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TETTAMANZI E I PARADOSSI DELLA SOCIETÀ: LA GUERRA, GLI ATTACCHI ALLA MAGISTRATURA E L’IMMIGRAZIONE

SOCIETA’ (Milano) –“Stiamo vivendo giorni strani, i più dotti potrebbero dirli giorni paradossali»: questo è il pensiero dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi che, durante l’omelia per la celebrazione della Domenica delle Palme in Duomo, ha espresso le sue riflessioni sulla società definendola paradossale. Nell’interrogarsi sulla questione, l’omelia del cardinale presentava chiari riferimenti a personaggi politici della scena italiana: “Ad esempio, per stare all’attualità: perché ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come “guerra” le loro decisioni, le scelte e le azioni violente? Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? E ancora: perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?”.

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MADRE TERESA E “LA DANZA DEL BAMBINO”: IL RACCONTO DI UN EPISODIO CHE FA RIFLETTERE!

CALCUTTA – C’è un episodio, nella vita di madre Teresa, che sconvolge molte convinzioni e lascia pensosi, forse uno degli episodi-chiave per capire questa figura. Lo raccontò lei stessa.

«Durante una notte passata nella stazione di Howrah, a Calcutta, verso mezzanotte quando i treni sono tutti fermi per qualche ora, arrivò una poverissima famiglia che veniva di solito a dormire alla stazione. Erano una madre e quattro figli, dai cinque agli undici anni. La madre era una buffa, piccola cosa avvolta in un sari bianco di cotone, sottile per quella notte di novembre, con i capelli rasi a zero, stranamente per una donna. Aveva con sé dei recipienti di latta, qualche straccetto e dei pezzi di pane, tutto quanto possedeva per sé e per i suoi figli. Erano mendicanti. La stazione era la loro casa. I bambini, tre ragazze e un bimbo che era il più piccolo, erano come la madre pieni di vivacità. A quell’ora, in piena notte, sedettero tutti su un marciapiede della stazione presso le rotaie, vicino ad altre innumerevoli famiglie e mendicanti solitari che già dormivano tutt’intorno, e fecero il loro pasto serale di pane secco, probabilmente quanto era avanzato a un rivenditore che verso sera lo aveva ceduto a un prezzo bassissimo. Ma non fu un pasto triste. Essi parlavano, ridevano e scherzavano. Sarebbe difficile trovare una riunione di famiglia più felice di quella. Quando il breve pasto fu finito, andarono tutti a una pompa con grande allegria, si lavarono, bevettero e lavarono i loro recipienti di latta. Poi stesero con cura i loro stracci per dormire vicini, e un pezzo di lenzuolo per coprirsi tutti. E fu allora che il ragazzino fece qualcosa di assolutamente meraviglioso: si mise a danzare. Saltava e rideva fra i binari, rideva e cantava sommesso con incontenibile gioia. Una simile danza, in una simile ora, in così assoluta miseria!».

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VERTICE A NEW YORK: L’ONU FA IL PUNTO SUGLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO

NEW YORK – Liberare dalla miseria estrema un miliardo di esseri umani è ancora possibile. E’ il messaggio di incoraggiamento che il vertice mondiale apertosi ieri al Palazzo di Vetro di New York vuole lanciare ad un mondo sempre più globalizzato. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto agli Stati lo stanziamento di altri 45 miliardi di dollari, mentre il presidente francese Sarkozy ha creato scompiglio tra i banchieri per la proposta di tassare le transazioni finanziarie mondiali.L’Assemblea rappresenta un appuntamento importante, che cercherà di accelerare il progresso verso il raggiungimento degli obiettivi entro il 2015. Ma quali sono i risultati finora raggiunti? Salvatore Sabatino ha girato la domanda a Sergio Marelli, direttore generale Volontari nel mondo:

R. – A due terzi del percorso, cioè a dieci anni dell’assunzione degli obiettivi di Sviluppo del Millennio e a cinque anni dalla loro scadenza, la sintesi potrebbe essere così riassunta: alcuni progressi, pochi, ma soprattutto a macchia di leopardo. Ci sono dei Paesi e delle realtà dove effettivamente sono stati conseguiti dei progressi, per esempio pensiamo al campo dell’istruzione primaria che sicuramente ha segnato i maggiori risultati in questa decade ultima passata, ma con delle zone del mondo – a partire dall’Africa, il grande continente escluso da questi miglioramenti che sono stati ottenuti – che restano ancora completamente al di fuori da questi primi pochi insufficienti passi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio.

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PERCHE’ REPUBBLICA, IL CORRIERE ED I GIORNALONI NON DENUNCIANO IL TRAFFICO DI BAMBINI?

TRAFFICO DI ESSERI UMANI – Come mai non leggiamo su Repubblica, il Corriere e gli altri ‘giornaloni’ di oggi, il traffico di esseri umani di Islamabad tra cui donne e bambini? Dov’è il servizio in prima pagina che ci fanno leggere ogni giorno quando c’è da attaccare Benedetto XVI e il Vaticano? Perchè i Signori Direttori non danno incarico agli Emeriti giornalisti di servire anche i deboli, oltre che l’illuministico editore di riferimento? Grazie a Dio, la tutela dei bambini e delle donne, e la denuncia per fare qualcosa viene segnalata dall’Agenzia Vaticana Fides, che alza la voce con tono assolutamente preoccupato. Una nota dell’agenzia internazionale della Congregazione dell’evangelizzazione dei popoli di questa mattina titola: “Traffico di donne e bambini fra gli alluvionati: la denuncia delle Ong”

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