ROMA – È la settima volta che la Società di San Vincenzo De Paoli organizza una Giornata nazionale allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su una particolare situazione di povertà umana e sociale. La Giornata è inserita nell’ambito della Campagna nazionale “Fatemi studiare, conviene a tutti”, che, come si comprende dal titolo, ha per scopo la prevenzione della povertà dell’analfabetismo. La Campagna è realizzata sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Società dante Alighieri. Scegliendo il tema dell’analfabetismo per la Campagna nazionale ed equiparando l’analfabetismo ad una nuova povertà umana e sociale, ci rendiamo conto di suscitare qualche perplessità. Se però mettiamo a fuoco che, specialmente nella nostra società altamente tecnologica, chi non ha un titolo di studio, o non possiede una sufficiente preparazione, ha enormi difficoltà a farvi parte ed è condannato a vivere ai suoi margini, allora è evidente in tutta la sua gravità che l’analfabetismo è un male sociale anche contemporaneo, che crea esclusione ed emarginazione. Alcuni dati statistici inquadrano meglio la sua dimensione e la sua gravità: 6 milioni di analfabeti in Italia secondo i dati dell’Unione per la Lotta contro l’Analfabetismo UNLA; 771milioni di adulti di cui 2/3 donne e 100milioni di bambini analfabeti nel mondo secondo i dati dell’Unesco. Perché la San Vincenzo propone di prevenire l’analfabetismo con la Campagna “Fatemi studiare, conviene a tutti” e quali obiettivi si propone di raggiungere? Conviene a tutti, alle persone che incontriamo per la via e a tutta la società civile, contrastare l’esclusione e l’emarginazione umana e sociale, che non solo ghettizza, ma offre anche manovalanza al malaffare ed alla malavita; conviene a tutti cercare di realizzare quel “bene comune” che consiste nell’aiutare tutti i membri della collettività a realizzarsi come persone che vivono in pienezza la propria dignità di uomini, come ci ricorda il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa. In questo ambito la San Vincenzo è impegnata in vari progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. La Società di San Vincenzo svolge in Italia varie iniziative di “accompagnamento e di supporto scolastico”, mentre nei Paesi in via di sviluppo assicura l’istruzione di base a molte migliaia di bambini (nel 2007 sono stati oltre 7.000) attraverso le adozioni a distanza.
Se un ragazzo non può andare a scuola molto spesso è perché vive in una condizione di povertà (materiale, fisica, familiare, ecc.). D’altra parte, l’istruzione è il fondamento per acquisire gli strumenti per una vita dignitosa e sicura. Se è vero che è per la povertà che non si va a scuola, è altrettanto vero che non andare a scuola porta alla povertà. La Campagna punta a far riflettere su questo semplice meccanismo, a far prendere consapevolezza dell’analfabetismo in Italia ed a far conoscere esperienze riuscite di aiuto concreto a ragazzi e ragazze; la raccolta fondi punta a sostenere e ad incrementare queste realtà. Naturalmente si tratta di azioni il cui effetto non sarà visibile nell’immediato, bensì a distanza di tempo. Investire oggi sull’istruzione degli altri serve a prepararsi un futuro migliore. Questo il messaggio che deve passare con la Campagna 2008, che è incentrata sull’importanza dell’alfabetizzazione e sul fatto che l’analfabetismo non è un problema solo per chi non è istruito, ma per la società nel suo complesso.
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