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I PAPABOYS TORNANO IN CAMPO CON UNA VITTORIA NELLA COPPA ITALIA D’ELITE

ROMA – Inizia nel migliore dei modi (vittoria per 1-0 contro la selezione “Megalav”) la seconda stagione calcistica dell’Associazione Sportiva “Papaboys Roma Fc”, lo strumento di testimonianza creato dai giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys allo scopo di promuovere un calcio, ed uno sport in genere, basato sui valori dell’etica, dell’amicizia e della reciprocità. Il palcoscenico è quello della Coppa Italia d’Elite, torneo nato da un’idea del giornalista Luciano Cesaretti che vivrà l’epilogo finale nella splendida cornice dello storico Stadio Flaminio di Roma.

Ad accompagnare l’avventura dei Papaboys l’iniziativa “Rinascono le polisportive del Lazio”, patrocinata dal Consiglio Regionale della Regione Lazio e promossa dai giovani del Papa per evidenziare che le finalità dello sport non possono essere che sociali e formative e devono servire alla gioventù per restare collegata alle tradizioni culturali, al territorio ed allo sviluppo delle capacità in esso presenti. Ulteriori partner della stagione calcistica 2010/2011 dei Papaboys saranno la Fondazione Kepha Onlus e la Phoenix Servizi srl, realtà impegnate a livello internazionale per il recupero e la valorizzazione di beni culturali.

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COMUNICATO DEL VATICANO SULL’ENTRATA IN VIGORE DELLA CONVENZIONE CONTRO LE MUNIZIONI A GRAPPOLO

CITTA’ DEL VATICANO – Come ha ricordato oggi il Santo Padre dopo la preghiera dell’Angelus, entra in vigore, questo 1° agosto 2010, la Convenzione che bandisce l’uso, la produzione, il trasferimento e l’accumulo delle munizioni a grappolo che causano danni inaccettabili ai civili, adottata a Dublino il 30 maggio 2008 ed aperta alla firma ad Oslo il 3 dicembre dello stesso anno. La Convenzione rappresenta un passo significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale, nonché un risultato notevole per un multilateralismo basato sulla cooperazione costruttiva fra attori governativi e non governativi e sul legame fra il diritto umanitario e i diritti umani. Oltre a colmare una grave lacuna del diritto umanitario, la Convenzione tende a dare una risposta forte e credibile ad un problema tuttora molto attuale, non solo per il continuo uso delle munizioni a grappolo, ma per il fatto che tali ordigni possono giacere inesplosi sul terreno, colpendo anche dopo molti anni dalla loro dispersione ed impedendo la ripresa della vita quotidiana della popolazione civile. La nuova Convenzione, inoltre, assicurando il diritto all’assistenza alle vittime, offre un motivo di speranza a tutti coloro che hanno subito gli effetti delle munizioni a grappolo.

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LA SESSUALITA’? PER LA CHIESA NON E’ TABU’, MA GIOIA! E PER IL MONDO? (RIFLESSIONE)

1 + 1 = 2 – “Più procedo nei miei studi, più mi rendo conto che è la scienza senza l’umiltà che impedisce di capire” (P. Bellarmino Bagatti OFM, scopritore della Casa della Madonna a Nazareth). La morale cristiana, nel corso della sua storia ormai bimillenaria, è stata criticata per la sua rigidità, ma una constatazione appare evidente: la dottrina cristiana si è sempre opposta a ogni forma di assolutizzazione o di banalizzazione del sesso. Se la banalizzazione consiste nella privazione di un progetto (fare «sesso per il sesso»), il pensiero cristiano lo valorizza nel livello più alto. Scrive E. Fuchs, teologo protestante: «AI cristianesimo non si può attribuire la colpa di avere rifiutato la sessualità, ma casomai d’aver tentato in tutti i modi, compresi quelli repressivi, di esprimerne il significato etico». E aggiunge un riconoscimento sorprendente: «L’etica cristiana è il primo tentativo rigoroso di inserire il mistero affascinante della sessualità in un progetto storico concreto: il matrimonio, sacramento dell’amore». Il problema oggi più in vista è l’insignificanza, appunto la banalità, che si traduce facilmente nello slogan ‘sesso libero’ e poi, in presenza dell’Aids, ‘sesso sicuro’. La sessualità è ridotta a genitalità e dissociata dalla componenti affettive e razionali, fatta oggetto e veicolo di consumo, ridotta a merce dell’usa e getta. Ma forse proprio dalla crisi etica emerge con forza un bisogno di ritornare all’etica.

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