ROMA – Sono molti gli studenti universitari in quota all’Associazione Nazionale Papaboys, in tutta Italia circa un migliaio, che sulle contestazioni di queste ore hanno pareri discordanti: alcuni si sono ‘aggiunti’ alle manifestazioni, altri si sono pubblicamente dissociati. Quale è la giusta cosa da fare? Innanzitutto il massimo rispetto per le autorità di polizia, poiché se da un lato il contestare può essere anche espressione di democrazia, dall’altro, se si va a finire nella violenza e negli scontri fisici, si passa sempre dal lato del torto. A poche ore dal voto in Aula alla Camera sul ddl universita’, dove il governo e’ stato battuto da un emendamento del Fli, gli studenti italiani scendono nuovamente in piazza con cortei, manifestazioni e sit in. A Roma, in particolare, traffico in tilt e centro storico praticamente bloccato.
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