futuro. Ci sarà poi lo spazio speciale “Giovani Artisti e Associazioni”, ideato per dare maggiore visibilità ai giovani talenti, al volontariato e alle associazioni giovanili. Registrandosi sul sito si potrà creare un profilo personale per promuovere le proprie attività. In un’altra sezione del sito si potrà invece rispondere ad alcune domande sulle eccellenze culturali italiane: per i più veloci in palio libri, cd, dvd e biglietti gratuiti per concerti, mostre ed eventi.

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LA PREGHIERA DEI GIOVANI PER ACCOMPAGNARE BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO

ROMA – SOCIAL NETWORK – In vista del viaggio di Papa Benedetto nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010 continua l’iniziativa della redazione dei giovani che cura il ‘PapaboysGroup’ di facebook che ha promosso durante l’estate un gruppo che si chiama ‘LA MIA PREGHIERA PER ACCOMPAGNARE PAPA BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO’. La motivazione principale del gruppo è… “Un gruppo via facebook dove si possono inserire preghiere personali per accompagnare il viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010!”. Nel gruppo sono presenti circa 500 preghiere scritte da giovani i quali hanno superato le 1.000 unità di presenza.

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L’OSSERVATORE ROMANO SI OCCUPA DI FACEBOOK: IL GRANDE FRATELLO E L’IDENTITA’ PERDUTA

SOCIAL PROBLEM? – “I miei veri genitori sono quelli adottivi, ma non basta”. Tiziana, 27 anni, segni particolari: è iscritta a Facebook, al gruppo “Figli adottati”. Sta cercando la madre mai conosciuta. È mossa da una curiosità legittima, da una speranza drammatica. “Voglio guardarla in faccia e ritrovare un pezzo di me”. La sua storia è solo una fra le tante riportate da un articolo pubblicato nell’ultimo numero del settimanale italiano “L’Espresso” per raccontare un fenomeno in espansione: esistono migliaia di persone adottate che cercano i propri genitori naturali usando i social network. Senza l’aiuto delle famiglie. Senza nessuno. Adolescenti che passano giornate intere al pc setacciando centinaia di profili ma che spesso, purtroppo, trovano qualcosa di molto diverso da quanto s’aspettano: molestie, dolore, sensi di colpa, tradimenti, richieste di denaro.

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TERRA SANTA: RECORD DI PELLEGRINI NELLA PRIMA METÀ DEL 2010. ECCO IL VIDEO DEI PAPABOYS

GERUSALEMME – Record assoluto di pellegrinaggi in Terra santa. Nella prima metà del 2010 sono state più di un milione le persone che hanno visitato i luoghi sacri di Israele, Palestina e Giordania. Nel solo mese di giugno, sono stati registrati 259mila pellegrini, il 24% in più rispetto al 2009. Lo rivela il social network protestante Travelujah, secondo cui i turisti in Israele nella prima parte del 2010 sono stati 1,6 milioni, il 39% in più rispetto al 2009, di cui due terzi sono cristiani in pellegrinaggio. “Confermo il dato e prevediamo un ulteriore aumento nei prossimi mesi” ha detto all’agenzia AsiaNews padre Pierbattista Pizzaballa, frate francescano Custode di Terra Santa. “C’è un ritorno di interesse per la Terra Santa. L’incremento è dovuto ai pellegrini provenienti dall’Asia, in particolare dall’India”. “Questo dato significa molto per le famiglie e le comunità cristiane” continua. “Uno dei problemi più gravi per noi è la mancanza di lavoro e sono tanti i cristiani che operano nell’ambito del turismo. L’aumento dei pellegrini sta portando lavoro. A Betlemme, ad esempio, sono in costruzione cinque nuovi alberghi”. Questo significa molto anche per la Chiesa in Terra Santa: “Oggi i pellegrini non visitano solamente i luoghi sacri. Vogliono conoscere le comunità cristiane, che qui sono fragili e deboli, ma che così hanno l’occasione di intrattenere rapporti e instaurare relazioni che le rafforzano”. Secondo padre Pizzaballa sono diversi i motivi che hanno portato a un aumento dei pellegrinaggi: “Io non sono un profeta, però è da molto che non si parla più di attentati e violenze in Israele. Inoltre, sono stati molto importanti la visita del Papa e gli incoraggiamenti delle conferenze episcopali, che hanno incentivato le visite. Infine, alcune misure prese dal governo hanno fatto sì che i costi siano più contenuti e i viaggi accessibili nonostante la crisi economica”.

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L’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS SU FACEBOOK: UNA PRESENZA COSTANTE PER INCONTRARE E INFORMARE

TESTIMONI DIGITALI – I Papaboys non si sono mai tirati indietro in questi anni di ‘innovazione digitale’ percorrendo, quando possibile in anticipo, tutte le modalità e le innovazioni del mondo digitale, per essere ‘presenza’, ‘incontro’, ‘informazione’, anche ‘alternativa’, visto il generale andazzo… Ed oggi, il social network di Facebook diventa uno degli strumenti privilegiati dai ‘giovani del Papa’ per il contatto con nuovi fratellini e sorelline, ma anche per mantenere il contatto in tempo reale con i govani dell’Associazione.

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RAFFORZARE LA PRESENZA CRISTIANA SU INTERNET: L’IMPEGNO DEI VESCOVI EUROPEI SUI NUOVI MEDIA

CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa non può ignorare Internet: è quanto sta emergendo con forza alla Plenaria della Ceem, la Commissione episcopale europea per i media, in corso in Vaticano sul tema “La cultura di Internet e la comunicazione della Chiesa”. In un messaggio indirizzato ai partecipanti all’incontro, Benedetto XVI invita i vescovi europei ad esaminare “questa nuova cultura e le sue implicazioni per la missione della Chiesa”. Nel testo, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Papa sottolinea che la “proclamazione di Cristo richiede una profonda conoscenza della nuova cultura tecnologica”. Stamani, la Plenaria si è incentrata sui social network. E’ stata, inoltre, presentata l’attività del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali nel campo di Internet. “La Chiesa ha bisogno di Internet, perché ha una Buona Novella da comunicare”: ne è convinto il cardinale arcivescovo di Zagabria, Josip Bozanic, che nel suo intervento ha sottolineato che in Internet si sta costruendo “il modello antropologico di domani”. Del resto, il porporato croato ha osservato che il peso crescente che la Rete sta assumendo nella vita delle persone e dei fedeli impone di annunciare il Vangelo anche nel mondo di Internet. Ed ha sottolineato che Internet “non è solo un recipiente che raccoglie diverse culture. Internet è cultura” e produce cultura. Di fronte a questa realtà, ha detto il vicepresidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, bisogna rammentare che la Chiesa ha sempre saputo “cogliere la bontà degli strumenti di comunicazione sociale per l’edificazione del genere umano”. E, dunque, l’interesse per i media e per Internet nasce dalla natura stessa della Chiesa quale “comunità dialogante”. Sulla necessità per la Chiesa di entrare nell’agorà di Internet, si è soffermato mons. Jean-Michel di Falco Léandri, vescovo di Gap e di Embrun, presidente della Commissione episcopale europea per i media. “Così come la croce ha il suo asse verticale e il suo asse orizzontale – ha detto il presule francese – così deve essere la nostra evangelizzazione nella Rete: orizzontale per la sua estensione, verticale per la sua profondità e la sua qualità”.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2966

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DA FACEBOOK E DA INTERNET SI ALZA LA VOCE DEI PAPABOYS: ‘AIUTI VERI ALLE FAMIGLIE ED AI GIOVANI’

notizia

PROTESTA – E’ nato da poche ore – via Facebook – ma anche con richiami ed interventi su internet, blog, e social network – un gruppo di sensibilizzazione che chiede un immediato intervento per ridurre gli ‘stipendi vip’ ed aiutare concretamente i poveri, i bisognosi, che in questo nostro stato sono ormai principalmente le famiglie a basso reddito (ma le famiglie stesse in generale sono ridotte sul lastrico), i giovani in cerca di occupazione, le forze dell’ordine e quelle categorie che nella società hanno stipendi bassi in proporzione ai miliardi che girano – tra contratti, stipendi e benefit – i calcatori, i personaggi della tv ed i politici. Capiamo di più di questa contestazione che parte proprio dalla nostra Associazione dei Papaboys, stanchi ormai al limite, di vedere le ‘orge di stato’, e le ruberie, fatte con i denari dei cittadini: è uno schifo da far cessare! Riducendo in proporzione gli sperperi pubblici, che sono migliaia di milioni di euro, si potrebe rimettere in sesto completamente il nostro paese!

LA MOTIVAZIONE E LE PROPOSTE

In un momento particolarmente drammatico, specialmente per molte famiglie italiane che realmente non riescono ad arrivare alla fine del mese, in Rai si discute del compenso per Bruno Vespa, con una base annuale di 1 milione e 600 mila euro! Sia chiaro che la nostra riflessione non è diretta al ‘giornalista’ Vespa, che stimiamo e reputiamo uno dei maggiori professionisti del paese, ma è una critica all’interno sistema, che spende fior fior di miliardi publici (ma anche privati) per contratti milionari, e non tutela minimamente i cittadini, che lavorano quanto i ‘vip’ e guadagnano assolutamente di meno. LA DOMANDA (DIREBBE LUBRANO) CI SORGE SPONTANEA: NON SAREBBE IL CASO DI DARE UNA REGOLATA AL SISTEMA? Prima di tutto la classe politica (che si arricchisce in maniera spropositata e gode di infiniti privilegi), quindi tutto cò che ruota intorno al mondo della televisione, e poi una riflessione anche per quello che riguarda il mondo dello sport.

Questa corsa sfrenata allo ‘show business’ è una macchina infernale che il diavolo alimenta per dare privilegi, corrompere, inflazionare e soprattutto ridurre in schiavitù e sottomissione le masse dei giovani e delle famiglie. Non sarà facile vedere un politico parlare di riduzione di stipendi e privilegi, o un calciatore, o un personaggio della tv: ma con i soldi si conquista poco Paradiso, e tanto inferno! Ed anche dal lato etico e sociale la situazione è veramente schifosa. Che si può fare?

Noi dei Papaboys, da oggi ne iniziamo a parlare. Domani si vedrà, è un altro giorno.

MA NON STAREMO ZITTI E NON CI FAREMO INTIMIDIRE.

Iscriviti al gruppo di Facebook!
http://www.facebook.com/home.php?#/event.php?eid=184020113335&ref=mf

GLI INTERVENTI DELL’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS

1) SI RIDUCANO DA SUBITO STIPENDI AI POLITICI, PERSONAGGI TV E SPORTIVI: LA CRISI E’ GRAVE!
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2922

2) VERGOGNA! GLI EX SENATORI CHIEDONO ANCORA PRIVILEGI! CHIEDIAMO RIDUZIONE DI STIPENDI
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2934

3) LA LENTA EUTANASIA DELLA POLITICA CHE UCCIDE LE ISTITUZIONI, MA SOPRATTUTTO I GIOVANI
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2933

LA PROPOSTA – AUMENTARE GLI STIPENDI O AIUTARE:

– LE FAMIGLIE CON PIU’ FIGLI A CARICO
– LE FAMIGLIE CON FASCIA SOCIALE DI REDDITO BASSO
– LE FORZE DELL’ORDINE AL SERVIZIO DEL CITTADINO
– I GIOVANI IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE

LA PROPOSTA – DIMINUIRE DRASTICAMENTE GLI STIPENDI
ED I BENEFIT DI LUSSO:

– CONTRATTI MILIARDARI DEI PERSONAGGI TV
– STIPENDI E BENEFIT SFRENATI PER I POLITICI
– CONTRATTI MILIARDARI DEI GIOCATORI DI CALCIO

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NEL SOCIAL NETWORK ‘AMICO’ E` PAROLA GROSSA. OCCHIO AI BIDONI DELLA RETE

RETE – “Settecento invitati e mi ritrovo da solo a bere una birra”. Fino a che punto le amicizie virtuali possono riverberarsi nel mondo reale? Lo ha sperimentato a proprie spese Hal Nieddzviecki, scrittore e studioso di cultura pop che, forte dei suoi numerosi contatti sul social network più famoso al mondo, ha lanciato l’idea di una festa a Toronto invitando appunto tutti i suoi “amici”. All’appuntamento non si è presentato nessuno. Le sue conclusioni, che saranno raccolte in una ricerca di prossima pubblicazione, sono sconfortanti: “Non interessano più le interazioni nella vita reale, ma solo mettersi in mostra per ottenere attenzione”. Inserite in un grande calderone, le relazioni tendono a far svanire la necessaria gerarchia di reciprocità. In altre parole, non tutti coloro che includiamo nella macrocategoria “amici” hanno lo stesso livello di famigliarità con noi. La profondità dei nostri legami è graduata e dipende dalla condivisione reciproca. Quanti “amici” possiamo contare nel nostro network? Con quanti di loro riusciamo ad intrattenere rapporti “veri”, al di fuori del virtuale? Siamo così condizionati dai reality da aver perso il contatto con la realtà? Nella frenesia del nostro tempo abbiamo abdicato all’amicizia surrogata?

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2127

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PIU’ DI 1.000 I GIOVANI ON LINE CON ‘PAPABOYS113@LIVE.IT’ , SERVIZIO MESSENGER NO STOP DEI PAPABOYS

ROMA – Tutto ci aspettavamo da questa Gmg di Sydney, ma l’iniziativa che abbiamo creato di aprire un servizio Messenger per gli indecisi ed i ‘lontani’ non pensavamo davvero che avrebbe coinvolto così tanti ragazzi: sono più di mille i ragazzi e le ragazze collegate ‘on line’ sul Messenger dei Papaboys, dopo che abbiamo aperto un indirizzo per tenere informati sulle iniziative della Gmg e per proporre ai ragazzi della rete la loro partecipazione, anche on line, appunto. A dichiararlo è Massimo Manzolillo, delegato regionale dei Papaboys della Campania – che in queste ore di Gmg si sta occupando di coordinare il team composto da 10 volontari che risponde, da dietro ai pc, anche in videoconferenza, alle tante richieste che giungo di essere aggiunti al Live Messenger. Usufruire del servizio e conoscere tanti nuovi amici, oltre che grauito, è semplicissimo: basta aggiungere alla propria lista contatti su Messenger la mail papaboys113@live.it e dall’altra parte del computer un volontario risponderà personalmente. C’è anche la possibilità di effettuare una videoconferenza, ovviamente. Faccia a faccia, per ascoltare problemi, delusioni e dare un consiglio a tutti coloro che ne fanno richiesta.

“Tra le richieste particolari arrivate – confida Manzolillo dei Papaboys – un giovane di 24 anni che ci ha chiesto dove potersi andare a confessare e se conoscevamo un sacerdote nella sua città (Milano ndr), oppure una ragazza di 18 anni di Messina che ci ha chiesto di poter parlare con noi disperata a causa del ragazzo che l’ha lasciata sola e con un figlio in arrivo. Poi tanti che ci chiedono dove sia la festa Gmg più vicina a loro. Stiamo già pensando con la Presidenza nazionale dell’Associazione – ad un primo incontro tra tutti i rgazzi che stiamo conoscendo in queste ore. Vedremo.”

COLLEGATI CON NOI SU
PAPABOYS LIVE MESSENGER!

Aggiungi alla tua lista contatti la mail
papaboys113@live.it

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INTERNET, INFORMAZIONE E DEMOCRAZIA – LA BIBLIOTECA DI BABELE RETE INFINITA CHE AVVILUPPA IL MONDO

TENDENZE – Che cos’è Internet? Si potrebbe definire come una rete di interconnessione tra computer collegati attraverso l’adozione di un medesimo sistema (“protocollo”) di comunicazione. Se un computer entra nella “rete” può essere connesso in modo interattivo e veloce a qualunque altro computer collegato e in qualunque angolo della terra si trovi. Internet è così un sistema globale di comunicazione a “ragnatela” – in inglese web, metafora usata per indicare l’intera rete. Concretamente questo significa che ponendo in uno degli hard disk connessi all’interno di questa rete testi, immagini, suoni e dunque informazioni di tipo testuale o multimediale, è possibile renderli accessibili in modo rapido e in qualunque momento da qualsiasi utente connesso. Internet oggi si rivela come un “oceano” di informazioni da riempire e da solcare. Ma più che di un oceano bisognerebbe parlare di una biblioteca. Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges nel racconto La Biblioteca di Babele (1941) paragonava l’universo a una immensa biblioteca: tutti sono attratti dal numero indefinito delle sue gallerie e trascorrono la vita ad esplorarle, senza però mai venirne a capo. Ecco, la rete può essere compresa come una grande biblioteca di Babele. In questo senso Internet dunque è un luogo in cui è possibile accedere alla conoscenza. Anzi: in realtà è una sorta di grande unico testo di cui nessuno è l’autore, che si riferisce a se stesso e che è di fatto non esauribile. Ma chi è oggi il protagonista di questa rete? Il mensile Time dedica ogni anno la sua copertina del mese di gennaio alla “persona dell’anno”. Nel gennaio 2007 al centro della copertina appariva un computer con il monitor argentato a specchio in modo da riflettere l’immagine del lettore. In basso compariva il titolo: You, cioè “Tu”, e proseguiva: “Sì tu. Tu controlli l’era dell’informazione. Benvenuto nel tuo mondo – You. Yes, you. You control the Information Age. Welcome to your world. Il dossier di una trentina di pagine che spiega il motivo di questa scelta si apre con una riflessione sulla “democrazia digitale”. Il concetto di democrazia, mutuato dal contesto politico, richiama una dimensione sociale e implica una partecipazione attiva. Perché questa scelta?
Sarebbe ingenuo pensare che la rete sia necessariamente un luogo di spersonalizzazione. La rete è un ambiente che, nonostante tutti i rischi possibili di alienazione, permette di sperimentare nuove forme di contatto, di relazione e di espressione personale. La rete innanzitutto permette la partecipazione e la diffusione dei contenuti multimediali – testi, immagini e suoni – prodotti dagli stessi utenti, i cosiddetti consumer generated media. Ogni informazione di questo tipo è immediatamente rielaborabile nel senso che entra in una rete di relazione tra persone e tra altri contenuti. Una “rete sociale” è costituita da un gruppo di persone legate, in genere, da interessi comuni, aperte a condividere pensieri, conoscenze, ma anche pezzi della loro vita: dai link ai siti che ritengono interessanti fino alle proprie foto o ai propri video personali. Ma sono molte le cose che si possono condividere in rete. Tra l’altro le immagini e le fotografie personali. Il “navigatore” potrà inserire fotografie nel suo blog, oppure potrà aprire delle vere e proprie gallerie personali grazie a servizi quali Flickr di Yahoo! o Picasa di Google. Questi sistemi permettono la condivisione delle proprie fotografie con l’intera rete. Il proprio archivio personale diventa così un elemento di una rete sociale globale. Se poi il nostro “navigante” vorrà condividere contributi audio – discorsi, lezioni, conferenze – potrà registrare e diffondere le sue trasmissioni attivando un podcast, e rendendole così fruibili da tutti grazie ai tanti servizi reperibili in rete. Un capitolo a parte andrebbe dedicato all’uso del video nel mare di questa condivisione aperta. È proprio a questo livello che è in atto uno dei cambiamenti più eclatanti, reso possibile grazie al web 2.0. Ne è l’emblema il fenomeno YouTube, piattaforma indipendente, acquisita da Google, e fusa e integrata col proprio Google Video. Secondo Erich Schmidt, amministratore delegato di Google, il ritmo di upload video su YouTube cresce in maniera esorbitante, tanto da essere definito moderately disturbing. Pare sia di dieci ore di video al secondo. Il numero fa comprendere la dimensione del fenomeno.

Insomma i social network sono composti da persone comuni, non da tecnici o esperti, che distribuiscono contenuti relativi ai propri interessi o alla propria esistenza. Questa evoluzione incrementale ha generato il cosiddetto web 2.0. Il cambio del nome, più o meno condivisibile, rende evidente il processo di evoluzione nell’approccio alla tecnologia: al primo posto non c’è più la pubblicazione di “pagine”, ma la partecipazione dei contenuti tra persone. Nel web 2.0 il senso della pubblicazione è la partecipazione. Pubblicare significa partecipare, cioè condividere. Il centro di questa rete sono i contenuti che vengono scambiati all’interno di un social network.
La caratteristica degli spazi del web 2.0 è quella di essere aperti a tutti sia nella fruizione sia nella costruzione. Il fenomeno più recente in questo campo è invece la crescita di spazi chiusi, legati a piccoli gruppi di persone che hanno qualcosa in comune o comunque selezionati in base a qualche criterio. Insomma: cresce la necessità di piccoli gruppi. Partecipare se stessi a tutta la rete può essere avvertito come spersonalizzante, e così si cercano spazi più riservati e controllati, community che implicano l’aggregazione di persone legate realmente o potenzialmente da qualcosa di specifico, come FaceBook e LinkedIn, che crea un professional network, utile anche per la ricerca e l’offerta di posti di lavoro. L’idea che si riconosce al cuore di queste nuove iniziative di network è quella invece molto antica e tradizionale di club, più o meno “esclusivo”. Ma il vero fenomeno, sempre più dilagante, che sta caratterizzando la vita di internet è quello dei cosiddetti blog nati circa dodici anni fa. Il termine blog di per sé non significa nulla. Esso è frutto della contrazione delle parole inglesi web e log: web, che significa “ragnatela”, sta per la rete stessa e log, che significa “diario” o anche “giornale di bordo”. Dunque la traduzione italiana di blog potrebbe essere “diario in rete”.

E questa è, in effetti, la definizione più semplice: esso è uno spazio virtuale, autonomamente gestito, che consente di pubblicare una sorta di diario personale o, più in generale, contenuti di qualunque tipo che appaiono in ordine cronologico, dal più recente fino al più vecchio, e conservati in un archivio sempre consultabile. I contenuti possono essere arricchiti da collegamenti ad altri blog e ad altri siti all’interno di una fitta ragnatela di connessioni reciproche. Man mano che i nuovi materiali vengono inseriti, quelli più datati vengono a posizionarsi più in basso fino a confluire nell’archivio settimanale, mensile o annuale. Sin dal suo inizio questa forma di espressione ha infatti rivestito una doppia funzione: mettere on line storie personali, riflessioni dell’autore, per i quali la cadenza quotidiana dell’aggiornamento riproduce i ritmi della vita ordinaria; realizzare una forma di comunicazione diffusa dal basso, senza filtri di carattere economico o spaziale, che dia informazione e soprattutto faccia opinione, in genere “alternativa” rispetto a quella dei media più ufficiali.
Se è facile aprire e rendere operativo un blog, non è altrettanto semplice comprendere a fondo l’impatto, a giudizio di alcuni “rivoluzionario”, di questa tecnologia, almeno a livello delle relazioni in rete e del modo e del desiderio di raccontare la realtà, la propria personale e quella del mondo.
Un esempio di questa fusione ispirativa tra giornalismo e espressione creativa è quello realizzatosi a New York in occasione dell’attentato alle Twin Towers, quando i blogger newyorkesi hanno raccontato in diretta, come veri e propri “inviati” sul posto, ciò che accadeva, producendo cronache in forma di testimonianze personali. Il blogger potenzialmente può fare informazione in maniera immediata, in diretta e senza passare da alcun filtro, ovviamente anche di tipo etico: non c’è alcuna garanzia di alcun tipo circa ciò che è scritto, se non quella dell’autorevolezza personale del medesimo blogger.

Il blog dunque vive a metà strada tra il giornale o la rivista e la comunicazione per passaparola. Rispetto a un normale periodico cartaceo, il blog si caratterizza per la spiccata presenza di un individuo e delle sue preferenze di scelta e di giudizio, per la sua “autorialità”. Rispetto al puro passaparola, invece, il blog può contare su tutte le risorse della Rete – link al sito dell’editore, ad altri commenti e fonti. Tuttavia del passaparola il blog ha ereditato la necessità del coinvolgimento relazionale nel passaggio della notizia, che non è più solamente “trasmessa” – cosa che caratterizza i broadcast media e che rende l’utente uno “spettatore” – ma condivisa in contesti di relazioni, sebbene esse siano “virtuali”. Quella della “piazza” e della comunicazione spontanea che in essa avviene resta una buona immagine esplicativa del fenomeno. Tuttavia tutti i paragoni – col giornale, il passaparola, il diario – sono insufficienti. Il blog insomma, utilizzando un’espressione del sociologo Clifford Geertz, è uno dei blurred genres, un “genere confuso”.
Un blog esemplare, reso famoso dalla tragica fine del suo autore, è Bloghdad del giornalista freelance Enzo Baldoni, ucciso in Iraq a fine agosto 2004. Al suo interno troviamo di tutto in uno stile perfettamente coerente e adeguato allo spazio virtuale proprio di quel “genere confuso” che è il blog: foto, reportage, brevi note, commenti. Quello di Baldoni è un esempio di blog journalism – che qualcuno traduce in italiano anche con espressioni quali “giornalismo civico” o “di base” o “partecipativo” – realizzati da singole persone. Ma anche in questi giorni, ad esempio, notiamo come uno strumento prezioso per sapere qualcosa sul Myanmar sia proprio questa forma di giornalismo e dunque blog come http: //ko-htike.blogspot.com, il cui autore da Londra si fa collettore di immagini e video sulla situazione di quel Paese. O esempi come i quotidiani on line Mizzima e Irrawaddy, gestiti da giornalisti birmani esiliati. La blogosfera birmana, sebbene censurata, riesce comunque a esprimersi.

Un caso tra i più organizzati ed estesi al mondo è quello della testata sudcoreana Ohmy News, nata nel febbraio del 2000, che pubblica due edizioni: una in coreano e una, internazionale, in inglese. Essa funziona attraverso il contributo dei suoi lettori, che spesso diventano anche cronisti – retribuiti con cifre modeste. Lo staff redazionale, che sceglie e seleziona le notizie, è composto da qualche decina di persone, ma i collaboratori della testata sono migliaia – si parla tra i venti e i trentamila – in tutto il mondo, a fronte dei suoi oltre due milioni di lettori. Il fenomeno dilagante, dunque, pone nuove sfide al mondo dell’informazione e del giornalismo.

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