GERUSALEMME – Una delegazione composta dai leader delle chiese cristiane di Terra Santa, tra cui il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, gli arcivescovi armeno-ortodosso e etiope-ortodosso, e rappresentanti luterani e anglicani, si è recata lo scorso 4 febbraio in visita a Gaza dove è stata accolta dal parroco padre Manuel Musallam e da esponenti musulmani. “Sono rimasto ammirato dalla volontà di vivere della popolazione – ha detto Twal a Telepace Holy land tv –. Nella guerra tutti perdono e le rovine che abbiamo visto ne sono il segno evidente. Il dopoguerra rischia di essere peggio della guerra. Fortunatamente vediamo anche tanta solidarietà, che arriva da tutto il mondo e da tante Chiese”. “La forza di vivere di questa gente è straordinaria – ha aggiunto il patriarca – se strade e accessi in superficie vengono chiusi, ne aprono di altre sotterranee. Vogliono vivere ad ogni costo”. Circa la possibilità che il Papa possa, nella sua prossima visita in Terra Santa, recarsi a Gaza il patriarca è stato chiaro: “se il Pontefice non potrà andare a Gaza, allora sarà la popolazione di Gaza ad andare dal Papa”. Dal canto suo il parroco della Striscia, padre Manuel Musallam, sempre a Telepace Holy Land tv, ha ricordato che “nella sofferenza attuale non ci sono cristiani e musulmani, ma solo la gente palestinese. Soffriamo e resistiamo tutti insieme”.
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