BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Il diplomatico vaticano è innanzitutto un servitore del Vangelo: è quanto sottolineato da Benedetto XVI agli alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica, ricevuti stamani in Vaticano. Nel suo discorso, il Papa si è soffermato sulla formazione spirituale dei futuri nunzi apostolici, ribadendo che un diplomatico vaticano è prima di tutto un sacerdote. L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto da mons. Beniamino Stella, presidente dell’Accademia in cui si formano i sacerdoti che faranno parte del servizio diplomatico della Santa Sede.
Come dovrebbe agire un nunzio apostolico? Nel suo discorso ai futuri diplomatici vaticani, Benedetto XVI ha risposto indicando alcune qualità umane che dovrebbero contraddistinguere il lavoro di chi è chiamato a tale missione: pazienza, costanza, equanimità e fermezza nel dialogo. E tuttavia ha messo l’accento su ciò che davvero identifica il suo servizio: “Egli, in primo luogo è un sacerdote, un vescovo. Un uomo, dunque, che ha già scelto di vivere al servizio di una Parola che non è la sua. Infatti, egli è un servitore della Parola di Dio, è stato investito, come ogni sacerdote, di una missione che non può essere svolta a tempo parziale, ma che gli richiede di essere, con l’intera vita, una risonanza del messaggio che gli è affidato, quello del Vangelo”.
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