Archivi tag: visita

MONDRAGONE, IL VESCOVO NAPOLETANO INCONTRA I PROFUGHI DEL NORD AFRICA, OSPITI DEL CENTRO LAILA

SOLIDARIETA’ (Mondragone) – All’interno della visita pastorale nella comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano, parrocchia guidata dal 1964 dai Padri Passionisti, a Mondragone Monsignor Antonio Napoletano, Vescovo di Sessa Aurunca, incontrerà, venerdì 20 maggio alle ore 17.00, gli ospiti del Centro Laila insieme ai loro dirigenti. Durante l’incontro si affronteranno i problemi che affliggono i clandestini per poi partecipare alla santa messa delle ore 18,30 che il Vescovo celebrerà per loro e per tutti i fedeli. La visita pastorale si concluderà domenica 22 maggio alle ore 18,30 con una solenne liturgia eucaristica alla quale parteciperanno i profughi del Nord-Africa. 

Il Centro ospita, dal 10 maggio scorso, 91 profughi, tutti provenienti da Lampedusa, molti dei quali sono sopravvissuti al naufragio.Il Centro Laila, di proprietà dei Passionisti della Provincia religiosa dell’Addolorata, opera presso il Convento dei Passionisti di Mondragone per scopi sociali ed umanitari dal 2006 come disagio sociale dei bambini, le varie emergenze come il terremoto dell’Irpinia e il bradisismo di Pozzuoli. La parrocchia dei Passionisti opera, fin dal 1964, su tutta la fascia costiera del litorale domiziano costituendo di fatto, sull’asse Garigliano-Pozzuoli, circa 60 Km di strada Statale, l’unica struttura religiosa e spirituale ubicata sulla Domiziana. “Per gli immigrati, per quanti sono in transito dal Nord al Sud e viceversa della Regione Campania -afferma padre Antonio Rungi, religioso della comunità passionista di Mondragone – questa parrocchia e struttura socio-assistenziale è un punto di riferimento spirituale per tutti”. 

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4992

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

UN SANTUARIO FILIPPINO DIVENTERÀ UN PARROCCHIA: UN EVENTO COMMEMORATIVO DEDICATO AL NEO BEATO

ESTERI (MANILA)- Nello stesso luogo in cui Giovanni Paolo II celebrò una Messa il 21 febbraio 1981, pochi giorni fa è stato inaugurato, a Batan a nord di Manila, un santuario Commemorativo per il neo Beato. A gran richiesta il popolo desidera che il santuario, di proprietà del governo filippino, diventi una parrocchia dedicata al neo Beato, un progetto che il Vescovo Ruperto Santos di Balanga sembra propenso ad accettare. Il Vescovo di Balanga ha dichiarato a CBCP News che la struttura dovrebbe essere di proprietà della Diocesi in maniera tale che si possa creare una cappellania e poi una parrocchia nel nome del Beato Giovanni Paolo II.Il Santuario Commemorativo, attualmente, è diretto dalla parrocchia di Nostra Signora del Pilar a Morong Town,situato nell’ex Philippine Refugee Camp Processing Center, ora Bataan Technology Park, Inc. (BTPI). 

Il Santuario Commemorativo si è ispirato, per la costruzione, all’altare papale sul quale è posta un’immagine a dimensioni reali del Pontefice su una barca con una famiglia di “boat people”. Nel santuario sono stati incorporati anche altri elementi della visita papale, come la facciata dell’altare e tavole del palco. L’ex commodoro della Marina Amado Sanglay, direttore esecutivo del santuario, non ha espresso problemi riguardo la richiesta dei Vescovi per accogliere, nel santuario, gruppi di rifugiati indocinesi che cercavano di reinserirsi in modo permanente in altre Nazioni. “Sicuramente il consiglio d’amministrazione del BTPI comprenderà questa condizione… Non vedo alcuna difficoltà”- ha dichiarato Sanglay- il campo è servito da sistemazione temporanea per circa 400.000 rifugiati vietnamiti, laotiani e cambogiani, noti come “boat people”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4882

Lascia un commento

Archiviato in GIOVANNI PAOLO II, NEWS & INFO

GIOVANNI PAOLO II, ANCHE LA CHIESA THAILANDESE ALLA BEATIFICAZIONE DI PAPA WOJTYLA

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Bangkok, THAILANDIA) – Mons. Joseph Chusak Sirisut, vescovo della diocesi di Nakhon Ratchasima e presidente della Commissione cattolica per il dialogo interreligioso e culturale, parteciperà alla cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il 1° maggio a S.Pietro, in rappresentanza della Conferenza episcopale cattolica thailandese. Egli è uno dei 23 sacerdoti ordinati proprio da Giovanni Paolo II nella visita in Thailandia, l’11 maggio 1984 presso il seminario minore a Samphran, Nakhon Pathom. In ricordo della visita, presso il seminario è stata eretta una statua di papa Woytila, con iscritte parole in lingua Thai rivolte quel giorno dal Papa ai cattolici thailandesi: “Sawaddee, sawaddee, poh rak muang thai” (Sawaddee è un saluto, poh significa padre ma è anche usato per indicare i sacerdoti, rak vuol dire amore, per cui possiamo tradurre: Sawaddee, io amo la Thailandia”). Mons. Sirisut spiega ad AsiaNews che “con la più profonda gratitudine per quello che Sua Santità ha trasmesso alla Chiesa thailandese, noi sentiamo di dover partecipare a questa importante cerimonia e siamo certi che Egli sarà proclamato santo davvero presto”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4824

Lascia un commento

Archiviato in BEATIFICAZIONE GIOVANNI PAOLO II, GIOVANNI PAOLO II, NEWS & INFO

IL PAPA ALL’AMBASCIATORE CROATO: DI MODA LE AMNESIE SULLE RADICI CRISTIANE DELL’EUROPA

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – La valorizzazione del patrimonio cristiano dell’Europa è stato il tema forte del discorso di Benedetto XVI all’ambasciatore di Croazia, Filip Vučak, ricevuto in Vaticano per la presentazione delle Lettere Credenziali. Il Papa ha messo in guardia da una certa amnesia collettiva che vorrebbe negare l’evidenza storica delle radici cristiane del Vecchio Continente. Ha quindi espresso la sua gioia per l’ormai prossima visita in terra croata, in programma a giugno. Cosa può dare la Croazia all’Europa di oggi? Nel momento in cui, a vent’anni dalla sua indipendenza, il Paese accelera il passo verso l’integrazione nell’Unione Europea, il Papa incoraggia i croati a non rinunciare alla loro cultura e alla propria vita religiosa: “Sarebbe illusorio – afferma – voler disconoscere la propria identità per abbracciarne un’altra nata in circostanze così differenti” rispetto a quelle che hanno dato origine alla Croazia.

Entrando nell’Unione Europea, prosegue, il vostro Paese non aderirà solamente ad un sistema economico e giuridico con i suoi vantaggi e limiti. Al contempo, “potrà apportare un contributo proprio”. Il Papa invita la Croazia a “non avere paura di rivendicare con determinazione il rispetto della propria storia e della sua identità religiosa e culturale”. E critica quelle voci che “contestano con stupefacente regolarità la realtà delle radici religiose europee”: “E’ di moda ormai – constata – avere amnesie e negare le evidenze storiche”. Ed aggiunge: “Affermare che l’Europa non ha delle radici cristiane equivale a pretendere che un uomo possa vivere senza ossigeno e nutrimento”. Ancora, esorta “a non avere vergogna di richiamare e sostenere la verità, rifiutando, se necessario, ciò che è contrario ad essa”. Il Papa si dice certo che la Croazia saprà difendere la propria identità con convinzione e orgoglio, evitando i nuovi ostacoli che si presenteranno e che “sotto il pretesto di una libertà religiosa mal compresa, sono contrari al diritto naturale, alla famiglia e alla morale”.

Continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4687

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

NAVARRO-VALLS: “BINOMIO PAPA-GIOVANI HA AIUTATO IL MONDO ALLA DIFFUSIONE DELLA PAROLA DI GESÙ”

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – Alla Pontificia Università Santa Croce di Roma (piazza Apollinare 49) si è svolta ieri (venerdì 1 aprile ndr.) una giornata studio dal titolo “Beatificazione di Giovanni Paolo II: opinione pubblica e sensus fidei”. Dopo una breve introduzione, il rettore dell’università pontificia, che ha ricordato le grandi virtù umane e spirituali di Papa Wojtyla, ha introdotto gli ospiti che presenziavano alla conferenza. Il primo a prendere la parola è stato il Cardinale Angelo Amato, che ha trattato l’argomento del “sensus fidei”. Il “sensus fidei” è il sentire comune dei fedeli che, accomunati nel battesimo, si fanno mediatori per trasmettere la parola di Dio.

Il sensus fidei dà origine alla “fama sanctitatis” – l’opinione dei fedeli riguardo l’eccellenza delle virtù di quella persona che incarna le beatitudini evangeliche – e alla “fama segnorum”, i segni e le grazie fatte per intercessione del servo di Dio. Come ha constatato il Cardinale Amato, la “vox populi” è importante per decretare la nomina di “Beato”: le continue visite alla tomba nelle grotte vaticane, la preghiera della comunità, la diffusione di testi scritti sulla figura di Giovanni Paolo II e soprattutto l’invocazione spontanea dei fedeli di quel “Santo subito” testimoniano come Karol Wojtyla sia il rappresentante delle virtù teologali e, per questo motivo, ci sono le condizioni per essere proclamato Beato. Successivamente la parola è passata a Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che si è interrogato sul rapporto dei media con Giovanni Paolo II e sulle ragioni per cui riusciva a “bucare lo schermo”.

Il Santo Padre ha creato un modo nuovo di trasmettere, attraverso i media, i valori umani e cristiani. Con la sua voce, la dizione ed i gesti con cui diffondeva la Parola di Dio ha migliorato la qualità del messaggio della Chiesa. È stato quindi un Papa innovativo, che andava controcorrente e infrangeva le leggi mediatiche. Come ha dichiarato Navarro-Valls “era un Papa che dominava la tv semplicemente ignorandone le regole”. Papa Wojtyla è stato anche il Papa dei giovani: si emozionava, sorrideva e cantava, e riusciva a stabilire un contatto con ognuno di loro. La magia di questo rapporto era che i ragazzi captavano la verità del suo messaggio. In merito a ciò la nostra redazione, ha rivolto una domanda al dottor Navarro-Valls:

D – Dottor Valls, riguardo al rapporto comunicativo di Giovanni Paolo II con gli adulti e con i giovani, c’è stata un’esperienza che ricorda in particolare?

R – Intanto Lui era giovane, era più giovane dei giovani che aveva davanti. Alle volte doveva trovare delle parole di gioia per quei giovani che erano cupi, tristi. Lui non lo è stato mai, perché sapeva dare una ragione alla sua gioia, cosa che alcuni giovani non sapevano fare. C’erano una mutua conoscenza, un mutuo capirsi anche a livello gestuale con alcuni giovani, e questo rapporto ha insegnato molto al mondo anziano che curiosamente seguiva Giovanni Paolo II. Questo è stato un elemento del suo pontificato che non soltanto ha migliorato i giovani, ma tutta la società. Possiamo dire che questo binomio Papa-giovani ha aiutato tutto il mondo alla diffusione della parola di Gesù”.

Dopo un breve intervallo, nel corso della giornata sono intervenute altre personalità appartenenti al mondo della televisione e della carta stampata. Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, ha ricordato la grande umanità di Papa Wojtyla, che trapelava anche attraverso le immagini televisive stabilendo sempre un contatto con tutti i fedeli. Non aveva una particolare strategia comunicativa studiata a tavolino, si presentava al mondo in tutta la sua semplicità con quel suo “Non abbiate paura e aprite la porte a Cristo”. Era un uomo in contatto con Dio attraverso la preghiera e, soprattutto, si confrontava con il popolo di tutto il mondo: questo era il senso di accoglienza di Giovanni Paolo II.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4625

Lascia un commento

Archiviato in GESU', TU SEI RE!, GIOVANNI PAOLO II, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

BENEDETTO XVI INCONTRA I RAGAZZINI DELLA LEGA PRO: “IL CALCIO SIA PORTATORE DI AMICIZIA E RISPETTO”

BENEDETTO XVI (Roma) – Il sole ha invaso Piazza San Pietro. Tante piccole porte di calcio. Centoventi ragazzini venuti da ogni parte d’Italia: palloni e valori, gol e sentimenti. “Auspico che il vostro sport sia sempre portatore di valori di amicizia, rispetto e solidarietà”. Quando Benedetto XVI pronuncia queste parole l’udienza ha già doppiato il capo dell’ora abbondante. Fa caldo e il Papa appare affaticato da una giornata in cui, saltellando tra sette lingue, ha coniugato la “lezione” su Sant’Alfonso e sul suo insegnamento morale con i saluti ai vari gruppi arrivati da ogni angolo del globo e con l’attenzione per un tema, il calcio, che non sempre fa capolino in questi incontri.

I ragazzini con la maglietta azzurra mobilitati dalla Lega Pro di Mario Macalli a volte si distraggono, oppure mischiano le loro urla a quelle dei pellegrini polacchi nel momento in cui questi ultimi vengono richiamati in quella sorta di appello che indica al Pontefice i gruppi presenti nella piazza. Ci sono i ragazzi venuti dalla Francia che intonano un bel coro e i musicisti della banda giovanile John Lennon che facendo uno strappo alla regola al loro repertorio intonano “l’Inno alla Gioia” di Beethoven. Ed è una giornata gioiosa, di quelle che “rendono orgoglioso” un presidente sanguigno come Mario Macalli, uomo dai toni spesso forti ma diretto e sincero. Il calcio visto da questa piazza, filtrato fra le colonne incredibilmente allineate da Bernini, in questo posto in cui per forza di cose ti devi sentire al centro di una civiltà (la stessa civiltà che noi quasi quotidianamente maltrattiamo con i nostri comportamenti), ha un altro sapore, un altro valore, un altro spessore. Un altro messaggio che è poi quello stampato sulle magliette: “Giocare con gioia”.

Sfilano davanti al Pontefice donne e uomini con la loro devozione e con i segni di quella devozione: un rosario, una catenina. Il Papa Benedice. Quattro coppie che hanno solo pochi giorni fa consegnato ai registri nuziali la loro promessa, vivono questo giorno come la prosecuzione di quello che confidano sia il più bello della loro vita. I ragazzini delle scuole-calcio della Lega Pro sono allo stesso tempo consapevoli e indifferenti. Consapevoli di avere davanti una figura carica di idealità; indifferenti perché il loro mondo è, per fortuna, ancora semplice essendo rotondo esattamente come una palla, una palla di gommapiuma, a scacchi gialli e blù che rotola e a volte si impenna sfiorando pericolosamente le teste di ignavi passati, di gente in attesa dell’evento. Quando la Papa-mobile bianca si muove circondata dagli uomini della sicurezza, salendo su, sul sagrato di San Pietro, si alzano urla quasi da stadio. Incedono rigidi quattro guardie svizzere nei loro costumi colorati mentre Benedetto XVI prende posto al centro di questa sorta di gazebo che lo ripara dal sole e dalla pioggia. La piazza e piena. Ma in fondo, davanti a lui, intravede le porte di quei dieci campetti improvvisati, avverte la presenza di questi strani ospiti. Diligentemente, prendono posto nelle sedie allineate alla destra del Pontefice. L’aspettano con ansia. Si annoiano quando le letture vengono tradotte nelle altre lingue: segno dell’universalità del messaggio della Chiesa, ciò non toglie che a quel punto qualcuno di loro improvvisi giochi infantili probabilmente sfuggiti alla vista del Papa ma che dal Papa sarebbero stati comunque apprezzati perché il gioco sta ai bambini come la paura per tutto ciò che sfugge all’omologazione sta ai grandi. In quella piazza c’è tutto, c’è Don Bosco e San Francesco di Sales.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4612

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

TZIDKIAHU, L’EX SOLDATO CHE PORTA GLI ISRAELIANI IN GITA IN PALESTINA

INTERVISTA – “Betlemme si trova a 8 km di distanza da Gerusalemme, ma per chi abita nella città santa è molto più vicina Roma”. Questo perché “dal 2005 gli israeliani non possono più varcare la soglia dei territori palestinesi”. Lo stesso vale per i palestinesi che vogliono visitare Israele, ovviamente. I soldati israeliani, posizionati con i loro mitra ai checkpoint, ne vietano l’ingresso per gli uni e l’uscita agli altri. “Adesso lo capite il dramma di questo paese?”, ci chiede sorseggiando un caffè Eran Tzidkiahu, ricercatore alla Hebrew University di Gerusalemme che nel tempo libero fa la guida turistica. Una guida turistica molto particolare, a dir la verità: un ex soldato dai tratti tipicamente semiti e l’aria di uno che vuole cambiare le cose, che cerca di ridurre la distanza tra due città che stanno l’una a meno di 10 km di distanza dall’altra. Come? “Portando gli israeliani a visitare la Palestina, nella speranza che un giorno possa accadere anche il contrario”. Per questo abbiamo deciso di incontrarlo. Giusto il tempo di un caffè in città vecchia, per sentirci raccontare la sua storia.

Parliamo di questi tour, Eran. Da dove ti è venuta quest’idea?

Sono nati dall’incontro tra alcuni palestinesi e alcuni israeliani in Bet-Jala, una città della zona C (sotto il controllo e l’amministrazione israeliana) nella West Bank in cui è permesso incontrarsi. Un mio amico palestinese, Ahmad Alhelu, disse che voleva portare i cittadini israeliani nei territori palestinesi e i palestinesi nelle città israeliane. Vicino a lui c’era un’altra ragazza israeliana di nome Noa Maiman, che ha detto: “Sai una cosa? Ci sto! Cominciamo a farlo. Però dobbiamo fare in modo che sia legale”. Hanno chiesto il permesso all’esercito, al sistema israeliano e a quello palestinese per seguire le procedure corrette. Le prime volte usavano delle macchine private, io mi sono unito a loro subito dopo e ho deciso di buttarmi nel progetto. Il fatto di essere israeliano mi garantisce una grande conoscenza del territorio, della politica e di quello che sta succedendo oggi. Abbiamo cominciato a creare un tour diurno di Israeliani nei territori palestinesi, specialmente a Gerico e a Betlemme; ogni volta c’erano piu’ persone e abbiamo dovuto sostituire le visitare,sostituzione,sostuimacchine con i pullmann. Cerchiamo di creare le condizioni perché ci sia almeno il 20% di palestinesi e il resto di israeliani. Spero che un giorno possano venire anche dei palestinesi a visitare Israele. Sarebbe un grande aiuto per loro…

Chi decide di partecipare a queste gite?

Molte persone, quasi tutte quelle che si uniscono, conoscono già i posti. Prima dell’Intifada si poteva viaggiare liberamente, immaginate la sorpresa di queste persone a vedere questi posti… di nuovo. Sono soprese soprattutto di trovare un’autorità palestinese funzionante. Ci sono anche giovani sui 30 anni, per loro invece è la prima volta, la prima volta che vengono da civili e non come soldati. Purtroppo la maggior parte dei partecipanti è schierata a sinistra, e questo ci danneggia. Noi vorremo che venissero tutti, vorremmo che tutti i partiti osservassero qual è la realtà di oggi. Non sappiamo se cambiano le loro vite o il loro modo di pensare, ma molti dei partecipanti vogliono aggiungersi come volontari a questo progetto.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4207

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

LA GIOVENTÙ DEL PAPA INFIAMMA BARCELLONA. BENEDETTO XVI: “CI RIVEDREMO A MADRID IL PROSSIMO ANNO”

BARCELLONA – “¡Esta es la juventud del Papa!” (Questa è la gioventù del Papa!). Con queste gioiose parole migliaia di persone hanno accolto questa domenica a Barcellona Benedetto XVI. I giovani sono stati gli autentici protagonisti di questa visita in Spagna che ha dato un assaggio di ciò che sarà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid nell’agosto del 2011.

Sono stati molti i giovani che in questi giorni hanno sfoggiato magliette con il logo della GMG 2011. Uno dei maggiori raduni di giovani ha avuto luogo nella tarda notte di sabato nella Piazza de Cataluña, mentre il Papa era già in volo dalla capitale catalana a Santiago. Più di 500 giovani si sono dati appuntamento proprio in questa piazza per salutare la partenza del Santo Padre con balli improvvisati, muovendosi a ritmo di musica. Il giorno seguente il Papa è stato accolto nella basilica della Sagrada Familia. Insieme alla difesa della vita dal momento del concepimento, e della famiglia naturale, il Santo Padre ha lanciato un appello nell’omelia pronunciata nella chiesa della Sagrada Familia: “Chiedo a Dio che in questa terra catalana si moltiplichino e consolidino nuovi testimoni di santità”. Lì vicino, da una gremita Plaza de Toros Monumental, circa 15.000 persone hanno seguito la celebrazione in diretta sui maxischermi. A mezzogiorno, dopo la dedicazione della basilica, il Papa è uscito dalla facciata della Natività della Sagrada Familia per la recita dell’Angelus, dove ancora una volta i giovani gli hanno ricordato che potrà contare sulla loro presenza a Madrid. E hanno ripreso ad acclamarlo cantando ritornelli come “Ona, Ona, Ona… il Papa a Barcellona!”. Dopo il pranzo, Benedetto XVI – che ha sempre mostrato un gran sorriso per tutta la durata della visita – ha visitato il centro sociale per disabili “Neu Déu”, dove, ancora una volta, è stato accolto a braccia aperte. Lì ha detto: “È esigenza dell’essere umano che i nuovi sviluppi tecnologici nel campo medico non vadano mai a detrimento del rispetto per la vita e la dignità umana”.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3750

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, GMG 2011 MADRID, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

NON NEGOZIABILE: IL PAPA RIPROPONE IL TEMA CRUCIALE DEL RAPPORTO TRA FAMIGLIA, LAVORO E FESTA.

ETICA E SOCIETA’ – Perché non lanciare una buona volta una campagna «Io non compro la domenica»?

«Ai nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico. Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà». Nella versione odierna del magistero – in cui tutti prendono fondamentalmente ciò che fa comodo alla propria bottega – questo passaggio della Lettera del Papa al Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia presentata venerdì scorso in vista dell’incontro mondiale che si terrà nel 2012 a Milano, è scivolata via come se niente fosse.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3526

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

IL PAPA AI GIOVANI DELLA ST. MARY’S UNIVERSITY: CERCATE IN DIO LA VERA FELICITÀ

IL PAPA NEL REGNO UNITO – Mirate a cose grandi, crescete in santità: è l’esortazione di Benedetto XVI ai giovani del Regno Unito, rivolta stamani nella visita alla St. Mary’s University College nel quartiere londinese di Twickenham. L’incontro del Papa, dedicato al mondo dell’educazione, è stato trasmesso via Internet in tutte le scuole cattoliche britanniche. Tanti i bambini che hanno potuto salutare il Papa di persona all’entrata del college, in un clima di grande gioia. Nell’occasione della visita, a cui ha preso parte anche il ministro dell’Istruzione britannico, è stata inaugurata la Fondazione “Giovanni Paolo II” per lo Sport. Il Papa ha inoltre benedetto una struttura sportiva che verrà utilizzata nelle Olimpiadi di Londra 2012.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3475

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO: CON CUORE APERTO

LONDRA – Per mons. Andrew Faley il motto della visita papale in Inghilterra, “Il cuore parla al cuore”, indica la disponibilità di Benedetto XVI verso chi ha delle riserve nei confronti della religione. Il viaggio avrà un forte impatto ecumenico per l’incontro a Lambeth palace con l’arcivescovo Williams e i vespri celebrati a Westminster abbey. Grazie ai media e a internet, le parole di Benedetto XVI, a differenza di quelle di Giovanni Paolo II nel 1982, saranno disponibili a tutti. Con la beatificazione del card. John Henry Newman la Chiesa cattolica riconosce l’importanza di quella anglicana che allevò Newman e lo accolse per anni. Mons. Andrew Faley, assistente generale e segretario della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, spiega a SIR Europa l’importanza ecumenica della visita di Benedetto XVI. Il motto della visita è “Il cuore parla al cuore”. Che interpretazione ne dà? “Questa frase risuonerà a molte persone in modi diversi. Significa che esiste una sintonia tra le diverse tradizioni cristiane e anche tra fedi diverse e che il Santo Padre cercherà di raggiungerle tutte con le sue parole. Ma penso anche che Benedetto XVI voglia dire, con questa frase, che è molto aperto nel suo cuore a parlare a chi è ateo e si oppone alla religione. Il Papa è un ottimo ascoltatore e spero che sperimentarlo in questo modo sarà uno dei frutti che questa visita porterà”. Il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani ha detto che la visita riveste grande importanza ecumenica. Può spiegare il perché? “Vi saranno due momenti chiave.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3465

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: “CHIESA CAMBIA CON CONVERSIONE DEL CUORE, NON SOLO RINNOVANDO STRUTTURE”

CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa non si rinnova cambiando semplicemente le strutture, ma con un “sincero spirito di penitenza” e “un operoso cammino di conversione”. E’ la lezione che Benedetto XVI ricava per i cristiani di oggi dagli insegnamenti della mistica tedesca Ildegarda di Bingen, vissuta nel XII secolo e al centro, questa mattina in Aula Paolo VI, di una seconda catechesi all’udienza generale dopo quella di mercoledì scorso. Nei saluti in lingua inglese, il Papa ha poi indirizzato un videomessaggio alla popolazione britannica in vista del suo viaggio della prossima settimana, ringraziando tutti coloro che stanno adoperandosi per organizzarlo.Impressiona, e certamente fa riflettere, l’aderenza alle vicende della Chiesa del nostro tempo del messaggio che una mistica del XII secolo rivolge alla Chiesa del suo. Benedetto XVI ne parla alla fine della catechesi, lasciando che le parole di Ildegarda di Bingen penetrino i cuori dei cristiani di oggi come certamente fecero all’epoca, quando la religiosa tedesca indirizzò frasi di fuoco ai càtari – un gruppo, ha ricordato il Papa, che propugnava “una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero”:

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3441

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

TRA POCHI GIORNI NEL VIAGGIO NEL REGNO UNITO BENEDETTO XVI SFIDERÀ LA PERSECUZIONE CONTRO CRISTIANI

ROMA – Con l’avvicinarsi della visita di Benedetto XVI di metà settembre in Scozia e Inghilterra, si intensificano le ostilità antireligiose. Peter Tatchell, un noto critico della Chiesa cattolica, ha scritto un articolo d’opinione pubblicato il 13 agosto sul quotidiano Independent. “La maggior parte dei cattolici è contraria a molti dei suoi insegnamenti”, ha sostenuto riferendosi al Papa. Nel suo ruolo di portavoce della campagna Protest the Pope, Tatchell ha proposto un lungo elenco di insegnamenti della Chiesa da lui definiti duri e radicali. Tatchell è stato anche scelto dal canale televisivo Channel 4 per partecipare a un programma di un’ora sul Papa che sarà mandato in onda intorno al periodo della visita papale, secondo quanto riferito dal quotidiano Telegraph del 4 giugno.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3435

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

IL REGNO UNITO SI PREPARA AD ACCOGLIERE SOLENNEMENTE IL PAPA. INTERVISTA AL COORDINATORE DEL VIAGGIO

LONDRA – Mentre il Regno Unito si prepara ad accogliere solennemente Benedetto XVI, cresce l’attesa della visita e cresce anche, nei cattolici, la consapevolezza del ruolo della Chiesa nella società. ZENIT ha parlato con mons. Andrew Summersgill, coordinatore della visita del Papa nel Regno Unito, in programma dal 16 al 19 settembre, sui preparativi e sul clima che si respira. In questa intervista, mons. Summersgill spiega il significato dell’invito di Sua Maestà la regina Elisabetta II al Papa e descrive alcuni aspetti della preparazione dei cattolici alla visita del Santo Padre.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3375

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

Intelligenza e fede per essere liberi da mode e conformismi: l’invito del Papa ai giovani di Sulmona

Distinguete tra problemi concreti e falsi valori: così il Papa ha esortato i giovani a non lasciarsi impoverire dalla cultura consumistica. Lo ha fatto ieri nell’incontro nella cattedrale di Sulmona con i giovani della città. Un ragazzo e una ragazza hanno rivolto un sentito saluto a nome di tutti esprimendo a Benedetto XVI le proprie preoccupazioni per il futuro e confermando di contare sulla guida del Papa. Benedetto XVI li ha invitati a volere bene alla Chiesa.Il Papa ha incontrato i giovani nella cattedrale, dove ha pregato nella cripta che ospita in questo anno giubilare le spoglie di Celestino V. Benedetto XVI ha parlato dell’esempio di Celestino V e ha invitato i giovani ad avere chiara l’importanza della fede e dei valori morali:
“Cari giovani! … Mi avete fatto delle domande, con molta franchezza, e, nello stesso tempo, avete dimostrato di avere dei punti fermi, delle convinzioni. E questo è molto importante. Siete ragazzi e ragazze che riflettono, che si interrogano, e che hanno anche il senso della verità e del bene. Sapete, cioè, usare la mente ed il cuore, e questo non è poco! Anzi, direi che è la cosa principale in questo mondo: imparare a usare bene l’intelligenza e la sapienza che Dio ci ha donato! La gente di questa vostra terra, in passato, non aveva molti mezzi per studiare, e nemmeno per affermarsi nella società, ma possedeva ciò che rende veramente ricco un uomo e una donna: la fede e i valori morali. E’ questo che costruisce le persone e la convivenza civile!”
Il Papa ha espresso la gioia di essere tra loro come un padre di famiglia. Ha sottolineato che ci sono ombre che oscurano l’orizzonte, ma ha invitato i giovani a distinguere: ci sono problemi concreti – ha spiegato – ma ci sono anche falsi valori e modelli illusori, che vi vengono proposti e che promettono di riempire la vita, mentre invece la svuotano. Di fronte a ciò, molto può la memoria storica:
“Sì, la memoria storica è veramente una ‘marcia in più’ nella vita, perché senza memoria non c’è futuro. Una volta si diceva che la storia è maestra di vita! La cultura consumistica attuale tende invece ad appiattire l’uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia; ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire i problemi, e di costruire il domani. Quindi, cari giovani e care giovani, voglio dirvi: il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla”.
A proposito di false illusioni, il Papa, mentre raccomandava la preghiera, ha sottolineato: “La vera preghiera non è affatto estranea alla realtà. Se pregare vi alienasse, vi togliesse dalla vostra vita reale, state in guardia: non sarebbe vera preghiera! Al contrario, il dialogo con Dio è garanzia di verità, di verità con se stessi e con gli altri, e così di libertà. Stare con Dio, ascoltare la sua Parola, nel Vangelo, nella liturgia della Chiesa, difende dagli abbagli dell’orgoglio e della presunzione, dalle mode e dai conformismi, e dà la forza di essere veramente liberi, anche da certe tentazioni mascherate da cose buone. … Così fu per san Celestino V: egli seppe agire secondo coscienza in obbedienza a Dio, e perciò senza paura e con grande coraggio, anche nei momenti difficili, come quelli legati al suo breve Pontificato, non temendo di perdere la propria dignità, ma sapendo che questa consiste nell’essere nella verità”.

Ai giovani che gli hanno detto: “Santità, siamo con lei!”, il Papa ha risposto:“Cari giovani! Amate le vostre Comunità cristiane, non abbiate paura di impegnarvi a vivere insieme l’esperienza di fede! Vogliate bene alla Chiesa: vi ha dato la fede, vi ha fatto conoscere Cristo! E vogliate bene al vostro Vescovo, ai vostri Sacerdoti: con tutte le nostre debolezze, i sacerdoti: sono presenze preziose nella vita! … Cari giovani, conservate il vostro entusiasmo, la vostra gioia, quella che nasce dall’aver incontrato il Signore e sappiate comunicarla anche ai vostri amici, ai vostri coetanei!”.

Prima dell’incontro pubblico con i giovani, ce n’è stato uno ben riservato: è stato l’incontro con la delegazione del carcere di Sulmona, noto come supercarcere di massima sicurezza. Il volto serio del direttore che usciva dalle sale del centro diocesano dove si è svolto l’incontro si è sciolto in un commosso sorriso, poche lapidarie parole alla Radio Vaticana: “E’ stato incredibilmente toccante”. Poi è apparso il cellulare che ha riportato nella casa di reclusione i 5 detenuti: qualche mano ha salutato fuori dal finestrino. Il cappellano, padre Franco Messori, ci ha raccontato dell’emozione nel momento i cui i carcerati hanno consegnato al Papa il mosaico fatto da loro su un’immagine sacra. Benedetto XVI è rientrato ieri sera in Vaticano, dopo aver lasciato in elicottero la città di Sulmona. A salutarlo a conclusione della giornata di visita c’erano autorità e in particolare tanti bambini. Ricordiamo che ieri mattina nella città abruzzese il Papa aveva celebrato la Messa e recitato l’Angelus in piazza Garibaldi. Aveva inaugurato la casa per sacerdoti anziani e malati che gli è stata intitolata, all’interno del Centro diocesano locale.

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

VOGLIAMO LA PACE IN TERRA SANTA. PASSA DAL CALVARIO E DAL SEPOLCRO LA VITTORIA SULLA MORTE E LA PACE

JERUSALEM – Vorremmo diventare uomini e giovani di pace, ma di quale pace? La Terrasanta può aiutare a comprendere il concetto di pace, alla luce di un’altra dimensione. Gesù è venuto a portare il fuoco nel mondo, ma è venuto anche a sacrificare se stesso per compiere un miracolo nell’intimo del cuore di ciascuno di noi. Siamo davvero pronti ad accogliere questa pace? Se il cammino ci incuriosisce almeno, proprio questa terra di Gesù deve essere visitata, prima o poi nella vita. E’ davanti al dramma del Calvario con la crocifissione ed i chiodi che ancora colpiscono le mani di quell’uomo buono e giovane che si può iniziare a ritrovare la speranza, rafforzare la fede, pensare davvero al concetto di carità! E giu’ un chiodo! E poi un altro! E poi la lancia. Mandiamo a morire su una croce un uomo libero, senza pretese, se non quelle della giustizia che entra nella terra, senza neanche un processo.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3302

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

UN FILO DI UNIONE CON PAOLO VI NELL’ATTESO VIAGGIO DI BENEDETTO XVI A BRESCIA

notiziaBRESCIA – Il comitato organizzatore della visita del Papa a Brescia, domenica 8 novembre, per voce del segretario don Claudio Zanardini, insiste sulla “festa di popolo” che Brescia prepara in Piazza Paolo VI, per la Messa e l’Angelus domenicale, ma anche lungo il percorso fra l’aerobase militare di Ghedi, dove Papa Ratzinger atterrerà alle 9.30, e Botticino passando per Castenedolo, Virle, Rezzato; poi da Botticino a Brescia attraverso Sant’Eufemia. Festa di popolo anche in centro dove saranno collocati maxischermi in largo Formentone e piazza Loggia (qui sarà impartita anche l’eucarestia), ma pure in corso Zanardelli e piazzetta San Luca. Gli organizzatori hanno sciolto ieri uno dei dubbi residui: il Papa si fermerà alla stele che ricorda i caduti della strage, come fece Giovanni Paolo II nel 1982? La risposta è no: “La Papamobile rallenterà, il vescovo spiegherà il significato della stele”. Nulla di più. “Non è mancanza di rispetto, è un problema di tempi”, viene spiegato. Nel pomeriggio poi ci sarà la trasferta a Concesio. “Nel complesso sarà il tragitto più lungo mai compiuto dal Pontefice in Papamobile” dicono gli organizzatori. Le occasioni ed i punti per vedere il Papa, insomma, non mancheranno. Almeno 40mila fedeli sono attesi lungo il percorso dove si collocheranno 2.700 volontari di Ana, Protezione civile, Agesci riconoscibile per l’inconfondibile pettorina azzurra. Difficile trovare ancora i pass per un posto in Piazza Paolo VI, davanti al palco in legno disegnato da Fausto Baresi su cui il Papa celebrerà la Messa. Richieste arrivano da altre diocesi, dalla Germania. Neppure il Comitato organizzatore ha più margini: tutti i pass per i 12mila posti in piazza sono stati distribuiti alle 473 parrocchie, e poi pro-quota a movimenti e istituzioni. Per un posto in piazza non resta che chiedere a loro.

continua su

http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2941

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

IL PAPA A SAN GIOVANNI ROTONDO: CONTO ALLA ROVESCIA. IN MARCIA I PAPABOYS

luSAN GIOVANNI ROTONDO – A San Giovanni Rotondo si respira un “clima di forte preparazione spirituale”, oltre che “di fervente attività per adeguare tutto al meglio, sia nella parte urbana, sia nella zona internazionale, che accoglierà le celebrazioni e gli incontri del Santo Padre”. E’ quanto ha affermato a Korazym.org Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio e responsabile della struttura informativa ufficiale per la visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, domenica prossima. La cittadina pugliese, terra di adozione del frate cappuccino, è in fermento; così come l’intera diocesi e i tanti pellegrini, che si preparano ad accogliere al meglio il Santo Padre.

continua su

http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2708

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

“PORTERÒ CON ME IN AFRICA LA BUONA NOVELLA DI CRISTO RISORTO”: LO DICE IL PAPA DURANTE L’ANGELUS

CITTA’ DEL VATICANO – Alla vigilia della sua partenza per il Camerun e l’Angola, Benedetto XVI ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di pregare Maria Madre e Regina dell’Africa e il suo casto sposo San Giuseppe per ”il prossimo pellegrinaggio” e per ”le popolazioni dell’Africa tutta intera, con le sfide che le segnano e le speranze che le animano”. ”In particolare – ha confidato il Papa – penso alle vittime della fame, delle malattie, delle ingiustizie, dei conflitti fratricidi e di ogni forma di violenza che purtroppo continua a colpire adulti e bambini, senza risparmiare missionari, sacerdoti, religiosi, religiose e volontari”. ”Da martedi’ 17 a lunedi’ 23 marzo – ha esordito il Pontefice parlando ai 50.000 pellegrini presenti in piazza San Pietro – compiro’ il mio primo viaggio apostolico in Africa. Mi rechero’ in Camerun, nella capitale Yaounde’, per consegnare lo ‘Strumento di lavoro’ della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, che avra’ luogo in ottobre qui in Vaticano; proseguiro’ poi per Luanda, capitale dell’Angola, un Paese che, dopo la lunga guerra interna, ha ritrovato la pace ed ora e’ chiamato a ricostruirsi nella giustizia. Con questa visita, intendo idealmente abbracciare l’intero continente africano: le sue mille differenze e la sua profonda anima religiosa; le sue antiche culture e il suo faticoso cammino di sviluppo e di riconciliazione; i suoi gravi problemi, le sue dolorose ferite e le sue enormi potenzialita’ e speranze”.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2368

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, CHIESA IN AFRICA, NEWS & INFO