dicembre 6, 2010 · 3:06 PM
GIOVANI E VOCAZIONE – A te che leggi il suo racconto auguro di poter trovare la “tua” risposta, e ti chiedo una preghiera per il cammino di Elisa e di quanti si sono incamminati nella via della loro vocazione.
Mi chiamo Elisa, ho 24 anni e mi sono appena laureata in Lettere Classiche. Ho conosciuto suor Nella Letizia circa 6 anni fa, in un momento in cui mi ponevo tante domande e la vita mi aiutava (forse anche mi costringeva) a pormene ancora di più. E infatti credo di aver mandato un’email alla grata elettronica con TANTE domande. Volevo capirne di più sulla clausura, sulle suore, sulle ragioni che spingevano una persona ad intraprendere una strada così… folle? inutile? Non saprei sintetizzare in una parola i miei sentimenti di allora per questa vocazione, ma certo non era ciò che IO avrei scelto per me, quindi: PERCHÈ? perché invischiarsi in un cammino così? ma soprattutto COME: come sapere se il Signore proprio ti chiama? quali sono gli indizi o i sintomi? La domanda vera che nascondevo dietro questo torrente in piena di domande era la domanda di san Francesco: Signore, cosa vuoi che io faccia? Nel senso più letterale della domanda: cosa vuoi TU che IO faccia. Questa domanda mi faceva molto soffrire perché sono una persona che usa molto la testa, capace di ragionamenti fini e stringenti, di organizzazione precisa e sottile, di schematismi e incasellamenti assolutamente logici. Perché mai avrei dovuto lasciare che fosse il Signore a decidere della mia vita? E io? Quale posto occupavo nella MIA vita? Non conoscevo ancora il mio cuore. E conoscevo poco anche il Signore, nonostante fossi stata sempre una “credente praticante”, come si usa dire. Se penso a quei momenti ricordo però che il mio cuore era come chiuso in una morsa: o IO o il Signore, che quasi un po’ crudele mi chiedeva di rinunciare a tanto. SI MA PERO’ (altra locuzione che mi accompagnava)… poi come facevo ad essere certa che Lui voleva proprio questo? E perché non era chiaro nella sua “chiamata”? Avrei obbedito, va bene, ma però…
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dicembre 16, 2009 · 5:02 PM
TERRASANTA – “Siamo pronti a dare spiegazioni sulla speranza che che abbiamo in Cristo”. Così posso riassumere il pellegrinaggio in terra santa. Un gruppo fantastico: Italiani, cileni, messicani… tutti uniti sotto lo stesso linguaggio: alla ricerca del volto di Gesù. Abbiamo visitato dal 3 al 9 dicembre i principali luoghi dove il Signore Gesù ha trascorso la sua vita 2000 anni fa. In questi luoghi si ha realizzato l’evento piu importante e trascendente per la vita dell’uomo e colpisce però la semplicità con cui è stato fatto e portato avanti questo proggetto di Dio. Siamo stati accompagnati da Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, ci abbiamo incontrato con Gesù a Nazareth, a Betlemme, nel lago di Galilea, nel monte delle beatitudini e particolarmente a Gerusalemme. In ogni posto abbiamo conosciuto al Cristo Risorto attraverso la celebrazione della Eucarestia e della lettura del Vangelo. Quante cose ci ha Lui spiegato e insegnato durante questi santi giorni! Ha aperto la nostra mente per capire meglio il suo insegnamento come fecce con i suoi discepoli. Ci ha colpito nei nostri cuori mostrandoci l’amore agli uomini fino al estremo; Ci ha rafforzato le nostre volontà per prendere decisioni piu coerenti della nostra vita cristiana. Dopo questi giorni, tornando alle nostre case e attività ordinarie, ci rendiamo conto che la nostra vita non può continuare come prima. Siamo stati toccati dalla Grazia. Torniamo con una ferita che non ci produce dolore, ma pace, gioia e tanta speranza, perchè Cristo è vivo! E vive in mezzo a noi! La morte non ha potere su di Lui. Ci ha redento e ci aspetta con le braccia aperte alla fine del nostro pellegrinaggio su questa terra. Lui è l’unico amico sincero, fedele; l’unico che ci offre una mano nella giovinezza, nella maturità, nella vecchiaia, nella tomba e nell’eternità. Chiediamo alla Santissima Vergine Maria che ci conceda luce e tanta forza per mettere in prattica queste lezioni di amore che abbiamo vissuto nella Terra Santa. Che ci faccia testimoni autentici, allegri e coraggiosi della risurrezione di Nostro Signore. Ricordare questi giorni sarà per sempre di grande incoraggiamento. Per questo motivo vi faccio un breve racconto con delle fotografie.
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