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LA PREGHIERA DEL PAPA PELLEGRINO ALLE FOSSE ARDEATINE: “MEMORIALE DEL MALE PIÙ ORRENDO”

BENEDETTO XVI (Roma) – «Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è un’offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo». Con queste parole, ieri mattina, il Santo Padre si è espresso davanti al Sacrario delle Fosse Ardeatine, in memoria di quelle 335 vittime delle barbarie del nazismo a cui restano la preghiera e la memoria dei loro parenti. Un cesto di rose è stato deposto sotto la lapide che ricorda l’eccidio, in una cerimonia caratterizzata dal silenzio e raccoglimento, interrotta da applausi composti e da una visibile commozione. Al termine della visita, voluta da Rosina Stame, presidente dell’Anfim, Associazione nazionale famiglie italiane dei martiri caduti per la libertà della Patria, Papa Benedetto XVI ha sottolineato come l’eccidio delle Fosse Ardeatine sia “l’effetto più esecrabile della guerra, di ogni guerra, mentre Dio è vita, pace, comunione.

In questo luogo, doloroso memoriale del male più orrendo, la risposta più vera è quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero». Ad accompagnare il Papa alla visita erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il generale Vittorio Barbato, commissario generale per le Onoranze ai caduti in guerra, il capitano Francesco Sardone, direttore del Mausoleo, il cardinale vicario Agostino Vallini ed infine il cardinale Andrea Lanza Cordero di Montezemolo, il cui padre, Giuseppe Cordero di Montezemolo, fu ucciso proprio alle Fosse Ardeatine, come pure il fratello del padre di Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica della Capitale.

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LO SCRITTORE: CHE FINE HA FATTO NEI RAGAZZI IL PIACERE DELLA LETTURA?

SCUOLA – How to raise boys who read. Così titola un recente e interessante articolo del Wall Street Journal. La questione è di quelle grosse e sembra davvero universale: come far leggere i ragazzi, in particolare i maschi. Se la questione è grossa la soluzione più spesso perseguita è grossier per dirla alla francese; si parla infatti dei gross-out books. L’articolo americano sottolinea come in effetti gli scaffali si siano riempiti di libri che gli editori hanno creduto poter interessare ai ragazzi per il solo fatto di essere pieni di riferimenti a parti del corpo così come alle sue funzioni più elementari. Tra mutande e loro capitani e gas vari pare che un libro per attrarre i giovani uomini debba essere per forza lutulento e grossolano. In alternativa si pensano (e si vendono) quei libri che non chiedono di essere letti, libri-oggetto solamente da possedere, accattivanti nelle copertine e nei titoli, indipendentemente dal loro contenuto. Libri seriali da collezione. Col crescere dell’età sembra che debbano poi necessariamente farsi strada argomenti più pruriginosi con una malizia più o meno dichiarata a soddisfare curiosità sempre più difficili da appagare. Il linguaggio diventa slang, si impoverisce e si fa triviale. L’esito è sotto gli occhi di tutti: i giovani leggono poco e chi legge è per lo più femmina.

La questione mi interpella particolarmente come scrittore, soprattutto per ragazzi. La prima domanda che infatti mi pongo quando una bella storia mi incontra e mi chiede di essere raccontata è: per chi la scrivo? Non si tratta solo di una questione tecnica: il formato del libro, il numero delle battute, la presenza di illustrazioni. No, si tratta di pensare lingua, contenuto e forma per chi volterà le pagine. Ogni volta che scriviamo un libro per i giovani, ma anche ogni volta che lo scegliamo magari per regalarlo o solo per proporlo, non dobbiamo mai sottostimare, anzi disistimare il pensiero dei ragazzi. Non dobbiamo fare innanzitutto noi l’errore di abbassare il tiro, di vederli come un branco di brufolosi preda degli ormoni e di presunti istinti proponendo stereotipi più o meno moderni. Scrivere per loro, soprattutto scrivere qualcosa che possa piacere e interessarli, significa saper cogliere i desideri e le domande di cui sono portatori e rappresentarle all’interno di una storia credibile, non necessariamente verosimile. Ciò che infatti permette la necessaria identificazione del lettore è ritrovare tratti di sé nei temporanei compagni di carta. Sarà vedere come riescono ad affrontare le situazioni e risolvere questioni personali che offrirà spunti di pensiero, farà sentire meno soli, proponendo possibili soluzioni che altrimenti non verrebbero in mente.

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VITTORIA DI 1 A 0 PER LA SOCIETA’ SPORTIVA DEI PAPABOYS NELL’ESORDIO DI COPPA ITALIA D’ELITE

ROMA – Esordio con vittoria per il “Papaboys Roma Fc”, nella prima giornata della Coppa Italia d’Elite girone A al centro sportivo Millevoi. Ne fa spese il “Le Coppelle Megalav Italia” di mister Angelini, sopraffatto dalla squadra allenata da mister Fabio Casini che non sbaglia la prima vincendo con il minimo scarto. Il risultato finale recita: “Papaboys Roma Fc” uno, “Le Coppelle Megalav Italia” zero, mattatore della partita lo “storico” difensore centrale Marco Flotta che approfitta di una mischia in area, sugli sviluppi di un calcio piazzato, depositando in rete il pallone con un preciso tap-in sotto porta. Il “Papaboys Roma Fc” si presenta in campo con una squadra che sulla carta sembra per niente rinunciataria, con una difesa a quattro, un uomo a schermo davanti quest’ultima, due laterali con il doppio compito di offendere e difendere, due giocatori sulla trequarti e una punta. Mister Fabio Casini affida le chiavi della porta al Giovane Pietropaoli, al debutto assoluto con i Papaboys; difesa, da destra verso sinistra con l’ucraino Fedynets, “classe 93”, il più giovane dei 22 in campo anche lui al debutto, centrali giocano Moavero, capitano storico della squadra in coppia con il giovane Andrea Orazi difensore “classe 92”, il ruolo di terzino sinistro viene affidato a Marra. A centrocampo il “pivot” davanti la difesa è Pinchi, esperto centrocampista che si era messo in luce nel finale della scorsa stagione, sulle fasce due novità con Davide Ramini e Alessandro Falasca, davanti attacco “leggero” ma di grande fantasia e velocità con Marco Ciampa ed Emanuele Fischetti alle spalle dell’unica punta Iacobitti. In panchina Falvella, Flotta, Sportoletti, Cardinale e i due nuovi acquisti ecuadoregni Duglas e Tasiguano. Partita caratterizzata da un grande equilibrio, primo tempo di studio per le due compagini, ci provano di più i “Papaboys” che si presentano con maggiore frequenza dalle parti dell’area avversaria ma cadono spesso nella trappola del fuorigioco messa a punta dal “Megalav”. Entrambe le squadre, all’esordio in questa competizione, sembrano quasi temersi a vicenda e non vogliono rischiare di perdere quella che è la prima giornata di Coppa. Le manovre delle due squadre non sembrano affatto fluide e si cerca il gol soprattutto da palla inattiva o auspicando nell’errore avversario. Una delle poche chance della prima frazione capita sui piedi di Iacobitti, che lanciato sul filo dell’off-side, tenta di beffare il portiere avversario con un “lob” che termina di poco a lato. Secondo tempo che inizia con un ritmo completamente diverso, le due squadre, che sembrano quasi “sbloccate” e risvegliate dal torpore iniziale, si allungano concedendo spazio alla manovra ed allo spettacolo. Mister Casini ridisegna la squadra sostituendo Ramini con Cardinale, con l’intento di rinforzare il centrocampo con un centrocampista più muscolare ma dotato di buone geometrie, rivoluzione in difesa con l’uscita di Marra, sostituito da Flotta che va a fare il centrale con lo slittamento di capitan Moavero sulla fascia sinistra, entra anche Falvella per far rifiatare Falasca. Proprio da uno dei subentrati arriva il gol che decide la gara; calcio di punizione dal limite dell’area del Megalav, va ad incaricarsene Ciampa con il suo destro molto preciso, una vera e propria “bagare”, con le “torri” dei Papaboys che vanno a saltare in area di rigore. Traiettoria tesa e tagliata, dopo una sorta di “flipper” in area di rigore la sfera finisce tra i piedi di Falvella che riesce a scaricare nello specchio, grande risposta del portiere avversario che però non trattiene il pallone. La sfera viene raccolta dal “gigante” Flotta che deposita nel sacco con la freddezza di un attaccante, attraverso un tiro chirurgico che si infila tra l’estremo difensore del Megalav ed il palo. Il Megalav come una bestia ferita, reagisce furiosamente riversandosi nella metà campo dei “ragazzi del Papa” che dal canto loro riescono a chiudersi bene ed a ripartire velocemente in contropiede. Proprio da una di queste ripartenze i Papaboys vanno vicinissimi al colpo del Ko con Iacobitti che calcia di poco fuori imbeccato da uno splendido lancio di Fischetti. L’occasione più importante ce l’ha però il Megalav che, dopo una piccola incertezza di Pietropaoli spreca una grossa palla-gol a pochi metri dalla porta. Triplice fischio finale del Sig. Scatena che mette fine ad una partita al cardiopalma che vede trionfare i Papaboys con un perentorio uno a zero, buona la prima del nuovo team dell’allenatore Casini.

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