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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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UNITÀ D’ITALIA, VIAN A ‘LA CIVILTÀ CATTOLICA’: “L’ITALIA SAREBBE IMPENSABILE SENZA IL PAPATO”

UNITÀ D’ITALIA – ‘La Civiltà Cattolica’, rivista fondata nel 1850 dalla Compagnia di Gesù su espressa volontà di Pio IX, ha organizzato, il 16 aprile, nella sua sede di via di Porta Pinciana, una tavola rotonda su “L’Unità d’Italia e i cattolici”. L’incontro si è voluto inserire nel dibattito sul ruolo della Chiesa cattolica nel processo risorgimentale. Argomento d’attualità considerato anche il 150° anniversario dell’Italia unita. Presenti alla conferenza in qualità di relatori, la docente di Storia Contemporanea alla Sapienza Emma Fattorini, il professor Francesco Margiotta Broglio ordinario di Storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa, Lucetta Scaraffia, docente di Storia Contemporanea alla Sapienza e Gian Maria Vian direttore dell’Osservatore Romano e docente di Filologia Patristica alla Sapienza. Moderatore padre Gian Paolo Salvini direttore de La Civiltà Cattolica.

Proprio quest’ultimo, nel discorso introduttivo, si sofferma sul fatto che “le celebrazioni del 150° dello Stato laico sono in sordina rispetto ai festeggiamenti del 1911 e del 1961”. Nei primi infatti “s’inaugurò il Vittoriano, nei secondi, invece, venne fondato un intero quartiere a Torino”. Ma forse ora “c’è meno retorica e più attenzione”, conclude padre Salvini, evidenziando come il “cambio di rotta dei cattolici nel processo unitario è stato nascosto dalla storiografia”. Visione cattolica che non fu “contraria all’Unità d’Italia”, sottolinea Fattorini. “Pio IX non era contro l’Italia ma contro un processo rivoluzionario percepito dal Pontefice come una corrente unitaria: che andava dalla Rivoluzione francese fino ai moti del 1848”, aggiunge la docente. E spiega come “l’Unità non comportò una crisi della religiosità” e come “anche le élites non fossero ostili all’attività pastorale della Chiesa almeno fino all’epoca di Francesco Crispi”.

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CINA, NELLA PROVINCIA SALESIANA GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO DELLE RELIQUIE DI DON BOSCO

CHIESA NEL MONDO (Cina) – Nella Provincia salesiana della Cina – che comprende Cina, Hong Kong, Macao, Taiwan – sono iniziati i preparativi per accogliere le reliquie del suo fondatore, don Giovanni Bosco. Le reliquie attualmente sono in pellegrinaggio per tutto il mondo in preparazione del 2015, anno in cui si festeggerà il bicentenario della nascita di don Bosco. I sacri resti – un osso del metacarpo della mano destra del Santo – arriveranno ad Hong Kong il 25 marzo; da lì, il 2 aprile andranno a Macao, ed il 7 aprile arriveranno a Taipei.

Ad accogliere le reliquie tutte le scuole ed i conventi salesiani della regione. “La speranza – spiega don Simon Lam Chung-wai, rettore della Provincia salesiana della Cina – è che questo evento aiuti molti giovani a scegliere la vita consacrata e rafforzi la missione educativa propria dei salesiani. Le scuole cattoliche sono il posto migliore per far maturare le vocazioni, ma ormai scarseggiano i punti di riferimento, poiché i sacerdoti e le suore sono sempre meno, ed il numero degli insegnanti cattolici è troppo esiguo”.

Il pellegrinaggio delle reliquie di don Bosco – che toccherà i cinque continenti, percorrendo tutti i Paesi in cui sono presenti i salesiani – è un’iniziativa voluta dal Rettore Maggiore della Congregazione, don Pascual Chávez Villanueva. Partite il 25 aprile del 2009 dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, le reliquie viaggeranno sino al 31 gennaio 2014.

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COME RICONOSCERE I “TALENTI” DEGLI ALLIEVI? UN ARTIGIANO PER VINCERE L’INDIVIDUALISMO DEI DOCENTI.

SCUOLA – È in grado, la scuola, di riconoscere i “talenti” degli allievi nel rispetto delle differenze? Come svilupparli, nel quadro di un sistema scuola che sulla scorta di una vecchia cultura di impianto statalista, tende ancora a livellare tutto e tutti? Il sussidiario ha parlato di questo e altro con Giorgio Chiosso, pedagogista, che oggi a Torino aprirà i lavori del convegno Un’altra scuola è veramente possibile? quattro questioni aperte, un’unica sfida, promosso dal Dipartimento di Scienze dell’educazione e della formazione dell’Università di Torino.
Nella scuola attuale si confrontano libri e computer. Qual è a suo modo di vedere lo stato attuale della scuola italiana in questa dialettica tra passato e futuro? Chi è più “avanti”: allievi o insegnanti? Non da oggi la scuola appare più “arretrata” del resto della società. Questo perché la scuola è, per sua natura, prima di tutto un luogo di deposito di saperi ed esperienze che una generazione trasmette all’altra. Lo può fare con i libri e lo può fare con i computer: nell’uno e nell’altro caso essi sono strumenti, non fini. Tutto dipende dal fattore “uomo” e cioè da come gli insegnanti concepiscono e usano libri e computer. Se un docente fa studiare a memoria il testo non serve a niente e fa solo danni, ma lo stesso accade se un insegnante si limita a far “smanettare” i suoi allievi sulla tastiera di un pc. Ciò che conta è il senso che viene dato – da docenti e allievi – all’esperienza dell’apprendimento.

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A ROMA L’ASSEMBLEA DEL VOLONTARIATO ITALIANO. IL 4 E IL 5 DICEMBRE SI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

VOLONTARIATO – “Siamo volontari, non volenterosi”. Così si esprimono Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet, enti promotori dell’Assemblea del Volontariato del 4 e 5 dicembre prossimi. Il Volontariato ha da tempo superato la fase pioneristica dell’azione spontaneistica, individuale ed impulsiva. Ciononostante è spesso visto, specie dalle Istituzioni, come un’entità astratta il cui valore non viene affatto compreso ma solamente affermato in via teorica. I volenterosi, appunto. Ma non i volontari. L’Assemblea del 4 e 5 dicembre prossimi si pone dopo 18 anni dalla Legge (266/91) che disegnò i tratti del Volontariato italiano, anticipa di un anno quella Governativa che questa legge fissa a cadenza triennale e di due l’Anno Europeo del Volontariato (2011). Per 40mila associazioni e per 6 milioni di volontari è giunto il momento di fare il punto. Superati i tempi dell’azione spontaneistica il Volontariato è oggi strutturato in reti attraverso cui i cittadini volontari operano per il bene comune, individuano bisogni e già offrono risposte. Il Volontariato come antenna anticipatrice delle richieste emergenti dai territori ma anche come forza capace di “tenere insieme” un Paese che in molti suoi aspetti appare sfilacciato e senza più il senso del bene comune e della coesione sociale. Il Volontariato non può restare ad osservare ma vuole fornire il suo contributo alla soluzione della crisi – non solo economica – che attraversa il nostro Paese, elaborando concrete ed originali prospettive di lavoro che partano dai propri valori e dalle proprie attitudini, ridando il senso del “noi” e non più dell’”io”. E’ una forte assunzione di responsabilità: quanto sia sentita lo mostrano tra l’altro le numerosissime adesioni ai 5 incontri locali (Napoli, Torino, Firenze, Roma e Verona) preparatori dell’Assemblea Nazionale.

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ANNO SACERDOTALE: ACCOMPAGNARE I GIOVANI ALLA SCOPERTA DELLA VOCAZIONE. UNA TESTIMONIANZA

notizia

ANNO DEI SACERDOTI – Accompagnare un giovane alla scoperta della propria vocazione: ne parla l’edizione quotidiana della Radio Vaticana nella rubrica dedicata all’Anno Sacerdotale, con una intervista di Claudia Di Lorenzi che ha incontrato don Ennio Bossù, per oltre trent’anni sacerdote “fidei donum” in Guatemala, dove si è occupato a tempo pieno della formazione dei seminaristi, ed oggi rettore del Seminario Maggiore di Torino: L’apostolo Paolo parlava di paternità, di maternità spirituale. Credo che questo aspetto della vita del padre nella fede dev’essere vissuto pienamente da ogni sacerdote. Egli non deve solo accompagnare i fedeli ma, se possibile, deve essere per loro un padre o una madre nella fede, un anziano che guida i passi delle persone nel riconoscere innanzitutto il progetto che Dio ha per ognuno di loro. Questo l’ho vissuto in prima persona anche in terra di missione: nonostante le moltissime persone presenti nella parrocchia cercavo comunque, per ognuna di esse, di sapere il nome, di ricordare la sua storia.

D. – Gli anni del seminario – ha detto Benedetto XVI – sono “l’attualizzazione del momento in cui Gesù, dopo aver chiamato gli apostoli e prima di mandarli a predicare, chiede loro di stare con Lui”. Il vivere in seminario è dunque il vivere in comunione con Cristo e i fratelli, un momento di grazia…

R. – L’esperienza in seminario è l’esperienza dei 12 con Gesù per avere un rapporto più intimo, di amicizia con il Signore nella silenziosa preghiera con il Padre, nella catechesi più approfondita. Una singolare esperienza di vita comune – come i 12 – nell’accoglienza e nel servizio reciproco, nella disponibilità a lavarsi i piedi gli uni con gli altri per poi dopo condividere anche la compassione di Gesù per le folle stanche e sfinite come pecore senza pastore.

D. – L’esperienza del seminario – ha detto ancora il Papa – offre l’opportunità di “imparare Cristo” per “lasciarsi configurare a Lui, unico Sommo Sacerdote”, in altre parole, per essere altri Gesù. Quali difficoltà e quali gioie nell’aderire quotidianamente a questo mandato?

R. – Il Papa Benedetto XVI ha detto quest’anno che nel sì dell’ordinazione sacerdotale noi sacerdoti abbiamo fatto questa rinuncia fondamentale al voler essere autonomi, all’autorealizzazione. Bisogna però, giorno per giorno, adempiere questo grande sì nei molti piccoli sì e nelle piccole rinunce. Questo sì dei piccoli passi costituisce il grande sì e potrà realizzarsi – dice il Papa – senza amarezza e senza autocommiserazione, soltanto se Cristo è veramente al centro della nostra vita. E’ anche quanto noi sacerdoti formatori, comunità educante, sperimentiamo quotidianamente nella vita del seminario.

D. – In una società come quella attuale, sempre più secolarizzata, a quale compito è chiamato il sacerdote?

R. – Il sacerdote si deve caratterizzare sempre di più come esperto di umanità ed esperto delle cose di Dio, dell’Assoluto. Penso anche che possa esercitare un certo fascino con la presenza di testimoni e di persone con il cuore indiviso, come diceva l’Apostolo Paolo, che amano senza riserve e si dedicano completamente al regno del Signore.

D. – Vuole fare un augurio ai giovani presbiteri da poco avviati al ministero sacerdotale?

R. – Come hanno detto i vescovi italiani nel documento “La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana”, oltre alla missionarietà agente che si esprime nel servizio come prete “fidei donum” ed oltre alla missionarietà all’interno della diocesi e delle parrocchie, c’è una missionarietà del cuore che si manifesta nella piena disponibilità a faticare per il Vangelo e a privilegiare l’incontro con chi non crede o non pratica.

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CONFERMATA LA PRESENZA DI BENEDETTO XVI IL 2 MAGGIO 2010 A TORINO PER L’OSTENSIONE DELLA SINDONE

papaCITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI si recherà a Torino il 2 maggio 2010 in occasione dell’Ostensione della Sindone,che si svolgerà dal 10 aprile al 23 maggio dell’anno prossimo. Lo ha annunciato oggi con una Lettera l’arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto che ieri era stato ricevuto in Vaticano dal Papa. Come primo atto della visita Benedetto XVI sosterà in preghiera davanti alla Santa Sindone nel Duomo di Torino. Ci sarà poi la solenne Concelebrazione eucaristica per tutti i pellegrini in Piazza San Giovanni, alla quale seguirà la recita dell’Angelus. Nel pomeriggio il Papa incontrerà i giovani al Santo Volto e durante il tragitto farà una breve sosta al Cottolengo per incontrare e benedire gli ospiti della Piccola Casa della Divina Provvidenza.

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News regionali pubblicate sul sito dei Papaboys

LAZIO – IL 28 MARZO MESSA IN LATINO CON IL RITO TRIDENTINO PRESIEDUTA DA MONSIGNOR RINO FISICHELLA

OMA – Una messa solenne con il rito latino liberalizzato da Papa Benedetto XVI sara’ celebrata dall’Arcivescovo Rino Fisichella (nella foto), rettore della Pontificia Universita’ Laternenese e presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il prossimo 28 marzo alle 10.00 all’Abbazia di Tre Fontane. La celebrazione avra’ luogo in occasione del pellegrinaggio che compiranno a Roma, in occasione dell’Anno Paolino, sacerdoti e seminaristi dell’Istituto ‘Cristo Re’, che e’ stato fondato per i tradizionalisti rimasti o rientrati nella piena comunione con la Santa Sede. Il superiore generale dell’Istituto, Monsignor Gilles Wach, celebrera’ con lo stesso rito il giorno dopo, domenica 29, nella Chiesa di ‘Gesu’ e Maria al Corso’, da tempo concessa dal Vicariato di Roma per le celebrazioni con il rito antico.

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MARCHE – DIOCESI: FANO, FACEBOOK “TRA VITA REALE E VIRTUALE”

 

FANO – Erano presenti oltre 100 giovani all’incontro organizzato dal Comune di Fano, assessorato alle Politiche Giovanili, sul tema “Facebook tra vita reale e virtuale”, tenutosi il 19 marzo presso l’Oratorio S. Cristoforo di Fano. La serata – informa oggi la diocesi – è iniziata con una analisi degli “effetti sociali di massa” che lo strumento mediatico ha sui i rapporti interpersonali, creando “quasi una dipendenza dello stare on line”, un fenomeno che ha sostituito l’incontro reale, cambiando la vita dei giovani…

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1240 

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PIEMONTE – GIOVANI A TORINO INCONTRO ECUMENICO PER “CUSTODIRE LA CREAZIONE”

 

TORINO – “La paura porta le tradizioni religiose a chiudersi. Mentre la speranza chiede di osare la pace”. Lo ha ricordato mons. Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi, questa mattina a Torino, nel corso della presentazione dell’iniziativa ecumenica “Ri/crearsi, abitare la terra, custodire la creazione” che si svolgerà a Torino il 28 e 29 marzo, con lo slogan “Osare la pace nella fede”…

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1239  

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TOSCANA – DIOCESI DI AREZZO. SEMINARIO TRA SCIENZA & FEDE ALLEATE PER LA VITA

 

AREZZO -La Diocesi di Arezzo organizza per sabato 4 aprile presso l’Auditorium Pieraccini dell’Ospedale San Donato di Arezzo un Seminario Regionale di Studi dal titolo “La Procreazione Responsabile a 40 anni dall’Humanae Vitae: il cammino della scienza e della cultura.” La giornata è patrocinata dall’Associazione casa Betlemme, Associazione Medici Cattolici, Associazione Scienza & Vita Movimento per la Vita, Pastorale Familiare, Ufficio Scuola, Pastorale Giovanile, Associazione Metodo Ovulazione Billings Toscana…

Per leggere tutto il testo vista:  http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1235 

 

 

PER LEGGERE TUTTE LE NEWS DELLE DIOCESI ITALIANE VISITA: http://www.papaboys.it/sediregionali/index.asp

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I VIAGGI DI PAPA BENEDETTO – NEL 2010 LO ASPETTANO A TORINO ED IN GERMANIA

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa sarà a Torino, il prossimo anno, per venerare la Sindone durante l’ostensione. Lo riferisce una nota della Diocesi di Torino. Benedetto XVI celebrerà la Messa sul sagrato del Duomo. Nell’elaborare il progetto del percorso dei pellegrini in entrata e uscita dal Duomo – prosegue la nota -, si terrà quindi conto della necessità di ‘liberare’, per il giorno della visita, i tratti terminali dei ‘tubi’ che, come nel ’98 e nel 2000, accompagnano i pellegrini all’interno della cattedrale. La visita di Benedetto XVI (di cui non è ancora stata fissata la data) è una ‘promessa’ che il Papa ha fatto ai torinesi: nell’udienza del 2 giugno 2008, ricevendo a Roma i 7 mila pellegrini guidati dall`Arcivescovo, il Papa aveva detto: “Sono lieto di venire incontro alla vostra grande attesa e di accogliere il desiderio del vostro Arcivescovo, consentendo che nella primavera del 2010 abbia luogo un’altra solenne ‘Ostensione della Sindone’. Se il Signore mi dona la vita e la salute, spero di venire anche io per questa ostensione”.

Benedetto XVI potrebbe recarsi in visita in Germania l’anno prossimo, in occasione del ventesimo anniversario della riunificazione del Paese. Lo ha riferito il presidente della conferenza episcopale tedesca, Robert Zollitsch, parlando all’emittente televisiva ZDF. L’annuncio di una possibile visita del Papa in Germania da parte del vescovo di Friburgo giunge in un momento di vivaci polemiche accese nel Paese dopo la revoca della scomunica concessa a un vescovo lefebvriano negazionista da parte del Pontefice. Fonti vaticane confermano l’invito rivolto a Benedetto XVI, precisando tuttavia che non c’e’ ancora alcuna decisione ufficiale in merito.

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STATUA DI GIOVANNI PAOLO II DEL PROGETTO ‘TOTUS TUUS’ FA TAPPA NELLA CITTA’ DI TORINO

TORINO – È giunta nella tarda mattinata di ieri, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, a Valdocco, la statua raffigurante il Servo di Dio Giovanni Paolo II che sta ripercorrendo il cammino fatto dal Pontefice durante i suoi pellegrinaggi mariani. L’iniziativa rientra nel progetto “Totus Tuus”, promosso da mons. Ettore Malnati, docente di Teologia Dogmatica a Trieste e Lugano, che vuole portare la scultura in bronzo, opera dello scultore Fiorenzo Bacci, lungo un itinerario spirituale che tocca alcuni luoghi che lo hanno ospitato in vita, soprattutto Santuari Mariani, o luoghi a Lui dedicati. La statua raffigura il pontefice pellegrino “verso la casa del Padre”.

Lo scopo di questo pellegrinaggio è quello di far riunire ancora oggi, nel suo nome e nella devozione a Maria, quanti lo hanno seguito ed ammirato durante il suo lungo pontificato. Il cammino della statua si concluderà a Roma, in Piazza San Pietro, quando Giovanni Paolo II sarà proclamato santo. La statua, accolta dal Rettore della basilica don Sergio Pellini, è stata collocata sul sagrato della chiesa di Maria Ausiliatrice accanto alla porta centrale, dove resterà fino al 13 aprile prossimo ad accogliere i torinesi e i pellegrini. Nel primo pomeriggio alcune centinaia di persone, tra allievi della scuola media salesiana e fedeli….

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