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STATI UNITI, BENEDETTO XVI ESPRIME IL SUO CORDOGLIO PER LE VITTIME DEL TORNADO IN MISSOURI

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Il Santo Padre Benedetto XVI, in un telegramma, ha espresso il proprio cordoglio per la devastazione provocata dal tornado che ha colpito nei giorni scorsi lo Stato del Missouri, negli Stati Uniti. Nel testo, che il Segretario di Stato Vaticano Card.Tarcisio Bertone ha inviato a nome del Santo Padre al Vescovo di Springfield-Cape Girardeau, monsignor James Vann Johnston, si legge che il Papa “ha seguito con profonda preoccupazione le conseguenze del catastrofico tornado che ha devastato Joplin domenica”. La città di Joplin è infatti la più colpita, con più di 120 morti, 1.500 dispersi e 2.000 case distrutte.

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LOTTA AGLI ABUSI, LA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE DETTA LE NORME DA SEGUIRE

MINORI (Roma) – È stata resa nota a mezzogiorno di oggi la Lettera circolare inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede alle conferenze episcopali di tutto il mondo contenente le linee guida per affrontare i casi di abuso sessuale sui minori. Entro un anno le conferenze episcopali dovranno aver preparato le loro norme, accogliendo le linee guida vaticane e armonizzandole con le situazioni e le legislazioni civili dei rispettivi Paesi. In pratica, la lettera, riprende, spiega e contestualizza meglio le nuove norme che messe in atto dopo gli aggiornamenti del luglio 2010. Un punto fondamentale è la cooperazione con le autorità civili:

«L’abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico, ma anche un crimine perseguito dall’autorità civile. Sebbene i rapporti con le autorità civili differiscano nei diversi paesi, tuttavia è importante cooperare con esse nell’ambito delle rispettive competenze. In particolare, va sempre dato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale. Naturalmente, questa collaborazione non riguarda solo i casi di abusi commessi dai chierici, ma riguarda anche quei casi di abuso che coinvolgono il personale religioso o laico che opera nelle strutture ecclesiastiche».

Inoltre, le Linee guida delle conferenze episcopali «devono tener conto della legislazione del Paese della Conferenza, in particolare per quanto attiene all’eventuale obbligo di avvisare le autorità civili».
Il Vaticano esorta dunque la collaborazione con l’autorità civile (è importante cooperare), ma non obbliga i vescovi a denunciare per primi il prete sospettato di abusi all’autorità civile, a meno che la legge del Paese non preveda quest’obbligo. La prassi generale, in questi ultimi anni, è stata quella di invitare le vittime a sporgere denuncia. Una parte importante della lettera riguarda le vittime e l’attenzione che va loro data. Per decenni sono state considerate come «nemiche» del buon nome della Chiesa, spesso respinte, invece che accolte, ascoltate, aiutate. Ecco che cosa si legge nella lettera a questo proposito, citando l’esempio di Benedetto XVI che ha sempre testimoniato concretamente questa vicinanza alle vittime:

«La Chiesa, nella persona del Vescovo o di un suo delegato, deve mostrarsi pronta ad ascoltare le vittime ed i loro familiari e ad impegnarsi per la loro assistenza spirituale e psicologica. Nel corso dei suoi viaggi apostolici, il Santo Padre Benedetto XVI ha dato un
esempio particolarmente importante con la sua disponibilità ad incontrare ed ascoltare le vittime di abuso sessuale. In occasione di questi incontri, il Santo Padre ha voluto rivolgersi alle vittime con parole di compassione e di sostegno, come quelle contenute nella sua Lettera Pastorale ai Cattolici d’Irlanda (n.6): “Avete sofferto tremendamente e io ne sono veramente dispiaciuto. So che nulla può cancellare il male che avete sopportato. È stata tradita la vostra fiducia, e la vostra dignità è stata violata.”». Inoltre, si afferma: «La persona che denuncia il delitto deve essere trattata con rispetto. Nei casi in cui l’abuso sessuale sia collegato con un altro delitto contro la dignità del sacramento della Penitenza, il denunciante ha diritto di esigere che il suo nome non sia comunicato al sacerdote denunciato». E «le autorità ecclesiastiche si impegnino ad offrire assistenza spirituale e psicologica alle vittime».

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L’ARCIDIOCESI DI WASHINGTON APRE IL NUOVO SEMINARIO “BEATO GIOVANNI PAOLO II

ESTERI (Washington, USA) – L’Arcidiocesi di Washington sta aprendo un nuovo seminario che porta il nome del Beato Giovanni Paolo II, beatificato questa domenica in Vaticano. L’Arcidiocesi ha annunciato sabato che il Cardinale Donald Wuerl ha istituito formalmente il “Seminario Beato Giovanni Paolo II”, che verrà benedetto il 22 ottobre, giorno della festa del Pontefice defunto. “Papa Giovanni Paolo II è stato un modello speciale per tante persone come sacerdote, Vescovo e Papa straordinario”, ha dichiarato il porporato. 

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VIETNAM, I GIOVANI SONO IL PUNTO DI FORZA PER AFFRONTARE I PROBLEMI SOCIALI CAUSATI DAL CONSUMISMO

ESTERI (Phan Thiết, VIETNAM) – I giovani sono il punto di forza col quale affrontare i problemi che il consumismo sta creando all’attuale società vietnamita, erodendone i valori morali e le tradizioni culturali. Se ne è a avuta prova domenica scorsa, quando duemila giovani della diocesi di Phan Thiết, nel sud del Paese, dopo giorni di attesa hanno potuto partecipare all’Assemblea dei giovani indetta per la Domenica delle palme dalla parrocchia di Kim Ngọc. Al centro dell’incontro c’è stata la discussione sulle questioni di maggior rilievo della società di fronte alla fede, in particolare alla luce delle parole di Benedetto XVI sulla “umiltà di Dio, forma estrema del Suo amore”. Il vescovo Joseph Vũ Duy Thống, che ha preso parte ai lavori, in particolare con una riflessione sul messaggio del Papa per questa Giornata della gioventù: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, (cf, Col 2:7).

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BENEDETTO XVI A SETTEMBRE IN GERMANIA, I VESCOVI TEDESCHI ANTICIPANO LE PRINCIPALI TAPPE DEL VIAGGIO

BENEDETTO XVI (Roma) – Una visita che “non è rivolta solamente ai cattolici”. Con queste parole il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Robert Zollitsch, definisce in un comunicato stampa il viaggio che Benedetto XVI compirà in Germania dal 22 al 25 settembre prossimi. La Chiesa tedesca ha anticipato date e itinerario della visita pastorale, con una descrizione delle tappe più salienti. L’accento della visita sarà “ecumenico”, in particolare quando il Papa sosterà ed Erfurt, città dove Martin Lutero, l’iniziatore della Riforma protestante, era ancora cattolico e agostiniano. “La visita del Santo Padre nella zona dell’Eichsfeld vuole essere un segno di incoraggiamento e di rafforzamento nella nostra fede”, sottolinea lo stesso vescovo di Erfurt, mons. Joachim Wanke, nel comunicato dei vescovi tedeschi, che descrive nei particolari come si svolgerà il soggiorno di Benedetto XVI, in questo suo terzo ritorno in Germania. 

Il programma approvato dal Papa – annuncia la Conferenza episcopale del Paese – “prevede pernottamenti nelle maggiori città – Berlino, Erfurt e Friburgo – e grandi celebrazioni liturgiche nelle tre diocesi”. Da oggi, è in funzione il sito Internet dedicato al viaggio di settembre (www.papst-in-deutschland.de), che contiene informazioni sul programma e anche la possibilità di prenotarsi per partecipare alle celebrazioni eucaristiche presiedute da Benedetto XVI, per le quali ci si potrà accreditare anche per il tramite delle parrocchie. In attesa della pubblicazione del programma ufficiale da parte della Sala Stampa Vaticana, i vescovi tedeschi ne hanno anticipato a grandi linee gli eventi. L’arrivo del Papa all’aeroporto di Berlino è previsto per le 10.30 di giovedì 22 settembre e dopo le visite ufficiali sarà tempo per la prima delle tre Messe papali, in questo caso celebrata davanti al castello di Charlottenburg. Il giorno successivo, il Pontefice si sposterà a Erfurt, tappa nella quale l’evento di rilievo sarà costituito dal Colloquio con la Chiesa evangelica tedesca nel convento agostiniano della città, seguito dalla celebrazione ecumenica della Parola. 

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CALCIO, DANZA E RELIGIONE: IL I MEMORIAL PIO XII ILLUMINA LA CITTÀ DI SANTA MARINELLA

SPECIALE PIO XII (Santa Marinella) – È iniziata con una Santa Messa ed è finita con strette di mano, abbracci ed una premiazione originale, in cui al posto delle classiche coppe e medaglie sono stati regalati ai giocatori libri su Papa Giovanni Paolo II. In mezzo, un triangolare di calcio e una mostra foto-documentaria dedicata ad Eugenio Pacelli, Papa Pio XII. È stata questa la tre giorni del “I Memorial Pio XII” che, da venerdì 8 aprile a ieri, domenica 10, ha regalato momenti di cultura, amicizia e allegria nella cornice di una Santa Marinella un po’ nuvolosa, ma sempre molto suggestiva.

L’evento, volto a mantenere sempre viva la memoria e a far conoscere ai giovani di Santa Marinella la vita e le azioni del loro concittadino Eugenio Pacelli-Papa Pio XII, ha avuto inizio venerdì scorso nel Palazzetto dello Sport, quando il sindaco di Santa Marinella Roberto Bacheca e l’assessore allo Sport Rodolfo La Rosa hanno inaugurato una mostra itinerante foto-documentaria su Pio XII. Grazie a 30 pannelli ricchi di fotografie inedite, documenti e testimonianze, il curatore della mostra, professor Livio Spinelli, ha accolto gli alunni delle scuole elementari e medie di Santa Marinella, spiegando loro i momenti più significativi del pontificato di Pio XII che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò la vita a circa 5.000 ebrei, offrendogli rifugio nei palazzi del Vaticano e nelle chiese romane.

La mostra, con le sue immagini e documenti inediti, illustra moltissimi momenti della vita di Eugenio Pacelli a Roma e Santa Marinella: dalla giovinezza alla creazione a Cardinale, fino a divenire Papa Pio XII; dal pontificato sotto la guerra – celebre il suo discorso alla radio del 24 agosto 1939, in cui Pio XII pronunciò la frase simbolo del suo pontificato: ‘Nulla è perduto con la pace; tutto può essere perduto con la guerra’ – al 19 luglio 1943 quando, dopo il violento bombardamento di San Lorenzo a Roma, Papa Pacelli, con un’uscita eccezionale dal Vaticano, si recò nei quartieri colpiti. I pannelli allestiti per la mostra dal professor Spinelli descrivono però anche altri avvenimenti storici avvenuti nella città di Santa Marinella, come l’opera di Padre Lorenzo Van Den Eerenbeemt, dell’Ordine Carmelitano, e l’arrivo dei cadetti ebrei della Marina militare e mercantile di Israele.

La tre giorni dedicata a Pio XII ha avuto però il suo momento più importante ieri, domenica 10 aprile 2011. Alle 11:30, nella Parrocchia di San Giuseppe, il Vescovo della diocesi di Porto S. Rufina, Monsignor Gino Reali, ha celebrato una speciale Messa in memoria di Pio XII, con tutti i fedeli presenti che al termine della funzione hanno letto una preghiera per Papa Pacelli. I cittadini di Santa Marinella si sono poi recati allo Stadio Comunale, dove alle 15 l’assessore allo Sport Rodolfo La Rosa ha dato il calcio d’inizio al triangolare di calcio tra Nazionale Calcio Papaboys, DirTel Vatican Team e la locale Don Carlo Interclub. La prima sfida calcistica è stata preceduta dallo splendido spettacolo di una giovanissima squadra delle All Blacks Cheers di Santa Marinella, 8 bravissime cheerleaders dirette dalla coordinatrice Sara Cianti.

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I VESCOVI DELL’ARIZONA CHIEDONO L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE: “È CONTRARIA AI VALORI EVANGELICI”

ESTERI (Phoenix, Arizona, USA) – I vescovi dello Stato dell’Arizona chiedono l’abolizione della pena di morte, sottolineando che questo tipo di vendetta è “contrario ai valori evangelici”. La dichiarazione dei presuli dell’Arizona è stato rilasciato dopo l’esecuzione di Eric John King, 47 anni, giustiziato ieri mediante iniezione letale nel carcere di Florence, dopo 20 anni di reclusione. King era stato condannato alla pena di morte nel marzo del 1991 per duplice omicidio.

Nel corso di un tentativo di rapina in un negozio di Phoenix, fruttato 73 dollari di bottino, nel 1989 l’uomo uccise a colpi di pistola un impiegato del negozio e una guardia giurata. Dopo l’arresto, King fu giudicato colpevole nel 1990 e condannato a morte il 4 marzo del 1991. Inizialmente la pena prevedeva la camera a gas, ma poi è stato deciso di eseguire un’iniezione letale. Per la prossima settimana in Arizona è in programma l’esecuzione di un altro uomo, Daniel Wayne Cook.

Nel messaggio, che è stato firmato dal Vescovo James Wall di Gallup, dal Vescovo Thomas Olmsted di Phoenix, dal Vescovo ausiliare Eduardo Nevares di Phoenix e dal Vescovo bizantino Gerald Dino dell’eparchia di Van Nuys, i presuli esprimono “compassione per coloro che sono vittime di crimini brutali e per le loro famiglie”, sottolineando che “gli effetti dell’omicidio, in particolare, sono davvero terribili”. I vescovi dell’Arizona ribadiscono la propria opposizione alla pena di morte: “Siamo fermamente convinti che la pena capitale sia una vendetta sanzionata dallo Stato che non è conforme al Vangelo di Gesù Cristo. Quando esistono altri mezzi per far sì che la società sia al sicuro da criminali pericolosi, la pena di morte nega l’intrinseca dignità e santità della vita umana ed è un contributo alla cultura della morte”.

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INDONESIA, I SACERDOTI SFIDANO “OCEANI DI FANGO” E DISTANZE PER FARE CATECHESI

JAKARTA – Lunghe ore di navigazione attraverso i fiumi interni con piccole barche a motore; moto da cross per percorrere strade fangose: è questa la sfida continua che i sacerdoti della diocesi di Ketapang (provincia di West Kalimantan) affrontano ogni giorno per svolgere la loro attività pastorale. Nella zona infatti centinaia di cattolici – la maggior parte di etnia dayak – vivono nel cuore della foresta, lontani dal centro della città. Tuttavia mons. Blasius Pujaraharja, vescovo della diocesi di Ketapang, sottolinea ad AsiaNews che per fare attività pastorale “bisogna essere allenati nel corpo e nella mente”.

Il vescovo è stato protagonista lo scorso novembre di una piccola avventura. Mons. Blasius era in viaggio per celebrare la messa nella parrocchia di S. Pietro l’Apostolo a Nanga Tayap (circa 200 chilometri a nord di Ketapang, sette ore di navigazione). Con i suoi collaboratori, è stato costretto a fermare la macchina perché la strada principale era del tutto bloccata da uno spesso deposito di fango. All’inizio, il vescovo ha cercato di raggiungere da solo a piedi l’altro lato della strada. Ma più cercava di andare avanti, più affondava nell’“oceano di fango”. “La situazione è peggiorata quando mi sono ritrovato immerso fino alle cosce nella melma”, racconta il vescovo ad AsiaNews durante un incontro tenutosi nella canonica della diocesi. Dopo ore di lotte e tentativi, l’entourage di mons. Blasius è riuscito a tirarlo fuori dal fango. Il vescovo, grazie a un equipaggiamento speciale fornito dalle autorità locali in casi di emergenza come questo, ha potuto continuare il viaggio. Dopo aver celebrato la messa, mons. Blasius spiega: “Sono stato ricoverato e sottoposto a un intervento al ginocchio, danneggiato per essere rimasto bloccato nel fango”.

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PRESENTATO IERI A MADRID L’INNO UFFICIALE DELLA GMG 2011 “SALDI NELLA FEDE”

ROMA – E’ stato presentato ieri – in occasione della festa della Vergine dell’Almudena, Patrona di Madrid – l’inno ufficiale della prossima Giornata Mondiale della Gioventù in programma a Madrid nel 2011. “Saldi nella fede” è il titolo del brano che si ispira al testo di san Paolo “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, scelto da Sua Santità Benedetto XVI per l’occasione.

Il brano eseguito dall’Orchestra giovanile della Comunità di Madrid (JORCAM) e dal coro di voci bianche de El Escorial sarà distribuito a partire dal prossimo 19 novembre. L’autore del testo è Mons. César Franco Martinez, coordinatore generale della Gmg e Vescovo ausiliare di Madrid. Secondo Mons. César Franco “le strofe evidenziano l’umanità santissima di Cristo nello stile della tradizione mistica spagnola e cercano di avvicinarla ai giovani”. L’autore della musica è Enrique Vázquez Castro, sacerdote di Victoria e rinomato compositore di musiche ecclesiali. Per scrivere la musica, ha detto Vázquez, “la prima sfida è stata quella di elaborare una melodia che aiutasse a capire il testo, cantarlo e recitarlo”. L’inno è stato presentato in tre versioni: una liturgica, una strumentale per grandi cori e una popolare.

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APERTA A ROMA LA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE VAN THUAN

ROMA – La vita di uno dei grandi testimoni della fede del Novecento, il cardinale Xavier Nguyên Van Thuân, scomparso nel 2002, è da oggi al centro della fase diocesana della Causa di beatificazione che lo riguarda, aperta nel Palazzo Lateranense di Roma. A prendere la parola questa mattina sono stati il cardinale vicario, Agostino Vallini, e il cardinale Peter K. A. Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, carica che il cardinale Van Thuân ricoprì dal 1998 alla sua morte. Alla Lateranense, invece, si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio Van Thuân 2010, attribuito a Juan Somavia, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. E molte altre sono le iniziative religiose e culturali che intendono ricordare il porporato, per 13 anni rinchiuso in carcere dal regime ateo vietnamita senza che questo riuscisse a spezzare la sua fedeltà a Cristo. Un profilo del cardinale Van Thuân in questo servizio di Alessandro De Carolis:

Quando gli chiese un pezzo di filo elettrico, il carceriere – che pure aveva imparato a conoscerlo – si spaventò. Bastava anche quello per suicidarsi e il suicidio era per tanti prigionieri un’allettante via di fuga. Non per quel prigioniero, però. Quel prete era un uomo mite, attaccato alla vita, attaccato al suo Dio. Il carceriere fece di meglio, ritornò con una pinza e assieme forgiarono una catenella alla quale il prigioniero attaccò la rozza crocetta di legno che si era costruito in un altro carcere. Un episodio tra i tanti, che raccontano la storia di un’anima che ha commosso chiunque l’abbia ascoltata. Xavier Nguyên Van Thuan, sacerdote, vescovo e prigioniero. Tredici anni, nove in isolamento, da quando nel 1975 Paolo VI lo volle coadiutore a Saigon e la dittatura vietnamita dietro le sbarre, senza processo, perché la nomina di uomo di Chiesa non poteva essere altro che un “complotto tra il Vaticano e gli imperialisti”.

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SICILIA – HANNO PRESO IL VIA LE CELEBRAZIONI DELLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE.

RAGUSA – Un intenso momento di catechesi. Fortemente voluto dal gruppo giovani della parrocchia. Caratterizzato da canti, testimonianze e riflessioni. Alla presenza del vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso. Si è tenuto ieri sera il primo appuntamento del programma religioso della Festa del Preziosissimo sangue di Gesù Cristo. Il parroco, padre Roberto Asta, e il vicario parrocchiale, padre Giuseppe Russelli, hanno accolto il vescovo che ha voluto essere presente all’incontro di spiritualità tenutosi nel cortile retrostante la parrocchia. Ad aprire la riflessione i canti di ispirazione cristiana del gruppo Joyful mentre, subito dopo, gli animatori del gruppo giovani hanno letto alcuni passi del documento di Papa Benedetto XVI sulla carità. Non sono mancate le testimonianze della ministra straordinaria dell’Eucaristia, Pina Venga, e del sacerdote Franco Ottone per affrontare il rapporto tra Eucaristia e sacerdozio.

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LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II, TRA VOCI E CERTEZZE. NON C’È UNA DATA PER LA CERIMONIA!

CITTA’ DEL VATICANO – Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli articoli degli organi di stampa e i post di blog in cui sono state annunciate date per la beatificazione di Giovanni Paolo II. In realtà, per il momento non si tratta altro che di supposizioni o di calcoli di esperti. Il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, per 40 anni segretario privato del Pontefice polacco, in visita in Argentina ha risposto questo mercoledì che “tutto dipende dal Papa” Benedetto XVI. Le informazioni si sono moltiplicate in occasione della riunione di Cardinali e Vescovi celebrata il 16 novembre nella Congregazione per le Cause dei Santi per pronunciarsi sull’eroicità delle virtù di Karol Wojtyła. Visto che il voto dei partecipanti è sottoposto al segreto pontificio , chiedere o pubblicare il risultato significa violare questo segreto.

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TERREMOTO – LE PRIME CASE CONSEGNATE AGLI AQUILANI. LA VISITA DEL CARDINALE BAGNASCO E DI BERLUSCONI

L’AQUILA – La richiesta di ‘fermare la politica dell’odio’ è giunta oggi al presidente del Consiglio Berlusconi da parte del Vescovo dell’Aquila nella giornata nella qualevengono consegbnate le prime case (davvero a tempo di record) alle popolazioni colpite dal sisma degli scorsi mesi. Gli abruzzesi sono “stanchi delle chiacchiere sterili e della politica dell’odio”. Così il Vescovo de L’Aquila, Giuseppe Molinari, si è rivolto al premier Silvio Berlusconi nel corso della cerimonia di consegna delle case a Onna, riferendosi alle polemiche politiche degli ultimi tempi. “Alla gente d’Abruzzo – ha detto il vescovo Molinari – non interessano le chiacchiere sterili della politica, ma il lavoro, una giustizia che funzioni, una più equa redistribuzione delle ricchezze, meno burocrazia e uno Stato che funzioni”. E augurando al premier di “riuscire a fare le riforme”, il vescovo ha concluso così: “Siamo stanchi di una politica di discussioni e di odio, che nulla ha a che fare con la democrazia”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha consegnato le chiavi di una casa del nuovo villaggio di Onna alla famiglia di Alessandra Giancola.

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CHE COSA E’ L’ADUNANZA EUCARISTICA? NE PARLA UN DOSSIER DELL’AGENZIA VATICANA FIDES

luCITTA’ DEL VATICANO – (Agenzia Fides) – L’AdunanzA Eucaristica Nazionale è una preghiera di 12 ore nel cuore della notte che inizia con la Celebrazione dell’Eucarestia, solitamente presieduta da un Vescovo all’interno della propria Diocesi, e che riunisce intorno a Gesù, tutti i movimenti laicali ed associazioni della Diocesi stessa in cui si tiene. L’Adunanza Eucaristica’ nasce dal desiderio di condurre alla presenza del Signore ogni persona, in particolar modo i giovani, perché possano sperimentare in questa reale Presenza Eucaristica la fonte e la forza per un nuovo inizio o per continuare il cammino alla sequela del Signore Gesù; essa, pur essendo a grandi linee un evento di Adorazione ed Evangelizzazione che unisce “Gesù, giovani e notte”, prende per modi, tempi e clima spirituale una connotazione originale ed incisiva.

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LA PREGHIERA: UNA “QUESTIONE DI VITA O DI MORTE”. RIFLETTIAMO E NON SCORDIAMOCI DI PREGARE DI PIU’

luCITTA’ DEL VATICANO – La preghiera è una “questione di vita o di morte”, poiché da essa dipende la nostra relazione di amore con Dio, porta per accedere alla vita eterna, ha spiegato domenica 4 marzo 2007, durante l’Angelus, il Santo Padre Benedetto XVI. “Solo chi prega – aggiunse il Papa – cioè chi si affida a Dio con amore filiale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso. Per un cristiano, pregare non è evadere dalla realtà e dalle responsabilità che essa comporta, ma assumerle fino in fondo, confidando nell’amore fedele e inesauribile del Signore”. Nell’udienza generale del 2 maggio 2007, Benedetto XVI tornò sul tema della preghiera, ricordando la figura di Origene, dottore alessandrino del II-III secolo. “Origine – disse il Papa – intreccia costantemente la sua produzione esegetica e teologica con esperienze e suggerimenti relativi all’orazione.

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VENETO – SOLIDARIETA’ MONSIGNOR SORAVITO ISTITUISCE UN FONDO SOLIDALE PER CHI È DISOCCUPATO

ROVIGO – Il Vescovo della diocesi di Adria e Rovigo si fa carico in prima persona dei problemi legati agli effetti della crisi economica in atto. Pertanto, visto l’aumento del numero di persone e di famiglie bisognose di aiuto, che versano in difficoltà a causa della perdita del posto di lavoro, il proposito di realizzare una rete solidale si è concretizzato: è stato costituito un “Fondo straordinario di solidarietà”. E’ composto dalle offerte delle parrocchie, dal contributo della Fondazione della cassa di risparmio di Padova e Rovigo e dalle offerte di singoli cittadini e di quegli enti pubblici e privati che decideranno di sostenerlo, per venire in aiuto alle persone e alle famiglie che si trovano in reali situazioni di necessità, a causa della perdita del posto di lavoro. Destinato a coloro che a partire dal l’1 ottobre 2008 hanno perso o perderanno il lavoro e non sono più in grado di mantenere dignitosamente se stessi e la propria famiglia, esso si estinguerà il 31 dicembre 2010, salvo proroghe.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1323 

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CALABRIA – “GIOVANI, LAVORO, IMPEGNO ETICO” – IMPEGNO DELLA DIOCESI DI MILETO-NICOTERA-TROPEA

VIBO VALENTIA – Il giorno 29 Aprile presso la sala teatro dell’Oratorio don Bosco dei Salesiani in Vibo Valentia si svolgerà alla presenza del Vescovo un convegno sul Progetto Policoro, promotore di cooperazione; nasce in questi mesi infatti la volontà di rilanciare le collaborazioni con le filiere …

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CIOCCOLATINI E KEBAB – INCONTRO CON MONS. J. DE KESEL, VESCOVO AUSILIARE DI MALINES-BRUXELLES

BRUXELLES – Bruxelles, come tutto il Belgio, ti dà la sensazione di vivere in un cioccolatino profumato, tra i negozi di kebab da cui escono giovani con panini profumati di carni speziate. Città con strade traboccanti di diamanti. Campagne verdi. Autostrade perfette. Ristoranti e birra. Turisti. Politici. Uomini d’affari. Folle. Europa sei bellissima. In una strada principale: un negozio per fotografi professionisti, prezzi fantastici, competenza, assortimento. Giro l’angolo. Un vecchio rigattiere colto ed intelligente. Su uno scaffale libri. Chiedo quanto costi un piccolo volume d’epoca di un Futurista italiano, “Vorrei comprarlo”. “Oh… no! I libri non li vendo.” E’ Persiano, rifugiato qui orgoglioso delle sue origini. Ha parenti in tutto il mondo. Tutti emigrati. Tutti commercianti: “ La nostra diaspora è unita. Dà forza e non ti fa mai sentire solo.” Cambio discorso. E poi il temp o stringe. Il tempo vola. L’appuntamento con il Vescovo è tra poco. Saluto promettendo di tornare, anche se non sarà così. Vado a piedi. Ora la città mi sembra un’altra. Chi rovista per trovare cibo nei cestini. Chi dorme in terra. Lì i soliti finti suonatori, più in là degli ubriachi si prendono a pugni L’Europa bellissima è sparita. Qui è la realtà delle mille solite miserie, delle mille solitarie disperazioni. Non sento più il sapore della cioccolata. Il profumo del Kebab. Le campagne sono lontane. Sono ora in una folla multirazziale, donne velate, odori orientali, lingue che mi portano in Africa, in Sud America. Entro nella palazzina della Conferenza Episcopale. Una signora gentilissima mi fa accomodare dal Vescovo ausiliare di questa città. I flussi migratori stanno modificando il volto delle nazioni e dei continenti.

Cara Eccellenza, come è questa città, questa nazione, rispetto a ieri…?

Il fenomeno della migrazione diventa sempre più problematico. Capisco il mondo politico e l’attenzione a quanto sta succedendo. E’ fuori dubbio che non possiamo accogliere tutti. Il problema è concreto. L’occidente è ricco. E’ naturale che qui vogliano arrivare dall’Africa, dall’Europa dell’Est, dall’America Latina. Come Chiesa, come Conferenza Episcopale, per noi è problematico intervenire, non siamo un’organizzazione assistenziale, e tra i politici è difficile trovare la sensibilità giusta. Come Vescovo, ho chiesto di non banalizzare il problema e di preoccuparsi anche della disperazione. C’è una nostra dichiarazione in cui chiediamo certamente una politica realistica, visto che non possiamo accogliere tutto il mondo, ma anche più giusta. Qui ci sono famiglie con bambini da otto anni. Vanno a scuola e parlano la nostra lingua. Sono nati qui e sono integrati qui. Dopo tant i anni possiamo deportarli? Dirgli che devono tornarsene nel proprio paese? Non è umano! Chiediamo al mondo politico di stabilire criteri più obiettivi, più giusti. In nome del Vangelo, chiediamo una politica più generosa.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2181

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MAFIA, LA CHIESA RITORNA IN PRIMA LINEA

CALABRIA – Oggi la Chiesa calabrese è scesa in campo contro la criminalità organizzata: in una lettera aperta i parroci della delle diocesi di Soriano, Mileto, Nicotera e Tropea hanno chiesto agli uomini della ‘ndrangheta di “convertirsi, deporre le armi e non portare la morte nei nostri paesi”. Qualora la situazione dovesse persistere, proseguono nell’appello che sarà diffuso nelle parrocchie domenica prossima, “reagiremo per amore della libertà, stando sempre dalla parte di chi soffre; di chi sta con la schiena dritta e non si piega; dei commercianti e degli imprenditori onesti che non fanno affari con le organizzazioni mafiose”.

I sacerdoti calabresi sono, in ordine di tempo, gli ultimi di una lunga serie che il grado di “prete coraggio” se lo è guadagnato sul campo. Soprattutto con il lavoro di anni, fatto in silenzio. Ma anche, purtroppo, per essere nel mirino di coloro che vogliono combattere: i mafiosi. Spesso vivono sotto scorta, ma non mollano la presa. Vivono seguendo l’esempio di sacerdoti simbolo come don Pino Puglisi, ucciso a Palermo nel 1993, e don Peppino Diana, caduto a Casal di Principe nel 1994.

Sono molti i religiosi in prima linea contro la criminalità organizzata. Per lo più lavorano con i giovani dei quartieri difficili, togliendoli dalla strada, spiegando loro che la mafia non è l’unico futuro e cercando di farli studiare. Ma alle cosche non va giù che un prete si occupi di certe cose. Per loro la Chiesa non può avere un ruolo sociale, deve limitarsi alla liturgia.

Lo dimostra il volantino di minacce contro il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi, girato a Gela lo scorso febbraio. La “colpa” dell’alto prelato è stata di aver seguito la decisione del prefetto di Enna, che aveva preferito far celebrare il funerale del boss gelese Daniele Emmanuello nella cappella cimiteriale e non nella chiesa Madre della città.

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PUGLIA – CHIESA: GRANDI EVENTI IN DIOCESI ALTAMURA-GRAVINA

EVENTI – Due grandi eventi di riflessione e incontro per la diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva. Il vescovo Mario Paciello ha indetto per la prima volta il Sinodo, momento in cui le componenti ecclesiastiche e quelle laiche si confrontano. Il presule terrà inoltre la seconda visita pastorale in tutte le parrocchie.
Monsignor Paciello ha presentato gli appuntamenti insieme al segretario del Sinodo, don Mimmo Giannuzzi, ed al direttore delle comunicazioni sociali, don Nunzio Falcicchio. “La visita pastorale è un andare del vescovo nella chiesa, il Sinodo è un andare verso il vescovo per aiutarlo”, ha sintetizzato il capo spirituale della diocesi murgiana. Sei i Comuni interessati (ci sono anche Santeramo, Spinazzola e Poggiorsini).

Il Sinodo è il primo in assoluto di questa diocesi che, così come è, nell’attuale conformazione territoriale, ha 22 anni di vita. Storicamente era già stato indetto nel lontano 1924 per le prelature di Altamura ed Acquaviva e nel 1934 per la diocesi di Gravina. Dura ben 4 anni ed è soprattutto un cammino di formazione che impegna sia i sacerdoti e i laici, sia i credenti ed i non credenti. Il lato concreto è la stesura di 12 questionari molto complessi. Le risposte saranno poi oggetto di elaborazione. E il vescovo invita alla massima partecipazione facendo appello che “nessuno si metta da parte” perché questa “è un’occasione per ascoltare tutti”. La visita pastorale nelle parrocchie e negli ospedali invece è la seconda per Paciello in questi suoi dieci anni di servizio. Il diritto canonico la prescrive ogni 5 anni. “Non è una visita ispettiva – precisa – è una bellissima occasione di incontro ed un modo per scattare una foto panoramica. Il mondo cambia con molta velocità, la società si evolve. Rispetto a cinque anni fa i bambini sono diventati adolescenti, gli adolescenti vanno verso l’età adulta”. Il giro delle parrocchie inizia il 19 ottobre a Poggiorsini e finisce a maggio ad Acquaviva.

Fonte: www.papaboys.it

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