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BENEDETTO XVI AL REGINA COELI LANCIA UN APPELLO PER LIBIA E SIRIA: “DIALOGO PREVALGA SULLA VIOLENZA”

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Un nuovo forte appello a riaprire negoziati per il “drammatico conflitto” in Libia e a fermare lo spargimento di sangue in Siria è emerso nelle parole del Santo Padre Benedetto XVI alla recita del Regina Coeli. Poi, preghiere nell’odierna Giornata mondiale delle vocazioni e il ricordo del sacerdote tedesco beatificato oggi in Baviera. Benedetto XVI inoltre ha chiesto di non dimenticare Dio nel nostro mondo tecnologico e di pregare per tutti i vescovi e dunque anche per il Papa, vescovo di Roma. 

Nelle sue parole prima della recita della preghiera mariana, Benedetto XVI sottolinea di seguire con apprensione quello che definisce “il drammatico conflitto armato che in Libia ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze soprattutto tra la popolazione civile”: 

“Rinnovo un pressante appello perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi. Assicuro, inoltre, la mia orante e commossa partecipazione all’impegno con cui la Chiesa locale assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacrate presenti negli ospedali”.

Poi il pensiero va anche alla Siria dove – dice – è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità:

“Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità”.

Con il pensiero rivolto a tutti, Benedetto XVI sottolinea che la voce di Dio nel mondo di oggi “rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci”.

“Gli uomini hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti”.

E in particolare nella Giornata mondiale delle Vocazioni invita alla preghiera “perchè non manchino mai validi operai nella messe del Signore”. :

“Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i vescovi – compreso il vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero”.

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GIOVANNI PAOLO II, I VESCOVI USA LANCIANO UN SITO WEB SULL’EREDITÀ DI PAPA WOJTYLA

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Washington, D.C.) – In vista dell’imminente Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, i Vescovi degli Stati Uniti hanno lanciato un sito web per onorare l’eredità di Papa Wojtyla. Il sito, http://www.usccb.org/popejohnpaulii, creato dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, include un video con momenti chiave delle visite del Santo Padre nel Paese. Si riportano anche dettagli biografici e scritti del Pontefice, oltre a saggi sulla sua eredità nelle relazioni tra Oriente e Occidente, sui mass media, sull’uso etico della tecnologia e sulla missione sociale della Chiesa. Helen Osman, segretario per le comunicazioni della Conferenza Episcopale, ha affermato che “Papa Giovanni Paolo II ha toccato la vita di molta gente in tutto il mondo, soprattutto degli americani durante le sue sette visite negli Stati Uniti. La Conferenza Episcopale – ha aggiunto – ha creato il sito web per aiutare le persone a rendersi conto della straordinarietà del suo operato, e il video per illustrare le sue notevoli relazioni con il popolo americano”.

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SCUOLA: FIGLI DELLO SVILUPPO HIGH-TECH? NO, DELL’INFINITO

GIOVANI – L’immagine è semplice e accattivante: un bambino piccolo, probabilmente infante, che maneggia con disinvoltura un computer. La deduzione proposta non lascia dubbi: la tecnologia starebbe cambiando radicalmente e rapidamente il modo di pensare dei nostri figli. E l’aneddotica fiorisce: “non perché è mio figlio, ma se gli dai in mano un telecomando sa già come accendere il televisore e cambiare canale anche se ancora non parla”. Il messaggio che ci arriva è chiaro:  renderebbe i bambini più intelligenti, più rapidi, capaci di azioni e intenzioni inaudite. Dall’altra parte, però, arriva un’ondata in senso opposto: l’uso delle abbreviazioni selvagge nei messaggini sta corrompendo irrimediabilmente l’italiano dei nostri ragazzi; a furia di tvb e lol non si capisce + niente.

Siamo sicuri che le cose stiano così? Certamente il mondo cambia e cambia rapidamente, anzi più rapidamente di quanto ci sia dato di ricordare rispetto alle epoche delle quali abbiamo memoria. Ma ci sono due punti che vale la pena mettere in evidenza prima di affrettarsi a condividere giudizi epocali. Una delle rivoluzioni scientifiche più importanti degli ultimi trent’anni deriva dalla scoperta che la struttura del linguaggio umano ha due caratteristiche fondamentali: primo, è unica rispetto alla struttura dei linguaggio di tutti gli altri esseri viventi – che invece condividono tra loro molti tratti comuni – in quanto, fondamentalmente, è in grado di cogliere e utilizzare consapevolmente meccanismi espressivi che includono la nozione di infinito; secondo, questa unicità non è frutto di convenzioni arbitrarie e culturali, come voleva una certa deriva filosofica di stampo analitico: certamente esistono elementi di arbitrarietà, come l’associazione tra suono e significato, ma le proprietà centrali e distintive delle grammatiche delle lingue umane, in particolare proprio quella legata alla nozione di infinito, dipendono in qualche modo dalla struttura del cervello umano, mostrando tra l’altro che il riduzionismo funzionalista e costruttivista non è affatto adeguato a spiegare i fenomeni di apprendimento spontaneo nei bambini.

Due caratteristiche, ovviamente, strettamente collegate e che indirizzano il problema del mistero della natura unica della nostra specie verso strade mai percorse. Ovunque ci portino queste strade, tuttavia, una cosa è certa: se il linguaggio umano – la struttura del linguaggio umano, intendo – è ancorata nella nostra carne, anzi ne è espressione specifica, allora non bastano certo le innovazioni tecnologiche di dieci, venti, anche cento anni a cambiare questa struttura. Le mutazioni genetiche sono troppo lente per poter dare luogo a cambiamenti in così poco tempo. Dunque, semmai, se di cambiamenti si tratta, sono cambiamenti di abitudine, di circostanza, di contesto, di uso ma non di struttura.

In altri termini, i nostri figli sono sì stimolati da nuove condizioni ma non c’è ragione per pensare che siano cambiate le loro potenzialità, tantomeno i loro cervelli. Questo ovviamente non vuol dire che non sia buona cosa stimolare i bambini con nuovi contesti di apprendimento, inclusi quelli che impiegano nuove tecnologie, ma che non ci si può aspettare niente di più di quanto non potesse aspettarsi dal figlio di un contadino in una cascina: se viene stimolato nel modo giusto, posto di fronte ad attrezzi complicati, anche quel bambino sorprenderà gli adulti come fanno i bambini e le bambine di oggi, con la sola differenza, ma non irrilevante, che spesso la tecnologia lascia soli e fa quindi mancare l’interazione sociale, uno dei propulsori principali dell’intelligenza.

Cosa diversa invece è la valutazione delle possibilità di accesso al sapere rispetto al passato. Se un tempo in salotto si riusciva a trovare a malapena un’enciclopedia decente oggi con in mano un portatile connesso in rete puoi entrare nella Biblioteca del Congresso di Washington e scaricarti l’edizione integrale di un manuale di teoria dei quaternioni. Il problema dell’accesso alla cultura, ovviamente, è cambiato ma c’è ancora, anzi è più subdolo: ora occorre rendersi conto che si deve scegliere e che per scegliere occorre fidarsi di qualcuno che indichi un percorso, non si può immaginare più di farcela da soli. La biblioteca della famiglia di Leopardi, basata sui classici, dove Giacomo poteva esplorare da solo non c’è più: non è scomparsa, è ancora tutta lì ma è diluita in un mare vertiginoso di offerte nel quale Giacomo farebbe esperienza di ben altri infiniti.

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E TI VENIAMO A TROVARE…… L’AMICIZIA AI TEMPI DI FACEBOOK. PAPABOYS SEMPRE PRESENTI!

SOCIAL NETWORK – Vogliamo conoscerci un po’ meglio? Approfondire il rapporto fra di noi e lottare insieme per un mondo piu’ giusto, più equo e solidale e più a misura di giovani? La nostra attività di Papaboys è presente costantemente anche attraverso i moderni mezzi della tecnologia, con dei giovani come te pronti ad ascoltarti ed a condividere con te amicizie ed informazioni per incontri, missioni, momenti di preghiera! E’ più bello incontrarsi di persona e si diventa davvero amici quando si è pregato insieme, si è passeggiato insieme e si è insieme mangiata anche una pizza. Ma per venirti a trovare, abbiamo deciso di essere presenti come ci è possibile, grazie anche all’impegno di tanti altri ragazzi come te, proprio attraverso i mezzi che la moderna tecnologia ci mette a disposizione. Ed allora ti aspettiamo su facebook! Ecco i nostri indirizzi.

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SE LA DIGNITÀ È ANORESSICA …. LA FRAGILE IDENTITÀ DELL’UOMO NELLA SOCIETÀ DI OGGI

PARLIAMONE – Silete theologi in munere alieno!: questa celebre affermazione del giurista Alberico Gentili (1612) segna, nella sua icasticità, le linee fondamentali di quell’ultima grande narrazione, il dominio della ragione, che ha segnato quel processo di razionalizzazione e di disincanto proprio dell’Occidente moderno di cui parlava Max Weber. Di fronte al persistente rilievo sociale delle religioni e ai conflitti che sollevano tutta una serie di scottanti questioni bioetiche, ai rischi – bene individuati negli ultimi scritti di Habermas – di un “deragliamento” della modernizzazione, siamo costretti, oggi, a rivedere il senso di quella razionalità e il significato di un principio, quello della dignità umana, messo oggi a dura prova soprattutto dalle nuove potenzialità bio-tecnologiche applicate all’uomo. Dal punto di vista della tradizione giudaico-cristiana, la dignità è fondata sull’idea biblica che l’uomo sia stato creato “a immagine e somiglianza di Dio” (Genesi, 1, 26-27): qualcosa d’inscalfibile, d’indisponibile risiede nell’uomo, perché l’uomo è l’unica traccia del divino nel mondo, e di un divino che, con il Cristo, si incarnerà, si farà a sua volta uomo. È questa una visione ontologica, “essenzialistica”, della dignità, che presuppone una concezione statica, invariante dell’uomo e della sua natura.

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MARCO TARQUINIO NUOVO DIRETTORE DI AVVENIRE. IL SUO PRIMO PROPOSITIVO EDITORIALE

NOVITA’? – Marco Tarquinio, da 82 giorni responsabile ad interim di Avvenire, è il nuovo direttore del quotidiano della Cei. A deciderlo, questa mattina, il consiglio di amministrazione di Avvenire Nei (Nuova editoriale italiana), presieduto dal vescovodi Albano, Marcello Semeraro. Nato il 16 marzo 1958 in Umbria, ha studiato tra Assisi e Perugia, ed è stato capo scout nell’Agesci. Sposato, con due figlie, è giornalista professionista dal 1988. Ha cominciato la sua carriera a La Voce, settimanale cattolico umbro. Tra l’82 e l’ 83 ha partecipato alla commissione ristretta che su incarico della Conferenza episcopale umbra e in particolare dell’allora vescovo di Gubbio, monsignor Ennio Antonelli, “ripensò” quella storica testata, e tra il 1983 e il 1984 ha fatto parte del nucleo redazionale chiamato a realizzarla e rilanciarla. Ha lavorato poi al Corriere dell’Umbria di Perugia, quindi il trasferimento a Roma nell’88, alla redazione de La Gazzetta. Nel 1990 entra al Tempo dove rimane fino al 1994 salendo vari “gradini” della carriera, fino a diventare capo della redazione politica ed editorialista.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2988

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PUBBLICATO L’ANNUARIO ISTAT: IN QUESTO ANNO DI CRISI INTERNET NON CONOSCE ‘DEPRESSIONE’ E CRESCE

Pubblicato l’Annuario statistico italiano realizzato come di consueto da ISTAT: il 2009 si conferma l’anno della crisi e di Internet. Il 44% (40,2% nel 2008) della popolazione italiana è oggi un abituè delle rete. L’utilizzo del computer ha visto una crescita continua e costante dal 2007, attestandosi al 47,5% (44,9% nel 2008). Diminuisce così, anche se lontano dallo scomparire, il divario digitale geografico e di genere: gli uomini navigano più delle donne (49,8% contro il 39,4%). L’86% dei giovani tra i 15 e i 19 anni usa il pc tutti i giorni, mentre tra i 65 e i 74 anni lo fa il 9,9%, dai 75 anni in su lo fa il 2,4%. Analogamente avviene per internet. Anche nell’uso del computer li uomini (52,8%) battono le donne(42,5%). A livello territoriale, al Nord il pc è usato dal 51,5% della popolazione e Internet dal 48,3%, al Centro rispettivamente dal 48,8% e dal 46,8%, al Sud dal 41,5% e dal 38,0%. Di questi il 29% usa il pc e il 23,9% internet tutti i giorni al Nord, il 28,4% e il 23,9% al Centro e il 22,9% e il 17,8% al Mezzogiorno.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2983

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LA GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI DEL 2010: ECCO IL TEMA PER RIFLETTERE E STUDIARE

INIZIATIVE – “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: I nuovi media al servizio della Parola”. Questo il tema scelto dal Papa per la 44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. A comunicarlo è una nota diffusa oggi dalla sala stampa che spiega: nel corso di quest’Anno Sacerdotale, il Santo Padre vuole invitare “in modo particolare i sacerdoti” a “considerare i nuovi media come una possibile grande risorsa per il loro ministero al servizio della Parola e vuole dire una parola di incoraggiamento affinché affrontino le sfide che nascono dalla nuova cultura digitale”. I nuovi media – prosegue la nota – “se conosciuti e valorizzati adeguatamente, possono offrire ai sacerdoti e a tutti gli operatori pastorali una ricchezza di dati e di contenuti che prima erano di difficile accesso, e facilitano forme di collaborazione e di crescita di comunione impensabili nel passato.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2863

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COMPIE CINQUANT’ANNI LA CEP, IL PRIMO COMPUTER MADE IN ITALY. QUANTA ACQUA E’ PASSATA…

TEKNOLOGIE – Alla presidenza del Consiglio c’era Antonio Segni, e Giovanni XXIII dava l’annuncio del prossimo Concilio. Moriva don Luigi Sturzo e il romanzo di Pasolini «Una vita violenta» suscitava aspre polemiche. Dall’altra parte del mondo Fidel Castro era nominato primo ministro del governo provvisorio cubano, mentre il Dalai Lama fuggiva dal Tibet all’India e – negli Stati Uniti – veniva commercializzata la prima Barbie. Era il 1959 e a Pisa tirava un’aria un po’ diversa. L’Università lavorava alla realizzazione del primo computer interamente italiano. Così, nel 2009, compie 50 anni la Cep, calcolatrice elettronica pisana. La ricorrenza è stata fissata a metà fra la nascita del primo prototipo, nel 1957, e l’inaugurazione vera e propria del calcolatore, nel 1961, alla presenza del Presidente Gronchi. Il Cnr ha festeggiato la ricorrenza con due giorni di incontri e conferenze.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2715

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LE TENDENZE DEI TEENAGERS – I GIOVANI AMANO INTERNET, MA NON RINUNCIANO ALLA TV

ROMA – Secondo uno studio di Gfk Eurisko, la tecnologia e il Web sono parte integrante della vita dei teenager, ma sono soprattutto usati per intessere relazioni sociali, le informazioni sono apprese ancora dalla Tv. Le tecnologie e Internet sono sempre più spesso parte integrante della vita dei teenager, ma nonostante ciò le principali fonti attraverso cui i giovani si informano restano quelle tradizionali. In sintesi, questo è quanto emerso dal seminario “I giovani non rinunciano”, all’interno del quale Gfk Eurisko ha analizzato il rapporto che esiste oggi tra i giovani e il consumo di prodotti e servizi, frutto di uno studio basato su circa 36.000 interviste a livello mondiale. La globalizzazione non viene accettata acriticamente dai teenager, che però vivono una vita parallela sul Web. Per loro è molto importante il look, tuttavia possono rinunciare a qualche vestito ma mai al cellulare. A livello mondiale, le tendenze rilevate da Gfk Eurisko confermano una forte propensione dei ragazzi a utilizzare le nuove tecnologie: il 56% ha una «vita in Internet», rispetto al 37% dei loro genitori. Come logica conseguenza, le voci più rilevanti fra i loro interessi sono l’elettronica, i computer e i videogiochi, seguite da aspetto fisico, moda e bellezza.

Pur essendo dei maghi della tecnologia, i teenager però non passano tutta la loro vita sul Web: Internet e i video giochi sono il loro pane quotidiano, ma il tempo che passano davanti alla Tv supera ancora quello trascorso navigando online e le principali fonti di informazioni sono ancora i mezzi di comunicazione tradizionali. Inoltre, tendono a fidarsi della pubblicità più degli adulti, che però viene ancora associata ancora alla Tv (76%, con un picco del 91% dagli 11 ai 13 anni).

Per leggere tutto il teso visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2297

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SU FACEBOOK O IN METRÒ, INCONTRO GLI ALTRI . UNA RIFLESSIONE DEL DIRETTORE DI PASTORALE GIOVANILE

ROMA – Mi sono iscritto a Facebook da alcune settimane e quasi tutti i giorni vado a visitare la mia bacheca; mediamente credo di dedicare mezz’ora al giorno a questa operazione…in genere lo faccio nel tardo pomeriggio, prima di cena, quando sono un po’ stanco; non mi vergogno di dirlo; non penso sia tempo sprecato. Nella community ho incontrato persone che non sentivo da decenni e approfondisco i contatti con amici conosciuti di recente. Facebook mi offre l’opportunità per portare a Dio, alla Madonna e ai santi tante situazioni difficili, tante richieste. Alcuni giovani si sfogano raccontando le loro croci, le loro sofferenze, altri chiedono consigli su scelte esistenziali, altri ancora chiedono qualche chiarificazione su questioni religiose o teologiche; cose semplici, sempre reali; francamente non saprei fare una distinzione fra reale e virtuale; mi sembra che tutto ciò che nasce dall’uomo, anche una fantasia, sia qualcosa di reale. Qualche volta mi capita di chiedere preghiere; mi conforta sapere che qualcuno si è unito e prega con me. Tre ragazzi, mi hanno chiesto un aiuto per cercare un Padre spirituale e in due casi il mio suggerimento è andato a buon fine. Sono certo che anche lo Spirito Santo sia un utente di Facebook e che sia attivo «h24» come si dice oggi; anche la Rete è uno strumento per diffondere amore, reale anche se debole.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2184

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I GIOVANI E I MEDIA DIGITALI, UNO STUDIO ETNOGRAFICO

USA – Negli Stati Uniti il Digital Youth Project mette a fuoco le potenzialità sociali, umane e didattiche del rapporto tra media digitali e giovani. Analizziamo i risultati con Matteo Bittanti, esperto di culture videoludica e collaboratore del progetto. Che cosa fanno davvero gli adolescenti online? È tutta una perdita di tempo, o peggio, qualcosa di pericoloso? Oppure i new media servono a estendere amicizie, approfondire relazioni, espandere interessi? Queste alcune delle questioni affrontate in una ricerca appena pubblicata, Living and Learning with New Media, lo studio etnografico finora più ampio e articolato riguardo l’uso dei media digitali da parte dei giovani statunitensi: 800 giovani e giovani adulti intervistati, un totale di oltre 5.000 ore di osservazione online, un team di 28 ricercatori in sparsi nel Paese, coordinati dalla University of Southern California a Irvine e dalla University of California a Berkeley. Sponsorizzata dalla MacArthur Foundation nell’ambito del programma Digital Media and Learning, l’indagine ha diffuso pochi giorni fa i risultati online sotto Creative Commons, inclusa l’ampia bozza di quello che sarà il volume cartaceo previsto l’anno prossimo presso MIT Press. Risultati che, va chiarito, riguardano strettamente i giovani statunitensi e rifuggono facili generalizzazioni. È solo l’inizio di un più ampio lavoro in corso, denominato appunto Digital Youth Project: in primavera 2009 partirà la seconda fase, con un terzo dei collaboratori che hanno partecipato finora, sempre coordinati da Mizuko (Mimi) Ito, maggiormente mirata sugli aspetti critici, oltre che inclusiva di giovani utenti in vari Paesi dell’America Latina.

Il progetto appare dunque complementare e parallelo alle indagini curate, sulla costa opposta, dal Berkman Center for Internet & Society (Harvard University), che per ora hanno trovato sintesi nel volume Born Digital e annesse appendici online, di cui abbiamo scritto recentemente su Apogeonline. Nell’un caso e nell’altro trattasi di dare voce direttamente ai giovani, con percorsi dal basso e trasversali, e offrire interpretazioni contestualizzate per porre nella giusta prospettiva elementi positivi e negativi del quadro generale. Soprattutto, si tratta di spazzar via quei miti urbani duri a morire, che, complici parecchi media tradizionali, alimentano ancora l’idea di un “lato oscuro della Rete” sostanzialmente inesistente.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1992

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IMPLEMENTATA LA GOOGLE MAIL PER PALM CON 2.0. OTTIMA TECNOLOGIA SI! MA L’UOMO?

NEW YORK – Nuovi annunci teknologici che rIlanciano a livello mondiale il quotatissimo motore di ricerca Google, ed immettono nuove caratteristiche funzionali per implementare la Google Mail con palmari ed interazioni fino ad oggi sconosciute. L’utilizzo del terminale come piattaforma di accesso per il Web invece, è ormai una pratica consolidata tra gli utenti di tutto il mondo, in particolare, il monitoraggio della propria casella di posta elettronica in mobilità è uno dei servizi maggiormente richiesti dall’utenza, tanto che, ormai, su quasi ogni cellulare, anche tra quelli di fascia bassa, è presente un client mail. Anche i software dedicati a tale aspetto crescono sia in termini di quantità che nella qualità di utilizzo. Tra i più gettonati c’è senza dubbio Gmail mobile, applicativo legato alla nota casella mail del motore di ricerca più utilizzato al mondo. Qualche giorno fa il gruppo commerciale ha rilasciato la versione 2.0 del software, che potrà essere utilizzato in quasi tutti i modelli dotati del supporto per le applicazioni Java. Le differenze rispetto al suo predecessore ci sono e si vedono: migliori performances di esecuzione, una grafica maggiormente fluida. Sarà possibile gestire più account mail direttamente sul software, con la possibilità di archiviare bozze, leggere le mail offline e tanto altro. Per avere maggiori informazioni basterà visitare tramite terminale l’indirizzo m.google.com/mail. Gmail mobile 2.0 è disponibile in ben 35 lingue diverse.

Per leggere tutto il testo e vedere il  video,  visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1911

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“NUOVE TECNOLOGIE, NUOVE RELAZIONI”: LA PROPOSTA DEL PAPA AI COMUNICATORI

CITTA’ DEL VATICANO – “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. E’ questo il tema scelto da Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2009. “Più che un semplice tema mi pare che il Papa ci ponga di fronte a un vero e proprio programma di lavoro”, ha spiegato l’Arcivescovo Caludio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Il tema è stato annunciato dal Dicastero vaticano lunedì, 29 settembre, festa degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele. Il messaggio che scriverà il Papa sull’argomento per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dovrebbe essere reso pubblico il 24 gennaio, giorno dedicato alla memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Il tema scelto dal Papa, a parere di monsignor Celli, è “un compendio degli impegni e delle responsabilità che la comunicazione e gli uomini della comunicazione sono chiamati ad assumersi in prima persona in un tempo così fortemente segnato dallo sviluppo delle nuove tecnologie che, di fatto, creano un nuovo ambiente, una nuova cultura”. “In un certo senso – continua il Presidente del Dicastero vaticano – si potrebbe dire che il Papa chiede oggi agli operatori della comunicazione quanto ha chiesto durante l’incontro con il mondo della cultura a Parigi quello, cioè, di assumere un atteggiamento veramente filosofico: guardare oltre le cose penultime e mettersi in ricerca di quelle ultime, vere”.

Per leggere tutto il testo vai su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1803

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