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EARTH DAY 2011, UN CONCERTO PER IL PIANETA ED UNA RACCOLTA FONDI PER IL GIAPPONE

SOLIDARIETÀ (Roma) – Il grande concerto di Patti Smith e Carmen Consoli al Galoppatoio di Villa Borghese. La raccolta fondi per il Giappone. Un premio per le buone pratiche in tema ambientale allo chef Heinz Beck, al direttore del Cirps-La Sapienza, Vincenzo Naso e alla fondazione Roberto Capucci. Queste le tre principali iniziative dell’Earth Day 2011, la 41esima edizione della giornata mondiale della Terra indetta dalle Nazione Unite, quest’anno dedicata alle foreste, che sarà celebrata questa sera, dalle ore 20, con un grande concerto gratuito al Galoppatoio di Villa Borghese. Protagoniste sul palco: Patty Smith, la “sacerdotessa” americana del rock, e la “cantantessa” siciliana, Carmen Consoli, per una serata di musica d’autore al femminile in cui verrà proiettato un videomessaggio di Peter Gabriel che lancerà il suo appello per “salvare il pianeta che sta vivendo una situazione drammatica. E’ arrivato il momento di agire”.

“Ciò che abbiamo fatto all’atmosfera, al clima, al nostro pianeta è veramente drammatico. Dobbiamo impegnarci tutti”. Sono le parole di Peter Gabriel, in questi giorni in Italia, che verranno veicolate stasera attraverso un videomessaggio durante il grande concerto gratuito organizzato a Roma per l’Earth Day. “Potremmo fare molto di più, so che io stesso potrei fare molto per cercare di migliorare la situazione – prosegue nel video Gabriel – Ma se vogliamo tenere il pianeta in vita affinché possa dare un futuro ai nostri figli, ai nostri nipoti e pronipoti, alle generazioni a venire, allora è arrivato il momento di agire. Tocca a noi farlo, con decisione. Noi possiamo fare la differenza. Ricordo quando per la prima volta gli astronauti raggiunsero lo spazio e, guardando verso la Terra, videro una piccola sfera blu, la nostra casa, protetta soltanto dal sottile mantello dell’atmosfera. Se non ne avremo cura sarà distrutta per sempre. Certo non cambia l’ordine dell’universo, ma per i nostri figli è il futuro. Spero che prendiate tutto questo molto sul serio, spero che assieme riusciamo a trovare il modo di fare la differenza, e desidero salutare e ringraziare tutti voi di Earth Day per il lavoro che state facendo. Chiedo a tutti voi amici un grande impegno per l’ambiente, per la nostra Terra”.

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BENEDETTO XVI: NON SONO EROISMI A FARE LA SANTITÀ, MA L’AMORE VISSUTO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – I Santi ci dicono che “è possibile per tutti” percorrere la loro stessa strada, quella della santità. Benedetto XVI lo ha ribadito durante la catechesi all’udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro. Con una lunga e sentita riflessione sul tema, il Papa ha terminato il ciclo di catechesi dedicate alle figure più importanti dell’antichità cristiana. Quindi, in inglese, il Pontefice ha inviato un videomessaggio di saluto ai partecipanti al terzo Raduno nazionale delle famiglie di Melbourne. La storia cristiana è fatta di Santi-icona, le stelle brillanti del firmamento della Chiesa. Ed è fatta di santi nascosti, senza altari, devozioni né eroismi visibili, che però fanno luce con la loro bontà alle persone che incontrano; persone che talvolta possono essere il Papa stesso. 

Lo ha confidato Benedetto XVI in uno dei passaggi spontanei e più intensi dell’udienza generale, tutta dedicata a una nuova spiegazione di un’antica verità: che la santità è per chiunque, purché si ami Dio e il prossimo. Indicando, verso la fine, nei Santi celebrati dalla Chiesa degli esempi certi da imitare, il Pontefice ha tuttavia fatto questa distinzione: “Per me non solo alcuni grandi santi che amo e che conosco bene sono ‘indicatori di strada’, ma proprio anche i santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate. Sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità”. Di una strada che è giusto ritenere impegnativa, ma sbagliato considerare impercorribile, il Pontefice ha sfatato anzitutto il primo errore. “Spesso – ha osservato – si è portati ancora a pensare che la santità sia una meta riservata a pochi eletti”. Invece, San Paolo replica: il Santo è Gesù e allora chiunque, unendosi a Lui, può stare vicino, vedere, ascoltare e toccare Dio stesso: “La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua”.

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PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: “CHIESA CAMBIA CON CONVERSIONE DEL CUORE, NON SOLO RINNOVANDO STRUTTURE”

CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa non si rinnova cambiando semplicemente le strutture, ma con un “sincero spirito di penitenza” e “un operoso cammino di conversione”. E’ la lezione che Benedetto XVI ricava per i cristiani di oggi dagli insegnamenti della mistica tedesca Ildegarda di Bingen, vissuta nel XII secolo e al centro, questa mattina in Aula Paolo VI, di una seconda catechesi all’udienza generale dopo quella di mercoledì scorso. Nei saluti in lingua inglese, il Papa ha poi indirizzato un videomessaggio alla popolazione britannica in vista del suo viaggio della prossima settimana, ringraziando tutti coloro che stanno adoperandosi per organizzarlo.Impressiona, e certamente fa riflettere, l’aderenza alle vicende della Chiesa del nostro tempo del messaggio che una mistica del XII secolo rivolge alla Chiesa del suo. Benedetto XVI ne parla alla fine della catechesi, lasciando che le parole di Ildegarda di Bingen penetrino i cuori dei cristiani di oggi come certamente fecero all’epoca, quando la religiosa tedesca indirizzò frasi di fuoco ai càtari – un gruppo, ha ricordato il Papa, che propugnava “una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero”:

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