ESTERI (Ahmedabad)– Attraverso le parole di Cedric Prakash sj, direttore del Centro dei gesuiti per diritti umani, giustizia e pace, di Ahmedabad si evince come sia significativo l’atteso evento della beatificazione di Giovanni Paolo II che si svolgerà il 1 maggio, giorno della festa dei lavoratori. Il futuro Beato, nel corso del suo lungo pontificato, ha sempre messo in luce con forza la dottrina sociale della Chiesa e la necessità per ogni cristiano di rispondere alle realtà che affliggono il mondo attraverso le encicliche “Laborem exercens” (Sul lavoro umano), “Sollicitudo Rei Socialis” (La preoccupazione per le questioni sociali) dimostrando la netta solidarietà con le persone più bisognose a cui sono negati i diritti umani fondamentali. Proprio su queste basi la Chiesa deve essere visibile, parlare chiaro e rispondere ai bisogni degli emarginati distruggendo “le strutture di peccato” che impediscono costantemente lo sviluppo dei poveri. Inoltre, Giovanni Paolo II, nell’”Ecclesia in Asia”, ha preso posizione per la libertà religiosa, accogliendo le critiche di molti. Nel 1986 ha affermato che “la gente dovrebbe essere libera di abbracciare la religione che preferisce”.
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