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LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO DI STRASBURGO SENTENZIA: ‘VIA CROCIFISSO DA SCUOLE’.

notiziaSTRASBURGO – “La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche impedisce la libertà di religione degli alunni e la possibilità, per i genitori, di dare ai figli l’educazione che vogliono”: con questa motivazione, accogliendo il ricorso di una cittadina italiana, la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha sentenziato sulla presenza dei simboli religiosi nelle scuole italiane. Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana di origini finlandesi, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione. E il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza, rende noto l’ufficio stampa della Corte, è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

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SBARRATA LA STRADA AL REATO DI OMOFOBIA. UN INTERVENTO DEL PROF. ROBERTO DE MATTEI

RIFLESSIONE – Il tentativo di introdurre il reato di omofobia nel nostro ordinamento è per il momento fallito, grazie alla mobilitazione, principalmente su Internet, delle associazioni cattoliche e all’impegno profuso da alcuni parlamentari del Pdl e dell’Udc. Vale la pena ricostruire la vicenda nei suoi passaggi essenziali. Alla fine del 1999, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, venne per la prima volta proposta l’introduzione nel nostro Paese del reato di omofobia. Il Governo D’Alema cadde e ci si avviò verso le elezioni anticipate che portarono al primo Governo Berlusconi.

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NON C’E’ LAICITA’ SENZA FEDE. LA CONSULTA UDC CHIAMA I MOVIMENTI CATTOLICI A LORETO

LORETO – Rispondendo all’appello di Papa Benedetto per la formazione ed un ricambio generazionale e di valori nella politica italiana, l’Udc tramite la consulta del Mondo Cattolico convoca i leader dei movimenti e delle Associazioni a Loreto per una tre giorni tra spiritualità ed azione politica. Con questo intento l’UDC, attraverso l’Ufficio Mondo Cattolico e Realtà Ecclesiali responsabile on. Luca Marconi, ha voluto organizzare una convocazione dal titolo volutamente provocatorio: NON C’E’ LAICITA’ SENZA FEDE. La convocazione si terrà a Loreto, presso il Palacongressi, dal 28 al 30 novembre 2008. Tutti i maggiori responsabili del partito saranno presenti: Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Rocco Buttiglione. L’invito a partecipare è rivolto a tutti i rappresentanti dell’associazionismo cattolico e dei nuovi movimenti e comunità. L’UDC ha a cuore la questione sollevata dal Santo Padre ed ha offerto un luogo di libero confronto, di dialogo, sincera condivisione sulla presenza del laicato cattolico nella vita pubblica. Sullo sfondo il rischio dell’insignificanza alla quale i cristiani di altri paesi europei si sono condannati per aver preferito il sistema della delega della rappresentanza politica piuttosto che quello, certamente più complesso e faticoso, del diretto coinvolgimento. Non sarà una chiamata alle armi perché non c’è nessuna crociata da fare; sarà semplicemente un incontro di amici, anche di sensibilità politiche non omogenee, ma uniti dal medesimo desiderio di mantenere viva la tradizione spirituale del cristianesimo sociale in Italia. Senza alcuna pretesa di esclusività ei confronti di nessuno l’UDC ha sentito la necessità di aprire un dialogo sincero con le realtà popolari del cattolicesimo italiano; ciò è ritenuto indispensabile ed urgente nell’attuale contesto italiano per ridare senso ad una politica orientata in modo esclusivo al bene comune della patria.

La nostra Associazione Nazionale Papaboys, che non è identificata in nessuna coalizione politica, ed è assolutamente trasversale ai partiti, fa parte sin dalla sua creazione della consulta del Mondo Cattolico, ed a Loreto sarà rappresentata dal Presidente Nazionale Daniele Venturi, dal Delegato Regionale per la Liguria Massimiliano Noan Notarangelo e dalla Delegata Regionale per il Lazio Carmen Minutoli, oltre ad altri giovani che spontaneamente hanno aderito a questa iniziativa.

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A CIAMPINO ‘GIOVANI E BULLISMO’. PRESENTI ON. CIOCCHETTI, DON MAZZI, VESCOVO DI ALBANO E PRESIDENTE PAPABOYS

CIAMPINO – Il 22 febbraio parte da Ciampino un ciclo di incontri sopratuttto per giovani che analizzano le ‘crisi’ ed i ‘fattori positivi’ della generazione che sta crescendo. Il primo appuntamento riguarderà ‘Giovani & Bullismo’ e si svolgerà alle ore 17 presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino in Viale del Lavoro. Tra i partecipanti il Vescovo di Albano Mons. Marcello Semeraro, Don Antonio Mazzi, l’Onorevole Luciano Ciocchetti, Carmen Minutoli del Dipartimento Regione Scuola dell’Udc e Uni Lazio, l’attore Vincenzo Crocitti ( che ricorderà il suo ruolo in “un Borgehese piccolo piccolo” con Sordi), Maria Rita Munizzi (presidente del Moige) ed il presidente dell’Associazione Nazionale Papaboys Daniele Venturi.

‘Bullismo’ è il termine oggi inflazionato che sta ad indicare atti di violenza tra bambini e ragazzi. In Italia i dati sono allarmanti: otto ragazzi su dieci hanno conosciuto da vicino atti di bullismo (o perché ne sono stati vittima o perché li hanno subiti i loro amici). L’Eurispes e la Società Italiana di Pediatria hanno diffuso un dato piuttosto inquietante: più del 43% dei bambini è vittima di soprusi da parte di coetanei.

È di questi giorni la notizia che gli iscritti dell’U.D.C. di Ciampino stanno girando per raccogliere le firme di una petizione che vuole arginare e mettere fine a questo preoccupante fenomeno sociale; supportati quindi dal Dipartimento Scuola & Università della Direzione Udc Lazio, e dall’On. Ciocchetti, candidato Sindaco a Roma del Partito Centrista, promotori della “reintroduzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole”. Lo stesso Don Mazzi, Presidente della Fondazione Exodus, ha da sempre manifestato l’esigenza di maggiore attenzione al mondo giovanile da parte della scuola e della famiglia definite da lui stesso “le 2 gambe della società”. L’Iniziativa dell’ Udc prende forma anche dal progressivo allontanamento dei giovani dalla politica, dallo scollamento delle giovani generazioni dalla cosa pubblica con conseguente totale disinteresse verso la partecipazione democratica.

CONSIDERAZIONI SUL ‘BULLISMO’ di Carmen Minutoli

Additati come piccoli delinquenti.
Ma e’ davvero cosi’?

I bulli ( e purtroppo da un po’ di tempo anche le bulle) non si arrestano; causa silenziosa di crescente aumento del vivere incivile fra le generazioni presenti con conseguente grave danno alla stabilità della Sicurezza futura. Il fenomeno sembra sia più diffuso di quanto previsto e purtroppo scarsamente preso in considerazione. Dopo gli atti più eclatanti del 2007 erano seguiti sporadici articoli sui giornali nazionali e locali che hanno sempre evidenziato “ i fatti del giorno” senza allargarsi sul reale fenomeno. E’ invece proprio di queste settimane un’inchiesta quasi a catena (specie sul Lazio ed in particolare a Roma, ma non solo), che riprende a parlare di Bullismo in modo allarmante, pubblicando statistiche, interviste agli studenti di alcune scuole capitoline, opinioni e punti di vista di persone comuni , attivismo da parte di molti organismi, associazioni, istituzioni, partiti politici nell’organizzare tavole di discussione, conferenze, dibattiti. In questo guazzabuglio la notizia che certamente va sottolineata è quella relativa all’iniziativa di un gruppo di studenti di un liceo laziale i quali hanno lanciato lo “Stop al Bullismo” con una raccolta firme fra i loro colleghi ( raccolte quasi un migliaio di firme). Il fatto fa riflettere perché la loro iniziativa sembra voglia essere esclusivamente mirata ad “estraniarsi” da qualsivoglia azione fatta dalle cosiddette baby gang. Loro sostengono di voler avere nulla a che fare con questi “ micro delinquenti” quasi certi “futuri criminali” come ormai vengono classificati da ogni dove i giovani che agiscono con atti di violenza, soprusi e prevaricazione verso loro coetanei, specie quando sono in “branco”. Si prosegue quindi nell’attività di “stroncare” il fenomeno ormai causa di Inciviltà giovanile a più livelli convinti che questi giovani sono solo “sbagliati”.

Ma è davvero così? A mio avviso, forse sarebbe il caso di cominciare a studiare il fenomeno guardandolo da più sfaccettature, a partire dai retroscena che circondano la vita personale di questi giovani, dalle loro situazioni familiari, ambientali e spesso dalla loro intima sofferenza e solitudine, aspetto quest’ultimo scarsamente considerato ma che in effetti è uno dei mali peggiori di questi ultimi decenni, dove tutto è corsa, multimedialità, chat, sms, ed i rapporti umani? allo zero assoluto!


Per approfondire:NO BULLI E NO PUPE: SOLO GIOVANI AMATI CHIAMATI AD AMARE

AUMENTA IL CONSUMO DI COCA FRA I GIOVANISSIMI. QUALE RIMEDIO? INCONTRARE GESU’, IL SIGNORE!      

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