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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO: “ITALIA PIÙ COESA DELLA POLITICA”

ROMA – Il Paese è più coeso di quanto lo sia la sua politica, ormai giunta all’esasperazione. Il presidente Napolitano ha colto l’occasione di un incontro con il mondo dello sport al Quirinale per parlare dello scontro in atto tra maggioranza e opposizione dopo l’aggressione contro Silvio Berlusconi. «Il mondo dello sport, ma anche altri mondi che amo citare come quello della ricerca e del volontariato, testimoniano la ricchezza e i valori della società italiana che si mostra ancora una volta più forte e coesa dell’immagine che ne dà la politica, così segnata da esasperato conflitto» ha sottolineato ricevendo i dirigenti del Coni e una rappresentanza di atleti olimpici e paralimpici.

RICERCA E SPORT – Napolitano ha citato l’esempio dei ricercatori italiani, «i giovani più motivati che io conosca, molto più di quanto non si potrebbe pensare quando si leggono le loro buste paga. Veramente si accontentano di poco e ci mettono una enorme passione». Quindi i volontari: «Penso a tutti coloro che lottano contro il cancro e le malattie più gravi. In loro c’è uno slancio di solidarietà che si manifesta attraverso la partecipazione ai comitati provinciali. È tutta gente che lavora insieme, comunque la pensi in politica. È molto unita e molto convinta». Infine gli atleti, «una grande fonte di freschezza nazionale. Lì si guarda e si legge un futuro migliore per l’Italia». Napolitano ha auspicato che l’Italia ospiti una futura Olimpiade: «Sarebbe bello che succedesse, come cinquant’anni fa a Roma. A volte anche al presidente della Repubblica è lecito fare dei sogni».

COSTITUZIONE – In una diversa occasione Napolitano ha parlato della vitalità della Costituzione. Lo ha fatto in un messaggio inviato al ministro della Gioventù Giorgia Meloni in occasione del convegno «Una giovane Costituzione. Eleggibilità e partecipazione giovanile dal 1948 ad oggi», promosso dalla presidenza del Consiglio. «La vitalità della Carta dipende anche dalla capacità di attuarne concretamente e costantemente i valori che ne rappresentano i pilastri fondanti, senza che ciò precluda la possibilità di modificare norme della sua seconda parte, al fine di adeguarne indirizzi e istituti ai cambiamenti della società, in un percorso condiviso e attento ai complessivi equilibri istituzionali» scrive il capo dello Stato.

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LA STORIA VERA DELLA PILLOLA ABORTIVA RU 486. QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE E CHE NON TUTTI DICONO

ROMA – L’essere umano viene concepito senza la sua volontà, e il suo sviluppo dipende per lo più dalla madre fin dalla nascita. In seguito la sua vita dipende dalla famiglia e dalla società in cui egli vive. Nel 1978, a partire dall’episodio della nube tossica di Seveso, venne istituita in Italia la legge 194, che contiene norme sull’interruzione volontaria della gravidanza, entro i primi novanta giorni, a discrezione della donna e, dopo tale periodo, sulla base di indicazioni di natura medica. Gli interventi possono essere praticati unicamente presso ospedali pubblici, istituti ed enti autorizzati. Durante gli anni ’80 fu introdotta in Francia la pillola RU 486 per consentire l’interruzione chimica della gravi danza. Questo prodotto consente, in molti casi, l’evacuazione di un embrione umano senza intervento chirurgico, riproponendo un tema che il referendum sulla legge 40, in merito alla procreazione medicalmente assistita, aveva già battuto in Italia col voto del 2005.

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A ROMA L’ASSEMBLEA DEL VOLONTARIATO ITALIANO. IL 4 E IL 5 DICEMBRE SI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

VOLONTARIATO – “Siamo volontari, non volenterosi”. Così si esprimono Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet, enti promotori dell’Assemblea del Volontariato del 4 e 5 dicembre prossimi. Il Volontariato ha da tempo superato la fase pioneristica dell’azione spontaneistica, individuale ed impulsiva. Ciononostante è spesso visto, specie dalle Istituzioni, come un’entità astratta il cui valore non viene affatto compreso ma solamente affermato in via teorica. I volenterosi, appunto. Ma non i volontari. L’Assemblea del 4 e 5 dicembre prossimi si pone dopo 18 anni dalla Legge (266/91) che disegnò i tratti del Volontariato italiano, anticipa di un anno quella Governativa che questa legge fissa a cadenza triennale e di due l’Anno Europeo del Volontariato (2011). Per 40mila associazioni e per 6 milioni di volontari è giunto il momento di fare il punto. Superati i tempi dell’azione spontaneistica il Volontariato è oggi strutturato in reti attraverso cui i cittadini volontari operano per il bene comune, individuano bisogni e già offrono risposte. Il Volontariato come antenna anticipatrice delle richieste emergenti dai territori ma anche come forza capace di “tenere insieme” un Paese che in molti suoi aspetti appare sfilacciato e senza più il senso del bene comune e della coesione sociale. Il Volontariato non può restare ad osservare ma vuole fornire il suo contributo alla soluzione della crisi – non solo economica – che attraversa il nostro Paese, elaborando concrete ed originali prospettive di lavoro che partano dai propri valori e dalle proprie attitudini, ridando il senso del “noi” e non più dell’”io”. E’ una forte assunzione di responsabilità: quanto sia sentita lo mostrano tra l’altro le numerosissime adesioni ai 5 incontri locali (Napoli, Torino, Firenze, Roma e Verona) preparatori dell’Assemblea Nazionale.

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INTERNET & P2P (SHARING): ATTENZIONE! NEI DOWNLOADS MOLTEPLICI SI RASENTA L’ILLEGALITA’.

TECNOLOGIK – Sempre più persone negli ultimi tempi accedono per la prima volta sul web, individui di ogni età, classe sociale e professione, eppure tutti accomunati dalla scarsa attenzione alle più basilari norme di sicurezza dei propri hardware e della navigazione in rete. La Polizia delle Telecomunicazioni di Roma, a tale proposito, ha pubblicato online un vademecum per la e-Security dei singoli utenti e delle loro famiglie. Sono in maggioranza bambini e adolescenti le vittime preferite di cracker e criminali informatici, mentre il livello di sicurezza medio della rete è davvero troppo basso per assicurare un muro di difesa che possa contenere i sempre nuovi e più sofisticati attacchi informatici. Gli stessi siti di condivisione e di file sharing, come il popolare eMule, ma sono decine in rete i siti dedicati allo scambio di file, nascondono all’interno dei loro menù di offerta notevoli quantità di virus, trojan e malware di ogni tipo. Trappole nascoste in un link, generalmente, con il pericolo concreto di incappare nella perdita di dati sensibili e informazioni personali, che finiscono poi nelle mani dei criminali. Inoltre, non bisogna dimenticare che: “Questi siti – dice Andrea Rossi, dirigente del Compartimento di Roma della Polizia Postali e delle Telecomunicazioni, intervistato dall’agenzia Adnkronos – sono di per se perfettamente legali. Il problema sorge quando ci si scambia file protetti da copyright, violando così la legge”.  “Chi va in questi siti a cercare materiale video, ad esempio un film da scaricare, deve sempre tener presente che chi vuole far circolare in rete contenuti vietati dalla legge ovviamente non li chiama mai con il loro vero nome ed utilizza denominazioni fittizie. Può capitare, insomma – avverte Rossi – che anziché il film di Biancaneve ci si ritrovi nel computer foto e materiali pedopornografici, con il rischio di finire sotto inchiesta e di dover giustificare la presenza di certe immagini nella memoria del proprio Pc”. Entrando nel sito web della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it) si possono trovare importanti informazioni sul come avvicinare il web in modo sicuro e legale, con alcune regole fondamentali per evitare i pericoli della rete, tra cui: dialogo constante con i più piccoli contro la pedopornografia, controllo della cronologia del browser per eliminare ogni link a siti di pirateria digitale e multimediale, filtri e firewall contro il phishing e il cracking, un buon antivirus sempre aggiornato. Basterà un vadamecum, o forse sarebbe meglio iniziare dalle scuole?

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BASTA! LO DICIAMO CON FORZA AI CAMORRISTI. UNA LETTERA DEL CARDINALE SEPE DI NAPOLI

LETTERA – Basta! Lo diciamo con forza ai camorristi e a tutti quelli che con essi sono tolleranti o conniventi. Il nostro è un grido di dolore per l’offesa ripetuta e continua che si fa alla nostra bella e amata Napoli, per i danni enormi che ad essa si arrecano, per la vergogna che i malavitosi provocano alla loro stessa famiglia e ai loro figli, per la violenza indiretta alla speranza e al futuro dei nostri giovani. La Chiesa di Napoli da sempre e ripetutamente grida la sua ferma opposizione alla criminalitа organizzata e alla violenza camorristica, per difendere le tantissime persone oneste contro l’impudenza, l’arroganza, la protervia, la cattiveria e la prepotenza di chi è pronto ad uccidere il suo simile per dimostrare nulla, se non la forza delle armi, la legge del piщ forte, la bramosia di danaro ottenuto senza il sudore della fronte. Basta! Perchè vogliamo difendere la vita, i valori fondamentali della persona umana, la legalitа e la sicurezza di tutti; perchè amiamo Napoli. Per questo don Mario Ziello, parroco della Chiesa Santa Maria del Carmine alla Concordia, ha detto basta e lo ha fatto con lealtа e con il coraggio della testimonianza cristiana e civica, per denunciare un ennesimo sopruso, un ulteriore affronto all’intera Cittа e alla Chiesa, un tentativo di violenza, un modo di estorcere denaro, quel denaro uscito dalle tasche delle persone semplici e magari povere dei vicoli, di quei quartieri dove pensano di farla da padrone e avere quel rispetto di cui non hanno alcun diritto. La Chiesa di Napoli e il suo Vescovo si stringono intorno a don Mario Ziello, per condividerne la scelta e il coraggio, per continuare a lottare, con lui, contro il malaffare, la prepotenza, la violenza, la barbarie di quanti non meritano di dirsi napoletani, anzi agiscono contro Napoli. La Chiesa di Napoli e il suo Vescovo sono vicini ai sacerdoti e ai laici, operatori di giustizia e di pace, che silenziosamente ogni giorno lottano al fianco delle vittime di ogni sopruso e diventano voce di chi non ha voce.

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Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

UN MILIONE DI PERSONE IN PIAZZA A MADRID PER DIRE SI ALLA VITA, CONTRO TUTTE LE LEGGI ABORTISTE

MADRID – Un milione di persone sono scese in piazza questo sabato a Madrid per manifestare contro la nuova legge per l’aborto, che consente l’interruzione di gravidanza alle minorenne senza l’autorizzazione dei genitori, al vaglio del Parlamento a maggioranza socialista. Sotto l’enorme striscione “Cada vida importa” (Ogni vita è importante), slogan della manifestazione, hanno sfilato anche i principali leader del Partito Popolare: l’ex premier Josè Marìa Aznar, la segretaria del Partito María Dolores de Cospedal e la presidente della Comunità autonoma di Madrid, Esperanza Aguirre. Lo fanno a titolo personale, hanno precisato i loro portavoce sottolineando che l’appuntamento di oggi è stato convocato da oltre 40 associazioni cattoliche e pro-vita. Il corteo è partito alle cinque della Puerta del Sol e si è concluso nella storica Puerta de Alcalá. Il popolo antiabortista è giunto da tutta la Spagna (ma anche dall’estero) fino a Madrid, città proclamata dagli organizzatori “capitale mondiale della vita”, a bordo di aerei, treni e di oltre 700 autobus. Da Alicante, dall’ Andalusia o dalla Catalogna la Spagna provita ha occupato il centro di Madrid rispondendo anche agli appelli della Conferenza Episcopale e del Partido Popular, il principale movimento di opposizione al governo Zapatero. La mobilitazione è testa a protestare contro la legge che punta a “depenalizzare completamente l’aborto e riconoscerlo come un diritto”, affermano gli organizzatori. La legge attualmente in vigore infatti autorizza l’interruzione di gravidanza fino alla 14esima settimana solo in caso di circostanze precise, quando la donna è stata vittima di uno stupro, per esempio, o per malformazioni del feto. Il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero ha presentato una nuova legge che depenalizza l’aborto e prevede anche – e questo è il punto su cui insistono i critici – che le ragazze di 16 anni possanno interrompere la gravidanza senza l’approvazione dei genitori. Il partito popolare ha annunciato che intende presentare ricorso contro la legge, una volta approvata, alla Corte Costituzionale. Per diversi analisti il disegno di legge sull’aborto è un chiaro segnale verso i piccoli partiti della sinistra: Zapatero, ora senza maggioranza in parlamento, ha bisogno della loro manciata di voti alla Camera per fare passare la legge finanziaria 2010 nelle prossime settimane. Se sarà bocciata si farà serio il rischio di una caduta del governo socialista.

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SBARRATA LA STRADA AL REATO DI OMOFOBIA. UN INTERVENTO DEL PROF. ROBERTO DE MATTEI

RIFLESSIONE – Il tentativo di introdurre il reato di omofobia nel nostro ordinamento è per il momento fallito, grazie alla mobilitazione, principalmente su Internet, delle associazioni cattoliche e all’impegno profuso da alcuni parlamentari del Pdl e dell’Udc. Vale la pena ricostruire la vicenda nei suoi passaggi essenziali. Alla fine del 1999, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, venne per la prima volta proposta l’introduzione nel nostro Paese del reato di omofobia. Il Governo D’Alema cadde e ci si avviò verso le elezioni anticipate che portarono al primo Governo Berlusconi.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2890

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‘ELUANA’ E’ STATA TRASFERITA NELLA CASA DI CURA DI UDINE QUESTA MATTINA, DOVE SARA’ ‘GIUSTIZIATA’

ROMA – Eppure si rischia di introdurre per legge e per stato ‘la pena di morte’ anche in Italia! Quanti mascalzoni veri si meriterebbero di avere sospesa l’alimentazione, ma la legge permette la libertà, stupratori compresi. Ed invece questa giovane sembra proprio che non abbia più diritto a vivere, sembra che la spinta d’amore e di affetto della sua famiglia sia arrivata al capolinea o sia così talmente ingigantita da essere deviata in un vero e proprio omicidio…. purtroppo questa è la fine che si sta cercando di provocare per Eluana. è giunta all’alba alla casa di cura “La Quiete” di Udine. Lo ha riferito oggi un dipendente della struttura sanitaria precisando che l’ambulanza che trasportava la donna è arrivata qualche minuto prima delle 6 del mattino ed è entrata da un ingresso secondario ma senza fornire altri dettagli. Il sindaco di Udine si era impegnato ad ospitare la donna per procedere poi alla sospensione dell’alimentazione forzata. Nella notte, Eluana ha lasciato la casa di cura “Beato Luigi Talamoni” gestista delle suore Misericordine di Lecco, dove era ricoverata da alcuni anni.

Appena appresa la notizia le diverse associazioni che hanno da sempre difeso il diritto alla vita di Eluana si sono date appuntamento davanti alla clinica per una manifestazioni di solidarietà. A Udine Eluana era sola con il medico. Il padre Beppino si è fermato a Bergamo.

Per leggere tutto il testo visita :  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2191

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