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YOUTUBE, FACEBOOK E IL NUOVO SITO INCONTRAGIOVANI.IT, ECCO “ROMA CAPITALE DEI GIOVANI”

GIOVANI (Roma) – Un canale YouTube, una pagina Facebook ed il nuovo sito internet http://www.incontragiovani.it. Queste alcune delle inziative che l’assessorato alla Famiglia, all’educazione e ai giovani del Comune di Roma ha previsto nel suo progetto “Roma Capitale dei giovani”, che apre la nuova stagione delle politiche giovanili nella Capitale. L’obiettivo, ha spiegato l’assessore Gianluigi De Palo, è quello di “un’amministrazione in dialogo con i giovani, in grado di parlare il loro linguaggio attraverso i social network  le email e gli sms, e di raccogliere da loro suggerimenti e idee”. Sulle pagine Facebook e YouTube dedicate a “Roma Capitale dei giovani” e attive già da alcuni giorni, i ragazzi potranno esprimere le loro opinioni, pensieri e proposte attraverso video, post ed interviste che, oltre a stimolare il dialogo tra gli utenti, potranno “rendere Roma una città a misura di giovane ed attivare una loro partecipazione diretta alla vita dell’amministrazione”.

Il progetto troverà il suo momento culminante a maggio, in un incontro pubblico a cui parteciperanno tutti i ragazzi che avranno inviato le loro idee e nel corso del quale l’assessorato comunicherà quali proposte sono state selezionate. Dal 25 maggio in poi il progetto partirà anche sul nuovo sito dedicato http://www.incontragiovani.it, realizzato da Zétema Progetto Cultura e promosso dal Dipartimento Servizi educativi e scolastici. Incontragiovani.it sarà un portale dinamico, perfettamente integrato con i principali social network, che vuole essere un punto di riferimento sempre aggiornato su cui trovare notizie, appuntamenti, iniziative, approfondimenti e guide sui principali temi giovanili. Il sito sarà organizzato in cinque aree tematiche: studio e formazione, lavoro e impresa, esperienze all’estero, cultura e spettacolo, città e tempo libero, che forniranno aggiornamenti ed informazioni da cui i ragazzi potranno prendere spunto per iniziare a progettare il loro futuro. Ci sarà poi lo spazio speciale “Giovani Artisti e Associazioni”, ideato per dare maggiore visibilità ai giovani talenti, al volontariato e alle associazioni giovanili. Registrandosi sul sito si potrà creare un profilo personale per promuovere le proprie attività. In un’altra sezione del sito si potrà invece rispondere ad alcune domande sulle eccellenze culturali italiane: per i più veloci in palio libri, cd, dvd e biglietti gratuiti per concerti, mostre ed eventi.

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CINEMA – IL FILM DI OLIVER STONE «W.»,: QUANDO LA CENSURA E’ ANCORA PRESENTE

RECENSIONE – Lo strano destino del film di Oliver Stone «W.», dedicato alla resistibile carriera del Presidente George W. Bush, dà un’idea abbastanza precisa di quanto il concetto di censura, da tutti condannato e aborrito, sia in realtà ancora vigente e operante. Il distributore Dall’Angelo, che ne ha acquisito i diritti per la distribuzione italiana, a seguito dei rifiuti (diciamo disinteresse) sia della Rai che di Mediaset, si è visto costretto a un’occasionale distribuzione in digitale (cioè un DVD) e a un passaggio televisivo su LA7.

Se «W.» si è visto in sala a Firenze, ad esempio, è stato soltanto grazie ai buoni uffici di Stefano Stefani e, in seconda battuta, dell’Istituto Stensen, che hanno dato, indipendentemente dalla qualità dell’opera, una bella lezione di democrazia a tanta gente. Sì, perché da tutto questo inutile ostruzionismo si poteva anche trarre l’impressione che, più di Michael Moore, spettasse a Oliver Stone il titolo onorario di Lupo Cattivo, anche in virtù delle sue precedenti incursioni nel ramo presidenziale con «JFK» (Kennedy) e «Gli inganni del potere» (Nixon). Tutto ciò rischiava di creare un alone mitico intorno a un film che, alla prova dei fatti, finisce per non fare paura a nessuno. Anzi, democrazia a parte, pensiamo francamente che l’operazione di Stone sia carente in tempistica e risultanze. Una riflessione su George W. Bush, sul quale ormai è stato detto tutto e il contrario di tutto, avrebbe avuto un senso forse tra qualche anno, quando le conseguenze della sua politica interna ed estera avessero portato a qualche esito incontestabile. Oppure anche oggi, ma con qualche bel jolly da giocare o con una modalità più surreale che realistica. Invece «W.» è una sorta di reportage interiore che, partendo dal 1966 quando il Presidente era al college, attraversa alcuni momenti topici della sua esistenza privilegiando quelli privati (il rapporto con Bush padre, l’incontro con la moglie Laura, l’alcolismo) a quelli pubblici (le conferenze stampa, le decisioni in campo internazionale, un 11 settembre del quale si accenna appena), per disegnare il ritratto di un uomo che, a parte la discendenza familiare e una sorta di incrollabile fede, proprio non aveva le carte in regola per guidare il paese più potente del mondo. Alla fine di tutto questo, comunque, sorge spontanea la domanda: «Tutto qui?». «W.» è un film estenuante fatto interamente di dialoghi. Ma, diversamente dalle previsioni, è anche un film che rischia di prendere in contropiede quanti si attendessero un attacco frontale alla maniera di «Fahrenheit 9/11».

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2131

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